felicity
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sabato 5 agosto 2023
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rhona mitra, tosta e bellissima come mai più sarà
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Doomsday è stato vituperato dalla critica di tutto il pianeta, ma in realtà è uno dei più riusciti esempi di cinema postmoderno e una dichiarazione d’amore. Non prendi due personaggi secondari tra le fila del gruppo di soldati protagonisti e li chiami Carpenter e Miller, se non hai intenzione di omaggiare i tuoi Maestri, ma l’intento di Marshall non è una pedestre riproposizione di dinamiche viste in una nutrita manciata di film di genere della vecchia scuola, ma una dichiarazione d’intenti, quasi un manifesto programmatico, che mette in chiaro che quelle formule che hanno reso grande il cinema di genere se applicate come si deve, possono funzionare ancora.
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Doomsday è stato vituperato dalla critica di tutto il pianeta, ma in realtà è uno dei più riusciti esempi di cinema postmoderno e una dichiarazione d’amore. Non prendi due personaggi secondari tra le fila del gruppo di soldati protagonisti e li chiami Carpenter e Miller, se non hai intenzione di omaggiare i tuoi Maestri, ma l’intento di Marshall non è una pedestre riproposizione di dinamiche viste in una nutrita manciata di film di genere della vecchia scuola, ma una dichiarazione d’intenti, quasi un manifesto programmatico, che mette in chiaro che quelle formule che hanno reso grande il cinema di genere se applicate come si deve, possono funzionare ancora.
Doomsday è in parti uguali l’occasione per omaggiare tutti i grandi amori cinematografici di Marshall, ma anche un film che sembra uscito dritto dagli anni ’70 e ’80, uno spettacolo adrenalinico e una lezione per tutti.
Eden Sinclair non è un personaggio realistico, forgiata nel sacro fuoco del cinema di genere è il frutto di una notte d’amore tra Ellen Ripley e Jena Plissken, però allevata da Sarah Connor. Il suo stile arriva tutto da papà, la canottiera nera, la benda e l’occhio bionico, ma il resto è stato tutto ereditato dal lato materno della famiglia, rielaborato dalla poetica di Marshall. Eden Sinclair è una macchina da guerra femminile (perché in ogni specie, la più letale è sempre l’esemplare femmina), del tutto priva di empatia per chiunque, determinata a portare a termine la sua missione, ma con un manifesto disgusto per una società che l’ha messa ai margini (e in questo in quanto donna è ancora più sensato), se nel corso della sua missione riuscirà a far fare una figura di niente al corrotto governo inglese tanto meglio, ma quello che emerge è che il suo personaggio non sembra mai la fantasia erotica scritta da un maschietto: a Rhona basta mostrare i muscoli delle spalle e quello sguardo d’acciaio per essere più letale del virus Reaper.
L’elemento più banale da sottolineare di “Doomsday” sarebbe quello citazionistico, di fatto questo film è un remake di 1997 Fuga da New York! Ma fosse solo quello.. il film inizia come quello di Carpenter, continua come Aliens - Scontro finale poi di colpo svolta giocandosi cavalieri in armatura e finisce con un enorme inseguimento degno di Interceptor e del suo seguito, ma per certi versi il bello è proprio questo.
Doomsday si gioca poi un ultimo atto da applausi, con gli scassoni ornati con teschi, rostri ed ogni genere di orpello che certo urlano “MAD MAX!” fortissimo in ogni dettaglio, ma portando l’azione dentro il film alla vecchia maniera, mettendo in chiaro che non solo poteva ancora funzionare, ma era ancora il meglio del meglio perché, prima di Fury Road, questa è stata l’unica occasione che abbiamo avuto per vedere inseguimenti, sgommate e ciocchi fortissimi in un film.
Lasciate da parte i contenuti narrativi e godetevi il collage dal ritmo irresistibile!
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sellerone
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domenica 28 febbraio 2021
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uà... un altro virusss
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Niente di nuovo sotto il sole, tranne qualche evidente inflenza narrativa e visiva a nascita nota. Bella l'idea dell'occhio spione, ma complessivamente non basta a dare un senso adeguato a gusti esosi come i miei in questo tipo di film.
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elgatoloco
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giovedì 21 giugno 2018
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piùche interessante
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Con echi anche(forse inconsciamente, direi)da"Mad Max", serie di film anni 1980 made in Australia, "Doomsday"(2008, di Neil Marshall, autore di tutto, dal soggetto alla sceneggiatura, da solo), riprende e attualizza problmeatiche para-apocalittiche (virus terribile)con una sorta di antisocietà, con richiami medievali(nella zona del vallo di Adriano, visto come finis Scotiae, significativamente)- Dittatura a Londra o qualcosa di simile, anti-società(anti.potere, se si vuole)nella"periferia"scozzese, forse anche con(non inconscio)richiamo alla voglia di separatismo sempre risorgente, in specie dopo l'esperienza-ora"in sonno"-della Catalunya versus Espana- Ma le aspirazioni, qui, sono ben altre.
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Con echi anche(forse inconsciamente, direi)da"Mad Max", serie di film anni 1980 made in Australia, "Doomsday"(2008, di Neil Marshall, autore di tutto, dal soggetto alla sceneggiatura, da solo), riprende e attualizza problmeatiche para-apocalittiche (virus terribile)con una sorta di antisocietà, con richiami medievali(nella zona del vallo di Adriano, visto come finis Scotiae, significativamente)- Dittatura a Londra o qualcosa di simile, anti-società(anti.potere, se si vuole)nella"periferia"scozzese, forse anche con(non inconscio)richiamo alla voglia di separatismo sempre risorgente, in specie dopo l'esperienza-ora"in sonno"-della Catalunya versus Espana- Ma le aspirazioni, qui, sono ben altre. Di tipo apocalittico, appunto, dato"Doomsday" vale"Giorno del giudizio universale", dove, inutile dirlo, anche il virus e la questione del contravveleno-vaccino da trovare ha naturalmente un grosso peso, ma soprattutto ha valore metaforico. Da"snidare", possiamo dire, da ricercare, oltre le tante scene d'azione(lotte vere e proprie, incendi, esplosioni, sfide all'OK-Corral in chaive"fantapolitica", con Marshall grande corifeo e Malcom Mc Dowell, Rhona Mitra, Nora-Jane Noone e Lee-Anne Liebenberg(attrici bellissime, dove non vale l'interpretazione di Balzac sulle donne britanniche, ma del resto anche lui riconosceva qualche eccezione di rara bellezza), nonché David O'Hara e Bo Hoskins, dove bisogna dire che .unico modesta critica al film e al suo unico creatore-forse qualche dialoggo in più avrebbe solo giovato al film, dandoci qualche coordinata ulteriore, mentre dobbiamo accontentarci della nostra modesta interpretazione... Semizombies ever and ever, viene da dire, di chi ha contratto il virus... El Gato
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my_movies_land
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domenica 13 agosto 2017
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una delusione.
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“Doomsday” è una pellicola del 2008, diretta da Neil Marshall, conosciuto per l’horror “The descent”,Marshall lo vedremo prossimamente dietro alla regia del possibile seguito di “Kong: Skull Island” e del probabile reboot di “Hellboy”.
Il film mi aveva incuriosito principalmente per la trama anche se non mi aspettavo un capolavoro ma, di certo, una pellicola almeno discreta e, una volta arrivato su Netflix, ho deciso di visionarlo.
La pellicola fa acqua quasi da tutte le parti, l' unico aspetto discreto del film sono lo splatter che, di sicuro, non viene a mancare rendendo il film un pochino più divertente e il comparto degli effetti speciali.
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“Doomsday” è una pellicola del 2008, diretta da Neil Marshall, conosciuto per l’horror “The descent”,Marshall lo vedremo prossimamente dietro alla regia del possibile seguito di “Kong: Skull Island” e del probabile reboot di “Hellboy”.
Il film mi aveva incuriosito principalmente per la trama anche se non mi aspettavo un capolavoro ma, di certo, una pellicola almeno discreta e, una volta arrivato su Netflix, ho deciso di visionarlo.
La pellicola fa acqua quasi da tutte le parti, l' unico aspetto discreto del film sono lo splatter che, di sicuro, non viene a mancare rendendo il film un pochino più divertente e il comparto degli effetti speciali. Ma per il resto davvero non ci siamo. Le interpretazioni e la caratterizzazione dei personaggi sono degne dei film di serie B con Steven Segal , ridicole e surreali. Già dopo la prima mezzora, il film sfocia nell’assurdo con la scozia divisa in persone travestite da medioevo e armate di arco e frecce e dall’altro lato ragazzi punk anarchici e cannibali, molto simili ai personaggi che ritroviamo nei primi “Mad Max”.
Il film, inoltre, non riesce nemmeno ad essere di intrattenimento, risultando noioso e prevedibile
voto: 4/10
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diego
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lunedì 20 marzo 2017
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the warriors
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nelle recenzioni generali, tra i tanti film che questo doomsday tenta di "accrocchiare" vi è pure il mitico the warriors, nella scena quando lo scuolabus tutto sgangherato tenta di inseguire i soldati. Nella scena originale i guerrieri scappano dall'autobus dei "Turnbull Ac's": This is Turnbull Ac's!!!!"
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themaster
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mercoledì 17 agosto 2016
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non capito
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Ciò che si nota a proposito di Neill Marshall è che molto spesso i suoi film non vengono compresi,nè dalla critica nè tantomeno dal pubblico e Doomsday ne è la prova,la pellicola infatti è una sorta di semi remake di 1997 Fuga da New York ibridato con Distretto 13 Le Brigate della Morte con un pizzico di Western e Mad Max,una sorta di calderone tanto anarchico quanto ben fatto. Ma vediamo perchè.
Rhona Mitra interpreta un personaggio molto risoluto,privo di un occhio (Snake Plissken coff coff) e che sa sempre cosa fare nel momento in cui va fatto,oltre a presentare uno spirito senza regole e anarchico che è perfettamente in linea con il pensiero di John Carpenter cui prende spunto Marshall,gli altri attori fanno il loro lavoro a parte alcuni comprimari veramente inguardabili e Bob Hoskins,insieme a David O'Hara fanno un grandissimo lavoro.
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Ciò che si nota a proposito di Neill Marshall è che molto spesso i suoi film non vengono compresi,nè dalla critica nè tantomeno dal pubblico e Doomsday ne è la prova,la pellicola infatti è una sorta di semi remake di 1997 Fuga da New York ibridato con Distretto 13 Le Brigate della Morte con un pizzico di Western e Mad Max,una sorta di calderone tanto anarchico quanto ben fatto. Ma vediamo perchè.
Rhona Mitra interpreta un personaggio molto risoluto,privo di un occhio (Snake Plissken coff coff) e che sa sempre cosa fare nel momento in cui va fatto,oltre a presentare uno spirito senza regole e anarchico che è perfettamente in linea con il pensiero di John Carpenter cui prende spunto Marshall,gli altri attori fanno il loro lavoro a parte alcuni comprimari veramente inguardabili e Bob Hoskins,insieme a David O'Hara fanno un grandissimo lavoro.
L'ambientazione post apocalittica è sfruttata come un pretesto da Marshall per raccontare un mondo in cui non esistono nè vincitori nè vinti,ma solamente le macchinazioni di una forza politica bugiarda,inetta e subdola che non lascia scampo a nessuno e già solamente questo dovrebbe bastare per fare di questo film,un buon film. La regia,il montaggio e il sonoro che Marshall utilizza sono semplicemente perfetti,ipercinetici ma comunque perfettamente comprensibili alla faccia di incompetenti come Michael Bay,Zack Snyder,Len Wiseman e altri cani,inoltre il modo in cui il regista gioca con la fotografia è semplicemente geniale,fotografia che cambia in base al contesto e all'ambientazione e va a citare da I Guerrieri Della Notte al già citato Mad Max,il design e il concept dei personaggi sono perfetti e la scenegguatura,al netto di qualche svista e ingenuità risulta sempre convincente e pervasa da un'ironia graffiante e fuori dagli schemi,a tratti macabra che non lascia scampo a nessuno.
La forte valenza politica è avvalorata dal finale,in cui tutto esplode sia fisicamente che concettualmente,una conclusione che fa presagire una vera e propria rivoluzione spietata.
Il motivo per cui probabilmente il film non è stato apprezzato è che evade da ogni schema e linea guida,rasentando il trash in certi tratti,ma il tutto rimane comunque voluto se pur con qualche caduta di stile qua e la.
In sintesi Doomsday è un film che non scende a compromessi e che si ama o si odia,dal mio canto posso dire che il modo in cui Marshall gioca con l'iconografia carpenteriana e di genere è semplicemente geniale ed è un vero peccato che quasi nessuno conosca questo talento,costretto a fare film ogni due anni perchè troppo attaccato all'arte invece che all intrattenimento facile. Voto 8,5/10
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giuseppetoro
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giovedì 2 luglio 2015
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discreto!
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Film confusionario e molto poco spettacolare..
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no_data
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sabato 27 settembre 2014
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mamma mia!
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gianlucarinaldi
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mercoledì 17 settembre 2014
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eccessivo, senza sosta...geniale!
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Definito come un “Mad Max diretto da Luhrmann”, il terzo lungometraggio dell’inglese Marshall ha la pazzesca ambizione di affrontare una moltitudine di generi diversi: poliziesco, horror da epidemia, zombie movie, survival horror, action, fantascienza post-apocalittica, steam-punk, fantasy medievale e car-chasing. Per fortuna, se la cava egregiamente in ognuno di essi (da applausi il combattimento gladiatorio Eden vs. carnefice di Kane e l’inseguimento finale sulla Bentley), confermando la bravura poliedrica e versatile del regista.
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Definito come un “Mad Max diretto da Luhrmann”, il terzo lungometraggio dell’inglese Marshall ha la pazzesca ambizione di affrontare una moltitudine di generi diversi: poliziesco, horror da epidemia, zombie movie, survival horror, action, fantascienza post-apocalittica, steam-punk, fantasy medievale e car-chasing. Per fortuna, se la cava egregiamente in ognuno di essi (da applausi il combattimento gladiatorio Eden vs. carnefice di Kane e l’inseguimento finale sulla Bentley), confermando la bravura poliedrica e versatile del regista.
La logica narrativa è sacrificata (c’era da aspettarselo) ma in questo caso il gioco vale la candela, sopratutto nell’ultima mezz’ora squisitamente adrenalinica.
Non si contano le citazioni e i riferimenti a “1997: Fuga Da New York” in termini di stile, riprese, trama e musica. Non è intenzione di Marshall il paragonarsi a Carpenter: egli tiene piuttosto a celebrare tanto lui quanto Miller e Romero.
Sensuale, ironica e muscolosa, l’ex-modella Rhona Mitra (il cognome è tutto un programma) interpreta una protagonista fantastica e memorabile. Più che soddisfacente anche il resto del cast, in cui spicca la leggenda ormai attempata di Malcom McDowell (ricordate l’Alex di “Arancia Meccanica”?).
Il solito gusto del regista per lo splatter non manca, come neanche gli spettacolari e mozzafiato paesaggi scozzesi o il montaggio frenetico di alcune scene.
Qua e la geniale (carina la trovata dell’occhio-videocamera) e sicuramente fuori dagli schemi, la pellicola non evita, però, gli stereotipi dei molti generi che affronta. Come è possibile? Ciò che si chiede allo spettatore è di considerare ogni cliché incontrato come l’elemento di un’addizione: la somma finale sarà certamente diversa dai singoli addendi. Ciò dimostra l’originalità di quello che è senza ombra di dubbio il più politico e diseguale film di Marshall, regista il cui talento visivo è inseparabile dagli eccessi.
Vietato ai minori di 18 anni.
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(di no_data)
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elep23
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domenica 29 settembre 2013
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ottimo trailer per un film horror comico
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Il trailer del film prometteva bene, essendo stato “Io sono leggenda” di Francis Lawrence un film di tutto rispetto.
Una trama esiste ma oltre ad essere surreale è realizzata in maniera ridicola. Sembra la parodia di un film Horror, pensavo di vedere un film terrificante e mi sono trovata a guardare un film divertente.
I cannibali punk al massimo sono solo disgustosi ma neanche lontanamente spaventosi. Mai inseguimento in auto fu così divertente. Sicuramente non è un film Horror ma vale la pena vederlo, almeno per farsi quattro risate.
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