Un misterioso mecenate convoca nel suo castello sulla collina torinese un falsario e gli chiede di realizzare il quadro che Giorgio De Chirico non dipinse nel 1911, quando soggiornò a Torino. Il pittore si muove in città tra suggestioni dechirichiane e richiami nietzchiani, fa incontri strani e inquietanti grazie ai quali individua il volto metafisico della città.