La vita va così

...e i fuochi pirotecnici in un paesino del sud della Sardegna.  Con questa bella trovata registica di Milani il film poteva anche finire, per me. I miseri petardini sardi contrapposti ai colossali bomboni che riempiono il cielo della notte lombarda. Ricchezza a confronto della povertà. Dio solo sa se negli ultimi decenni ci sarebbe stato bisogno di tanti Efisio Mulas che nella nostra società si fossero messi di traverso ad ogni desiderata di un capitalismo e un liberalismo economico che sono avanzati come una ruspa distruggendo tutto ciò che gli si parava dinanzi. Risultato: in pensione sempre più tardi, gli stipendi e pensioni più bassi d'Europa, milioni di persone che non si curano più perchè non ci sono i soldi. Il ricatto ai poveri sempre quello è: volete lavorare? Vi beccate i cancri come a Taranto. Volete lavorare? Cedeteci le vostre terre che poi ci pensiamo noi. Volete lavorare? 50 ore a settimana senza ferie, contributi, malattie a 700 euro al mese. Il film per un verso mi è sembrato una sorta di psicodramma sardo di autocoscienza su come gli isolani hanno ceduto le loro terre (e un po' il loro orgoglio) ad un "progresso" selvaggio e avido venuto dal nord. Faccio solo due piccole annotazioni. Ma qualcuno ha notato che la figlia di Efisio lavorasse in un 5 stelle? Non c'è un po' di contraddizione? La seconda: mi pare che Geppy Cucciari soffra un po' della sindrome del comico che quando fa un film serio si deve far perdonare l'origine comica. Il comico quando è serio si deve prendere sul serio! E allora ne viene fuori una recitazione ingessata e legnosa che neanche un armadio a quattro ante. PIU' NATURALEZZA GEPPY! Grande, grosso e Verdone sono i tuoi films!