
Anno | 2024 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Nessim Chikhaoui |
Attori | Corinne Masiero, Lucie Charles-Alfred, Marie-Sohna Condé, Maïmouna Gueye Salimata Kamate, Kool Shen, Mariama Gueye, Fatima Adoum, Eva Huault, Sébastien Knafo, Demba Diaw, Nabil Drissi, Marc Samuel. |
Uscita | giovedì 24 luglio 2025 |
Distribuzione | 102 Distribution, Unicorn |
MYmonetro | 2,65 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 26 luglio 2025
La lotta per il diritto al lavoro di cameriere pagate 10-12 euro all'ora. In Italia al Box Office Uno sciopero a 5 Stelle ha incassato 928 .
CONSIGLIATO NÌ
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La giovane Eva diventa addetta alle pulizie delle stanze di un lussuoso albergo parigino: un lavoro sfiancante con ritmi frenetici e colleghe in apparenza poco indulgenti, come la tutrice Simone e la responsabile del personale Agnès. Le compagne di lavoro, però, vogliono la fine dello sfruttamento cui le sottopone la struttura: di giorno in giorno, così, aumentano le defezioni, più camere rimangono sfatte e la protesta si organizza in uno sciopero sindacale. Il muro dei proprietari e le cariche della polizia non frenano le donne ed Eve che, anzi, allestiscono fuori una contro "Settimana della Moda" rispetto a quella fastosa prevista dentro l'albergo per ottenere finalmente diritti, tutele e salari decorosi.
Seconda regia per Nessim Chikhaoui (in principio fu il semiautobiografico Placès) che firma una commedia civile al femminile, dai toni, dal volteggio corale, dalla morale trasparente, ma frenata da troppi didascalismi.
Il soggetto, scritto a quattro mani dallo stesso regista con Hélène Fillières, è ispirato a due recenti agitazioni parigine: lo sciopero del 2018 presso il lussuoso Park Hyatt Vendôme indetto per quasi tre mesi dalle sue cameriere, e la protesta durata due anni di venti dipendenti dell'hotel Ibis-Batignolles.
Chikhaoui impasta l'attualità con la favola per comporre il più classico coming of age a sfondo civile: Eva (l'emergente ma anemica Lucie Charles-Alfred) senza genitori, costretta ad abbandonare gli studi e riciclarsi come sguattera dei ricchi per sostenersi, è chiamata a ribellarsi alla fine delle politiche di esternalizzazione e dei contratti di subappalto dell'hotel. Attorno alla ragazza, infatti, si agita un manipolo d'umanità varia, multietnica, prostrata, impoverita ma indomita. Madri e figlie, anziane e giovani, immigrate regolari e clandestine, tutte coalizzate contro il classismo neoliberista della Francia macroniana.
Chikhaoui, tuttavia, con una regia di servizio senza guizzi stilistici, stempera il volto più feroce del capitalismo nel registro comico-umoristico (i Dardenne, Loach o Petri e il De Santis di Roma ore 11 sono lontani); sfumato il contesto sociopolitico, inquadra la quotidianità delle protagoniste costrette a lustrare di giorno suites e stiparsi di sera in stamberghe. La regia insiste sui devastanti dislivelli del neoliberismo (i proprietari alberghieri non sono mostrati, solo evocati), di cui sono le donne a pagare il prezzo più alto: sfruttate con contratti a stanza, logorate nel fisico e nello spirito, malate e misconosciute ("Siamo tutte invisibili" è il mantra che vola di bocca in bocca tra i corridoi).
Cinema dichiaratamente popolare, dunque, con ambizioni di militanza, risventola la bandiera della lotta di classe e crede, al di là di ogni ragionevolezza, nella forza dell'agitazione collettiva (il sindacalista Thierry è l'unico personaggio maschile positivo della storia), nella cultura contro l'avidità, nel ribaltamento dell'alto con il basso; leggero, gravido di speranza, a tratti umoristico, Uno sciopero a 5 stelle predica la sorellanza contro lo sfruttamento, la solidal catena umana contro l'avidità di un sistema inumano, ma perde mordente a causa del ritmo bolso, di dialoghi spesso generici, ridondanti, reiterativi e di scontate sottotrame (la liaison tra Eva e il cameriere immigrato, ma non solo).
Il tutto stipato in ottanta minuti abbondanti di film - che pure in tempi di dilatazione serializzante dei lungometraggi è un pregio - corredati dal titolo italiano che, per quanto ammiccante e populistico, migliora l'originale Petit Mains.
Per scovare parentele in casa nostra bisogna rivolgersi a Palazzina Laf di Riondino per il pendolo tra dramma e commedia e per l'umorismo dei caratteri in vena bozzettistica (Corinne Masiero incarna Simone: la lavoratrice dalla schiena spezzata), o al barricadiero 7 minuti di Placido, altra pregevole storia di sciopero in fabbrica capeggiato da una donna.
Nel 2018 le cameriere dell'hotel Park Hyatt Paris-Vendôme indicono uno sciopero: stanche dei gravosi turni imposti dalla direzione e dalla ditta di pulizie in subappalto, le lavoratrici incrociano le braccia per settimane, chiedendo condizioni di lavoro più dignitose. Apoteosi della protesta una sfilata che le scioperanti organizzano durante la Settimana della moda, per contrapporre, al glamour e allo [...] Vai alla recensione »
Nel lussuoso albergo parigino - mai nominato, se no sai quante querele - i ritmi sono frenetici. E le stanze da pulire enormi. Tacendo del cliente che fa trovare papere e paperotti nella vasca da bagno. Per le lavoratrici della ditta che ha in appalto parte del personale, tutto peggiora. Guai se la divisa non è in ordine, se i capelli non sono raccolti in uno chignon ordinato - la poveretta con una [...] Vai alla recensione »
Assunta temporaneamente per sostituire una cameriera in sciopero, Eva scopre il lusso di un hotel cinque stelle dalla prospettiva di chi lavora a ritmi infernali e il cui stipendio mensile è un decimo del costo al giorno di una stanza. Condividerà risate, battibecchi e alla fine anche la lotta dei colleghi per migliorare le loro condizioni di lavoro.
La giovane Eva inizia a fare la cameriera in un hotel parigino di lusso, dove le condizioni di lavoro sono dure. Farà squadra con un gruppo di colleghe "invisibili", unendosi allo sciopero. Discreta commedia di denuncia, ma edulcorata nei toni e fin troppo scontata nello sviluppo. Però, il messaggio al pubblico in sala passa, grazie anche a una durata decente e al buon cast.
Se andando a vedere l'opera seconda di Nessim Chikhaoui qualcuno si aspettasse di trovarsi di fronte ad un commedia romantica con qualche tocco di polemica sociale, visto il fuorviante titolo italiano che rimanda a quello di un vecchio film, Un amore a 5 stelle di Wayne Wang con Ralph Fiennes e Jennifer Lopez (quello sì decisamente derivativo del genere in questione), rimarrebbe spiazzato; perché [...] Vai alla recensione »
Diretto da Nessim Chikhaoui, che ha scritto il film con Helène Fillières, Uno Sciopero a Cinque Stelle è ispirato allo sciopero delle cameriere del Park Hyatt Vendôme durato 87 giorni nel 2018 e dell'hotel Ibis-Batignolles durato 24 mesi nel 2019. "Le lotte sociali delle cameriere sono state le mie principali fonti di ispirazione. - ha raccontato il regista - Il mio obiettivo era mescolare aneddoti, [...] Vai alla recensione »
Sceneggiatore di ben cinque sequel della serie Les Tuche (il remake italiano del primo film è il dimenticabile Poveri ma ricchi), Nessim Chikhaoui ha debuttato alla regia con un dramedy d'ispirazione autobiografia, Placés, che seguiva un educatore impegnato in una casa famiglia abitata da ragazzi con bisogni speciali. Alla seconda esperienza dietro la macchina da presa continua a concentrarsi su figure [...] Vai alla recensione »