Immerso in un b/n espressionista, un dramma sociale che rievoca un terrificante fatto di cronaca nera. Ma l'indagine sul marcio in Danimarca si perde a tratti nel compiacimento. In concorso
di Gianluca Arnone La Rivista del Cinematografo
Che ci fosse del marcio in Danimarca era faccenda risaputa, ma si parlava di cose losche tra reali. Qui è proletaria fanghiglia e poverissima morbilità morale lo sfondo e il cuore di The Girl with the Needle , opera terza del quarantenne Magnus von Horn. Il regista svedese può lucidare stavolta il curriculum con il debutto (in competizione) a Cannes dopo che nel 2020 il suo Sweat venne annunciato da Fremaux in un'edizione poi cancellata causa Covid. Che il delegato lo abbia ripescato per debito di riconoscenza? Pensiero che viene ma non sospetto fondato. [...]
di Gianluca Arnone, articolo completo (2908 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 16 maggio 2024