|
|
ivan il matto
|
domenica 15 settembre 2024
|
una saga per gli osage
|
|
|
|
[21/10/2023, 10:16] RENATO: Restano i due mostri sacri newyorkesi, bob de niro e Martin Scorsese, 80 anni il primo e 81 il secondo, un sodalizio Cominciato 50 anni fa con "mean streets" che continua a sfornare pietre miliari, magari faticoso da seguire, della storia del cinema, dopo il già monumentale "the irishman"..e parlando di italo americani troviamo già qui un loro degno erede, guardate l'espressione che assume Di Caprio quando torna dalla guerra da banalotto sottomesso senza speranza, oppure quella quando lo sorprendiamo fra carceri e improbabili pentimenti, quasi un Marlon Brando dei tempi migliori...come si dice "frequentando lo zoppo.
[+]
[21/10/2023, 10:16] RENATO: Restano i due mostri sacri newyorkesi, bob de niro e Martin Scorsese, 80 anni il primo e 81 il secondo, un sodalizio Cominciato 50 anni fa con "mean streets" che continua a sfornare pietre miliari, magari faticoso da seguire, della storia del cinema, dopo il già monumentale "the irishman"..e parlando di italo americani troviamo già qui un loro degno erede, guardate l'espressione che assume Di Caprio quando torna dalla guerra da banalotto sottomesso senza speranza, oppure quella quando lo sorprendiamo fra carceri e improbabili pentimenti, quasi un Marlon Brando dei tempi migliori...come si dice "frequentando lo zoppo.....
[21/10/2023, 10:16] RENATO: E' una saga quella di cui ci vuole parlare Scorsese nel suo ultimo fluviale "killers of the flower moon", la saga della 'nazione degli Osage', indiani d'America trascinati a forza in quei luoghi dell'Oklahoma dove il petrolio, scoperto circa un secolo fa, li rese la tribù, costretta in una riserva, più ricca e benestante degli USA. Lo capiamo dall'introduzione che è un omaggio in b/n s quei nativi americani; dalla colonna sonora, un blues deliziosamente sporco all'inizio, poi un suono di derivazione etnico-tribale che segue tutta la narrazione lenta e misurata (si spiegano così i 206' dell'opera), che predilige sempre il punto di vista degli Osage. Lo stesso sottofinale, geniale e radiofonico, con Scorsese in persona intenso ed ispirato, avvalora l'ipotesi della saga. Assistiamo così all'ennesima "nascita di una nazione" (gli Usa), selvaggia, priva si scupoli, già vista nel "gigante" o " il petroliere", dove, in nome della ricchezza facile garantita d'alloro nero, viene perpetrato ogni genere di nefandezze. Così il cinema assolve ancora una volta alla sua funzione di risarcimento verso la "nazione indiana" come da "soldato blu" a "balla coi lupi" avevamo imparato.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a ivan il matto »
[ - ] lascia un commento a ivan il matto »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
giovanni m.
|
giovedì 15 agosto 2024
|
bene ma non benissimo
|
|
|
|
Parto dalla domanda più frequente che ci si fa su questo film...3 H e mezza sono troppe? ... decisamente SI , o meglio con quello che è stato prodotto ,206 minuti sono uno stillicidio!!!... Film che parte lento, troppo lento , e prosegue così per tanto tempo...
Tutto si basa furbescamente sulle straordinarie interpretazioni di De Niro e Di Caprio.
L'argomento su cui si basa il film è interessante, è affascinante ma non approvo l'idea di sviscerarlo introducendolo in un contesto familiare , essendo un qualcosa di più ampio...
Il film si riprende ottimamente nell'ultima oretta ma non basta , non può assolutamente bastare.
[+]
Parto dalla domanda più frequente che ci si fa su questo film...3 H e mezza sono troppe? ... decisamente SI , o meglio con quello che è stato prodotto ,206 minuti sono uno stillicidio!!!... Film che parte lento, troppo lento , e prosegue così per tanto tempo...
Tutto si basa furbescamente sulle straordinarie interpretazioni di De Niro e Di Caprio.
L'argomento su cui si basa il film è interessante, è affascinante ma non approvo l'idea di sviscerarlo introducendolo in un contesto familiare , essendo un qualcosa di più ampio...
Il film si riprende ottimamente nell'ultima oretta ma non basta , non può assolutamente bastare....
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a giovanni m. »
[ - ] lascia un commento a giovanni m. »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
cinephilo
|
domenica 9 giugno 2024
|
scorsese per favore basta
|
|
|
|
Le smorfie di DiCaprio e DeNiro in questo film ormai sono già iconiche e spero vengano prese come esempio di non recitazione nelle scuole di cinema. Difficile da sopportare la visione di questo film finto progressista, estremamente mal recitato e così volgare nella narrazione e nella messa in scena da suscitare forte fastidio dopo appena 30 minuti di visione (preparatevi che il film ne dura 206). Ma ormai lo Scorsese del nuovo millennio ci ha abituati a questo. Chissà se Martinone tornerà mai a girare capolavori come "Fuori Orario" e "Alice non abita più qui". Ormai è dai tempi dei tempi che ho perso la speranza.
|
|
|
[+] lascia un commento a cinephilo »
[ - ] lascia un commento a cinephilo »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
stefano
|
lunedì 20 maggio 2024
|
killers of the flower moon
|
|
|
|
Film stupendo, grande scorsese
|
|
|
[+] lascia un commento a stefano »
[ - ] lascia un commento a stefano »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
asia
|
giovedì 4 aprile 2024
|
poteva superarsi
|
|
|
|
Non mi ha fatto alzare dalla sedia anche se le tematiche affrontate potevano ottenerlo, un'occasione sprecata. Con un grande Di Caprio ed una perfetta Lily Gladstone. Attori incredibili che tengono in piedi un film in cui si è creduto poco.
|
|
|
[+] lascia un commento a asia »
[ - ] lascia un commento a asia »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
paolorol
|
lunedì 1 aprile 2024
|
la memoria
|
|
|
|
Una storia vecchia come la "storia" degli Stati Uniti, una storia insanguinata che ritrae sopraffazione, odio e violenza. Scorsese si prende il tempo necessario per dipingere questo inquietante e meraviglioso affresco, rivolgendosi ad un pubblico adulto, maturo e consapevole. Lo fa avvalendosi di una sceneggiatura che non snatura il testo originale del romanzo, di una fotografia splendida e di un cast stellare. Commuove l'impeccabile colonna sonora, lascito testamentario del grande Robertson. Non ci avrebbe potuti salutare in modo migliore. Un capolavoro che unisce in perfetta sintesi forma e contenuto, senza preoccuparsi minimamente di essere accondiscendente. Consigliato a chi sa ancora apprezzare il vero cinema.
|
|
|
[+] lascia un commento a paolorol »
[ - ] lascia un commento a paolorol »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
fabrizio severi
|
mercoledì 6 marzo 2024
|
bellissimo film finalmente dicaprio
|
|
|
|
A me è piaciuto un sacco a chi piace le storie drammatiche
E vere ; consiglio vivamente di andarlo a vedere, non spoilero punto
|
|
|
[+] lascia un commento a fabrizio severi »
[ - ] lascia un commento a fabrizio severi »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
felicity
|
mercoledì 28 febbraio 2024
|
un western dostoevskiano
|
|
|
|
Killers of the flower Moon è un pugno in faccia. Il film parte lento, ma percepisci l'ansia in ogni scena, l'angoscia, la paura, è come se stesse prendendo la rincorsa verso qualcosa e questo qualcosa è l'orrore, la violenza, lo schifo. E uso la parola schifo di proposito, perché è la sensazione che ti suscitano i personaggi, quasi tutti, tranne Molly. Il film racconta di un genocidio taciuto a lungo, quello degli Osage, e lo fa lasciandoti sbirciare dentro l'anima di chi lo ha compiuto. Qui c'è il male nudo e crudo e ci sono gli esecutori del male, quelli che si voltano dall'altra parte, quelli che sanno, ma non dicono e che, a volte, agiscono, nascosti dall'omertà del gruppo.
[+]
Killers of the flower Moon è un pugno in faccia. Il film parte lento, ma percepisci l'ansia in ogni scena, l'angoscia, la paura, è come se stesse prendendo la rincorsa verso qualcosa e questo qualcosa è l'orrore, la violenza, lo schifo. E uso la parola schifo di proposito, perché è la sensazione che ti suscitano i personaggi, quasi tutti, tranne Molly. Il film racconta di un genocidio taciuto a lungo, quello degli Osage, e lo fa lasciandoti sbirciare dentro l'anima di chi lo ha compiuto. Qui c'è il male nudo e crudo e ci sono gli esecutori del male, quelli che si voltano dall'altra parte, quelli che sanno, ma non dicono e che, a volte, agiscono, nascosti dall'omertà del gruppo. Cosa conta in questo mondo? Che domande! Il denaro. I soldi, il petrolio, la terra. Per avere denaro e potere si può passare sopra a tutto. L'amicizia è subordinata al soldo, l'amore anche, tutta la vita è in funzione di questo principio: fare più soldi. Avere più potere. "Lui è il mio migliore amico, lo devo tenere al sicuro. Se sopravvive per altri tot mesi, intasco l'assicurazione sulla vita." Ogni inquadratura ti dice: guarda che schifo, "li vedi i lupi?"
Tre ore a passa che volano via come il vento, con una orchestrazione magnifica. Non una nota fuori posto, niente che sia mai di troppo o di poco, nessun compiacimento, tutto perfettamente incastrato ad arte, chirugico ma senza freddezza. Bob De Niro in uno stato di grazia come non si vedeva da anni.
Di Caprio Faraonico. Gladstone incredibile nel suo lavorare quasi ed esclusivamente con lo sguardo. Plemons che nei suoi 15 minuti totali in scena ti regala un personaggio che non ti si stacca più di dosso.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
luca scialo
|
sabato 3 febbraio 2024
|
un'epopea sulle ingiustizie subite dai nativi americani
|
|
|
|
Nella fase finale della sua carriera, Martin Scorsese si sta dedicando a lungometraggi dilatati, forse anche come risposta al cinema veloce e "mordi e fuggi" delle piattaforme streaming. Opere che forse non lasceranno il segno, ma che fanno respirare un cinema quasi estinto. Dove si approfondiscono temi e personaggi, sebbene forse in modo anche un po' esagerato. In questa pellicola, il grande regista italoamericano ci narra le ingiustizie subite dai nativi americani, che nei film della Golden Age di Hollywood ci apparivano come i cattivi, contro i buoni rappresentati dai bianchi. Ma era un'altra epoca, anche culturale e ogni revisionismo woke sarebbe sbagliato. Giusto invece proporre versioni alternative, come questa.
[+]
Nella fase finale della sua carriera, Martin Scorsese si sta dedicando a lungometraggi dilatati, forse anche come risposta al cinema veloce e "mordi e fuggi" delle piattaforme streaming. Opere che forse non lasceranno il segno, ma che fanno respirare un cinema quasi estinto. Dove si approfondiscono temi e personaggi, sebbene forse in modo anche un po' esagerato. In questa pellicola, il grande regista italoamericano ci narra le ingiustizie subite dai nativi americani, che nei film della Golden Age di Hollywood ci apparivano come i cattivi, contro i buoni rappresentati dai bianchi. Ma era un'altra epoca, anche culturale e ogni revisionismo woke sarebbe sbagliato. Giusto invece proporre versioni alternative, come questa. E il buon Martin, per farlo, si affida a due grandi attori, di due generazioni diverse, ma coi quali ha lavorato spesso e volentieri: De Niro e DiCaprio. Il primo col volto ormai segnato dal tempo, ma che non ha usato artifizi siliconati per nasconderlo, e con una espressione ormai sempre imbronciata. E il secondo, che ormai prende sempre più le fattezze di Jack Nicholson, bravura compresa. La lunghezza può spaventare ma il film procede che è un piacere, tra scene che ricordano il cinema di Tarantino e altre che ricordano quello tipico scorsesiano. Il finale è una ciliegina sulla torta, un omaggio alle narrazioni radiofoniche di una volta. Insomma, Killers of the flowers moon è un tuffo nel passato in tutti i sensi, ma che ha anche il dono di non apparire anacronistico e stantio. Tutt'altro. E proprio l'orizzonte smarrito verso il quale La settima arte dovrebbe guardare, per riappropriarsi del proprio futuro.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a luca scialo »
[ - ] lascia un commento a luca scialo »
|
|
d'accordo? |
|
|
|