Il sol dell'avvenire |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Nanni Moretti, Margherita Buy, Silvio Orlando, Barbora Bobulova.
continua»
Drammatico,
durata 95 min.
- Italia 2023.
- 01 Distribution
uscita giovedì 20 aprile 2023.
MYMONETRO
Il sol dell'avvenire
valutazione media:
3,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Abbiamo settant''anni - seconda partedi Fulvio WetzlFeedback: 528 | altri commenti e recensioni di Fulvio Wetzl |
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giovedì 4 maggio 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
(seconda parte). Il percorso lo abbiamo fatto procedendo paralleli in tutti questi anni, con destini e risultati con tutta evidenza diversi, ma tutto quello che vibra e fa vibrare il film, in conseguenza degli accadimenti che ne determinano il percorso, ci accomuna profondamente, sia le vampate di gioia, che soprattutto le disillusioni: la militanza politica, il privato e il politico ("cotta continua" c'era scritto sopra il portone della scuola media di Sacrofano), i cineclub e i teatri d'avanguardia, i compagni che sbagliano e i compagni che si annientano, e sento questa comunanza, come diceva Attilio del figlio Bernardo Bertolucci, "la sua è una timidezza che passerà come una malattia della prima infanzia, lasciando piccole cicatrici rosate". Sottopelle le sequenze sullo schermo mi hanno riempito di cicatrici non più dolorose, ma squarci sottili ad aprire reintepretazioni della mia vita, così simile ma così diversa. Ho sentito ieri sera Nanni, ospite di Marco Da Milano, dire che i film nel film sono quattro, non tre come sosteneva il giornalista, e aggiungendo puntigliosamente il film che avrebbe voluto fare, tratto da Il Nuotatore di John Cheever, di un uomo che attraversa tutta la contea a nuoto, passando da una piscina all'altra. film davvero affascinante, ma dice Nanni, che l'avrebbe potuto fare quando era magro, anni fa (ai tempi di Palombella Rossa). Io ne ho contati sette di film, Nanni, e te li elenco altrettanto puntigliosamente: C'è il contenitore principale, (1) la storia di te regista, Margherita produttrice, la crisi del vostro rapporto, le difficoltà produttrive, in bilico tra l'autarchia di una volta e la standardizzazione delle piattaforme da "190 paesi, 190 paesi"; c'è il film (2) che stai iniziando sul peccato originale del 1956, la mancata emancipazione del PCI dall'Unione Sovietica dopo l'invasione dei carri armati a Budapest, un film che si mostra magnifico e tremendamente interessante, più di "Je vous presènte Pamela" di Truffaut in "Effetto Notte", perché parla a noi tuoi coetanei di una ferita non rimarginata nella coscienza di ciascuno "di sinistra" di allora e forse di oggi; c'è (3) la Storia che si fa con i "se" del finale alternativo al suicidio di Silvio, con le magnifiche rotative che stampano la Storia come tutti avremmo voluto che fosse "la via italiana al Socialismo"; c'è (4) il film con i "baci" che non hai mai avuto il coraggio di fare, e che Barbora ti costringe a fare, perché imprigionato nella tua ritrosia e timidezza congenita, da cui sei stato strappato a viva forza solo in Caos Calmo e Tre Piani; c'è (5 - il film con le canzoni italiane) la storia d'amore di due adolescenti nata in un cinema dove si proietta "La dolce vita" con la mancata agnizione tra Mastroianni e Valeria Ciangottini nel finale sulla spiaggia, accompagnata da Luigi Tenco, che si conclude nel ballo di tutta la troupe davanti al prato del picnic dove i figli della coppia danzano come dervisci rotanti, al ritmo di Battiato, altro film che vorremmo assolutamente che tu realizzassi; c'è un secondo film (6) immaginato e desiderato(e purtroppo già realizzato da altri - Frank Perry con Burt Lancaster), quello tratto da Il Nuotatore di Cheever; e infine c'è il film (7) "tarantiniano" con gli spari granguignoleschi, i fiotti di sangue, i "bambini sciolti nell'acido", che tua moglie sta producendo e che tu interrompi per otto ore, perché "due o tre princìpi bisognerà pur averli", in una scena in cui raggiungi livelli di profondità assoluta, quando racconti la difficoltà di uccidere (al quarto tentativo) che Kieslowski racconta in "Breve film sull'uccidere", contrapposta alla facilità da videogame dello sparo con cui si dovrebbe concludere l'opera seconda del giovane regista di "Orchi". E questi sette film non fanno che inserire "Il Sol dell'avvenire", nell'Universo Multiverso tanto in auge oggi, vedi il multiOscar "Everything, Everywhere All at Once" dei Daniels, sette piani narrativi, Storia, desiderio, immaginazione, sogno, realtà, metafora, facendoci riflettere che i primi film Multiverso erano già negli anni '60, "Il Posto delle Fragole" e "8 1/2", che con la stessa tua fluidità e maestria di raccordi, la stessa allegria e tenerezza contagiosa, raccontavano il passaggio continuo nella vita di ciascuno di noi, tra interno ed esterno, tra micro e macrocosmo, tra parole e musica, per cui è sufficiente "connaître la chanson" e lasciarsi andare, senza cercare per forza di capire.
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