La piccola epica della sala cinematografica di un'Italia provinciale, un paesaggio umano e storico-sociale sempre da scoprire, sempre commovente ed emozionante.
di Tonino De Pace Sentieri Selvaggi
Silvano Agosti ci dice che il cinema è malato e Ciro Formisano prova a fare una diagnosi perché si possa approntare una cura. Sembra essere questo il senso de L'altro buio in sala.
Forse, a guardare il film e come sostiene qualcuno degli intervistati, non è il cinema ad essere malato, ma sono i resistenti esercenti, il pubblico appassionato, i frequentatori ad ogni costo ad essere malati di cinema e della sua fruizione in sala.
Ma al di là di ogni altra considerazione sulle patologie di una condizione, il vero punto che L'altro buio in sala sa porre nel giusto rilievo è questa specie di piccola epica della sala cinematografica, un'esperienza che in effetti, sebbene in misura assai ridotta, non è mai finita e continua, nonostante gli ostacoli, le difficoltà, la pandemia, il proliferare dello streaming, della frammentazione e moltiplicazione delle possibilità di visione. [...]
di Tonino De Pace, articolo completo (3607 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 25 marzo 2022