Delizioso, gradevole, interessante film, “Marcel the Shell” mescola animazione in stop-motion e riprese dal vero, e si colloca a metà tra un finto documentario e lo studio psicologico.
E’ il lungometraggio d’esordio per i registi/sceneggiatori Dean Fleischer-Camp e Jenny Slate, e trae spunto da una serie di fortunati cortometraggi realizzati da costoro tra il 2010 e il 2014 e caricati con strepitoso successo su Internet. Un vero e proprio fenomeno virale americano che ha totalizzato finora oltre 48 milioni di visualizzazioni su YouTube e prodotto la pubblicazione di due libri ad esso inerenti.
L’opera, costruita come un lungo dialogo, una confessione che la minuscola conchiglia Marcel fa al regista mediante la sua dolce vocina e i suoi pensieri tipici di un bambino curioso, tratta con nobiltà di intenti temi alti e complessi come l’amore, la necessità di vivere con gli altri, e il successo da una parte; ma anche la perdita, l’abbandono, l’emarginazione, la solitudine, la depressione e la paura della morte dall’altra.
“Marcel the Shell with shoes on” trasmette da subito empatia e tenerezza nel cuore dello spettatore, perché suscita sorpresa e curiosità la buffa e surreale forma estetica del suo piccolissimo protagonista.
Marcel si mette e mette lo spettatore davanti allo stupore della vita e alla voglia di non arrendersi mai, malgrado rischi, pericoli e soprattutto difficoltà insormontabili, quasi impossibili da risolvere… Giganti per un essere umano qualsiasi, e dunque ancora più grandi e amplificati per un essere microscopico.
A tutto ciò si aggiunge anche una particolare eleganza e cura stilistica-tecnica che caratterizza questa pellicola, a sua volta strutturata su toni, location e atmosfere poetiche e immaginifiche, meravigliose e commoventi, che giocano un ruolo fondamentale nel ricordare allo spettatore l’importanza degli affetti più cari e di quanto sia prezioso apprezzare continuamente tutto ciò che di buono si possiede o si è…
Dal punto di vista “formale”, l’elaborato processo di produzione della pellicola è durato circa 7 anni. È stato scritto preliminarmente uno schema con sequenze e dialoghi. Questi sono stati improvvisati, registrati e assemblati e il processo è stato ripetuto fino al completamento dell’intera opera.
Attenendosi allo storyboard di ogni scena, sono stati girati poi i filmati live-action e gli sfondi, seguiti dall’animazione in stop-motion (in media, un giorno di riprese ha comportato 10 secondi di tempo di esecuzione effettiva), con la fase finale riguardante il compositing sui filmati live-action. Un lavoro encomiabile ed apprezzabile dunque, che aderisce efficacemente al ritmo cadenzato e al gusto per tutto ciò che è stralunato, eccentrico, nonché a una visione della vita che si muove tra disadattamento e purezza.
Con Marcel cammina a pari passo un senso di meraviglia: sia quello dello spettatore nei suoi riguardi, sia quello dello stesso Marcel in relazione all’esistenza, soprattutto quando, senza mai perdersi di speranza, cerca di cogliere tutto il bello della vita anche negli inevitabili momenti di debolezza e incertezza.
Bisogna cercare la percezione nascosta delle cose ascoltando ogni elemento che abbiamo intorno, perché tutto si lega e si si connette. Come il suono del mare che ascoltiamo nella conchiglia.
C’è un segreto per ritrovare l’armonia perduta, ed è quello di ricordare sempre di aggrapparsi a ciò che ci appare importante, anche l’importanza delle piccole cose, quelle che in qualche modo ci potranno risultare utili. Ci sarà sempre qualcosa per cui valga la pena sorridere; basta adottare lo sguardo di Marcel che guarda il mondo in maniera inedita e da una prospettiva diversa dalla nostra.
Dentro la natura del piccolo protagonista, infatti, ognuno può ritrovare un po’ di se stesso.
In definitiva, quest’opera dà voce ai desideri e alle paure che riguardano sia i bambini che gli adulti, e alla speranza di poterli affrontare e superare. La maturità formativa raggiunta da Marcel (anche grazie al toccante legame con la nonna, doppiata da Isabella Rossellini), sarà quella che alla fine lo fa muovere nel mondo con gli occhi verso le cose belle e che contano veramente.
Un bellissimo film insomma, che ci invita a guardare la realtà con il cuore sensibile di Marcel, per comprendere che piccolezza e umiltà non significano debolezza e inerzia, anzi, tutt’altro! E’ proprio nella semplicità e nell’innocenza che si nascondono grandezza e saggezza…
Meritatamente questa pellicola ha raccolto oltre al plauso della Critica, anche importanti riconoscimenti (Miglior Film d’animazione al National Board of Review e ai Saturn Awards, i premi delle associazioni dei critici di New York e di Washington D.C.), e candidature come miglior Film d’animazione ai Golden Globe, ai Critics’ Choice Movie Awards, ai Bafta e soprattutto ai premi Oscar. Assolutamente da non perdere.
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