«Un giorno tu sarai», l' invisibile della Storia nella trama delle vite Tre generazioni di una famiglia, in sala per la Giornata della memoria
di Cristina Piccino Il Manifesto
Le prime scene ci portano in una stanza vuota, fuori dal tempo, le mura sono scrostate, la luce fioca: tre uomini puliscono con furia i pavimenti sporchi, usurati, strofinano le scope, grattano le pareti, nei loro gesti sembrano unirsi disperazione e paura. All' improvviso dai tubi appesi al soffitto spunta qualcosa, un ciuffo di capelli, e poi un altro, e un altro ancora, e mentre il buco sull' intonaco si allarga ne escono nuovi sempre più grossi, un groviglio biondo e scuro che si attorciglia come un' enorme matassa, e intanto il pavimento sputa acqua sporca e materia di ciò che un tempo fu umano finché il pianto di un bambino - che si scoprirà essere una bambina - irrompe con prepotenza, e stupisce gli uomini che infine sorridono. [...]
di Cristina Piccino, articolo completo (6975 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 27 gennaio 2022