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Gianni Canova

Wichita Falls, North Texas, 1870. Nella penombra di una lampada a petrolio un uomo si veste. La luce è fioca, ma sulla schiena, prima che indossi la camicia, intuiamo delle cicatrici. La macchina da presa gli gira attorno, poi sale al viso. È poco illuminato, ha una folta barba grigia, ma i tratti sono quelli inconfondibili di Tom Hanks. E io subito mi emoziono. Perché Tom Hanks è uno di quegli attori che io sento "fratelli". Lo vedi e gli credi. Mi capita anche con Morgan Freeman, con Bill Murray, con Robert Redford. [...]

di Gianni Canova, articolo completo (3468 caratteri spazi inclusi) su We Love Cinema 1 marzo 2021