egidio
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domenica 2 febbraio 2020
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molto divertente
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Un film da vedere. La sceneggiatura è superlativa grazie a Torre che purtroppo ci ha lasciato pochi mesi fa e anche la recitazione molto buona. Si alternano momenti divertenti con momenti ironici e sarcastici . Il panorama delle scene è realistico e mette in evidenza uno spaccato sociale in cui i figli sconvolgono la vita dei genitori dandone però anche via d’uscita.
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mariateresa
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domenica 2 febbraio 2020
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una sofferenza
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Uno dei film più noiosi visto negli ultimi anni.Situazioni e personaggi fuori dalla realtà. La bravura della Cortellesi e di Mastrandrea umiliata da un racconto ridicolo.Unica nota positiva e simpatica " l'uovo alla cocca".
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foffola40
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mercoledì 29 gennaio 2020
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immaturo
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Il regista ha reso in modo molto rozzo la sceneggiatura di Torre forse neppure completata. La presenza di due bravi attori non ha riscattato le ingenuità cinematografiche come i capitoletti per far capire allo spettatore di cosa si sta paroando, la presenza di figure immaginarie, il buon Dio o altro personaggio anziano con cappello bianco che nulla esprime di importante e altro del genere.
Due o tre idee buone sono : la pediatra di livello alto, i nonni della coppia molto distanti dai problemi dei loro figli, forse anche loro desiderano un poco di riscatto dalla vita precedente e la tata ciociara che non sbraitava con i bambini ,bastava un uovo alla "cocca". Pochino per un film tanto pubblicizzato.
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Il regista ha reso in modo molto rozzo la sceneggiatura di Torre forse neppure completata. La presenza di due bravi attori non ha riscattato le ingenuità cinematografiche come i capitoletti per far capire allo spettatore di cosa si sta paroando, la presenza di figure immaginarie, il buon Dio o altro personaggio anziano con cappello bianco che nulla esprime di importante e altro del genere.
Due o tre idee buone sono : la pediatra di livello alto, i nonni della coppia molto distanti dai problemi dei loro figli, forse anche loro desiderano un poco di riscatto dalla vita precedente e la tata ciociara che non sbraitava con i bambini ,bastava un uovo alla "cocca". Pochino per un film tanto pubblicizzato. (foffola40)
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felicity
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lunedì 27 gennaio 2020
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sceneggiatura molto ben scritta e piena di idee
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La forza di Figli e delle parole di Mattia Torre sta nel fatto di non fare la morale a chi guarda, ma di riuscire però ugualmente a parlare di responsabilità, di cose da fare e non fare e che non sempre è tutto uguale, che non è sempre la stessa cosa, che la colpa non è sempre di qualcun altro.
Diviso in capitoli dalle denominazioni eloquenti, come fossero atti teatrali, Figli convince e getta addosso un rimpianto vero per ciò che Torre avrebbe ancora potuto fare, dire e produrre.
Lascia ammirati per il modo in cui rende apprezzabili, credibili e perfino esplosive le forzature più iperrealistiche (il limbo bianco, i pianti rimpiazzati da Beethoven) e ci trascina in un catalogo universale di miserie buffe in cui è impossibile non riconoscersi, da genitori o da figli che sperano di cambiare le sorti della propria famiglia con un semplicissimo e straziante disegno del Titanic.
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La forza di Figli e delle parole di Mattia Torre sta nel fatto di non fare la morale a chi guarda, ma di riuscire però ugualmente a parlare di responsabilità, di cose da fare e non fare e che non sempre è tutto uguale, che non è sempre la stessa cosa, che la colpa non è sempre di qualcun altro.
Diviso in capitoli dalle denominazioni eloquenti, come fossero atti teatrali, Figli convince e getta addosso un rimpianto vero per ciò che Torre avrebbe ancora potuto fare, dire e produrre.
Lascia ammirati per il modo in cui rende apprezzabili, credibili e perfino esplosive le forzature più iperrealistiche (il limbo bianco, i pianti rimpiazzati da Beethoven) e ci trascina in un catalogo universale di miserie buffe in cui è impossibile non riconoscersi, da genitori o da figli che sperano di cambiare le sorti della propria famiglia con un semplicissimo e straziante disegno del Titanic.
Figli piace perché è reale, perché racconta il dramma della famiglia in maniera ironica, senza mai scadere nel dramma più profondo, ma riuscendo a far ridere di quelle problematiche che qualsiasi giovane coppia deve affrontare.
L’alchimia tra Mastandrea e la Cortellesi finisce per costruire un prodotto vincente, una commedia intelligente e piacevole, che gioca con tutte le tecniche di comicità per far ridere, raccontando la realtà dei fatti.
La sceneggiatura è molto ben scritta e piena di idee, tra dialoghi e siparietti. La regia purtroppo ha meno grinta e ritmo.
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xerox
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domenica 26 gennaio 2020
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mi è piaciuto!
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Parliamo subito del film, che poi vengono i contenuti.... Bellissima interpretazione di Mastandrea e Cortellesi: VERAMENTE GRANDI! Film a tesi, che si sviluppa come un piccolo trattato su tutti i capitoli che si aprono in una coppia alla nascita del secondo figlio. Dispiace veramente che un fine osservatore di caratteri e costumi italici contemporanei, Mattia Torre, sia prematuramente scomparso. Da ricordare, per me, tre chicche: la pediatra - psicologa dai contatti molto discutibili con la realtà; l'importuna nel pullman che parla col bambino; la terza passata del fazzoletto sul muso del bambino,: -)). Ultima notazione: la sgradevole sensazione che da parecchio avverto in quasi tutti i films che vedo.
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Parliamo subito del film, che poi vengono i contenuti.... Bellissima interpretazione di Mastandrea e Cortellesi: VERAMENTE GRANDI! Film a tesi, che si sviluppa come un piccolo trattato su tutti i capitoli che si aprono in una coppia alla nascita del secondo figlio. Dispiace veramente che un fine osservatore di caratteri e costumi italici contemporanei, Mattia Torre, sia prematuramente scomparso. Da ricordare, per me, tre chicche: la pediatra - psicologa dai contatti molto discutibili con la realtà; l'importuna nel pullman che parla col bambino; la terza passata del fazzoletto sul muso del bambino,: -)). Ultima notazione: la sgradevole sensazione che da parecchio avverto in quasi tutti i films che vedo. TROPPO LUNGHI!!! REGISTI! Non abbiate paura ad usare le forbici... Ne guadagna il film!
I contenuti: gli scontri generazionali. Gli scontri di genere (maschio-donna). L'evidentissima considerazione che il Paese più cattolico del mondo e che ha sempre LA FAMIGLIA in bocca, nei fatti sia quello che se ne strafreghi di più. L'egoismo che è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni in tutte le coppie, che fa vedere come attività irrinunciabili i calcetti, le piscine, le uscite con gli amici,
i balli, insomma: abbiamo i figli, MA LE MIE COSE RESTANO LE MIE COSE!!! Che dite, ce n'è da parlare in tutte le famiglie? E vi pare poco?
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nino pellino
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domenica 26 gennaio 2020
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quando nasce un secondo figlio
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Devo innanzitutto evidenziare che questo film è stato ben diretto ed interpretato. Attraverso uno stile in chiave comica, esso ci mostra alcune effettive difficoltà, nell'ambito di questa società contemporanea, di una giovane coppia e, più in generale, del relativo nucleo familiare, quando nasce un secondo figlio. Devo dire che gli attori Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi mi sono risultati perfetti nei loro ruoli: lui, molto ironico, paziente e caratterialmente pacato; lei, nevrotica, ma in fin dei conti molto buona d'animo. Il film è simpaticamente suddiviso in 8 simbolici paragrafi attravero i quali possiamo seguire le tappe e i principali eventi che si riferiscono ai sacrifici che la coppia deve sostenere per crescere il loro secondogenito: dagli esaltanti momenti iniziali, a quelli di crisi che successivamente seguiranno fino a giungere poi ai tentativi di trovare delle soluzioni.
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Devo innanzitutto evidenziare che questo film è stato ben diretto ed interpretato. Attraverso uno stile in chiave comica, esso ci mostra alcune effettive difficoltà, nell'ambito di questa società contemporanea, di una giovane coppia e, più in generale, del relativo nucleo familiare, quando nasce un secondo figlio. Devo dire che gli attori Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi mi sono risultati perfetti nei loro ruoli: lui, molto ironico, paziente e caratterialmente pacato; lei, nevrotica, ma in fin dei conti molto buona d'animo. Il film è simpaticamente suddiviso in 8 simbolici paragrafi attravero i quali possiamo seguire le tappe e i principali eventi che si riferiscono ai sacrifici che la coppia deve sostenere per crescere il loro secondogenito: dagli esaltanti momenti iniziali, a quelli di crisi che successivamente seguiranno fino a giungere poi ai tentativi di trovare delle soluzioni. "Figli" ci mostra anche il rapporto tra la generazione presente e quella passata e di come ci risultano evidenti tutta una serie di contraddizioni e di differenze. Scherzosamente parlando, sconsiglierei di vedere questa pellicola a coloro che stanno per sposarsi ed avere intenzione di creare della prole, anche se comunque il messaggio finale di "Figli" resta positivo e propositivo e ciò attraverso la vera vocazione dell'amore e del conseguente sacrificio.
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joecondor
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sabato 25 gennaio 2020
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strepitosi mastandrea cortellesi bel film
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Bella commedia ,intelligente e tragicomica con bel ritmo portato avanti dalla perfetta e strepitosa intrepretazioni della coppia Mastandrea Cortellesi al top.Sceneggiatura perfetta con ottimi dialoghi,Si ride e si riflette.La coppia ai giorni nostri c'è con le sue paure,nevrosi e felicità.Lo scontro generazionale c'è,Regia ottima ed attenta...a ciò aggiungiamo caratteristi azzeccati su cui spicca Valerio Aprea.Insomma un bel film merita di vederlo.
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fabriziog
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sabato 25 gennaio 2020
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bah!
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Giuseppe Bonitoci racconta in “Figli” una Italia talmente bollita da far ritenere, tra il serio e il faceto, che un secondo figlio (di una coppia sposata, che va d’accordo e stabilmente occupata) sia un atto eroico, ai limiti della mission impossible. I bravissimi attori Paola Cortellesi e Valerio Mastrandrea si cimentano in un film grottesco, tendenzialmente deludente, spesso irritante, solo talvolta, specie all’inizio, divertente.
“Figli” è una pellicola che esaspera le normali diatribe fra marito e moglie, le ansie dei genitori, la stanchezza della madre e la gelosia della sorella quando sopraggiunge il piccolo.
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Giuseppe Bonitoci racconta in “Figli” una Italia talmente bollita da far ritenere, tra il serio e il faceto, che un secondo figlio (di una coppia sposata, che va d’accordo e stabilmente occupata) sia un atto eroico, ai limiti della mission impossible. I bravissimi attori Paola Cortellesi e Valerio Mastrandrea si cimentano in un film grottesco, tendenzialmente deludente, spesso irritante, solo talvolta, specie all’inizio, divertente.
“Figli” è una pellicola che esaspera le normali diatribe fra marito e moglie, le ansie dei genitori, la stanchezza della madre e la gelosia della sorella quando sopraggiunge il piccolo.
Il secondo figlio, per bocca del personaggio interpretato da Stefano Fresi, è un’autentica iattura.
Continuiamo così, facciamoci del male!
Fabrizio Giulimondi
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