Anno | 2019 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Rowan Athale |
Attori | Nick Robinson, Amy Ryan, Greg Kinnear, Brian Cox, Margaret Qualley Connor Jessup, Blythe Danner, Janaya Stephens, Mena Massoud, Vanessa Burns, Tennille Read, Christy Bruce, Darryl Flatman, Sarah Allen, Allegra Fulton, Dipal Patel, Noah Denver, Joe Parro. |
Uscita | giovedì 12 settembre 2019 |
Distribuzione | Notorious Pictures |
MYmonetro | 2,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 20 settembre 2019
Una donna va a conoscere la famiglia del suo defunto fidanzato dicendo loro che è incinta di suo figlio. In Italia al Box Office Strange But True ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 229 mila euro e 60,6 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Melissa si presenta nella casa in cui vivono la madre e il fratello del suo ragazzo, Ronnie. La ragazza è incinta e sostiene che il figlio sia di Ronnie, benché questi sia scomparso cinque anni prima, in un tragico incidente d'auto, quando si trovava con lei. La madre di Ronnie caccia Melissa di casa, ma non smette di indagare sulla sua assurda spiegazione dei fatti, finendo per scoprire che non tutti dicono il vero.
Strano, ma vero: titolo semplice e suggestivo per un film che nasconde qualche ambizione, sotto i panni dimessi del B movie.
Eric Garcia adatta un testo di John Searles, in uno script duplice e ricco di MacGuffin e lo mette al servizio di Rowan Athale, regista angloindiano giunto all'opera seconda, dopo il promettente Wasteland. L'idea di Strange But True è quella di tenere sospeso lo spettatore tra possibilità di uno sbocco nel soprannaturale e risoluzione razionale da giallo-thriller. L'annoso problema di questa tipologia di film è che, quando infine rivelano la direzione intrapresa, finiscono spesso per deludere rispetto alle aspettative generate.
Per sottolineare le suggestione gotiche della storia Athale ricorre al ralenti o al montaggio parallelo, con un discutibile ed enfatico crescendo emozionale mentre si avvicina il parto di Melissa, ma lo stile non riuscire mai a elevare la piattezza dello svolgimento.
Troppi i passaggi obbligati e forzati di sceneggiatura, così come i cliché da storytelling, talora involontariamente comici (dove, se non in una sceneggiatura da B movie, un personaggio corre in biblioteca per connettersi su Google e cercare informazioni?). Molti elementi, tra cui la presenza di una chiromante, sembrano curiosamente ricondurre a The Gift di Sam Raimi, altrettanto sospeso tra mistero inspiegabile e risoluzione razionale, oltre che curiosamente accomunato a Strange But True dalla presenza di Greg Kinnear.
Ma in un cast ricco di talento, e poco sfruttato, a brillare è ancora una volta Margaret Qualley (C'era una volta a... Hollywood), cherubino dalla magnetica presenza, che quando è in scena cattura inesorabilmente l'attenzione, elevando il film su registri poi disattesi. Sua la voce narrante che apre e chiude il film, finendo per giustapporre una lettura morale ai tragici eventi occorsi. E sua la sensazione che un buon film di genere potesse nascondersi sotto i rimaneggiamenti di Strange But True.
Visto con timore che potesse non piacermi, diciamo che lo svolgimento della trama, la scoperta di quello che è realmente successo, mi ha sorpreso positivamente, non me lo sarei aspettato. Peccato che come spesso accade, poi l'evolversi del film non è all'altezza. Peccato, occasione sprecata. Comunque resta guardabile, lo consiglio ( non bambini )
Quando Melissa si presenta incinta a casa del suo ragazzo, morto cinque anni prima, e dichiara che il padre del bimbo è proprio il defunto fidanzato, le reazioni della famiglia sono comprensibilmente poco serene. Le divergenti strade prese da madre e fratello dell'estinto incarnano le due anime di questo thriller fumoso: se la prima pensa al complotto tramite seme congelato, il secondo si fa tentare [...] Vai alla recensione »
Melissa si presenta, incinta, a casa del coetaneo Philip. Vuol parlare con sua madre Charlene per dirle che il bimbo che ha in grembo è di suo figlio Ronnie. Che, però, è morto cinque anni prima. Lei sostiene di non aver mai avuto altri uomini e che una medium le ha confermato la paternità del defunto. Miracolo? O è il frutto di un terribile segreto? Thriller onesto che riserva un buon colpo di scena, [...] Vai alla recensione »