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            | nicola1 | martedì 31 dicembre 2019 |  
            | finalmente   |  |  |  |  
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                        finalmente è finita la trilogia "Lo show del riciclo".
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            | sbibbo | lunedì 30 dicembre 2019 |  
            | sfigura ma non troppo   |  |  |  |  
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	Il (pre)giudizio altrui rischia di infilarsi di soppiatto nel nostro, compromettendo la capacità di analisi e quel che è più grave la presa visione diretta. Intendiamoci, il capitolo finale di questa lunga spossante saga non è un capolavoro né poteva esserlo: non solo perché alle sue spalle esista un preteso retaggio di irripetibile grandezza, ma perché essenzialmente nessuno dei film che la costituiscono può far gridare al capolavoro cinematografico; al diletto della fantasia, dell'immaginazione, dell'immedesimazione nell'atto eroico un po' sopra le righe e del sacrificio a cui si prestano spesso i protagonisti, sì, ma non al senso stretto della settima arte.
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	Il (pre)giudizio altrui rischia di infilarsi di soppiatto nel nostro, compromettendo la capacità di analisi e quel che è più grave la presa visione diretta. Intendiamoci, il capitolo finale di questa lunga spossante saga non è un capolavoro né poteva esserlo: non solo perché alle sue spalle esista un preteso retaggio di irripetibile grandezza, ma perché essenzialmente nessuno dei film che la costituiscono può far gridare al capolavoro cinematografico; al diletto della fantasia, dell'immaginazione, dell'immedesimazione nell'atto eroico un po' sopra le righe e del sacrificio a cui si prestano spesso i protagonisti, sì, ma non al senso stretto della settima arte. Da un punto di vista della sceneggiatura, e della tensione narrativa ben filtrata attraverso un dosaggio perfetto delle ambientazioni, L'impero colpisce ancora è decisamente la cosa meglio riuscita. Ma chi vi descrive la pellicola in questione come uno spaventoso buco nell'acqua sbaglia di grosso.[-]Dietro la regia troviamo J.J. Abraham, che può piacere o non piacere, ma sa il fatto suo. Sa come si costruisce un film, e si vede, anche se certe gigionerie non ha potuto evitarle, in quanto incastrato in un plot già predeterminato e privo di variazioni importanti da parte dell'anima più sincera dell'autore che intende inserirsi nel gioco. I pretesi “livelli fuori scala” dei poteri che sembrano sconvolgere il film ad ogni cambio di ripresa non ci sono, si riducono ad una scena roboante effettivamente troppo fumettistica e marvelliana (quella dove sembra perire qualcuno di molto noto). “L'umorismo tra i personaggi risulta molto spesso puerile e inefficace” ci avvertono, ma io vi invito a riscoprire le stucchevoli stoccate che si scambiano Luke Han e Leia (per fortuna che Chube parla ma noi non possiamo capirlo) nella trilogia da cui tutto è partito, soprattutto i fioretti da innamorati occulti e integerrimi dei futuri genitori di Ben/Kylo: al limite dell'imbarazzante, anche se possiamo ritenere che la conversione nell'idioma di Dante possa solo aver aggravato la situazione. E poi, di “duelli memorabili” in stile supereroi, ne sentiamo davvero il bisogno e la mancanza ? Se qualcosa poteva nuocere alla trilogia di mezzo (capitoli I-III) secondo me è anche da attribuire alla troppa attenzione dedicata ai funambolici exploit degli spadaccini in singolar o plural tenzone.
 E sia detto di sfuggita che, per necessità anagrafiche e di morti precoci, Ian McDarmid batte tutti i concorrenti nell'aggiudicarsi la palma di interprete più duraturo, anche se lo scopriamo nelle vesti di zombi redivivo sinistramente simile a Camilleri nelle ultime comparsate televisive, che per noi spettatori peninsulari fa un certo effetto...
 Quell'immensa recrudescenza della forza su entrambi i lati yingyanghiani trova piena giustificazione nella cattedrale horror gotic in cui i nodi giungono al pettine, con gli stalli occupati dalle fantasmatiche apparizioni di tutte le generazioni Sith succedutesi nel tempo a fare da portentoso contorno ad un lugubre trono dove Palpatine celebra la propria definitiva consacrazione a super antagonista, uno dei più memorabili anche se spesso tirato fuori un po' a forza e un po' a sproposito, come se gli autori si sentissero di doversi affidare a qualcosa di sicuro piuttosto che osare (l'enigmatico, inutile Snoke ne è un esempio, anche se ci spiegano perché lo abbiamo visto così).
 Quindi diffidate dei censori e dei recensori. Certo che poi scoprire che tutto va riferito a incesti plurimi e a matrimoni di convenienza e che in tutta la vastità dell'universo non si capisce perché Sith e Jedi debbano calpestarsi i piedi anche nelle attività domestiche, questo è un fardello che bisogna sopportare, perché il disegno generale di Star Wars si è modificato, ampliato, ritorto nel tempo e ad una conclusione doveva pur giungere che fosse soddisfacente per tutti – non coerente, verosimile, ma soddisfacente. Questo purtroppo è il grande limite a cui devono sottostare le opere composite come questa iniziata 42 anni fa e che il finale fa presagire terminata nella serie principale, ma non certo negli spin-off e in chissà cos'altro ancora.
 
                
                        [+] il pregiudizio?
                         (di icutino)
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            | vincenzo ferraro | lunedì 30 dicembre 2019 |  
            | un groviera dal pessimo sapore   |  |  |  |  
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                        La singola stella va agli effetti speciali e alla colonna sonora.Il film non è altro che un collage di scene messe di seguito senza una ratio ben definita. Spariscono le classiche dissolvenze di Star Wars.
 Tutto l'universo star wars è stato lapidato. Il film è povero di contenuti ma ricco di banalizzazioni. Tali banalizzazioni vanno dalla caratterizzazione dei personaggi ai messaggi e la morale che sono sempre stati trasmessi dal'universo di Star Wars. La forza diventa un mezzo per giustificare la maggior parte degli eventi del film. Poteri acquisiti non si sa come e quando mai visti in nessun film o libro dell'universo espanso I dialoghi di Leila sono costituiti da poche sillabe atte a comporre brevissime proposizioni estremamente generiche.
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                        La singola stella va agli effetti speciali e alla colonna sonora.Il film non è altro che un collage di scene messe di seguito senza una ratio ben definita. Spariscono le classiche dissolvenze di Star Wars.
 Tutto l'universo star wars è stato lapidato. Il film è povero di contenuti ma ricco di banalizzazioni. Tali banalizzazioni vanno dalla caratterizzazione dei personaggi ai messaggi e la morale che sono sempre stati trasmessi dal'universo di Star Wars. La forza diventa un mezzo per giustificare la maggior parte degli eventi del film. Poteri acquisiti non si sa come e quando mai visti in nessun film o libro dell'universo espanso I dialoghi di Leila sono costituiti da poche sillabe atte a comporre brevissime proposizioni estremamente generiche.Mentre le scene finali (in particolare i dialoghi) sfociano in una comicità involontaria molto imbarazzante (io stesso mi sono trovato, senza volerlo, a sorridere)
 Senza contare poi il penoso tentativo di scimmiottare l'episodio VI!!!
 Insomma le 5 parole chiave sono: VORAGINI NARRATIVE, COLLAGE, BANALE, COMMERCIALE, SCIMMIOTTARE
 La saga di Star Wars si ferma all'episodio VI, questo non so cosa sia.
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            | lucavision | domenica 29 dicembre 2019 |  
            | con gli occhi di un bambino   |  |  |  |  
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                         Ho visto il primo Guerre Stellari quando avevo 10 anni insieme ai miei genitori più di quarant'anni fa. Ieri ho portato mio figlio di 10 anni a vedere l'ultimo film della saga. Ne è rimasto entusiasta, affascinato soprattutto dal personaggio di Kylo Ren, proprio come io da bambino stravedevo per Darth Vader (all'epoca chiamato Lord Fenner, figuriamoci).
 
	Anche a me il film è piaciuto e in alcune scene mi ha pure commosso, probabilmente per i numerosi riferimenti agli episodi storici. Poi ho letto tantissimi commenti negativi di molti fan, ormai grandicelli come me, e mi è sorta spontaneamente la seguente riflessione: se il film piace ad un bambino e lo fa sognare, non è che noi grandi ci siamo persi per strada la fantasia e, arroccati nella nostra schematicitá, non siamo più in grado di sognare? Alla fine Star Wars è una fiaba, e per goderne appieno dobbiamo cercare di riscoprire il fanciullo che era in noi.
                        [+]
                        
                    
                 
                    
                         Ho visto il primo Guerre Stellari quando avevo 10 anni insieme ai miei genitori più di quarant'anni fa. Ieri ho portato mio figlio di 10 anni a vedere l'ultimo film della saga. Ne è rimasto entusiasta, affascinato soprattutto dal personaggio di Kylo Ren, proprio come io da bambino stravedevo per Darth Vader (all'epoca chiamato Lord Fenner, figuriamoci).
 
	Anche a me il film è piaciuto e in alcune scene mi ha pure commosso, probabilmente per i numerosi riferimenti agli episodi storici. Poi ho letto tantissimi commenti negativi di molti fan, ormai grandicelli come me, e mi è sorta spontaneamente la seguente riflessione: se il film piace ad un bambino e lo fa sognare, non è che noi grandi ci siamo persi per strada la fantasia e, arroccati nella nostra schematicitá, non siamo più in grado di sognare? Alla fine Star Wars è una fiaba, e per goderne appieno dobbiamo cercare di riscoprire il fanciullo che era in noi................. 
	Colgo l'occasione per fare gli auguri di Buone Feste e che La Forza(ma anche La Saggezza) sia  sempre con tutti voi![-] |  |  
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            | ale4 | venerdì 27 dicembre 2019 |  
            | patetico e noioso. un vero schifo.   |  |  |  |  
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                        Benvenuti alla fine della sagra della pateticità. Un film veramente indegno, smelenso e pessimo. Il fruitore viene portato al limite della sopportazione da un finale estenuante, lunghissimo ed assurdo dove un continuo succedersi di scontati colpi di scena porta alla noia più totale. Patetico ed al tempo stesso ridicolo. Adatto (forse...) ad un pubblico di dodicenni. Un vero schifo.
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            | jonnylogan | venerdì 27 dicembre 2019 |  
            | che la forza sia con voi   |  |  |  |  
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	Rey, Poe, Finn, C-3PO, Chewbecca e R2D2 si mettono a caccia della copia della mappa prisma che gli consentirà di scoprire dove sia diretto Kylo Ren, nuovo leader supremo del Primo Ordine. Nel frattempo Rey sta completando il suo allenamento come cavaliere Jedi aiutata dal generale delle forze ribelli Leia Organa.
A oltre quarant’anni dall’inizio della saga fantascientifica ideata da George Lucas, prodromo per i Blockbuster dai settanta in poi, il regista J. J. Abrams pone fine alla terza trilogia dopo aver introdotto una nuova eroina, impersonata dalla ventisettenne Daisy Ridley, a incarnare il nuovo spirito Jedi e femminista a guardia di quella galassia lontana lontana solcata dalla musica di John Williams che fin dagli anni settanta ci ha offerto lo sguardo su un mondo in bilico fra la fantascienza e il fantasy in una continua serie di richiami alla storia e alla geopolitica.
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	Rey, Poe, Finn, C-3PO, Chewbecca e R2D2 si mettono a caccia della copia della mappa prisma che gli consentirà di scoprire dove sia diretto Kylo Ren, nuovo leader supremo del Primo Ordine. Nel frattempo Rey sta completando il suo allenamento come cavaliere Jedi aiutata dal generale delle forze ribelli Leia Organa.
A oltre quarant’anni dall’inizio della saga fantascientifica ideata da George Lucas, prodromo per i Blockbuster dai settanta in poi, il regista J. J. Abrams pone fine alla terza trilogia dopo aver introdotto una nuova eroina, impersonata dalla ventisettenne Daisy Ridley, a incarnare il nuovo spirito Jedi e femminista a guardia di quella galassia lontana lontana solcata dalla musica di John Williams che fin dagli anni settanta ci ha offerto lo sguardo su un mondo in bilico fra la fantascienza e il fantasy in una continua serie di richiami alla storia e alla geopolitica. Una galassia popolata anche questa volta da numerosi ritorni eccellenti provenienti da un passato remoto, difficile non riflettere sull’ultima prova di Carrie Fisher che scomparve alla fine delle riprese e sullo sguardo di Mark Hammill che ancora una volta indossa il mantello Jedi per dispensare consigli alla sua allieva Rey, esattamente come il suo mentore Obi – Wan fece oltre trent’anni or sono con lui. Indiscusso merito di Abrams l’aver generato una serie che chiude i punti in sospeso risultando perfettamente circolare rispetto alle premesse stese fin dal settimo episodio (Star Wars: Il risveglio della Forza nda) portato sul grande schermo quattro anni or sono e chiosato a partire da metà dicembre in oltre due ore di combattimenti e rivelazioni che riportano alla radice della saga capostipite, ovvero puoi tentare di scappare al tuo destino ma alla fine nulla sfugge a quello che sei veramente. La sceneggiatura del regista newyorkese fila veloce verso un finale che strizza l’occhio sia allo spirito della prima trilogia ma anche a possibili nuovi episodi, basti pensare che una nuova trilogia pare già abbozzata e sul conto della quale la Disney sta mantenendo al solito il più grande riserbo, oltre a due nuove serie tv pronte per scaldare i cuori di chi desidera rimanere legato indissolubilmente a caccia imperiali e cavalieri Jedi. Finisce un’era e una saga si chiude, oggettivamente nel migliore dei modi pensabili, non escludiamo se ne possa aprire una nuova cresciuta su premesse altrettanto solide.
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            | kyotrix | venerdì 27 dicembre 2019 |  
            | 2 stelle per stima   |  |  |  |  
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                        Finalmente questa telenovelas infinita simile a Beautiful, è finita. Zero idee...
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            | shagrath | venerdì 27 dicembre 2019 |  
            | eccesso di clichè e improbabilità   |  |  |  |  
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                        Atmosfere fantastiche, scenari suggestivi, sequenze adrenaliniche, attori perfetti, effetti visivi e sonori eccellenti. No, il problema di questo film non è nella tecnica ma è più basilare: non v'è traccia di coerenza di fondo. Una trama priva di fondamenta, personaggi sradicati da ogni vicenda pregressa che fanno cose improponibili. In tutti i fantasy maturi è rappresentato un mondo immaginario, vero, dove tuttavia esistono limiti ben definiti a quello che può e non può accadere, a ciò che i personaggi possono o non possono fare. Chiamasi coerenza narrativa, appunto. In questo film semplicemente i limiti sono stati ignorati ripetutamente e insistentemente a seconda delle esigenze degli sceneggiatori: la storia va avanti a botte di fortuna dei protagonisti o peggio va avanti del tutto a caso, gli antagonisti non hanno una strategia comprensibile e utilizzano in maniera stupida (come fossero affetti da ritardo mentale) poteri che non dovrebbero avere.
                        [+]
                        
                     
                    
                        Atmosfere fantastiche, scenari suggestivi, sequenze adrenaliniche, attori perfetti, effetti visivi e sonori eccellenti. No, il problema di questo film non è nella tecnica ma è più basilare: non v'è traccia di coerenza di fondo. Una trama priva di fondamenta, personaggi sradicati da ogni vicenda pregressa che fanno cose improponibili. In tutti i fantasy maturi è rappresentato un mondo immaginario, vero, dove tuttavia esistono limiti ben definiti a quello che può e non può accadere, a ciò che i personaggi possono o non possono fare. Chiamasi coerenza narrativa, appunto. In questo film semplicemente i limiti sono stati ignorati ripetutamente e insistentemente a seconda delle esigenze degli sceneggiatori: la storia va avanti a botte di fortuna dei protagonisti o peggio va avanti del tutto a caso, gli antagonisti non hanno una strategia comprensibile e utilizzano in maniera stupida (come fossero affetti da ritardo mentale) poteri che non dovrebbero avere. Tutto ciò, io temo, per accalappiare l'attenzione non tanto di un pubblico più giovane, ma proprio dei bambini. I fan di vecchia data dovrebbero cibrasi invece dei continui rimandi e ammiccamenti alle classiche pellicole di Star Wars. Ma i riferimenti appaiono superficiali, posticci, un moltiplicarsi di situazioni forzate o addirittura contraddittorie. Insomma un pasticcio dopo un primo e un secondo film della nuova trilogia che non brillavano, ma si facevano comunque guardare.
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            |  | venerdì 27 dicembre 2019 |  
            | la forza sarà con noi! sempre   |  |  |  |  
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                        Una dedica alla prima magica trilogia chiude degnamente una saga immaginaria e fantastica che riporta i bambini che videro il primo film della SAGA (il quarto) nei loro sogni di bambini.
                     
                
                        [+] parente di j.j. abrams?
                         (di fuak6976)
                        [ - ] parente di j.j. abrams?
                             
                        
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            | joeblack080303 | giovedì 26 dicembre 2019 |  
            | saga perita nel segno dello squilibrio della forza   |  |  |  |  
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                        Se non si trattasse di Star Wars sarebbe un ottimo film di fantascenza ..... un godibilissimo action movie con lieto fine magari un pò eccessivo ..... ma sempre apprezzabile. Il punto è che si tratta di Star Wars ...... anzi di più,...... del suo epilogo! Il finale non posso negarlo è stato deludente ...... l'equilibrio nella via della forza è stato irimediabilmente compromesso ......... e tutta la filosofia del film svenduta sull'altare di un lieto fine ..... onestamente banale ..... e dire che sono stato un fun....... che ha apprezzato anche la saga del prequel (ad eccezione delle guerra dei cloni .... troppo interlocutoria....) . Amo la saga e me la tengo anche così ma doveva e si poteva fare molto meglio.
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