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squasher
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martedì 19 marzo 2019
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un film vuoto
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Questa volta Pif ha proprio toppato.
Film sconclusionato, confuso, collezione di amenità scontate e poco divertenti, ma soprattutto la cosa più imperdonabile che si possa imputare ad un film, noioso.
Vabbè, non poteva sempre andare bene.
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florita
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martedì 19 marzo 2019
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luchetti e pif per la "non trascurabile" felicità
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Come te la raccolta Pif, con quella voce a tono unico rassicurante, quell'ora e trentadue minuti sembra la lettura di un articolo di giornale il giorno dopo una partita finita pari di due squadre a metà classifica di serie B e, quel tempote lo fa trascorrere come se niente fosse, con l'andatura statica della ripetitiva vita quotidiana.
E meno male! Perché in quell'ora e trentadue tutto si sconvolge e si capovolge. E la trascurabile monotonia precedente diventa una somma infinita di momenti di "non più" trascurabile felicità e infelicità; momenti messi a fuoco, isolati da tutto ciò che è inutile e resi unici valori di vita nel momento in cui si rischia di perdere tutto.
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Come te la raccolta Pif, con quella voce a tono unico rassicurante, quell'ora e trentadue minuti sembra la lettura di un articolo di giornale il giorno dopo una partita finita pari di due squadre a metà classifica di serie B e, quel tempote lo fa trascorrere come se niente fosse, con l'andatura statica della ripetitiva vita quotidiana.
E meno male! Perché in quell'ora e trentadue tutto si sconvolge e si capovolge. E la trascurabile monotonia precedente diventa una somma infinita di momenti di "non più" trascurabile felicità e infelicità; momenti messi a fuoco, isolati da tutto ciò che è inutile e resi unici valori di vita nel momento in cui si rischia di perdere tutto. E il tanto prima odiato passaggio a livello (che ridere!) diventa adesso la fantastica occasione per godere di preziosi istanti rubati al tempo e allo spazio. Divertente Lucchetti maestro di gioco in un tema impegnativo.
Bravi tutti gli attori in particolare gli interpreti dei figli!
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gianna
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domenica 17 marzo 2019
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grande pif
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micky49
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domenica 17 marzo 2019
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film da vedere
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Il film parte da una buona idea (non ho letto i libri) che sviluppa in maniera decorosa. Pif è bravo alla pari, più o meno, di tutti gli altri. Il tutto si svolge abbastanza bene ma, io, mi sono un pò annoiata, come se non ci fosse stato sufficiente approfondimento preparatorio e si avesse fretta di fare il film. Comunque ritengo che sia un film da vedere
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sabato 16 marzo 2019
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sconsigliato
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È un film noioso, banale, lento e con salti temporali a tratti incomprensibili. I dialoghi sono superficiali, prevedibili e poco toccanti. Pif ha fatto cose decisamente migliori ma sopratutto in modo migliore...
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cinefoglio
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sabato 16 marzo 2019
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istantanea di momenti di trascurabile felicità
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Una commedia semplice e spensierata che gioca ironicamente con la Morte per far prendere coscienza delle cose realmente importanti della vita, a volte non adeguatamente valorizzate e date per scontato.
Il simpatico e «sempre giovane» Pif ritorna sul grande schermo, diretto dal regista Daniele Luchetti ed accompagnato, qui in veste di attrice, da una romantica Federica Victoria Caiozzo in una commedia, dai toni vagamente riconducibili al Canto di Natale, tutta palermitana.
La storia si concentra sull’ultima ora e trentadue minuti della vita di Paolo, ingegnere di un cantiere navale che per un quarto di secondo, all’attraversamento di un semaforo rosso, troverà l’incidente fatale (nonostante l’avesse fatto da anni).
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Una commedia semplice e spensierata che gioca ironicamente con la Morte per far prendere coscienza delle cose realmente importanti della vita, a volte non adeguatamente valorizzate e date per scontato.
Il simpatico e «sempre giovane» Pif ritorna sul grande schermo, diretto dal regista Daniele Luchetti ed accompagnato, qui in veste di attrice, da una romantica Federica Victoria Caiozzo in una commedia, dai toni vagamente riconducibili al Canto di Natale, tutta palermitana.
La storia si concentra sull’ultima ora e trentadue minuti della vita di Paolo, ingegnere di un cantiere navale che per un quarto di secondo, all’attraversamento di un semaforo rosso, troverà l’incidente fatale (nonostante l’avesse fatto da anni). In un purgatorio più simile ad un ufficio postale che ad un cantico dantesco rimarrà in attesa del giudizio definitivo ma, per errore del calcolatore della vita (o del contabile di Dio) che non ha tenuto conto delle salutari centrifughe vegetali, Paolo avrà la possibilità di tornare sulla Terra per un tempo limitato.
La narrazione, nonostante il tempo extra guadagnato coincida esattamente con la durata della pellicola, si sviluppa saltando da singoli momenti del presente tra attese in taxi e la partita di calcio del Palermo per la serie A nel bar sotto casa a lunghi e sconnessi flashback, dalla gioventù della prima cotta al matrimonio e la nascita dei due figli.
Il procedere saltellante ed illogico del racconto si rifà ai pensieri che si hanno sul punto di morte, almeno per detto, che rivisitano tutti quei momenti della propria vita importanti e fondamentali che si vogliono portare con sé.
L’allegoria della pellicola gioca con Pif nel poco tempo concessogli nel quale, ingenuamente, vorrebbe poter sistemare ed aggiustare tutte le scelte sbagliate e le mancanze commesse «da vivo» in un costante e pressante countdown prima di ripartire verso l’alto.
Il film si presenta e rimane, comunque, una commedia dolce che tocca lo spettatore per la profonda spensieratezza di Paolo nel gestire le proprie emozioni ed i piccoli dettagli. La pellicola offre un finale ottimista e di riconciliazione passando, inevitabilmente, lungo tutto un vaglio interiore: abbandona le futilità ma non conserva solamente «le cose magnifiche e grandi», poiché le cose importanti per la felicità prendono vita dai vincoli di amore e di amicizia, legami che non fanno a meno dei difetti ma li tengono ben presenti e non trascurano il prossimo per il solo egoismo.
14/03/2019
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