felicity
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domenica 14 agosto 2022
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neo-noir pieno zeppo di forzature
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Grand Isle cerca di approcciarsi alle dinamiche narrative del noir classico, con la dark lady pronta a creare zizzania e una fitta serie di segreti - non solo coniugali - che si dipanano nel corso dei novanta minuti di visione, ma cede sotto il peso di una sceneggiatura inverosimile e di una messa in scena fiacca e banale, mai capace di suscitare la giusta tensione a tema.
Nicolas Cage fa Nicolas Cage senza troppi demeriti, in un film che non funziona, a partire da una genesi concettuale poco credibile e ricca di manipolazioni del tutto arbitrarie.
Grand Isle è l'ennesima produzione fallimentare a cui prende parte Nicolas Cage, talmente indaffarato negli ultimi anni da riciclare vezzi e caratteristiche dei suoi personaggi in una costante reiterazione del suo ormai iconico over-acting.
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Grand Isle cerca di approcciarsi alle dinamiche narrative del noir classico, con la dark lady pronta a creare zizzania e una fitta serie di segreti - non solo coniugali - che si dipanano nel corso dei novanta minuti di visione, ma cede sotto il peso di una sceneggiatura inverosimile e di una messa in scena fiacca e banale, mai capace di suscitare la giusta tensione a tema.
Nicolas Cage fa Nicolas Cage senza troppi demeriti, in un film che non funziona, a partire da una genesi concettuale poco credibile e ricca di manipolazioni del tutto arbitrarie.
Grand Isle è l'ennesima produzione fallimentare a cui prende parte Nicolas Cage, talmente indaffarato negli ultimi anni da riciclare vezzi e caratteristiche dei suoi personaggi in una costante reiterazione del suo ormai iconico over-acting.
E ciò nonostante la sua interpretazione rimane tra gli spunti più decenti dell'intero film, sgangherato e privo di una vera e propria ragion d'essere.
Se l'assenza di una morale di fondo può essere accettata vista l'anima da b-movie che permea il tutto, l'inserimento forzato dell'elemento mystery/poliziesco e la "scioccante" rivelazione che caratterizza le fasi salienti del racconto sono davvero troppo, anche se relativizzate in tal contesto: la definitiva pietra tombale su una storia che sembra procedere senza un reale scopo.
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giuseppetoro
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domenica 15 novembre 2020
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film sufficiente
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Film strano, lento e molto sufficiente, mi aspettavo di più da Nicolas Cage..
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carloalberto
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domenica 25 ottobre 2020
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il declino di cage
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Cage negli ultimi anni sta intensificando in modo esponenziale la sua partecipazione e purtroppo in qualità di protagonista a film di second’ordine e a basso costo, girati da registi semi sconosciuti, in questo caso un certo Campanelli, in un unico ambiente, come nell’inguardabile Kill Chain sempre del 2019. Grand Isle pur risultando claustrofobico e noioso dall’inizio fino a quasi metà pellicola riserva delle sorprese nel finale che rendono la visione del film godibile almeno in parte.Niente di nuovo, tuttavia, nella trama, ampiamente sfruttato il soggetto, cast senza infamia e senza lode e recitazione ordinaria del solito Cage, ormai non più attore ma maschera del teatro greco con un ghigno sardonico permanente disegnato sul volto, questa volta nel ruolo drammatico dell’ennesimo ex marine stravolto dalla guerra della filmografia hollywoodiana che si sente sfruttato e dimenticato dal suo paese dopo averlo servito in armi.
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Cage negli ultimi anni sta intensificando in modo esponenziale la sua partecipazione e purtroppo in qualità di protagonista a film di second’ordine e a basso costo, girati da registi semi sconosciuti, in questo caso un certo Campanelli, in un unico ambiente, come nell’inguardabile Kill Chain sempre del 2019. Grand Isle pur risultando claustrofobico e noioso dall’inizio fino a quasi metà pellicola riserva delle sorprese nel finale che rendono la visione del film godibile almeno in parte.Niente di nuovo, tuttavia, nella trama, ampiamente sfruttato il soggetto, cast senza infamia e senza lode e recitazione ordinaria del solito Cage, ormai non più attore ma maschera del teatro greco con un ghigno sardonico permanente disegnato sul volto, questa volta nel ruolo drammatico dell’ennesimo ex marine stravolto dalla guerra della filmografia hollywoodiana che si sente sfruttato e dimenticato dal suo paese dopo averlo servito in armi. Benefica la svolta ed il cambio di passo che tramuta il film da thriller psicologico in horror, ma è troppo tardi e le palpebre sono ormai calate come un sipario sullo spettacolo mediocre e senza senso a cui si è prestato ancora una volta un attore del calibro di Cage che pure un tempo fu il cattivo tenente di Herzog.
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xerox
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lunedì 31 agosto 2020
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inutile.....
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