anna
|
lunedì 3 dicembre 2018
|
non vale la pena
|
|
|
|
E' un film molto lento.Il tema potrebbe essere interessante,ma fatto molto male.
Se ha voglia di dormire,allora e' un film giusto.
|
|
[+] lascia un commento a anna »
[ - ] lascia un commento a anna »
|
|
d'accordo? |
|
|
domenica 2 dicembre 2018
|
ma il rensore l'ha visto il film?
|
|
|
|
Bella musica foto e prova d'attrice ma non si ride granché ed è un film molto lento
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
leeward_de
|
domenica 2 dicembre 2018
|
troppa noia, troppa banalità, troppa mediocrità
|
|
|
|
In una dele critiche ho letto che si ride molto, in un‘altra che il film è stra-ordinario, in un‘altra ancora che non c‘è da correre al cinema... Dopo aver visto il film mi sono riletto le critiche per vedere se il nome degli autori riportava in qualche modo a Rohrwacher o Zanasi.
Opera statica, soporifera, rasenta la banalità salvo, ogni tanto, prenderla in pieno scontro frontale. Alba Rohrwacher, come Nicholas Cage, ha solo un‘espressione, sempre quella, buona per qualsiasi situazione: i suoi fan per questa la adorano, io no.
Non ho riso per nulla, ho visto un film normal-ordinario, e sono corso al cinema per vederlo.
[+]
In una dele critiche ho letto che si ride molto, in un‘altra che il film è stra-ordinario, in un‘altra ancora che non c‘è da correre al cinema... Dopo aver visto il film mi sono riletto le critiche per vedere se il nome degli autori riportava in qualche modo a Rohrwacher o Zanasi.
Opera statica, soporifera, rasenta la banalità salvo, ogni tanto, prenderla in pieno scontro frontale. Alba Rohrwacher, come Nicholas Cage, ha solo un‘espressione, sempre quella, buona per qualsiasi situazione: i suoi fan per questa la adorano, io no.
Non ho riso per nulla, ho visto un film normal-ordinario, e sono corso al cinema per vederlo. Mi fiderò del mio istinto, la prossima volta.
[-]
[+] sta per uscire quello di boldi e de sica
(di spione)
[ - ] sta per uscire quello di boldi e de sica
|
|
[+] lascia un commento a leeward_de »
[ - ] lascia un commento a leeward_de »
|
|
d'accordo? |
|
massimiliano forino
|
domenica 2 dicembre 2018
|
bravi attori cercano di dare spunti superficiali
|
|
|
|
Spinto dalla vostra critica , "film straordinario in cui si ride molto" sono andato a vedere il film con molte aspettative, forse troppe. Fin dalle prime scene infatti si intuisce una trama a dir poco sfilacciata con bei paesaggi campestri, bei cieli stellati, una meteora che forse nasconde qualche fenomeno paranormale, una madre che fa un pic nic con tanto di tovaglia a quadretti di notte con una figlia di circa un anno a contemplare le stelle cadenti.; un cantiere con tanto di atipica geometra abusiva che rimpinza operai con babà, altri paesaggi campestri con tanto di solleone che non riesce però nemmeno a trasmetterci un caldo afoso come forse vorrebbe, una figlia un pò apatica, un accenno di storia di tradimenti incrociati, una donna araba con i colori di foto famose, ma molto meno carismatic;a degli imprenditori cattivi ma poco convinti e convincenti del loro ruolo di cattivi, un impatto sulla natura che non si capisce di che portata sarà, una Madonna che picchia, sbatte al muro e dà consigli sconclusionati, uno psichitra che fa domande che rimangono sopese, dei silenzi che diventano protagonisti (noiosi), delle lenzuola al vento di lontana memoria "Mediterranea",( che se ne farà poi un ex jazzista ex eroinomane ed attuale stella di facebook con tutte quelle lenzuola lo sanno in pochi.
[+]
Spinto dalla vostra critica , "film straordinario in cui si ride molto" sono andato a vedere il film con molte aspettative, forse troppe. Fin dalle prime scene infatti si intuisce una trama a dir poco sfilacciata con bei paesaggi campestri, bei cieli stellati, una meteora che forse nasconde qualche fenomeno paranormale, una madre che fa un pic nic con tanto di tovaglia a quadretti di notte con una figlia di circa un anno a contemplare le stelle cadenti.; un cantiere con tanto di atipica geometra abusiva che rimpinza operai con babà, altri paesaggi campestri con tanto di solleone che non riesce però nemmeno a trasmetterci un caldo afoso come forse vorrebbe, una figlia un pò apatica, un accenno di storia di tradimenti incrociati, una donna araba con i colori di foto famose, ma molto meno carismatic;a degli imprenditori cattivi ma poco convinti e convincenti del loro ruolo di cattivi, un impatto sulla natura che non si capisce di che portata sarà, una Madonna che picchia, sbatte al muro e dà consigli sconclusionati, uno psichitra che fa domande che rimangono sopese, dei silenzi che diventano protagonisti (noiosi), delle lenzuola al vento di lontana memoria "Mediterranea",( che se ne farà poi un ex jazzista ex eroinomane ed attuale stella di facebook con tutte quelle lenzuola lo sanno in pochi..) . insomma mi è sembrato un inno all'incompiuto, non viene approfondito il tema dell'immigrazione e dei profughi, non quello degli stranieri e la concorrenza nel mondo del lavoro non specializzato, non sviscerato il tema ecologista, nè affrontato quello religioso o spirituale, una fiera della superficialità insomma, salvata solo dall'interpretazione della protagonista in pprimis e poi dei personaggi che le ruotano intorno, il compagno, l'amica , la figlia, l'imprenditore , l'architetto. Qualche bella musica, una buona fotografia, purtroppo nulla di più. Ah dimenticavo, mi sono sforzato di ridere, ma ci sono riuscito raramente..ultima domanda che criterio di valutazione è stato utilizzato per il premio vinto?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a massimiliano forino »
[ - ] lascia un commento a massimiliano forino »
|
|
d'accordo? |
|
giuseppe bodini
|
sabato 1 dicembre 2018
|
che pasticcio
|
|
|
|
Insalatona eco-etico-mistico-fondamentalista che vorrebbe spaziare dal precariato giovanil-cronico, alla corruzione e sistematica collusione pubblico-privato nella speculazione edilizia. Il tutto trattato con superficialità narrativa, luoghi comuni fuori tema sullo sfondo di una storia sentimentale sconclusionata che, alla fine, si redimerebbe in una dimensione mistica gratuita. Nella grotta carsica finale è mancata solo l’apparizione della Madonna a madre e figlia congiuntamente...
|
|
[+] lascia un commento a giuseppe bodini »
[ - ] lascia un commento a giuseppe bodini »
|
|
d'accordo? |
|
kostanzo
|
sabato 1 dicembre 2018
|
troppa grazia, tanta luce, tanto sopore
|
|
|
|
Titolo: che vuol dire?troppa grazia di che? Per che cosa?
Svolgimento: confuso tra aspirazioni moralistiche, ecologistiche , fantasmagoriche, realistiche, insensate.
Conclusione: diffidate di chi dice di vedere la madonna, ma soprattutto del regista che ricama su chi dice di aver visto la madonna contro le speculazioni edilizie.
Questo film ripropone il solito interrogativo che angoscia lo spettatore comune: è troppo elevato o sono troppo limitato?
Il secondo quesito è: ma chi ha soldi da spendere per un prodotto senza capo né coda , dove dilagano una geometra precaria e pignola , una figlia che fa scherma, una strana madonna arrivata chissà da dove, un costruttore corrotto per pochi metri quadrati di terreno, un allagamento inspiegabile eccetera eccetera
Per fortuna la foto e i paesaggi portano luce ed è un peccato non goderli appieno perché spesso il sopore e un rilassante sonnellino prendono il sopravvento.
[+]
Titolo: che vuol dire?troppa grazia di che? Per che cosa?
Svolgimento: confuso tra aspirazioni moralistiche, ecologistiche , fantasmagoriche, realistiche, insensate.
Conclusione: diffidate di chi dice di vedere la madonna, ma soprattutto del regista che ricama su chi dice di aver visto la madonna contro le speculazioni edilizie.
Questo film ripropone il solito interrogativo che angoscia lo spettatore comune: è troppo elevato o sono troppo limitato?
Il secondo quesito è: ma chi ha soldi da spendere per un prodotto senza capo né coda , dove dilagano una geometra precaria e pignola , una figlia che fa scherma, una strana madonna arrivata chissà da dove, un costruttore corrotto per pochi metri quadrati di terreno, un allagamento inspiegabile eccetera eccetera
Per fortuna la foto e i paesaggi portano luce ed è un peccato non goderli appieno perché spesso il sopore e un rilassante sonnellino prendono il sopravvento. Da evitare.
[-]
[+] il mercato propone di tutto
(di spione)
[ - ] il mercato propone di tutto
[+] " lascia un commento a kostanzo ", dice
(di spione)
[ - ] " lascia un commento a kostanzo ", dice
|
|
[+] lascia un commento a kostanzo »
[ - ] lascia un commento a kostanzo »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
venerdì 30 novembre 2018
|
una missione non da poco
|
|
|
|
“Troppa Grazia”, ovvero la bellezza e la ricchezza della Natura donata da Dio agli uomini sulla Terra affinchè da essi potesse essere goduta, rappresenta più o meno la tematica presentata dal regista Gianni Zanasi in questa ultima sua opera cinematografica. Ancora una volta Zanasi affronta in maniera del tutto singolare, qui a guisa di favola didascalica, un tema sociale, più precisamente, quello ecologico concernente il mondo ed i beni naturali ormai in via d’ estinzione perché nel corso del tempo costantemente minacciati e distrutti dalle cattive azioni degli uomini.
La storia si svolge in una cittadina di una non ben precisata regione italiana (ma ciò poco importa) dove una giovane donna, madre di una ragazzina adolescente, svolge in modo precario la propria attività di geometra.
[+]
“Troppa Grazia”, ovvero la bellezza e la ricchezza della Natura donata da Dio agli uomini sulla Terra affinchè da essi potesse essere goduta, rappresenta più o meno la tematica presentata dal regista Gianni Zanasi in questa ultima sua opera cinematografica. Ancora una volta Zanasi affronta in maniera del tutto singolare, qui a guisa di favola didascalica, un tema sociale, più precisamente, quello ecologico concernente il mondo ed i beni naturali ormai in via d’ estinzione perché nel corso del tempo costantemente minacciati e distrutti dalle cattive azioni degli uomini.
La storia si svolge in una cittadina di una non ben precisata regione italiana (ma ciò poco importa) dove una giovane donna, madre di una ragazzina adolescente, svolge in modo precario la propria attività di geometra. Quando le viene richiesto dall’amico Sindaco di fare dei rilevamenti su un terreno nella campagna circostante dove dovrà essere costruito un grosso complesso edilizio di architettura ultra-moderna, denominato l’ “Onda”, alla donna appare improvvisamente e misteriosamente una bella ragazza che si presenta come la Madonna. Quest’ultima le commissiona di convincere i costruttori ad abbandonare il proprio progetto a favore, invece, di quello di una Chiesa da erigersi sullo stesso terreno, che, ovviamente, al principio destabilizza la protagonista, alquanto impaurita e timorosa di avere probabilmente le allucinazioni. In seguito, più o meno convinta, ella cercherà di attuare il compito che le è stato affidato, sollevando conseguenti molteplici incredulità, obiezioni ed ostacoli da parte di tutti i sostenitori del progetto originario ed assistendo anche a fenomeni naturali al limite del ‘paranormale’ inusuali ……
Il finale ‘a sorpresa’, sempre in chiave fantastica, non è bene che sia rivelato ma serve a confermare ed a rafforzare quanto il regista Zanasi si è proposto, affrontando, ripeto, la tematica sociale dell’inquinamento e della distruzione della Natura da parte dell’uomo sulla Terra.
L’andamento complessivo della vicenda procede in una sorta di alternanza tra realtà e finzione: lo spettatore, infatti, che assiste agli avvenimenti ed alle varie apparizioni al cospetto della protagonista di Colei che si definisce come la Beata Vergine Maria, non comprende bene all’inizio se ciò che accade fa parte di un contesto reale o è solo pura immaginazione, e per quasi tutta la durata, circa 90 minuti, della pellicola rimane anch’egli nel dubbio. Solo alla fine tutto viene spiegato in maniera più chiara e che giustifichi l’intenzione, nonchè la polemica sociale, del regista scoprendolo così anche allo spettatore. Che si approvi o meno tale ‘tecnica’ o struttura ‘favolistica’ che richiama, peraltro, alla lontana la pagina del Vangelo in cui Gesù Cristo ordina all’apostolo Pietro di edificare la futura Chiesa cattolica, “Troppa Grazia” deve essere accettato così come si presenta, senza però esimersi dal riconoscere che la regia nitida e ben scandita è di buon livello.
In aggiunta, il film si avvale di un cast di attori italiani professionalmente molto validi quali, Alba Rohrwacher nella parte della protagonista, Elio Germano, Giuseppe Battiston, Carlotta Natoli e molti altri che senza alcun dubbio contribuiscono in maniera notevole ad innalzarne il valore.
Molto particolare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
tmpsvita
|
venerdì 30 novembre 2018
|
troppa incertezza
|
|
|
|
Troppa grazia, indipendentemente dal risultato finale, è l'ennesima prova che il cinema italiano negli ultimi anni si stia riprendendo da un lungo periodo buio di generale e radicata mediocrità, ciò lo si percepisce dallo spirito genuino e spontaneo e dall'originalità con la quale viene espresso.
Purtroppo, per quanto le intenzioni iniziali siano alquanto interessanti e di lodevole ambizione, nel corso della sua durata il film degrada in una confusione interiore e una mancanza di sicurezza che lo porta ad una conclusione superficiale, raffazzonata e sbrigativa.
Una progressione a questa conclusione abbastanza visibile e sentita anche solo dalla sceneggiatura che si fa sempre più incerta e vuota, con un susseguirsi di eventi sempre meno sensati, credibili (nel suo in-credibile contesto) e coerenti con ciò che inizialmente sembrava voler raccontare e che alla fine va a perdersi, così come il significato generale della pellicola che alla fine da trovare appare molto forzato perché privo di consistenza.
[+]
Troppa grazia, indipendentemente dal risultato finale, è l'ennesima prova che il cinema italiano negli ultimi anni si stia riprendendo da un lungo periodo buio di generale e radicata mediocrità, ciò lo si percepisce dallo spirito genuino e spontaneo e dall'originalità con la quale viene espresso.
Purtroppo, per quanto le intenzioni iniziali siano alquanto interessanti e di lodevole ambizione, nel corso della sua durata il film degrada in una confusione interiore e una mancanza di sicurezza che lo porta ad una conclusione superficiale, raffazzonata e sbrigativa.
Una progressione a questa conclusione abbastanza visibile e sentita anche solo dalla sceneggiatura che si fa sempre più incerta e vuota, con un susseguirsi di eventi sempre meno sensati, credibili (nel suo in-credibile contesto) e coerenti con ciò che inizialmente sembrava voler raccontare e che alla fine va a perdersi, così come il significato generale della pellicola che alla fine da trovare appare molto forzato perché privo di consistenza.
Un peccato vista la presenza di varie inquadrature e sequenze degne di essere ricordate perché suggestive e profonde; della grande sincerità e della satira comunque ben calibrata e densa di piacevole onestà ma anche della innegabile presenza di un lato estetico e tecnico indubbiamente notevole.
Un'ottima fotografia, infatti, colora con luci chiare, nitide e colori molto espressivi delle inquadrature molto mature e studiate nonché molto ricercate e che il più delle volte funzionano su più livelli.
Anche le interpretazioni non possono che essere gradite, in particolar modo quella della protagonista che con una spontaneità fuori dal comune interpreta egregiamente un ruolo tutt'altro che semplice, una performance che rende il personaggio molto interessante e dotato di una caratterizzazione, anche se solo velata, soddisfacente, al contrario degli altri personaggi che risultano superflui e inutilmente resi importanti da una storia che anche qui si dimostra incerta.
Insomma il film finisce senza concludere praticamente nessuno dei percorsi narrativi che si apre nel corso dello svolgimento, tanto da esserne poi saturo e non sapere come gestirli in uno sviluppo pieno di intoppi.
Voto: 5,5/10
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tmpsvita »
[ - ] lascia un commento a tmpsvita »
|
|
d'accordo? |
|
lalepredani
|
venerdì 30 novembre 2018
|
troppa grazia
|
|
|
|
Troppa grazia. Si ecco, troppa, ce ne fosse stata un cicinin di meno, sarebbe stato meglio. Sto parlando del film di Zanasi, "Troppa grazia", che ho visto al cinema. Lo spunto prometteva bene: una separata con figlia adolescente, bionda e un po' squinternata come quasi tutte le separate con figlia adoescente di oggi, all'improvviso vede la Madonna (e ci parla, ci litiga pure), tra lo stupore dei suoi contemporanei. Il trailer prometteva di trattare l'argomento in modo lieve e in effetti qualche (buona) battuta c'è, ma non abbastanza per farne una commedia. Il film infatti ad un certo punto vira verso un che di visionario, con un eccesso di primi piani e di campi lunghi sulla luminosa prtagonista, che di luminoso ha financo il nome: Lucia.
[+]
Troppa grazia. Si ecco, troppa, ce ne fosse stata un cicinin di meno, sarebbe stato meglio. Sto parlando del film di Zanasi, "Troppa grazia", che ho visto al cinema. Lo spunto prometteva bene: una separata con figlia adolescente, bionda e un po' squinternata come quasi tutte le separate con figlia adoescente di oggi, all'improvviso vede la Madonna (e ci parla, ci litiga pure), tra lo stupore dei suoi contemporanei. Il trailer prometteva di trattare l'argomento in modo lieve e in effetti qualche (buona) battuta c'è, ma non abbastanza per farne una commedia. Il film infatti ad un certo punto vira verso un che di visionario, con un eccesso di primi piani e di campi lunghi sulla luminosa prtagonista, che di luminoso ha financo il nome: Lucia. Ma è pericoloso usare entrambi i generi perchè un film drammatico non sopporta i tempi comici e una commedia non sopporta i toni profondi. L'impressione è che il regista non abbia saputo scegliere e dunque ha mescolato il tragico col comico. Il risultato? Guardare "Troppa grazia" è come essere in procinto di un volo: i motori sono alla massima potenza, le ruote iniziano la corsa, ma poi, l'aereo non decolla. In compenso gli attori, tutti, non solo la visionaria Lucia (Alba Rohrwatcher), sono azeccati nei loro ruoli, specie Germano nei panni dell'intermittente compagno di Lucia e Battiston in quelli del politico-struzzo all'italiana. CIò che rimane negli occhi, alla fine del film sono due colori: il verde dei campi dove Lucia si muove incessantemente e il rosso delle sue maglie. Paradossalmente poi, la figura più metafisica non è la Madonna (comunque ben resa da Hadas Yaron) ma Rosa, la figlia adolescente della protagonista: una figura androgina, con dei ricci compatti e una faccia ultraterrena che pare appena uscita da un quadro del Botticelli. Nelle scene in cui tira di scherma in effetti, Rosa sembra proprio l'Arcangelo Michele che con la sua spada non lascia passare il male. Ma qualche sbadiglio, sì.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lalepredani »
[ - ] lascia un commento a lalepredani »
|
|
d'accordo? |
|
lalepredani
|
giovedì 29 novembre 2018
|
troppa grazia
|
|
|
|
TROPPA GRAZIA. Si ecco, troppa, ce ne fosse stata un cicinin di meno, sarebbe stato meglio. Sto parlando del film di Zanasi , 'Troppa grazia', che ho visto al cinema. Lo spunto prometteva bene: una separata con figlia adolescente, bionda e un po' squinternata come quasi tutte le separate con figlia adolescente di oggi, all'improvviso vede la Madonna (e ci parla, ci litiga pure), tra lo stupore dei suoi contemporanei. Il trailer prometteva di trattare l'argomento in modo lieve e in effetti qualche (buona) battuta c'è, ma non abbastanza per farne una commedia. Il film infatti ad un certo punto vira verso un che di visionario, con un eccesso di primi piani e di campi lunghi sulla luminosa protagonista, che di luminoso ha fin anche il nome: Lucia.
[+]
TROPPA GRAZIA. Si ecco, troppa, ce ne fosse stata un cicinin di meno, sarebbe stato meglio. Sto parlando del film di Zanasi , 'Troppa grazia', che ho visto al cinema. Lo spunto prometteva bene: una separata con figlia adolescente, bionda e un po' squinternata come quasi tutte le separate con figlia adolescente di oggi, all'improvviso vede la Madonna (e ci parla, ci litiga pure), tra lo stupore dei suoi contemporanei. Il trailer prometteva di trattare l'argomento in modo lieve e in effetti qualche (buona) battuta c'è, ma non abbastanza per farne una commedia. Il film infatti ad un certo punto vira verso un che di visionario, con un eccesso di primi piani e di campi lunghi sulla luminosa protagonista, che di luminoso ha fin anche il nome: Lucia. Ma è pericoloso usare entrambi i generi perché un film drammatico non sopporta i tempi comici e una commedia non sopporta i toni profondi. L'impressione è che il regista non abbia saputo scegliere e dunque ha mescolato il tragico col comico. Il risultato? Guardare 'Troppa grazia' è come essere in procinto di un volo: i motori sono alla massima potenza, le ruote iniziano la corsa, ma poi, l'aereo non decolla. In compenso gli attori, tutti, non solo la visionaria Lucia (Alba Rohrwatcher), sono azzeccati nei loro ruoli, specie Germano nei panni dell intermittente compagno di Lucia e Battiston in quelli del politico-struzzo all'italiana. Ciò che rimane negli occhi, alla fine del film, sono due colori: il verde dei campi dove Lucia si muove incessantemente e il rosso delle sue maglie. Paradossalmente poi, la figura più metafisica non è la Madonna (comunque ben resa da Hadas Yaron) ma Rosa, la figlia adolescente della protagonista: una figura androgina, con dei ricci compatti e una faccia ultraterrena che pare appena uscita da un quadro del Botticelli. Nelle scene in cui tira di scherma in effetti, Rosa sembra proprio l' arcangelo Michele che con la sua spada non lascia passare il male. Ma qualche sbadiglio, sì. DANILA BENEDETTO
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lalepredani »
[ - ] lascia un commento a lalepredani »
|
|
d'accordo? |
|
|