Troppa grazia |
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Un film di Gianni Zanasi.
Con Alba Rohrwacher, Elio Germano, Giuseppe Battiston, Hadas Yaron.
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Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- Italia, Spagna, Grecia 2018.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 22 novembre 2018.
MYMONETRO
Troppa grazia
valutazione media:
3,06
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Troppa Graziadi LalepredaniFeedback: |
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venerdì 30 novembre 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Troppa grazia. Si ecco, troppa, ce ne fosse stata un cicinin di meno, sarebbe stato meglio. Sto parlando del film di Zanasi, "Troppa grazia", che ho visto al cinema. Lo spunto prometteva bene: una separata con figlia adolescente, bionda e un po' squinternata come quasi tutte le separate con figlia adoescente di oggi, all'improvviso vede la Madonna (e ci parla, ci litiga pure), tra lo stupore dei suoi contemporanei. Il trailer prometteva di trattare l'argomento in modo lieve e in effetti qualche (buona) battuta c'è, ma non abbastanza per farne una commedia. Il film infatti ad un certo punto vira verso un che di visionario, con un eccesso di primi piani e di campi lunghi sulla luminosa prtagonista, che di luminoso ha financo il nome: Lucia. Ma è pericoloso usare entrambi i generi perchè un film drammatico non sopporta i tempi comici e una commedia non sopporta i toni profondi. L'impressione è che il regista non abbia saputo scegliere e dunque ha mescolato il tragico col comico. Il risultato? Guardare "Troppa grazia" è come essere in procinto di un volo: i motori sono alla massima potenza, le ruote iniziano la corsa, ma poi, l'aereo non decolla. In compenso gli attori, tutti, non solo la visionaria Lucia (Alba Rohrwatcher), sono azeccati nei loro ruoli, specie Germano nei panni dell'intermittente compagno di Lucia e Battiston in quelli del politico-struzzo all'italiana. CIò che rimane negli occhi, alla fine del film sono due colori: il verde dei campi dove Lucia si muove incessantemente e il rosso delle sue maglie. Paradossalmente poi, la figura più metafisica non è la Madonna (comunque ben resa da Hadas Yaron) ma Rosa, la figlia adolescente della protagonista: una figura androgina, con dei ricci compatti e una faccia ultraterrena che pare appena uscita da un quadro del Botticelli. Nelle scene in cui tira di scherma in effetti, Rosa sembra proprio l'Arcangelo Michele che con la sua spada non lascia passare il male. Ma qualche sbadiglio, sì.
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