Piccolo film di sopravvivenza estrema, interamente girato all'interno di una piscina con budget ridottissimo ma ben indirizzato, segno che la penuria di risorse economiche può essere ancora oggi compensata dall’uso sapiente del cervello e della macchina da presa.
Il plot è semplice ma pulito: al termine delle riprese subacquee per un film, girato in una piscina scoperta molto profonda e semi-abbandonata, il protagonista (direttore artistico del film in questione) rimane da solo, o meglio con il suo cane, a smobilitare il set. Tuttavia si addormenta su un materassino gonfiabile dimenticando che lo svuotamento della vasca era stato già azionato. Al suo risveglio il livello dell'acqua sarà già così basso da non permettergli più di uscire.
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Piccolo film di sopravvivenza estrema, interamente girato all'interno di una piscina con budget ridottissimo ma ben indirizzato, segno che la penuria di risorse economiche può essere ancora oggi compensata dall’uso sapiente del cervello e della macchina da presa.
Il plot è semplice ma pulito: al termine delle riprese subacquee per un film, girato in una piscina scoperta molto profonda e semi-abbandonata, il protagonista (direttore artistico del film in questione) rimane da solo, o meglio con il suo cane, a smobilitare il set. Tuttavia si addormenta su un materassino gonfiabile dimenticando che lo svuotamento della vasca era stato già azionato. Al suo risveglio il livello dell'acqua sarà già così basso da non permettergli più di uscire. A questo punto si rassegna a dover attendere che qualcuno lo venga a cercare (magari la fidanzata che lo chiama ripetutamente al telefono rimasto sul bordo vasca), ma il destino malevolo ci mette del suo: del resto siamo in Thailandia e un bel coccodrillo di passaggio cade nella piscina... e non solo lui.
La trama scorre, propone notevoli situazioni di suspense, frustranti, di alta tensione. Il tema centrale della lotta di sopravvivenza umano vs coccodrillo è azzeccato, ben misurato, epico al suo apice. Funziona bene. Un survival thriller nudo e crudo, lineare, con pochi dialoghi dove viene lasciato poco spazio alle scene pseudo-drammatica che tuttavia sono presenti.
C’è però da fare un appunto: bisogna capire che si tratta di una produzione thailandese, per questo ci sono alcune ingenuità e/o situazioni che potrebbero lasciare perplesso lo spettatore occidentale. Una su tutte la rappresentazione della fidanzata del protagonista, non solo molto poco sveglia (per usare un eufemismo), ma praticamente ridotta ad uno stereotipo davvero esagerato del sesso debole. Ci sarà spazio anche per parlare di aborto (punito con il carcere in Thailandia), in termini piuttosto spicci e superficiali per la nostra cultura, ma tant'è. Tolti questi sporadici siparietti etnici, chiamiamoli così, il film resta molto ben fatto.
Una piccola chicca di cinema, godibile e ben realizzata.
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