francog
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venerdì 31 marzo 2023
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imbarazzante
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Sintetizzando la trama: i soldi del ricco sono buoni per ingraziarsi i poveri che accolgono favorevolmente gli oboli. Si crea così un certo feeling tra le parti.Se poi i poveri vengono assoldati dal ricco per portare a termine un' operazione commerciale fraudolenta,allora non va bene e viene denunciato. Cio' e' moralmente inaccettabile. Poi pero' i proventi dell' operazione consentono al prode Germano di avviare un' attivita' commerciale. Il ricco finisce in galera ed i poveri escono dalla poverta'.
Bella lezione. Complimenti.
Ci vorrebbe la censura per siffatte opere dalla moralita' sconclusionata. Penoso.
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enzo70
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domenica 15 marzo 2020
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film semplice e gradevole
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Marco Giallini e Elio Germano sono una garanzia di qualità; e Daniele Lucchetti ha gioco facile a trarre da una storia semplice, un bel film. Numa Tempesta è un self made man, è un finanziere ricco e spregiudicato; ma condannato per evasione fiscale deve scegliere tra la prigione ed i servizi sociali: sceglierà la seconda strada e consocerà un mondo diverso, colorato, nel quale porterà la sua voglia di fare, di cogliere, a prescindere le opportunità. Bruno, interpretato da Elio Germano, è un disoccupato con un figlio; lui ai servizi sociali ci va per mangiare, ma vive i suoi fallimenti come l’impossibilità di aver avuto un’opportunità; e cerca di adeguarsi alla visione di Tempesta.
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Marco Giallini e Elio Germano sono una garanzia di qualità; e Daniele Lucchetti ha gioco facile a trarre da una storia semplice, un bel film. Numa Tempesta è un self made man, è un finanziere ricco e spregiudicato; ma condannato per evasione fiscale deve scegliere tra la prigione ed i servizi sociali: sceglierà la seconda strada e consocerà un mondo diverso, colorato, nel quale porterà la sua voglia di fare, di cogliere, a prescindere le opportunità. Bruno, interpretato da Elio Germano, è un disoccupato con un figlio; lui ai servizi sociali ci va per mangiare, ma vive i suoi fallimenti come l’impossibilità di aver avuto un’opportunità; e cerca di adeguarsi alla visione di Tempesta. E’ un film, come detto, semplice, ma gradevole. Da vedere con piacere.
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wolvie
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sabato 11 gennaio 2020
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gigioni all' attacco
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Film che s’ inserisce a pieno titolo nel solco della commedia all' italiana di matrice romana, al timone Luchetti, che tra alti “Il Portaborse" e bassi “ Momenti di Trascurabile Felicità”, non riesce a trovare una sua cifra stilistica, e con questo “Io Sono Tempesta" si trova proprio in mezzo al guado dei due film richiamati.
Finanziere multimilionario, avvia l’ ennesima truffa edilizia, questa volta in Kazakistan, ma, per guai precedenti con il fisco italiano, invece che in carcere dovrà scontare un anno di servizi sociali presso un centro di accoglienza.
Quindi inizia la parabola dove il traguardo non è il recupero morale di Numa, ma il rapporto con i frequentatori del centro, che grazie all' apporto di Roberto, disoccupato cronico con figlio al seguito, si piegheranno alla morale numiana: soldi,lusso,comfort di classe.
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Film che s’ inserisce a pieno titolo nel solco della commedia all' italiana di matrice romana, al timone Luchetti, che tra alti “Il Portaborse" e bassi “ Momenti di Trascurabile Felicità”, non riesce a trovare una sua cifra stilistica, e con questo “Io Sono Tempesta" si trova proprio in mezzo al guado dei due film richiamati.
Finanziere multimilionario, avvia l’ ennesima truffa edilizia, questa volta in Kazakistan, ma, per guai precedenti con il fisco italiano, invece che in carcere dovrà scontare un anno di servizi sociali presso un centro di accoglienza.
Quindi inizia la parabola dove il traguardo non è il recupero morale di Numa, ma il rapporto con i frequentatori del centro, che grazie all' apporto di Roberto, disoccupato cronico con figlio al seguito, si piegheranno alla morale numiana: soldi,lusso,comfort di classe.
Le critiche trasversali a questo film riguardano appunto l’ implicito morale e la gigioneria dei due attori principali (Giallini e Germano), come se i grandi Sordi, Gassman e Manfredi non avessero mai gigioneggiato.
Invece alcune gag sono ben registrate: le tre escort studentesse di psicologia, il regalo dei pigiami di seta e il pranzo a base di crostacei e manzo Kobe . Chiaro che il film non dice poi molto ma va giù come un prosecchino di inizio cena.
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no_data
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venerdì 10 gennaio 2020
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d'accordo o no
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sono d'accordo solo parzialmente: nonn vedo 'frastagliarsi di binari tronchi' ecc.
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michacar
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sabato 4 maggio 2019
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delusione
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Francamente da giallini mi aspettavo molto di meglio. Lui tutto sommato recita bene, non come altri del cast che si vede palesemente che hanno un livello di recitazione molto scarso. Il film non decolla, rimane piatto e lento, noioso e considerando che dovrebbe essere anche una commedia...da ridere non ci sta molto, apparte qualche battuta. Ma se si considera che un film del 2018 si trova già su Amazon prime video....questo la dice lunga.
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felicity
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mercoledì 27 marzo 2019
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un buono spunto ma lo sviluppo è incerto
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Girato con stile accattivante "Io sono tempesta" è un film divertente, più che per la storia che racconta e gli snodi narrativi, per il trasporto e la genuinità di un cast particolarmente azzeccato e affiatato.
Marco Giallini si destreggia magnificamente in un ruolo, quello di Numa Tempesta, che pare essergli stato cucito su misura.
Elio Germano ha il dono di riuscire a vivere i propri personaggi come se gli appartenessero per natura.
Ma è l’orchestra di comprimari, molti dei quali presi letteralmente dalla strada, a essere valorizzata fin nel più piccolo dettaglio, con battute, gesti ed espressioni, anche i più insignificanti, che diventano preziosi, salienti e necessari.
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Girato con stile accattivante "Io sono tempesta" è un film divertente, più che per la storia che racconta e gli snodi narrativi, per il trasporto e la genuinità di un cast particolarmente azzeccato e affiatato.
Marco Giallini si destreggia magnificamente in un ruolo, quello di Numa Tempesta, che pare essergli stato cucito su misura.
Elio Germano ha il dono di riuscire a vivere i propri personaggi come se gli appartenessero per natura.
Ma è l’orchestra di comprimari, molti dei quali presi letteralmente dalla strada, a essere valorizzata fin nel più piccolo dettaglio, con battute, gesti ed espressioni, anche i più insignificanti, che diventano preziosi, salienti e necessari.
Tuttavia il film non convince del tutto: in passato solida base per la cattiveria esibita della commedia all’italiana, il genere "grottesco" oggi è uno specchietto per le allodole agitato davanti a un pubblico più smaliziato, solo per poi finire fagocitato in un complessivo e immancabile adeguamento ai toni più pacati, che si vogliono adatti al grande pubblico.
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alejazz
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giovedì 10 gennaio 2019
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giallini salvato dalla spalla germano
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Se vi piace Marco Giallini potete continuare a leggere il seguito.
Film mediocre i cui 2 punti li attribuisco per il semplice fatto che preferisco la spensieratezza, impulsività e retorica romana di Marco Giallini.
Un uomo di affari (per la serie “Conquisterò il mondo” o “Il mondo è mio”) si trova a dover fare i conti con la giustizia; sebbene meriterebbe il carcere per reato di frode riesce a scontare la propria pena ai servizi sociali presso un centro che accoglie i senza tetto.
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Se vi piace Marco Giallini potete continuare a leggere il seguito.
Film mediocre i cui 2 punti li attribuisco per il semplice fatto che preferisco la spensieratezza, impulsività e retorica romana di Marco Giallini.
Un uomo di affari (per la serie “Conquisterò il mondo” o “Il mondo è mio”) si trova a dover fare i conti con la giustizia; sebbene meriterebbe il carcere per reato di frode riesce a scontare la propria pena ai servizi sociali presso un centro che accoglie i senza tetto.
Inizialmente sembra essere un disadattato, antipatico, scorbutico e sopratutto con la puzza sotto il naso; ma poi pian piano riesce a farsi voler bene e a conquistare la simpatia dei senza fissa dimora.
Il film non promette grande spettacolo o particolari colpi di scena; rientra tra quelli che aiutano ad alleggerire le nostre serate dopo un’intensa giornata di lavoro o semplice piacere di sorridere un po’. Per certi tratti sembra contenere delle mini lezioni di economia specie quando il businessman impartisce le lezioni di investimento del danaro.
Buona la spalla di Elio Germano ma, a mio avviso, sprecato in questa pellicola. Lo preferisco in altri film o fiction come quella su Nino Manfredi.
Cosa mi è piaciuto:
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leggerezza e interpretazione di M. Giallini
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Duo Germano-Giallini
Cosa non mi è piaciuto:
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banale
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contrapposizione ormai scontata tra ricchezza vs povertà
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poche emozioni trasmesse
Consigliata la visione a tutti
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emanuele1968
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mercoledì 17 ottobre 2018
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bellino
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Molto carino... però improbabile. Marcello Fonte di dogman, e dolcissima Eleonora Danco.
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no_data
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mercoledì 5 settembre 2018
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si sentiva la mancanza...
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...dell'ennesima commediola satirica con il berlusconiano senza scrupoli: abbandonato dopo 15 minuti, non perdete tempo.
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muttley72
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martedì 28 agosto 2018
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tempesta non è poi così antipatico...
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Ho visto il film in ritardo rispetto alle sale del cinema (su bluray) ed esprimo quindi il mio parere solo ora.
Se non ci si lascia influenzare dal fatto che il regista del film è Lucchetti e che i due attori principali sono Giallini (ottimo attore, forse uno dei migliori italiani in circolazione, sopratttutto se gli si cuce addosso un personaggio "su misura" come quello di questo film o come quello che lo ha reso in tv uno dei più riusciti Commissari di polizia) ed Elio Germano (attore che compare spesso in film schierati "a sinistra", ma validissimo dal punto di vista professionale) il film non mi è poi cosi moraleggiante come lo sono altri sui difetti della società italiana.
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Ho visto il film in ritardo rispetto alle sale del cinema (su bluray) ed esprimo quindi il mio parere solo ora.
Se non ci si lascia influenzare dal fatto che il regista del film è Lucchetti e che i due attori principali sono Giallini (ottimo attore, forse uno dei migliori italiani in circolazione, sopratttutto se gli si cuce addosso un personaggio "su misura" come quello di questo film o come quello che lo ha reso in tv uno dei più riusciti Commissari di polizia) ed Elio Germano (attore che compare spesso in film schierati "a sinistra", ma validissimo dal punto di vista professionale) il film non mi è poi cosi moraleggiante come lo sono altri sui difetti della società italiana. E' vero che il film è dichiaratamanete (vagamente) ispirato a Berlusconi (andato anche lui ai servizi sociali), è vero che ci narra una Italia fatta di palazzinari e faccendieri che corrompono politici, ma il tono usato nel farlo qui è molto meno "pesante" di altre commedie più aspre e cupe del cinema italiano.
A tal punto che Tempesta riesce a tratti paradossalmente più simpatico e (purtroppo più realista) della direttrice del centro di accoglienza (idealista si ma un pò troppo stupida e troppo ingenua, oltre che antipatica). Inoltre anche i poveri non appaiono come "candidi angioletti", visto che adottano, per sopravvivere o migliorare, le stesse furbizie e lo stesso cinismo di Tempesta. Il film sembra quindi progettato per far ridere riflettendo anche sui difetti della società, ma senza creare una commedia che si avvicini troppo ai toni agrodolci o adddirittura drammatici.
Il giocattolo funziona, si ride e poi si riflette anche sui difetti italiani, ma senza soffrire troppo. Bella l'idea delle prostitute con l'Hobby delle psicologhe e quella dello sconto sul prezzo degli emendamenti alla legge sull'accoglienza (con bustarella al senatore), visto che in fondo ...è una legge "per i poveri". E ricordiamoci che ...se per la direttrice chi da poi riceve ( per Tempesta (e per i poveracci) il tutto diventa un "Do ut des" o meglio un ricatto. Il finale è "all'americana"...lieto fine e vissero tutti felici e contenti a confermare che il film ha un tono "soft"
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(di muttley72)
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