anavaccar
|
domenica 5 novembre 2017
|
un'occasione persa.
|
|
|
|
Non si possono riprodurre sul grande schermo le caratteristiche tipiche dei vari supereroi dei comic, nei fumtti Thor infatti è pomposo, vanaglorioso, si prende molto sul serio. Da qui però a fare di questo personaggio un "buffone", un simpaticone di strada ce ne passa. Anche Hulk/Banner risulta frivolo, privo della classica drammaticità (che è tanto piaciuta nel primo The Avngers e che risulta essere l'unico elemento che si salva nel sencodo film ), quasi piatto. Un film pieno di buone intenzioni tutte fallite e disilluse. Siamo passati dalla battuta ad effetto alla demenzialità, alla gag da comiche anni '30. Visivamente ineccepibile, la trama risulta però banale e quasi inesistente, passiamo dalle solite e ormai ripetute dinamiche tra Thor e Lok (ti catturo, ti rimprovero, mi alleo, mi tradisci) alla storia di Hulk (priva di qualsiasi emozione), a quella di Hela che in tutto il film non riesce a trasmettere quella carica emotiva di terrore, odio, malvagità di cui il personaggio dovrebbe essere intriso, le azioni e i ricordi di Hela parlano di un personaggio che di fatto non esce sullo schermo.
|
|
[+] lascia un commento a anavaccar »
[ - ] lascia un commento a anavaccar »
|
|
d'accordo? |
|
hans delbruck
|
lunedì 6 novembre 2017
|
scusi, dov’è asgaard?
|
|
|
|
Ragnarok, qualunque significato assuma nella mitologia norrena, si potrebbe rendere efficacemente in “solenne scempiaggine” nella realtà terrena. Questa pellicola rivaleggia in coefficiente demenziale con il Batman d’annata di Adam West (praticamente un insaccato in calzamaglia) o con le gag grottesche di Jar Jar Binks in Star Wars: La Minaccia fantasma. Un disastro su tutta la linea. Chiunque abbia solo sfogliato per una volta un albo Marvel di Thor, farebbe fatica a digerire questa versione alla Charlot del Dio del Tuono. L’erede al trono di Asgaard, il fiero eroe capace di brandire Mjolnir, il figlio di Odino, che urla come una donnicciola in un tunnel da luna park, poi frigna come una comare isterica di fronte ad un barbiere e si fa atterrare da una palla magica neanche fosse Kung Fu Panda! L’incredibile Hulk ridotto al rango di orsacchiotto gigione.
[+]
Ragnarok, qualunque significato assuma nella mitologia norrena, si potrebbe rendere efficacemente in “solenne scempiaggine” nella realtà terrena. Questa pellicola rivaleggia in coefficiente demenziale con il Batman d’annata di Adam West (praticamente un insaccato in calzamaglia) o con le gag grottesche di Jar Jar Binks in Star Wars: La Minaccia fantasma. Un disastro su tutta la linea. Chiunque abbia solo sfogliato per una volta un albo Marvel di Thor, farebbe fatica a digerire questa versione alla Charlot del Dio del Tuono. L’erede al trono di Asgaard, il fiero eroe capace di brandire Mjolnir, il figlio di Odino, che urla come una donnicciola in un tunnel da luna park, poi frigna come una comare isterica di fronte ad un barbiere e si fa atterrare da una palla magica neanche fosse Kung Fu Panda! L’incredibile Hulk ridotto al rango di orsacchiotto gigione. Loki, il Signore dell’inganno, che scherza col fratellone come se i due fossero bambini da scuola dell’infanzia. Odino, il divino Odino, che scappa alla badante e si piazza di fronte ad un fiordo a farsela nei pantaloni per mesi, contemplando le aurore. Hela, la sorella dimenticata, la virago indistruttibile, che vaga per Asgaard chiedendo: “c’è nessuno?!” salvo poi svanire insalutata ospite in un finale frettoloso e rabberciato. Il Gran Maestro Jeff Goldblum ci delizia per tutto il tempo con la “esilarante” boutade sullo Zio del Tuono, Korg è un ammasso di roccia in piena crisi adolescenziale e Fandral, Hogun e Volstagg vengono congedati con disonore in pochi fotogrammi. A proposito... qualcuno sa dirmi che fine abbia fatto Lady Sif? Se queste sono le premesse per Infinity War mi attendo che Thanos venga sostituito da Scooby Doo in qualità di villain ufficiale. That’s all folks!
[-]
[+] starthor
(di jimnatale0908)
[ - ] starthor
|
|
[+] lascia un commento a hans delbruck »
[ - ] lascia un commento a hans delbruck »
|
|
d'accordo? |
|
lucacapaccioli
|
giovedì 26 ottobre 2017
|
luci e atmosfere anni '80 caratterizzano thor!
|
|
|
|
In seguito a due film indubbiamente controversi, i Marvel Studios decidono di affidare a Taika Waititi la regia del terzo (forse conclusivo) capitolo della saga dedicata al Dio del Tuono asgardiano, nonché diciassettesimo film del Marvel Cinematic Universe. Dopo aver sconfitto il potente Surtur (Clancy Brown), re dei giganti di fuoco di Muspelheim, Thor (Chris Hemsworth) fa ritorno ad Asgard, solo per scoprire che Loki (Tom Hiddleston) ha usurpato il trono di Odino (Anthony Hopkins), esiliando quest'ultimo su Midgard, la Terra. Il Padre degli Dei è però in fin di vita, il che comporta la liberazione di Hela (Cate Blanchett), Dea della Morte e sua primogenita, dal Regno degli Inferi.
[+]
In seguito a due film indubbiamente controversi, i Marvel Studios decidono di affidare a Taika Waititi la regia del terzo (forse conclusivo) capitolo della saga dedicata al Dio del Tuono asgardiano, nonché diciassettesimo film del Marvel Cinematic Universe. Dopo aver sconfitto il potente Surtur (Clancy Brown), re dei giganti di fuoco di Muspelheim, Thor (Chris Hemsworth) fa ritorno ad Asgard, solo per scoprire che Loki (Tom Hiddleston) ha usurpato il trono di Odino (Anthony Hopkins), esiliando quest'ultimo su Midgard, la Terra. Il Padre degli Dei è però in fin di vita, il che comporta la liberazione di Hela (Cate Blanchett), Dea della Morte e sua primogenita, dal Regno degli Inferi. Nell'imminente combattimento contro il nuovo nemico, Mjolnir, il martello di Thor, viene distrutto e il suo possessore si ritrova sul pianeta Sakaar, come campione del Gran Maestro (Jeff Goldblum), il quale organizza sfide mortali in un'arena. Con solo delle spade e altre armi comuni, il potente Thor sfiderà il più forte dei campioni: altri non è che Bruce Banner/Hulk (Mark Ruffalo), finito lì a bordo di un Quinjet a seguito degli eventi narrati in Avengers: Age of Ultron (2015). Nel frattempo, Hela sta seminando il caos su Asgard, nel tentativo di compiere il Ragnarök, il Crepuscolo degli Dei, e sta al Dio del Tuono, con l'aiuto di Hulk, Loki e una delle Valkirie (Tessa Thompson), fermarla per evitare la distruzione.
Se i primi due capitoli avevano una vena comica, alternata tuttavia con una più cupa, in questo assistiamo ad una notevole spinta sul pulsante dello humor che, seppur azzeccato in diverse scene, alla lunga rasenta il ridicolo, anche nei momenti più cupi, ammazzando facilmente quel breve senso di dramma è serietà. Sicuramente, queste caratteristiche sono tipiche di un adattamento cinematografico dei Marvel Studios, ma se nei precedenti vi era almeno un po' di bilanciamento, come nei due capitoli di Guardiani della Galassia o Doctor Strange (2016) qui sembra quasi del tutto assente. Le sequenze d'azione sono spettacolari, spesso combinate con un'eccellente colonna sonora a cura di Mark Mothersbaugh, con tracce come Immigrant Song dei Led Zeppelin, presente fin dal primo teaser del film. Un'altra nota positiva riguarda buona parte dei personaggi, ottimamente caratterizzati, specialmente Hulk, a cui vengono assegnati più dialoghi rispetto ai precedenti film, ma anche Valkiria e il Gran Maestro, mentre Hela si rivela un altro villain Marvel poco sfruttato e con scarse motivazioni, nonostante l'attrice Premio Oscar Cate Blachett si impegni notevolmente nella parte. Anche in questo film, Stan Lee fa una divertente comparsa, non male anche il cameo di Doctor Strange. Vi sono, inoltre, tantissime citazioni ai fumetti di Lee e Kirby degli anni '60, alcune in particolare che i fan più accaniti non potranno non notare, oltre che atmosfere pop stile anni '80 che magari richiameranno l'attenzione di qualche nostalgico. Peccato, però, per quello che probabilmente è il più evidente difetto del film, la scrittura, con tanto di buchi e parti non approfondite a dovere, oltre che una regia buona ma a volte troppo rapida e imprecisa. In conclusione, un ottimo film dal punto di vista dell'intrattenimento, sicuramente soddisferà pienamente la maggior parte degli spettatori, mentre quelli che cercheranno qualcosa di più lo apprezzeranno, ma con delle riserve.
[-]
[+] condivido
(di nevira)
[ - ] condivido
|
|
[+] lascia un commento a lucacapaccioli »
[ - ] lascia un commento a lucacapaccioli »
|
|
d'accordo? |
|
glaukobarbagallo
|
domenica 29 ottobre 2017
|
rocambolesco e gasante
|
|
|
|
Sei in cerca di redenzione? Di vendetta?
O semplicemente della più grande rissa dell'universo?
Beh sei nel posto giusto.
Il trailer poteva farlo intuire. Il sospetto però serpeggia nelle menti di tutti. Ci troveremo davanti a un'opera la cui portata epica sarà tale da rendere il tutto un po' troppo serioso?
Dopotutto del Ragnarok si sta parlando, la fine dei giorni e di Asgard per come la conosciamo.
Eppure questa volta la Marvel stupisce tagliando la testa alla serpe del sospetto e liberando la belva del divertimento folle.
Thor, Loki, Hulk, valchirie, gladiatori, traditori, mitragliatori, tutti riuniti nella folle impresa di impedire la fine dei tempi.
[+]
Sei in cerca di redenzione? Di vendetta?
O semplicemente della più grande rissa dell'universo?
Beh sei nel posto giusto.
Il trailer poteva farlo intuire. Il sospetto però serpeggia nelle menti di tutti. Ci troveremo davanti a un'opera la cui portata epica sarà tale da rendere il tutto un po' troppo serioso?
Dopotutto del Ragnarok si sta parlando, la fine dei giorni e di Asgard per come la conosciamo.
Eppure questa volta la Marvel stupisce tagliando la testa alla serpe del sospetto e liberando la belva del divertimento folle.
Thor, Loki, Hulk, valchirie, gladiatori, traditori, mitragliatori, tutti riuniti nella folle impresa di impedire la fine dei tempi. Squadra impacciata, imbranata, di puri muscoli e forza bruta, eppure squadra migliore non c'è. Perchè è il cuore a fare gli eroi, e qui hanno cuore da vendere.
Musiche azzeccate e atmosfere pacchiane, colori kitsch e nomi improbabili, insomma di pura commedia si sta parlando, nulla di più nulla di meno. Scelta vincente in un periodo dove la linea tra serietà e comicità nei film supereroistici non sempre è chiara.
Il tutto senza rinunciare ad una rocambolesca epicità da cui è impossibile non farsi trascinare.
Andate, sospendete la razionalità, tornate bambini e divertitevi!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a glaukobarbagallo »
[ - ] lascia un commento a glaukobarbagallo »
|
|
d'accordo? |
|
ademan
|
domenica 29 ottobre 2017
|
non chiamatelo thor!
|
|
|
|
Film che tradisce lo spirito originale del fumetto e si discosta di molto anche dai primi due titoli.
L'eroe dallo spirito indomito e dal linguaggio arcaico adatto a incarnare e rimarcare la propria distanza dai modi terrestri diventa improvvisamente un cartoonesco Hercules pasticcione, e tutto trascende.
Ma anche volendo tralasciare il Thor che i puristi dei fumetti conoscono, anche solo paragonandolo al Thor dei primi due film egli appare irriconoscibile.
Il Thor che nel primo episodio della saga salutava solennemente , il Thor che negli avenger veniva bonariamente preso in giro da Tony "vostra madre sa che indossate le sue vesti"....
Ora è qualcos'altro.
[+]
Film che tradisce lo spirito originale del fumetto e si discosta di molto anche dai primi due titoli.
L'eroe dallo spirito indomito e dal linguaggio arcaico adatto a incarnare e rimarcare la propria distanza dai modi terrestri diventa improvvisamente un cartoonesco Hercules pasticcione, e tutto trascende.
Ma anche volendo tralasciare il Thor che i puristi dei fumetti conoscono, anche solo paragonandolo al Thor dei primi due film egli appare irriconoscibile.
Il Thor che nel primo episodio della saga salutava solennemente , il Thor che negli avenger veniva bonariamente preso in giro da Tony "vostra madre sa che indossate le sue vesti"....
Ora è qualcos'altro.
Il filo conduttore con tutti e nove i primi film della saga è spezzato evidentemente, ma come i produttori possano aver sacrificato la coerenza e la credibilita' di tutta la saga per un maggiore appeal verso i giovani e i non addentrati al mondo marvel... Beh questo rimane per me un mistero.
A questo punto dovremo aspettarci un Thor battutesco e pasticcione anche nel prossimo episodio degli avengers...?
Ma chi ha avuto questa idea di questa trasformazione non ha colto ciò che ogni appassionato marvel ama di ogni singolo eroe...
La diversità!
Tony arguto indipendente e scansonato
Steve Rogers e i suoi dilemmi morali
Ecc...
Ridurre tutto e tutti a macchiette dalla battuta facile significa tradire lo spirito e l'identita la diversità di ogni eroe.
Quello che ho visto poteva anche far sorridere... Ma per favore non chiamatelo Thor!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ademan »
[ - ] lascia un commento a ademan »
|
|
d'accordo? |
|
witty4ever
|
domenica 19 novembre 2017
|
un ragnarok un po' spento
|
|
|
|
Thor Ragnarok è l'ultimo capitolo della saga di uno dei miei personaggi Marvel preferiti. In questo capitolo della saga, da cui mi aspettavo molto, ne esco però molto deluso. Il film, come da titolo, dovrebbe narrare le vicende che portano all'adempimento della profezia ultima della mitologia norrena: Il Ragnarok. Questo evento però appare come messo in un angolo per tutto il film, in qui il povero Thor è costretto a vagare per riuscire a trovare un modo per tornare e fermare la catastrofe. Sono partito per osservare il film con le migliori intenzioni (anche se troppo deluso dagli ultimi film di casa Marvel) e purtroppo quest'ultimo episodio non si discosta molto dall'andazzo che sta prendendo la serie.
[+]
Thor Ragnarok è l'ultimo capitolo della saga di uno dei miei personaggi Marvel preferiti. In questo capitolo della saga, da cui mi aspettavo molto, ne esco però molto deluso. Il film, come da titolo, dovrebbe narrare le vicende che portano all'adempimento della profezia ultima della mitologia norrena: Il Ragnarok. Questo evento però appare come messo in un angolo per tutto il film, in qui il povero Thor è costretto a vagare per riuscire a trovare un modo per tornare e fermare la catastrofe. Sono partito per osservare il film con le migliori intenzioni (anche se troppo deluso dagli ultimi film di casa Marvel) e purtroppo quest'ultimo episodio non si discosta molto dall'andazzo che sta prendendo la serie. Ho diversi punti che portano il mio voto al ribasso del film, che cercherò di schematizzare:
1. HUMOR - In questo capitolo Thor è come se uscisse dal suo personaggio per seguire, un po' troppo forzatamente a mio avviso, il successo dei film di supereroi tutti basati su un humor schietto e diretto. Semplicemente non va bene per il vestito che è stato cucito al personaggio nei precedenti film; appare troppo forzato nel voler avere sempre la battuta pronta. Ridere e far sorridere per tutto. Una copia troppo forzata, a mio avviso agli ultimi Deadpool e soprattutto ai due Guardiani della galassia. Questi ultimi sono così per concezione e funzionano meravigliosamente, per Thor lo vedo fuori luogo.
2. APPARIZIONI – So benissimo che tutti i film Marvel sono legati da un filone l'uno con l'altro, ma in questo ho visto forzature su forzature, atti per cui la trama, in fondo, non ne ha beneficiato. Primo su tutti la comparsata del Dottor Strange, solo come atto di unione di un viaggio, la vedo molto fuori luogo e inutile; un atto solo per far vedere che “Ci sono anche io!” Anche le continue allusioni all'universo Avenger uniti, iniziano a diventare troppe, tanto che si fa sempre più fatica a capire se il film sia di un solo supereroe o di tutta la combriccola. In questo si unisce anche la presenza molto corposa di Hulk, che di per se è l'unico elemento di peso nella trama (anche se la trovo molto debole di per se, ma per altri motivi)
3. FINALE – Parlando chiaro e tondo ho trovato il finale un po' “sottotono”. Come ho già accennato non voglio spoilerare niente, ma dopo tutto il casino che si era creato per tornare, lo spettatore vorrebbe quantomeno vedere uno scontro EPICO e...invece niente, due minuti di scontro per farsi dire che sarà un altro mostro a sconfiggerla. Banalità nella banalità il mostro che potrà sconfiggere la “Dea della morte indistruttibile” è uno che è già stato sconfitto con estrema facilità dallo stesso Thor e che Hulk rischia in ultimo di sconfiggere ancora e deve essere fermato con una scena alla “tipregofermatialtrimentipuoidistruggereinduesecondiilmostrochepuòdistruggerequellachenonriusciamoinnessunmodoauccidere” Non ci ho trovato senso.
Per concludere trovo che tutto il film sia sotto le mie aspettative. Di base non dice niente su quella che dovrebbe essere la profezia ultima della mitologia norrena. Tutto il film ruota su azioni che non hanno nulla o quasi a che fare con la storia, portando via solo tempo alla narrazione e allungando i tempi. Si sarebbe potuto (e dovuto) far di più, purtroppo i film di super eroi stanno iniziando a mancare di inventiva e si cerca di cavalcare le correnti favorevoli del momento; cosa che trovo molto fastidiosa e inutile. Film sufficiente, ma si ferma qui, senza molto da dire.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a witty4ever »
[ - ] lascia un commento a witty4ever »
|
|
d'accordo? |
|
storyteller
|
lunedì 30 ottobre 2017
|
un necessario (e riuscito) cambio di rotta
|
|
|
|
Pur amando la mitologia norrena in tutte le sue sfaccettature (ricchissima di spunti narrativi, formidabile per la varietà e la molteplicità di sfumature tragiche, grottesche e buffonesche), ammetto che l'idea di un terzo film di Thor caratterizzato dai toni impersonali della sua seconda iterazione - incapace di convincere sia sul piano drammatico che su quello comico, ed eternamente indeciso su quale registro adottare - mi lasciava piuttosto indifferente.
Il rischio era che Taika Waititi si limitasse ad appiccicare alla divisa del biondo guerriero i paramenti dei Guardiani della Galassia, con tutto il retrogusto derivativo che caratterizza molte opere schiave della filmografia Anni '80.
[+]
Pur amando la mitologia norrena in tutte le sue sfaccettature (ricchissima di spunti narrativi, formidabile per la varietà e la molteplicità di sfumature tragiche, grottesche e buffonesche), ammetto che l'idea di un terzo film di Thor caratterizzato dai toni impersonali della sua seconda iterazione - incapace di convincere sia sul piano drammatico che su quello comico, ed eternamente indeciso su quale registro adottare - mi lasciava piuttosto indifferente.
Il rischio era che Taika Waititi si limitasse ad appiccicare alla divisa del biondo guerriero i paramenti dei Guardiani della Galassia, con tutto il retrogusto derivativo che caratterizza molte opere schiave della filmografia Anni '80. Fortunatamente, così non è stato.
Waititi è un commediografo (e un commediante) nel vero senso della parola, consapevole del fatto che da umorismo becero a ironia cerebrale il passo è breve e che l'unico modo per bilanciare l'equazione è dare giusto risalto al "drama", quel gioco di prestigio che ci induce ad affezionarci ai personaggi e sfrutta il fascino di una storia tutto sommato molto semplice per giocare con improvvisi capovolgimenti di prospettiva, sviluppi paralleli ma sempre funzionali al racconto, momenti di empatia che non sfociano mai nello stucchevole.
Thor: Ragnarok dimostra più volte di sapersi prendere sul serio, ma si assume costantemente la responsabilità di non farlo - anche e soprattutto perché può permetterselo: proprio come un intrattenitore dalle grandi qualità intellettuali che riscopra il potere catartico della buffoneria.
Sono il primo a dire che una battuta fuori posto è uno sgarbo all'intelligenza dello spettatore, e in Thor: Ragnarok ce ne sono diverse che passano la misura, ma si tratta di un compromesso minore che non mina il piacere d'imbarcarsi in un'odissea moderna col fascino delle avventure di una volta, sincretica nel nucleo ma mai esplicitamente citazionista, disinvolta nel proporre spettacoli pirotecnici degni di un adolescente geek eppure anche capace di mantenere il controllo sulla propria ipertrofia visiva.
DA QUI IN POI, LA RECENSIONE CONTIENTE SPOILER SUL FINALE DEL FILM.
Ho scritto questa riflessione in quanto spettatore, e posso capire chi - tra gli eruditi dei fumetti Marvel - lamenti lo stravolgimento di storie, personaggi e registri, ma per come la vedo io è molto meglio una commedia riuscita che un pessimo film drammatico, e Ragnarok è la prova vivente che un franchise destinato all'aporia si può resuscitare distruggendone le fondamenta e trasferendolo verso nuovi lidi. Proprio come il popolo di Asgard.
[-]
[+] bipolarità
(di jimnatale0908)
[ - ] bipolarità
|
|
[+] lascia un commento a storyteller »
[ - ] lascia un commento a storyteller »
|
|
d'accordo? |
|
fabolous
|
domenica 19 novembre 2017
|
una cocente delusione
|
|
|
|
Lo zio del Tuono ha deluso e non poco.....al giorno d'oggi vale un po' tutto, compreso il copiare immediatamente qualcosa che ha successo e il cinema non è esente da questa tendenza.
Sicuramente questa operazione, e cioè di copiare l'impostazione dei Guardiani della Galassia, è stata un rischio e sembra che parte della critica l'abbia approvata a pieni voti.
Per me hanno copiato e anche male. Bisognava tenere conto che i personaggi sono diversi e il mito, per quanto rivisitato, è sempre il mito.
Con Thor in particolare il mito nordico ha avuto interessanti possibilità di rivivere in una dimensione filmica non banale, in cui il bilanciamento fra pathos e leggerezza, è stato un prerogativa molto apprezzabile, consentendo a tutti, adulti e bambini, di riprendere contatto o, per chi non lo conosceva, di approfondirne la storia.
[+]
Lo zio del Tuono ha deluso e non poco.....al giorno d'oggi vale un po' tutto, compreso il copiare immediatamente qualcosa che ha successo e il cinema non è esente da questa tendenza.
Sicuramente questa operazione, e cioè di copiare l'impostazione dei Guardiani della Galassia, è stata un rischio e sembra che parte della critica l'abbia approvata a pieni voti.
Per me hanno copiato e anche male. Bisognava tenere conto che i personaggi sono diversi e il mito, per quanto rivisitato, è sempre il mito.
Con Thor in particolare il mito nordico ha avuto interessanti possibilità di rivivere in una dimensione filmica non banale, in cui il bilanciamento fra pathos e leggerezza, è stato un prerogativa molto apprezzabile, consentendo a tutti, adulti e bambini, di riprendere contatto o, per chi non lo conosceva, di approfondirne la storia.
Direi che con questo film l'equilibrio si è spezzato, e la fase comica è degenerata nel grottesco e nel ridicolo. Il gioco di parole nella versione italiana su Dio del Tuono Zio del Tuono (chissà come sarà nell'originale) se fosse battuta di commedia sarebbe da avanspettacolo o da tv spazzatura, con buona pace di chi ha apprezzato la svolta del regista dal dramma alla commedia.
Sono stati superati i limiti oltre ai quali diventa difficile far poi apprezzare il ritorno dell'eroe all'azione vincente, dopo averlo ridicolizzato in modo anche discutibile dal punto di vista della comicità di buon livello.
Quando si arriva a questo punto, il legame con la dimensione mitica è perso e quel Thor conserva soltanto il nome ma non è più "assistito" da ciò che lo ha preceduto, non solo dalla tradizione, ma anche dai film da poco realizzati. La grandezza di un autore creativo sta nell'utilizzare tutti gli strumenti dell'attualità insieme alla conoscenza (il che significa il passato) per costruire qualcosa di nuovo, che resista nel tempo e si possa ricordare.
Questo film non ha tali presupposti e credo che l'ansia di raggiungere i soliti obbiettivi commerciali abbia ampiamente tradito lo spirito che ha sempre permeato le storie di eroi e supereroi dal tempo dei tempi tramandate attraverso tutti i mezzi di comunicazioni e la memoria che non dimentichiamo è unica per l'umanità, anche se è la somma di tante singole "unità" mnemoniche individuali.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabolous »
[ - ] lascia un commento a fabolous »
|
|
d'accordo? |
|
tmpsvita
|
mercoledì 22 novembre 2017
|
thor è ancora il più debole del mcu
|
|
|
|
Tra tutti i film, dedicati ai supereroi Marvel, che rientrano nell'universo espanso della suddetta casa cinematografia e fumettistica, quelli di Thor sono, per quanto mi riguarda i meno convincenti, anche se comunque sempre ben fatti, infondo si parla sempre della Marvel.
E anche questo terzo capitolo, sebbene sia dal punto di vista visivo nettamente superiore ai primi due, risulta essere sotto tono sul piano narrativo rispetto alla maggior parte degli altri film appartenenti al MCU.
La trama, oltre ad essere alquanto banale e per alcuni aspetti superficiale, non aggiunge niente d nuovo all'interno dal panorama supereroistico, in particolar modo in quello Marvel, infatti il suo sviluppo risulta ormai quasi canonico e quindi anche prevedibile.
[+]
Tra tutti i film, dedicati ai supereroi Marvel, che rientrano nell'universo espanso della suddetta casa cinematografia e fumettistica, quelli di Thor sono, per quanto mi riguarda i meno convincenti, anche se comunque sempre ben fatti, infondo si parla sempre della Marvel.
E anche questo terzo capitolo, sebbene sia dal punto di vista visivo nettamente superiore ai primi due, risulta essere sotto tono sul piano narrativo rispetto alla maggior parte degli altri film appartenenti al MCU.
La trama, oltre ad essere alquanto banale e per alcuni aspetti superficiale, non aggiunge niente d nuovo all'interno dal panorama supereroistico, in particolar modo in quello Marvel, infatti il suo sviluppo risulta ormai quasi canonico e quindi anche prevedibile.
Per quanto il film riesca ad intrattenere e divertire non poco, grazie agli incredibili effetti speciali e alla grande componente artistica che contraddistingue un minimo questo Thor: Ragnarok, manca quella profondità e genialità in più che la Marvel deve riuscire a trovare, soprattutto ora che la controparte DC ha saputo mostrare i muscoli con "Wonder Woman". Questa mancanza rischia di far sembrare il loro film fin troppo simili l'uno dall'altro e per questo abbastanza dimenticabili se presi singolarmente; ciò lo dico da grande fan, della suddetta casa produttrice, che negli ultimi loro film ha notato un po' di pigrizia da parte loro di realizzare qualcosa di nuovo e veramente emozionante.
Tant'è che qui si va ad imitare, per alcuni aspetti, un precedente loro successo, ovvero Guardiani della Galassia, impossibile non notare la grande somiglianza tra i due film, soprattutto per la nostalgia influenza degli anni '80, qui sottoforma di colori accesi e tipici di quegli anni, inoltre sono presenti anche vari riferimenti ad essi.
Però se in GOTG questa influenza è giustificata e contestualizzata è per questo più che godibile, in questo caso è praticamente infondata e quindi, a parere mio un po' fuori luogo.
Comunque con tutto ciò non voglio definirlo un brutto film perché semplicemente non lo è affatto ma voglio dire che a questo punto sinceramente dalla Marvel mi aspetto qualcosa di più.
Infatti il film, come ho detto prima, intrattiene davvero tanto, anche grazie ad una sceneggiatura che coerentemente riprende quell'ironia e quella comicità ormai tipica dei loro film, aumentandola e trasformando così il film in una vera e propria commedia. Le numerosissime, in alcuni casi anche troppe, gag e battute funzionano, a parte qualcuna, e riescono a divertire molto.
Contribuiscono molto in questo i vari nuovi personaggi, ovvero la buffa ed esilarante coppia composta da Korg, interpretato dal regista, e Miek, ma anche il Grandmaster, interpretato dal mitico Jeff Goldblum. Mentre ad interpretare la villan di turno, Hela, troviamo la splendida Cate Blanchett che con il minimo sforzo adempie con successo al suo lavoro ma senza far faville, diciamo che sono abituato a vederla in ruoli bemolle più impegnativi.
Per quanto riguarda le vecchie conoscenze, si contraddistingue un grandissimo Tom Hiddleston nei panni di Loki, personaggio che personalmente adoro e che in questo film svela nuovi lati di sé grazie ad una sua caratterizzazione molto ben curata e sviluppata.
Inoltre la accoppiata Thor-Hulk funziona moltissimo e tra Mark Ruffalo e Chris Hemsworth emerge un'interessante sinergia dovuta da una buona chimica tra i due attori e personaggi.
VOTO: 7-/10
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tmpsvita »
[ - ] lascia un commento a tmpsvita »
|
|
d'accordo? |
|
nevira
|
venerdì 27 ottobre 2017
|
dalle stelle alle stalle
|
|
|
|
Il più divertente film su thor arrivato fin'ora in sala, con molta azione, humor ed, a tratti, comicità. Una comicità che diverte, a scapito della drammaticità ben più presente nei precedenti film ed il Thor di Ragnarok ricorda molto più Star-Lord di un Dio. Si perché l'influenza dei Guardiani della Galassia è ben presente in Ragnarok, nelle ambientazioni (il pianeta dell'esilio ricco di tecnologia e razze aliene), nella psicologia dei personaggi, nelle nuove comparse aliene, in un gusto del remake che fa pensare che ad hollywood ormai si dia incarico ai nuovi registi con le parole "fammi un film come quello, che ha incassato bene", perché si sa, squadra vincente non si cambia.
[+]
Il più divertente film su thor arrivato fin'ora in sala, con molta azione, humor ed, a tratti, comicità. Una comicità che diverte, a scapito della drammaticità ben più presente nei precedenti film ed il Thor di Ragnarok ricorda molto più Star-Lord di un Dio. Si perché l'influenza dei Guardiani della Galassia è ben presente in Ragnarok, nelle ambientazioni (il pianeta dell'esilio ricco di tecnologia e razze aliene), nella psicologia dei personaggi, nelle nuove comparse aliene, in un gusto del remake che fa pensare che ad hollywood ormai si dia incarico ai nuovi registi con le parole "fammi un film come quello, che ha incassato bene", perché si sa, squadra vincente non si cambia.
E i presupposti drammatici ci sono: la distruzione di Asgard, il genocidio di una razza, il dramma della vittima che sceglie di diventare collaborazionista, la stessa Hela magnificamente interpretata da Kate Blanchett, ma, complice la comicità, la drammaticità non decolla: forse la voglia di divertirsi è troppo più forte.
Ma eravamo stanchi di un Thor epico con il suo martello? Francamente io no, e decine di anni di produzione fumettistica c'erano per condirlo in tutte le salse. Ma rassegnamoci: il capelluto biondone con l'armatura lucente ed i martellone ha lasciato il passo al triste guercio dalle dita scintillanti, e non si torna indietro.
Ma la galassia non sarà un po' troppo stretta per Thor ed i Guardiani? Solo il tempo ed i biglietti sapranno dircelo.
Una nota positiva però c'è: forse il gusto per le città distrutte (new york, Johannesburg, Sokovia nei due Avengers, un anonimo villaggio americano e Greenwich nei primi due Thor) è finalmente passato quanto il gusto per le morti nere distrutte nella saga di Star Wars. Ah, è vero, Asgard ... ma 'sti Asgardiani non erano così forti? Con il Ragnarok ridotti a profughi barboni ...
Ma se dovevamo vedere il lato vulnerabile di Thor, non sarebbe stato meglio incarnarlo nel Donald Blake del fumetto originale? Che occasione perduta.
Una nota alla critica cinematografica ufficiale italiana, incapace di riflettere i gusti degli spettatori e di valutare il genere cinefumettistico, si di nicchia, ma dagli incassi strepitosi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nevira »
[ - ] lascia un commento a nevira »
|
|
d'accordo? |
|
|