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giovedì 19 ottobre 2017
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film libro
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Il film non ci azzecca con il libro,È lontano anni luce.
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udiego
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mercoledì 18 ottobre 2017
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pupazzi di neve
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L'uomo di neve si presenta come il più classico dei gialli, dove una vecchia gloria della polizia ormai in declino ed incapace di intrattenere relazioni umane stabili si metterà all'aiuto della nuva e carina stella emergente della polizia locale per risolvere una serie di efferati delitti a cui nessuno sembra venirne a capo. Sinceramente prima di approcciarmi all'opera il sapere che dietro alla macchina da presa ci sarebbe stato quel Tomas Alfredson che tanto bene aveva fatto con lavori come "La Talpa" o "Lasciami Entrare" aveva fatto accrescere in me un certo tipo di aspettative. Aspettative che non sono stato affatto ripagate, sotto nessun punto di vista.
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L'uomo di neve si presenta come il più classico dei gialli, dove una vecchia gloria della polizia ormai in declino ed incapace di intrattenere relazioni umane stabili si metterà all'aiuto della nuva e carina stella emergente della polizia locale per risolvere una serie di efferati delitti a cui nessuno sembra venirne a capo. Sinceramente prima di approcciarmi all'opera il sapere che dietro alla macchina da presa ci sarebbe stato quel Tomas Alfredson che tanto bene aveva fatto con lavori come "La Talpa" o "Lasciami Entrare" aveva fatto accrescere in me un certo tipo di aspettative. Aspettative che non sono stato affatto ripagate, sotto nessun punto di vista. La storia scivola via in modo quasi impercettibile riempita di clichè e personaggi già visti e ritriti in questo genere di film. La sceneggiatura purtroppo non la sorregge, balbettante sin dalle prime battute fatica e seguire un certo filo logico senza mai regalare un pò di imprevedibilità alla vicenda, non riuscendo nemmeno ad imprimere quell'atmosfera tipica e caratteristica dei lavori di Alfredson. Purtroppo anche dal punto di vista cinematografico il lavoro non lo si può considerare soddisfacente, il montaggio è privo di ritmo ed alcune scene sono girate in modo molto approssimativo. L'impressione è che il film abbia tutte le potenzialità per dare qualcosa ma che la non giusta gestione di tutte le risorse abbia alla fine creato un'opera confusa, poco avvincente e di cui si poteva fare tranquillamente a meno. voto 2/5
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flaw54
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martedì 17 ottobre 2017
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non un capolavoro, ma...
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Certamente il romanzo creava un altro pathos, ma il film non è poi così male. Mancano alcune spiegazioni e il regista non riesce a costruire un' effettiva suspense, ma le immagino sono accattivanti e le due ore trascorrono anche piacevolmente. Io rimango colpito dalla staticità espressiva di Fassbender che mi sembra ancora una volta uno degli attori più sopravvalutati del momento. È vero che Ho le è un alcolizzato e un uomo in profonda crisi esistenziale, ma qualche scatto di vitalità doveva pur averlo.
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flyanto
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martedì 17 ottobre 2017
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pupazzi di neve annunciatori di morte
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Tratto dall' omonimo romanzo dello scrittore norvegese Joe Nesbo, "L'Uomo di Neve" è un thriller piuttosto crudo che racconta di un bravo poliziotto (Michael Fassbender), ex-alcolista, che deve investigare su alcuni casi irrisolti che riguardano la scomparsa ed il susseguente ritrovamento dei cadaveri di alcune donne fatte a pezzi. Il denominatore comune a questi atroci delitti è costituito dal fatto che l'assassino prima di compiere le sue stragi, prepara un pupazzo di neve come preannuncio. Il suddetto poliziotto, con anche l'aiuto di una giovane e valente poliziotta al suo fianco, riuscirà alla fine a scoprire terribili verità ed ovviamente anche il colpevole.
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Tratto dall' omonimo romanzo dello scrittore norvegese Joe Nesbo, "L'Uomo di Neve" è un thriller piuttosto crudo che racconta di un bravo poliziotto (Michael Fassbender), ex-alcolista, che deve investigare su alcuni casi irrisolti che riguardano la scomparsa ed il susseguente ritrovamento dei cadaveri di alcune donne fatte a pezzi. Il denominatore comune a questi atroci delitti è costituito dal fatto che l'assassino prima di compiere le sue stragi, prepara un pupazzo di neve come preannuncio. Il suddetto poliziotto, con anche l'aiuto di una giovane e valente poliziotta al suo fianco, riuscirà alla fine a scoprire terribili verità ed ovviamente anche il colpevole.
Un giallo di grande successo l'opera di Nesbo che viene ora proposta in versione cinematografica dal regista Tomas Alfredson in maniera piuttosto lineare, chiara (fin troppo presto infatti è già individuabile il colpevole) ed un poco cruenta ma fortunatamente non orrifica. Il successo della pellicola viene garantito sicuramente, oltre che dalla fama del libro che l' ha preceduta, dalla trama avvincente ed in particolar modo dalla presenza dell'attore Michael Fassbender, nel ruolo del valente poliziotto, che ben interpreta questo suo nuovo ruolo. Inoltre, la fotografia e le svariate scene dei paesaggi gelidi ed innevati risultano assai suggestive al fine dell'efficacia del film.
Insomma, contenente tutti gli ingredienti necessari ad un thriller, "L'Uomo di Neve" è del tutto consigliabile.
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filmilia
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lunedì 16 ottobre 2017
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negativi per forza
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Il film mi è piaciuto, ho apprezzamento in particolare la colonna sonora sulle meravigliose immagini dei paesaggi glaciali messi molto ben in evidenza dalla fotografia. Bravi gli attori,Michael Fassbender è un perfetto Harry Hole. Non rispetta al cento per cento la trama del libro,ma questo è abbastanza frequente e anche, in qualche modo, naturale poiché la trasposizione di un romanzo in una sceneggiatura deve necessariamente perdere qualcosa e modificare qualcosa, succede sempre, anche nei rari casi in cui i due lavori si equiparano per bellezza e intensità, vedi il caso de ‘Il segreto dei suoi occhi’ film di Juan José Campanelladel 2009 tratto dal romanzo di Eduardo Sacheri.
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Il film mi è piaciuto, ho apprezzamento in particolare la colonna sonora sulle meravigliose immagini dei paesaggi glaciali messi molto ben in evidenza dalla fotografia. Bravi gli attori,Michael Fassbender è un perfetto Harry Hole. Non rispetta al cento per cento la trama del libro,ma questo è abbastanza frequente e anche, in qualche modo, naturale poiché la trasposizione di un romanzo in una sceneggiatura deve necessariamente perdere qualcosa e modificare qualcosa, succede sempre, anche nei rari casi in cui i due lavori si equiparano per bellezza e intensità, vedi il caso de ‘Il segreto dei suoi occhi’ film di Juan José Campanelladel 2009 tratto dal romanzo di Eduardo Sacheri.
Mi stupisce la critica pubblicata da Emanuele Sacchi, non solo per il voto bassissimo, che francamente non condivido e tanto meno ne comprendo le argomentazioni , ma in modo particolare per il fatto che equivoca la parte iniziale della trama. La donna delle prime scene non è la matrigna ma la madre del ragazzo, l’uomo, che inizialmente il ragazzo chiama zio, è in realtà, come il ragazzo scopre accidentalmente, il vero padre che lui non conosceva. Su questo fatto si basa peraltro tutto il resto del film.
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alcofribas
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domenica 15 ottobre 2017
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senza capo né coda
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Non so come fosse il romanzo, certo il film non ha alcun senso. Non si spiega come faccia il colpevole a fare quello che fa o sapere quello che sa, ci sono alcune scene chiave registicamente molto ingenue, tutto quanto sembra lasciato al caso. Assolutamente sconsigliato.
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domenica 15 ottobre 2017
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deludente al massimo
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Ho appena visto il film....il trailer è ingannevole. La prima parte del film è stata di una noia tremenda......dopo la pausa avevo delle speranze....ma nulla. Finale insipido, bruttissimo!!!
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venerdì 13 ottobre 2017
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l'uomo di neve si è sciolto
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Ho letto il libro e pur essendo consapevole del fatto che il film non sarebbe mai stato ugualmente bello, le mie aspettative erano comunque abbastanza alte. Partendo dal fatto che non è stata rispettata nemmeno una delle scene principali narrate nel libro, il regista ha distorto la storia privandola della suspense che originariamente l'accompagnava svalutando il ruolo del protagonista che appare come un alcolizzato inerme agli eventi. Seppure non avessi letto il libro, avrei provato la stessa delusione. Durante la proiezione stavo quasi per addormentarmi. Per me è zero.
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jack38
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venerdì 13 ottobre 2017
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godibile ma con molti buchi
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Mi sento di essere abbastanza d'accordo con l'autore della recensione anche se non sarei del tutto negativo. La sensazione alla fine della visione è che possa andare bene per una puntata di una fiction poliziesca ma non tanto da farne un film. Innanzitutto il film tarda a carburare, dopo 20 minuti verrebbe voglia di uscire dalla sala perchè non è ben chiaro cosa accada. Poi prosegue in modo piatto senza acuti nè punti bassi. Ci sono elementi nel film apparentemente rilevanti ma che risultano superflui (i pupazzi di neve) mentre l'unica interpretazione un po' originale è quella della Ferguson, che appare insicura, timida e che si rivelerà troppo ingenua al limite dell'inverosimile. Così come inverosimile è la scena finale dove viene svelato il killer (ampiamente prevedibile per eliminazione dei pochi personaggi possibilmente colpevoli) che rasenta il ridicolo per motivi che solo chi vedrà il film può chiaramente "scoprire".
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Mi sento di essere abbastanza d'accordo con l'autore della recensione anche se non sarei del tutto negativo. La sensazione alla fine della visione è che possa andare bene per una puntata di una fiction poliziesca ma non tanto da farne un film. Innanzitutto il film tarda a carburare, dopo 20 minuti verrebbe voglia di uscire dalla sala perchè non è ben chiaro cosa accada. Poi prosegue in modo piatto senza acuti nè punti bassi. Ci sono elementi nel film apparentemente rilevanti ma che risultano superflui (i pupazzi di neve) mentre l'unica interpretazione un po' originale è quella della Ferguson, che appare insicura, timida e che si rivelerà troppo ingenua al limite dell'inverosimile. Così come inverosimile è la scena finale dove viene svelato il killer (ampiamente prevedibile per eliminazione dei pochi personaggi possibilmente colpevoli) che rasenta il ridicolo per motivi che solo chi vedrà il film può chiaramente "scoprire". In definitiva per me è un 6,5 senza infamia nè lode. Interessanti i (pochi) scorci di Oslo e i vaghi riferimenti ai "pochi omicidi" della città, timidi tentativi di pubblicizzazione di una città che meriterebbe un ruolo più centrale nelle riprese che non siano soltanto ponti e campi pieni di neve.
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robur1
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giovedì 12 ottobre 2017
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cold yellow
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Premesso che Fassbender ha sempre il suo perchè,essendo un gran bel vedere,il film mi è piaciuto.Ben strutturato,giusta suspence,intricato quanto basta a non farti scoprire troppo presto il"maggiordomo".Recitazione ben riuscita con graditissimo ritorno della Gainsbourg e cast disseminato di volti famosi.Non ho letto il libro,ma penso che lo farò.
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