The Domestics

Una storia interessante che non riesce a sbocciare del tutto nell'arco di poco più di un'ora e mezza. Un incrocio tra The Walking Dead e La notte del giudizio. Quando un disastro di proporzioni bibliche colpisce l'uomo, l'uomo si trasforma in bestia, alcuni lo fanno per divertimento altri per sopravvivenza. The Domestics si concentra sull'avventura di una giovane coppia di sposi ormai prossimi al divorzio, il marito però cerca in tutti i modi di mantenere vivo il legame, si presta così insieme alla moglie in un lungo e pericoloso viaggio verso il Millwauke dove abitano i genitori della donna. Lungo le varie miglia la coppia incontrerà di tutto e di più. [+]

Una storia interessante che non riesce a sbocciare del tutto nell'arco di poco più di un'ora e mezza. Un incrocio tra The Walking Dead e La notte del giudizio. Quando un disastro di proporzioni bibliche colpisce l'uomo, l'uomo si trasforma in bestia, alcuni lo fanno per divertimento altri per sopravvivenza. The Domestics si concentra sull'avventura di una giovane coppia di sposi ormai prossimi al divorzio, il marito però cerca in tutti i modi di mantenere vivo il legame, si presta così insieme alla moglie in un lungo e pericoloso viaggio verso il Millwauke dove abitano i genitori della donna. Lungo le varie miglia la coppia incontrerà di tutto e di più.
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Per gli amanti del distopico/postapocalittico "the domestics" è una delusione, poco o nulla richiama il futuribile, molto è demandato alla pura azione con scenari che ricordano un pò "1997 fuga da New York" e "i guerrieri della notte", con un'umanità urbana ormai dispersa e riunita in bande che si contendono il territorio.
Guardabile e nulla più.

Inutile girarci intorno; The Domestics è un thriller old school che si ispira apertamente e spudoratamente al celeberrimo Mad Max di George Miller e non esita a rivisitare i topoi narrativi dei viaggi on the road attraverso paesi completamente devastati all'indomani di un collasso sociale (ma anche economico e tecnologico) senza precedenti come già abbiamo visto in The Road, assoluto capolavoro del genere, e The Rover, film australiano indipendente, introspettivo e memorabile. [+]

Inutile girarci intorno; The Domestics è un thriller old school che si ispira apertamente e spudoratamente al celeberrimo Mad Max di George Miller e non esita a rivisitare i topoi narrativi dei viaggi on the road attraverso paesi completamente devastati all'indomani di un collasso sociale (ma anche economico e tecnologico) senza precedenti come già abbiamo visto in The Road, assoluto capolavoro del genere, e The Rover, film australiano indipendente, introspettivo e memorabile. The Domestics è quindi un b-movie con le idee chiare e precise che viene ben sviluppato e non tradisce le aspettative del pubblico: offre intrattenimento puro, scanzonato, a tratti ironico senza addentrarsi in divagazioni sociopolitiche che non si allineano e non si integrano col racconto in oggetto e col risultato richiesto. 

Avvolto da un'atmosfera grigia, sporca e decadente, perfettamente coerente con l'immaginario di un mondo disgregato e collassato, il film narra la storia di una coppia in crisi che deve attraversare il paese per raggiungere il Milwaukee -patria natale di lei- la quale dovrà unirsi e superare i comuni ostacoli, avversità e insidie che incontrano durante il loro viaggio. Gli USA infatti non sono più gli stessi da quando un evento letale e non meglio precisato ha decimato l'umanità; i superstiti si sono divisi in (ultra) violente gang che dominano il territorio, in costante rivalità con le bande opposte e con i domestici, ovvero quei sopravvissuti -come i protagonisti- che lottano per mantenersi vivi senza unirsi a nessuna delle fazioni che si sono riversate sul territorio. Gamblers, Nailers, Plowboys, Sheets e Cherries sono più che semplici gang che lottano per il dominio delle strade e delle città; sono l'incarnazione della violenza più becera e primitiva, della legge del più forte che prevale sul debole e vengono introdotte, sin dalla prima scena sotto forma di cartoon, con una corposa dose di ironia e umorismo da Crazy Al, atipico dj che serve da voice over e narratore per accompagnare protagonisti e spettatori in questo spietato viaggio post-apocalittico. Ma se la componente drammatica non manca e si delinea un ritratto piuttosto squallido e desolante dell'umanità, Mike P. Nelson cerca di non appesantire oltremodo i toni inserendo passaggi ironici e divertenti che alleviano lo spettatore e rendono ancora più umana la vicenda creando così empatia con i suoi protagonisti. Come non menzionare infatti la scena dove Nina (Bosworth) si scatena sulle note di un album rock/ metal con tanto di birra e headbanging mentre il marito Mark (Hoechlin) deve affrontare un energumeno al serivizio di un bizzaro e stravagante, nonchè cinefilo, personaggio interpretato da Dastmachian? A quest'ultimo cade l'onere di citare alcune delle pellicole più incisive e memorabili della storia del cinema: Arancia Meccanica e Occhi Senza Volto, giusto per ribadire le intenzioni di Nelson di costruire un film old school molto fiero delle influenze cinematografiche.

Sorretto da un ritmo incalzante e da una sottile ma costante suspense The Domestics ingrana lentamente le marce per arrivare dopo molteplici colpi di scena ad un roboante ed esplosivo finale. Una resa dei conti molto tesa, tosta e violenta che di certo non lascia l'amaro in bocca ai fan dei momenti più action e splatter. Finale edificante ma assolutamente non banale che simboleggia l'esistenza di una certa stabilità all'interno di un mondo dominato dalla violenza e dal caos. 

Molto interessante anche la resa dei personaggi secondari quali l'enigmatico Nathan Wood e la sua famiglia, fin troppo amichevoli e giusto un po' inquietanti per risultare delle semplici brave persone, e l'antieroina Betsy facente parte delle Cherries, gruppo neofemminista (anzi, probabilmente post-femminista) che libera donne e ragazze rapite e violentate dai bruti delle gang. Betsy ovviamente rievoca la Furiosa di Mad Max Fury Road ma il suo personaggio si rivelerà essere molto più che una "semplice" vendicatrice; la ragazza infatti diventa una sorta di angelo custode della coppia in viaggio e non esita a buttarsi nel vivo dell'azione per difenderli.

The Domestics ci trasporta quindi in un universo post apocalittico che per quanto lo abbiamo già visto in altri film non diventerà mai familiare; Un mondo grigio e crudele che segna l'involuzione dell'uomo retroceduto allo stato semi-primitivo che si appoggia unicamente alla violenza e sopraffazione per sopravvivere e dominare. In un mondo ormai lontano dagli agi tecnologici. e dai comfort derivati dall'elettricità che caratterizzano la nostra epoca, è ancora possibile trovare uno spiraglio di speranza rappresentato proprio dalla coppia di sposi protagonisti i quali, contrariamente a tutte le aspettative, ricostruiranno il loro rapporto nel mezzo di questo clima di insicurezza, cinismo e devastazione.

Cosa rende allora godibile e gradevole i Domestici pur non apportando alcuna novità nel panorama del filone? La condensa d'azione, tensione, personaggi ben caratterizzati e bizzari, il clima e l'atmosfera cruda e ruvida unita ad una sottile vena di ironia e humor. E inoltre una valida regia e delle interpretazioni non brillanti ma del tutto convincenti e coerenti col racconto. In poche parole è intrattenimento scanzonato allo stato puro che non delude. Voto: 3/5 meritate.

Inutile girarci intorno; The Domestics è un thriller old school che si ispira apertamente e spudoratamente al celeberrimo Mad Max di George Miller e non esita a rivisitare i topoi narrativi dei viaggi on the road attraverso paesi completamente devastati all'indomani di un collasso sociale (ma anche economico e tecnologico) senza precedenti come già abbiamo visto in The Road, assoluto capolavoro del genere, e The Rover, film australiano indipendente, introspettivo e memorabile. [+]

Inutile girarci intorno; The Domestics è un thriller old school che si ispira apertamente e spudoratamente al celeberrimo Mad Max di George Miller e non esita a rivisitare i topoi narrativi dei viaggi on the road attraverso paesi completamente devastati all'indomani di un collasso sociale (ma anche economico e tecnologico) senza precedenti come già abbiamo visto in The Road, assoluto capolavoro del genere, e The Rover, film australiano indipendente, introspettivo e memorabile. The Domestics è quindi un b-movie con le idee chiare e precise che viene ben sviluppato e non tradisce le aspettative del pubblico: offre intrattenimento puro, scanzonato, a tratti ironico senza addentrarsi in divagazioni sociopolitiche che non si allineano e non si integrano col racconto in oggetto e col risultato richiesto. 

Avvolto da un'atmosfera grigia, sporca e decadente, perfettamente coerente con l'immaginario di un mondo disgregato e collassato, il film narra la storia di una coppia in crisi che deve attraversare il paese per raggiungere il Milwaukee -patria natale di lei- la quale dovrà unirsi e superare i comuni ostacoli, avversità e insidie che incontrano durante il loro viaggio. Gli USA infatti non sono più gli stessi da quando un evento letale e non meglio precisato ha decimato l'umanità; i superstiti si sono divisi in (ultra) violente gang che dominano il territorio, in costante rivalità con le bande opposte e con i domestici, ovvero quei sopravvissuti -come i protagonisti- che lottano per mantenersi vivi senza unirsi a nessuna delle fazioni che si sono riversate sul territorio. Gamblers, Nailers, Plowboys, Sheets e Cherries sono più che semplici gang che lottano per il dominio delle strade e delle città; sono l'incarnazione della violenza più becera e primitiva, della legge del più forte che prevale sul debole e vengono introdotte, sin dalla prima scena sotto forma di cartoon, con una corposa dose di ironia e umorismo da Crazy Al, atipico dj che serve da voice over e narratore per accompagnare protagonisti e spettatori in questo spietato viaggio post-apocalittico. Ma se la componente drammatica non manca e si delinea un ritratto piuttosto squallido e desolante dell'umanità, Mike P. Nelson cerca di non appesantire oltremodo i toni inserendo passaggi ironici e divertenti che alleviano lo spettatore e rendono ancora più umana la vicenda creando così empatia con i suoi protagonisti. Come non menzionare infatti la scena dove Nina (Bosworth) si scatena sulle note di un album rock/ metal con tanto di birra e headbanging mentre il marito Mark (Hoechlin) deve affrontare un energumeno al serivizio di un bizzaro e stravagante, nonchè cinefilo, personaggio interpretato da Dastmachian? A quest'ultimo cade l'onere di citare alcune delle pellicole più incisive e memorabili della storia del cinema: Arancia Meccanica e Occhi Senza Volto, giusto per ribadire le intenzioni di Nelson di costruire un film old school molto fiero delle influenze cinematografiche.

Sorretto da un ritmo incalzante e da una sottile ma costante suspense The Domestics ingrana lentamente le marce per arrivare dopo molteplici colpi di scena ad un roboante ed esplosivo finale. Una resa dei conti molto tesa, tosta e violenta che di certo non lascia l'amaro in bocca ai fan dei momenti più action e splatter. Finale edificante ma assolutamente non banale che simboleggia l'esistenza di una certa stabilità all'interno di un mondo dominato dalla violenza e dal caos. 

Molto interessante anche la resa dei personaggi secondari quali l'enigmatico Nathan Wood e la sua famiglia, fin troppo amichevoli e giusto un po' inquietanti per risultare delle semplici brave persone, e l'antieroina Betsy facente parte delle Cherries, gruppo neofemminista (anzi, probabilmente post-femminista) che libera donne e ragazze rapite e violentate dai bruti delle gang. Betsy ovviamente rievoca la Furiosa di Mad Max Fury Road ma il suo personaggio si rivelerà essere molto più che una "semplice" vendicatrice; la ragazza infatti diventa una sorta di angelo custode della coppia in viaggio e non esita a buttarsi nel vivo dell'azione per difenderli.

The Domestics ci trasporta quindi in un universo post apocalittico che per quanto lo abbiamo già visto in altri film non diventerà mai familiare; Un mondo grigio e crudele che segna l'involuzione dell'uomo retroceduto allo stato semi-primitivo che si appoggia unicamente alla violenza e sopraffazione per sopravvivere e dominare. In un mondo ormai lontano dagli agi tecnologici. e dai comfort derivati dall'elettricità che caratterizzano la nostra epoca, è ancora possibile trovare uno spiraglio di speranza rappresentato proprio dalla coppia di sposi protagonisti i quali, contrariamente a tutte le aspettative, ricostruiranno il loro rapporto nel mezzo di questo clima di insicurezza, cinismo e devastazione.

Cosa rende allora godibile e gradevole i Domestici pur non apportando alcuna novità nel panorama del filone? La condensa d'azione, tensione, personaggi ben caratterizzati e bizzari, il clima e l'atmosfera cruda e ruvida unita ad una sottile vena di ironia e humor. E inoltre una valida regia e delle interpretazioni non brillanti ma del tutto convincenti e coerenti col racconto. In poche parole è intrattenimento scanzonato allo stato puro che non delude. Voto: 3/5 meritate.