manuelazarattini
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sabato 3 marzo 2018
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carino ma...
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Una storia piacevole e ben interpretata. Christine, ragazza vivace e intelligente, disconosce le sue modeste origini sociali per poi riabilitarle e apprezzarle. Non è quindi una trama molto originale e nemmeno particolarmente intensa: perché allora tutte queste candidature? Una curiosità: l'attore che interpreta il batterista snob Kyle è Timothée Cholomet, lo stesso che interpreta Elio in Chiamami col tuo nome. Complimenti a lui: così giovane compare già in ben due film candidati all'Oscar di domani.
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tmpsvita
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venerdì 23 febbraio 2018
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una commedia coming-of-age veramente notevole
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Una commedia coming-of-age veramente notevole, soprattutto per la sua indole sincera, credibile e non è affatto semplice riuscire ad essere onesti e sinceri con un film di questo genere, per il semplice motivo che nella maggior parte dei casi questi "coming-of-age" spesso sono riempiti di luoghi comuni, stereotipi e cliché anzi il più delle volte fondano le proprie basi proprio su queste cose. Così facendo risultano poco credibili e assolutamente dimenticabili.
Beh questo non è il caso.
Merito di una sceneggiatura straordinaria è scritta in maniera impeccabile, è una sceneggiatura matura, intelligente, spesso ironica, dolce, credibile, intensa ed anche molto emozionante.
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Una commedia coming-of-age veramente notevole, soprattutto per la sua indole sincera, credibile e non è affatto semplice riuscire ad essere onesti e sinceri con un film di questo genere, per il semplice motivo che nella maggior parte dei casi questi "coming-of-age" spesso sono riempiti di luoghi comuni, stereotipi e cliché anzi il più delle volte fondano le proprie basi proprio su queste cose. Così facendo risultano poco credibili e assolutamente dimenticabili.
Beh questo non è il caso.
Merito di una sceneggiatura straordinaria è scritta in maniera impeccabile, è una sceneggiatura matura, intelligente, spesso ironica, dolce, credibile, intensa ed anche molto emozionante.
Greta Gerwig gestisce in maniera superba questa sceneggiatura, nonostante la sua poco esperienza (questo è il suo secondo film da regista ma primo da solista) risulta estremamente consapevole dell'intensità della sua pellicola.Le interpretazioni sono anch'esse particolarmente notevoli e non solo quella della protagonista, interpretata dalla talentuosa Saoirse Ronan che con questo ruolo, nel quale lei si identifica perfettamente, raggiunge la sua 3 nomination agli Oscar a soli 23 anni, la si potrebbe definire una nuova Meryl Streep; ma anche le interpretazioni di tutto il resto del cast : dalla giovane e promettente Beanie Feldstein, alla più matura, e in questo film bravissima (tanto da ricevere anche lei una nomination, la prima nella sua carriera), Laurie Metcalf, fino alle due giovani promesse maschili Lucas Hedges e Timothée Chalamet, scoperti tutti e due solamente in questi due anni (il primo nel 2016 con la sua interpretazione in "Manchester by the Sea" è il secondo quest'anno con "Call me by your Name".
Purtroppo però da uno straordinario inizio, estremamente ironico, diverte, fresco, il film si perde un pochino verso la metà, nella quale risulta un pochino pesante, per poi riprendersi nel finale.
Guardandolo mi è tornato in mente, vista la loro somiglianza per quanto riguarda il tema e il ritmo, un altro coming-of-age del 2016, "The Edge of Seventeen", anch'esso un ottimo film che purtroppo è stato relativamente dimenticato e ignorato.
Voto: 8/10
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cinelady
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mercoledì 21 febbraio 2018
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ciao mamma, sono christine
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Personalmente ho guardato questo film solo perché candidato all’Oscar. E, che dire, secondo me stona un pochino tra gli altri titoli. Non perché sia un brutto film, ma perché non propone una visione particolarmente innovativa dei temi del genere in cui si inserisce, ovvero il teen movie. Difatti ne propone tutti i topoi, seguendo un anno circa della vita di Lady Bird, adolescente di periferia che rifiuta il suo nome e la sua estrazione sociale e sogna un nuovo inizio a New York.
Molti hanno lodato l’originalità del rapporto madre-figlia, nonostante sia uscito proprio l’anno scorso un film, “17 anni (e come uscirne vivi)” che tratta pressapoco lo stesso tema, e con una protagonista, Hailee Steinfeld, altrettanto brava della premiata Ronan.
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Personalmente ho guardato questo film solo perché candidato all’Oscar. E, che dire, secondo me stona un pochino tra gli altri titoli. Non perché sia un brutto film, ma perché non propone una visione particolarmente innovativa dei temi del genere in cui si inserisce, ovvero il teen movie. Difatti ne propone tutti i topoi, seguendo un anno circa della vita di Lady Bird, adolescente di periferia che rifiuta il suo nome e la sua estrazione sociale e sogna un nuovo inizio a New York.
Molti hanno lodato l’originalità del rapporto madre-figlia, nonostante sia uscito proprio l’anno scorso un film, “17 anni (e come uscirne vivi)” che tratta pressapoco lo stesso tema, e con una protagonista, Hailee Steinfeld, altrettanto brava della premiata Ronan.
Cos’è allora che colpisce di questo film? In primo luogo direi un’atmosfera sottotono che preferisce il realismo all’esagerazione. Ma io lo definirei soprattutto un film sincero, perché dietro ogni atto ribelle della protagonista non c’è vera cattiveria, ma piuttosto una volontà di rimarcare la propria esistenza e la propria indipendenza che porta sempre un velo di tristezza. E allora è bello vedere come la protagonista, nella ricerca di un proprio posto, di un proprio ruolo, si rapporta con gli altri personaggi. Non solo i genitori, ma anche con i suoi coetanei, tra cui spiccano i due ragazzi interpretati dai giovani talenti Lucas Hedges e Timothée Chalamet, e le istituzioni scolastiche (esplicativo in questo senso l’episodio dello scherzo all’anziana suora direttrice, che è forse l’unica a capire il comportamento e la natura della ragazza).
Insomma, tra marachelle varie la pellicola scivola via con grazia fino ad un finale che è la parte più sentita ed originale di un film piacevole ma non memorabile. Peccato appunto che si tratti del finale.
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[+] i desideri e la dolce malinconia di un'adolescente
(di antoniomontefalcone)
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marionitti
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domenica 7 gennaio 2018
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un bel ritratto dell'adolescenza
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Film garbato ed intelligente, racconta l’adolescenza di una ragazza di Sacramento sospesa tra grandi sogni e piccoli eventi quotidiani, desiderio di evasione e atteggiamenti inutilmente provocatori. Più di un personaggio è tratteggiato in modo convincente e l’adolescenza in generale viene descritta con partecipata simpatia nonostante dei ragazzi venga mostrata anche l’arroganza, la presunzione, la saccenteria. Un tempo di errori clamorosi, ma anche di passi avanti verso un futuro solo intuito. Il tutto è incorniciato dal rapporto di amore – odio con la madre che è la vera custode di tutto il processo evolutivo.
[+] il camerino
(di no_data)
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