paulnacci
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venerdì 13 aprile 2018
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cosa c'è dietro
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Un film ispirato ad un caso reale (del quale mi ricordavo ababstanza bene) accaduto poco prima delle olimpiadi invernali del 1994 di Lillehammer .
La storia viene ricostruita sulla base delle interviste rilasciate dai protagonisti della vicenda ,che potrebbe sembrare una sceneggiatura dei fratelli Cohen , non chiarisce tutti i dubbi su tutto ma fa capire i retroscena soprattutto la psicologia della protagonista che ha a che fare con una madre molto dura ed un marito violento.Apre anche qualche questione riguardo a come funzionano certi sport dove il parere dei giudici e determinate e non sempre si basano solo sulla bravura degli atleti ma tenfgono conto ache di fattori riguardanti l'immagine e la vita privata.
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Un film ispirato ad un caso reale (del quale mi ricordavo ababstanza bene) accaduto poco prima delle olimpiadi invernali del 1994 di Lillehammer .
La storia viene ricostruita sulla base delle interviste rilasciate dai protagonisti della vicenda ,che potrebbe sembrare una sceneggiatura dei fratelli Cohen , non chiarisce tutti i dubbi su tutto ma fa capire i retroscena soprattutto la psicologia della protagonista che ha a che fare con una madre molto dura ed un marito violento.Apre anche qualche questione riguardo a come funzionano certi sport dove il parere dei giudici e determinate e non sempre si basano solo sulla bravura degli atleti ma tenfgono conto ache di fattori riguardanti l'immagine e la vita privata.
Un bel film a volte anche al limite del grottesco che strappa anche molti sorrisi , e che mette a nudo anche la stupidità di alcune persone vedi l'amico del marito.
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michelecamero
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giovedì 12 aprile 2018
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bello, accattivante, disperato.
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Film biografico sulle vicende emblematiche di Tonya Harding (interpretata molto bene da Margot Robbie) pattinatrice statunitense di successo negli anni ’90, condotto benissimo con la tecnica documentaristica, ricostruendo interviste ai protagonisti, la stessa Tonya, la madre Lavona (il premio Oscar per la miglior attrice non protagonista Allison Janney), l’ex marito manesco, il sedicente body guard. Nella pellicola c’è di tutto: la provenienza della protagonista dagli ultimi della società, figlia della provincia americana periferica che spinta dalla madre tremenda punta tutte le sue scommesse di successo nella vita, con l’intento di fare quei soldi che in famiglia sono sempre stati pochi, sul pattinaggio scelto dunque non tanto come fine, ma come mezzo.
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Film biografico sulle vicende emblematiche di Tonya Harding (interpretata molto bene da Margot Robbie) pattinatrice statunitense di successo negli anni ’90, condotto benissimo con la tecnica documentaristica, ricostruendo interviste ai protagonisti, la stessa Tonya, la madre Lavona (il premio Oscar per la miglior attrice non protagonista Allison Janney), l’ex marito manesco, il sedicente body guard. Nella pellicola c’è di tutto: la provenienza della protagonista dagli ultimi della società, figlia della provincia americana periferica che spinta dalla madre tremenda punta tutte le sue scommesse di successo nella vita, con l’intento di fare quei soldi che in famiglia sono sempre stati pochi, sul pattinaggio scelto dunque non tanto come fine, ma come mezzo. C’è un marito stupido e manesco incapace di un rapporto leale con la moglie, un amico di questi, un autentico mitomane che millanta di essere un esperto dello spionaggio, due malfattori che verranno incaricati del “fattaccio” (quale?, andate a vedere il film) veramente scadenti anche come delinquenti. C’è soprattutto il rapporto difficile con la madre che insulta continuamente la figlia convinta che per farla vincere deve essere offesa e sminuita, c’è il suo disadattamento relazionale con un mondo di bellezze artefatte e gentilezze forzate impossibili per lei così trasch ma anche autentica nella sua povertà non solo di mezzi economici ma anche culturali. C’è però anche la fatica degli allenamenti cui la protagonista non si sottrae, la sua voglia – necessità di vincere, c’è il suo fallimento, il suo essere indifesa in una società mediatica che la fagociterà facendone una vittima, c’è la retorica e nel contempo la metafora dello sport che oltre Atlantico crea personaggi per gli americani che hanno sempre bisogno di “qualcuno da amare, ma anche di qualcuno da odiare”. Ed alla fine c’è la simpatia dello spettatore verso questa pattinatrice un po’ sgraziata ma non brutta da vedersi che ne tenta tante pur di emergere da una situazione di degrado nella quale, senza chiederle se lei lo avesse voluto, qualcuno l’aveva messa al mondo, affidandole poi la consegna di tiravi fuori tutti con i soldi che lo sport poteva portare. Poi c’è la soddisfazione dello spettatore per aver visto uno dei film più belli e particolari della stagione cinematografica che resta tra le migliori degli ultimi anni.
michelecamero
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udiego
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mercoledì 11 aprile 2018
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tonya
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Craig Gillespie, già regista dell’apprezzato “Lars e una ragazza tutta sua”, porta al cinema la vera storia di Tonya Harding, una delle pattinatrici sul ghiaccio ed una delle sportive in genere più talentuose e controverse della storia a stelle e strisce. Lo fa costruendo l’opera attorno al personaggio Tonya, magistralmente interpretato da una Margot Robbie in grandissima forma, plasmando tutto quello che ruota attorno a lei a sua immagine e somiglianza.
Analizzando come prima cosa l’aspetto cinematografico, la regia ed il ritmo narrativo regalano guizzi veramente ben costruiti.
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Craig Gillespie, già regista dell’apprezzato “Lars e una ragazza tutta sua”, porta al cinema la vera storia di Tonya Harding, una delle pattinatrici sul ghiaccio ed una delle sportive in genere più talentuose e controverse della storia a stelle e strisce. Lo fa costruendo l’opera attorno al personaggio Tonya, magistralmente interpretato da una Margot Robbie in grandissima forma, plasmando tutto quello che ruota attorno a lei a sua immagine e somiglianza.
Analizzando come prima cosa l’aspetto cinematografico, la regia ed il ritmo narrativo regalano guizzi veramente ben costruiti. Le scene sul ghiaccio sono ben riprodotte e costruite in modo da amalgamare molto bene il fascino e la suggestione del gesto sportivo al lato umano della protagonista con una Margot Robbie che, come già detto, risulta brava e capace di calarsi nella parte che deve interpretare.
La sceneggiatura è ben strutturata ed è focalizzata sul contrasto tra un personaggio così controverso e quello che vuole vedere la classe media americana. Da una parte abbiamo Tonya, piena di difetti, dal carattere scorbutico ed ingestibile, con la sua testardaggine, la sua capacità di circondarsi di persone quanto meno discutibili e la sua incapacità di assumersi le proprie responsabilità. Dall’altra abbiamo i giudici, che in questo caso rappresentano la classe sociale media americana, che si definisce tanto libera e predica la libertà di espressione, ma è in realtà spaventata da chi si mostra veramente così come è, uscendo dagli schemi convenzionali.
Tonya ci racconta la storia di questa donna: l’ascesa e la discesa di una sportiva pronta a tutto pur di raggiungere sempre qualcosa in più rispetto agli altri. Un personaggio che sa fare solo una cosa nella vita, e lo sa fare molto bene, ma che non riuscirà mai a capire di quali persone avrebbe dovuto circondarsi e a quali valori avrebbe dovuto aggrapparsi.
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ruzzante
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venerdì 6 aprile 2018
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realismo puro, alla pietro germi: da applausi
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Un filmone, e poco altro da aggiungere: da vedere e basta. Una storia vera e piena di verità, realismo allo stato puro che ti coinvolge e travolge dalla prima all'ultima inquadratura, lasciandoti sempre in bilico fra il grande sogno americano che si avvera e la realtà misera e squallida della provincia, che ti risucchia nel suo vortice di piccolezze e personaggi assurdi. All'uscita dalla sala tutti gli spettatori erano entusiasti, e per quel che mi riguarda era da tempo che non vedevo un film così vero e bello.
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zarar
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mercoledì 4 aprile 2018
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il mestiere non basta (nel pattinaggio e nei film)
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Se avete visto a suo tempo quel grande film che è Million dollar baby, che con questo biopic ha parecchi elementi in comune, evitate il confronto. Per l’esattezza, non c’è confronto possibile. Questo film indipendente ha come protagonista la pattinatrice americana Tonya Harding, stella dei campionati nazionali statunitensi nel 1991, per aver eseguito – seconda donna nella storia della specialità - la difficilissima figura del triplo axel, che riuscirà poi a replicare altre tre volte in diverse competizioni. Determinatissima, la pattinatrice ha tuttavia gravi handicap: un’asma aggravata dal fatto di essere fumatrice, un fisico e un portamento poco elegante, un carattere instabile e – dietro a tutto questo - una vita da sempre durissima a causa di una madre ‘mostro’ e poi di un matrimonio sbagliato.
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Se avete visto a suo tempo quel grande film che è Million dollar baby, che con questo biopic ha parecchi elementi in comune, evitate il confronto. Per l’esattezza, non c’è confronto possibile. Questo film indipendente ha come protagonista la pattinatrice americana Tonya Harding, stella dei campionati nazionali statunitensi nel 1991, per aver eseguito – seconda donna nella storia della specialità - la difficilissima figura del triplo axel, che riuscirà poi a replicare altre tre volte in diverse competizioni. Determinatissima, la pattinatrice ha tuttavia gravi handicap: un’asma aggravata dal fatto di essere fumatrice, un fisico e un portamento poco elegante, un carattere instabile e – dietro a tutto questo - una vita da sempre durissima a causa di una madre ‘mostro’ e poi di un matrimonio sbagliato. Quando nel 1992 comincia il suo declino, la Harding stringe i denti e va avanti, ma nel 1994 è coinvolta in uno scandalo di portata internazionale in quanto sospettata di aver fatto aggredire, con la complicità del marito, una sua brillante concorrente, Nancy Kerrigan, per metterla fuori gioco. Condannata e costretta a lasciare il pattinaggio per sempre, tenterà varie strade senza successo per poi diventare pugilatrice professionista. Il regista Craig Gillespie non riesce a trovare il tono giusto per questa vicenda, che oscilla in modo poco convincente tra il drammatico e il grottesco. Nel film, in cui non manca un buon mestiere, evidente soprattutto nella dinamica vivace tra testimonianze dei protagonisti (che sono l’asse portante del film) e flash back, c’è contemporaneamente troppo e troppo poco: troppe citazioni da altri film che danno un spiacevole senso di deja vu, troppo colore, un movimento convulso più che veloce, un’invadente colonna sonora, una caratterizzazione pesante dei personaggi, Tonya inclusa, che sfiora spesso il grottesco e lascia poco spazio a sfumature e ad una dimensione umana dei protagonisti. Margot Robbie (Tonya) disegna un personaggio di cui salverei solo il sorriso smagliante dei momenti belli, perché per il resto c’è troppa prevedibilità e meccanicità nelle sue azioni e reazioni. Uno sfondo come quello del pattinaggio artistico poteva almeno restituirci la magia dell’arte, che avrebbe potuto essere felicemente contrapposta al groviglio di sofferenze, cattiverie e interessi di cui il film è intessuto, ma anche qui il regista preferisce farci girare vorticosamente fino alla noia nelle trottole delle atlete. Due stelle e mezzo.
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(di ashtray_bliss)
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flyanto
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mercoledì 4 aprile 2018
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la storia della controversa tonya harding
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"Tonya" è il film biografico su Tonya Harding, la grande campionessa di pattinaggio artistico negli anni '90. Personaggio controverso e poco amato dalle giurie che non la consideravano un modello esemplare di comportamento, con un'infanzia poco serena insieme ad una madre con cui ha sempre avuto un rapporto parecchio conflittuale e successivamente con un marito violento e manesco, dalla pellicola si evince quanto questa ragazza fosse insicura e quanto la sua aggressività, che comunque scaturiva nel suo modo di pattinare, sia stata solo una forma comportamentale di difesa.
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"Tonya" è il film biografico su Tonya Harding, la grande campionessa di pattinaggio artistico negli anni '90. Personaggio controverso e poco amato dalle giurie che non la consideravano un modello esemplare di comportamento, con un'infanzia poco serena insieme ad una madre con cui ha sempre avuto un rapporto parecchio conflittuale e successivamente con un marito violento e manesco, dalla pellicola si evince quanto questa ragazza fosse insicura e quanto la sua aggressività, che comunque scaturiva nel suo modo di pattinare, sia stata solo una forma comportamentale di difesa. Il film presenta la Harding sin dagli anni della sua infanzia quando, molto dotata di natura, iniziò a frequentare le lezioni di pattinaggio. Nel corso della sua crescita si assiste ai duri allenamenti a cui si sottopose sino alle svariate gare e campionati nazionali ed internazionali. Nel film viene anche raccontato lo scandalo che la vide coinvolta nel 1994 riguardante il ferimento, ad opera del proprio compagno, di una sua collega antagonista e la conseguente e giusta sua condanna.
"Tonya" risulta un vero e proprio biopic, interessante, ben diretto e ben interpretato dall'attrice Margot Robbie, peraltro truccata molto bene in maniera da sembrare realmente la vera Harding, ma purtroppo nulla di più. E' concepibile che un film sulla vita di un personaggio ne racconti principalmente la sua esistenza, ma in "Tonya" gli avvenimenti sono esposti quasi in forma documentaristica ed ironica allo stesso tempo, ma privi di una qualche verve tanto che certi momenti arriva risultano addirttura eccessivamente prolissi.
L'unica parte veramente interessante ed avvincente è costituita dalle riprese finali lungo i titoli di coda in cui viene mostrata la vera Harding nel corso di una sua performance alle Olimpiadi. Solo questi filmati valgono l'intera pellicola.
Purtroppo, c'è di meglio.
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lunedì 2 aprile 2018
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banale
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trama banale, regia mediocre. sembra più un telefilm. se questo film é candidato agli oscar siamo messi male...
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lunedì 2 aprile 2018
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banale
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banale e scontato. degnondi.un telefilm
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maurizio.meres
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lunedì 2 aprile 2018
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ritratto di un fallimento sportivo
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Ottimo film biografico in uno stile di cinema contemporaneo,con sovrapposizioni che lasciano il superfluo di una scena per poi passare all'atto conclusivo dell'altra ma seguendo pur sempre una logica.
In questo film si racconta la vita di una delle pattinatrici su ghiaccio più brave che l'America abbia mai avuto,ma la non facile e soprattutto sofferente vita che Tonya doveva affrontare tutti i giorni è il carattere ribelle e fuori le righe,non l'anno resa una vera campionessa,ostacolata da tutti,l'unica sua certezza era il pattinaggio.
Nel film il bravissimo regista mette in luce tutte le contraddizioni americane,la vita difficile che affrontano ogni giorno famiglie di ceto basso,le solite idiozie delle istituzioni nell'affrontare problemi di tutti i giorni,l'egoismo dei ceti alti verso tutti e tutto,un America che vuole essere la luce della vita di un immagine solare ma che invece è l'immagine di un egoismo di falsità e cattiveria,fortunatamente è solo,anzi spero per loro una minoranza.
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Ottimo film biografico in uno stile di cinema contemporaneo,con sovrapposizioni che lasciano il superfluo di una scena per poi passare all'atto conclusivo dell'altra ma seguendo pur sempre una logica.
In questo film si racconta la vita di una delle pattinatrici su ghiaccio più brave che l'America abbia mai avuto,ma la non facile e soprattutto sofferente vita che Tonya doveva affrontare tutti i giorni è il carattere ribelle e fuori le righe,non l'anno resa una vera campionessa,ostacolata da tutti,l'unica sua certezza era il pattinaggio.
Nel film il bravissimo regista mette in luce tutte le contraddizioni americane,la vita difficile che affrontano ogni giorno famiglie di ceto basso,le solite idiozie delle istituzioni nell'affrontare problemi di tutti i giorni,l'egoismo dei ceti alti verso tutti e tutto,un America che vuole essere la luce della vita di un immagine solare ma che invece è l'immagine di un egoismo di falsità e cattiveria,fortunatamente è solo,anzi spero per loro una minoranza.
Nel film personaggi grotteschi così come il marito di Tonya e il suo amico investigatore che rasentano l'imbecillita umana e che purtroppo nella realtà sono esistiti realmente,senza cervello,in una nullità che difficilmente si può immaginare.
Attori bravissimi con una citazione particolare alla madre di Tonya,l'attrice
Allison Janney con una trasformazione accurata del personaggio crudo e severo, senza sentimento,veramente un ottima performance, vincitrice dell'oscar come attrice non protagonista,oltre ad altri riconoscimenti .
Margot Robbie è la bravissima attrice che interpreta Tonya,non è mai facile immedesimarsi in una figura realmente esistita,ma lei ci riesce benissimo.
Film interessante da vedere,giudicare la protagonista reale non per quello scandalo che gli rovino la carriera,ma per il contorno famigliare e sociale,seppur lei senza regole,inaffidabile,non fece nulla per cambiare la propria vita.
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vanessa zarastro
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lunedì 2 aprile 2018
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american nightmare
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Una vita tormentata quella di Tonya Maxine Harding!
Tirata su da LaVona Golden (la strepitosa Allison Janney) una madre arcigna, cattivissima e con il vizio del bere, già all’età di quattro anni Tanya (interpretato dalla bravissima Margot Robbie) sapeva pattinare. Genitori separati la madre fa la cameriera in un ristorante e la spinge ad avere successo come la cosa più importante al mondo, tanto che una volta cresciuta, non le permetterà neanche finire la scuola per avere più tempo a disposizione per allenarsi. L’obiettivo è vincere a tutti i costi!
Con il padre la bimba avrebbe anche un buon rapporto, lui la porta a caccia e le insegna a sparare, ma poi si rivela un debole quando si tratta di affrontare la ex moglie e di sfuggire con la scusa del lavoro di notte quando la piccola in lacrime gli chiede di andare a vivere con lui e di non lasciarla con la mamma.
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Una vita tormentata quella di Tonya Maxine Harding!
Tirata su da LaVona Golden (la strepitosa Allison Janney) una madre arcigna, cattivissima e con il vizio del bere, già all’età di quattro anni Tanya (interpretato dalla bravissima Margot Robbie) sapeva pattinare. Genitori separati la madre fa la cameriera in un ristorante e la spinge ad avere successo come la cosa più importante al mondo, tanto che una volta cresciuta, non le permetterà neanche finire la scuola per avere più tempo a disposizione per allenarsi. L’obiettivo è vincere a tutti i costi!
Con il padre la bimba avrebbe anche un buon rapporto, lui la porta a caccia e le insegna a sparare, ma poi si rivela un debole quando si tratta di affrontare la ex moglie e di sfuggire con la scusa del lavoro di notte quando la piccola in lacrime gli chiede di andare a vivere con lui e di non lasciarla con la mamma.
Tonya possiede un talento incredibile nell’ambito del pattinaggio su ghiaccio, ma anche un carattere irruente e indomabile che finirà per essere invisa dall’establishment sportivo. Jeff è apparentemente un bravo ragazzo; è il primo che la corteggia e diventerà suo marito alternando momenti di affettuosità a violenze fisiche.
Nel film sono rappresentate tutte donne forti, quasi delle virago, mentre gli uomini deboli o almeno frustrati.
Tonya Harding, nata a Portland nel 1970, è stata la prima pattinatrice americana a eseguire un triplo Axel nel 1991 – un salto che prevede tre rotazioni e mezzo e che si esegue partendo “in avanti sul filo esterno sinistro della lama del pattino” - salto che alle donne sembrava proibito e che era stato eseguito solo dalla giapponese Midoro Ito. Ha partecipato alle Olimpiadi sia nel 1992 arrivando quarta sia, di nuovo nel 1994, dopo aver vinto il titolo nazionale di pattinaggio artistico, anche dopo un sospetto incidente occorso alla sua amica e rivale Nancy Kerrigan. Infatti, poco prima delle Olimpiadi di Lillehammer, la pattinatrice Kerrigan subì un aggressione da uno sconosciuto che le ruppe il ginocchio destro con una spranga di ferro e dovette ritirarsi nella gara nazionale.
Le indagini incriminarono Jeff Gillooy, l’ex marito di Tonya con il quale aveva ricominciato a convivivere, come mandante dell’agguato. Tonya negò di avere a che fare con l’incidente ma il marito in un momento di rabbia accusò lei di esserne l’ideatrice.
Il risultato fu che Tonya pagò una mega multa di 160.000 dollari, la Federazione Americana le revocò il titolo nazionale la bandì a vita, e l’International Skating Union la etichettò come “persona non gradita” spezzandole la vita.
Qualche anno dopo Tonya, forte fisicamente e atletica, intraprende la carriera di pugile senza troppa convinzione né particolare successo.
Il film, presentato alla festa del Cinema di Roma del 2017, termina con la voce di Doris Day che canta Dream a Little Dream, montaggio incrociato tra (dalle stelle alle stalle) i volteggi sui pattini e il crollo sul ring, con la voce fuori campo che dice “Questa è la storia della mia vita” e “Questa è la fottuta verità” mentre The Passenger di Iggy Pop prende il posto della mielosa Doris Day.
Biografico? film sportivo? Dark comedy? Qualcuno faceva notare che l’agguato eseguito da due balordi aveva la comicità dei film dei Coen. La sceneggiatura di Steven Rogers spazia tra i generi rendendo piuttosto sgradevole la sboccata protagonista all’inizio – urla e botte – rendendola, invece, più umana verso la fine, nella sofferenza e nella perdita. Margot Robbie è stata candidata all’Oscar 20128 come migliore protagonista mentre, per il ruolo della madre di Tonya, Allison Janney ha vinto quello come Miglior attrice non protagonista.
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