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mercoledì 28 luglio 2021
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non razzismo,ma satira
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Cara Marzia, in questi anni il "politicamente corretto" e' diventato tra le cose piu' noiose della nostra societa' .La commedia del caso, fa della satira che a te evidente non piace, ma e' una satira che bersaglia tutti gli attori della commedia in modo eguale.Quali sarebbero i luoghi comuni? il film non e' ancora finito ma trovo dei ritratti piuttosto autentici dei personaggi Rom, come dei radical chic che conosciamo molto bene anche in Italia. Parlare ancora di destra in questi casi ti colloca un po' fuori dal mondo e dalla sua realta'. Mi dirai che la commedia come spesso accade dopo un inizio scoppiettante , diventa un po' scontata e meno divertente....Comunque viva sempre la satira, sempre anche quando tagliente ,irreverente, e perche' no scorretta,Per il bene della satira ,tutto o quasi deve essere ammesso.
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brunopascia
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venerdì 17 agosto 2018
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marzia gandolfi
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Marzia Gandolfi. Non è possibile che Mymovies abbia die giudizi cosi sballati e fuorvianti solamente c'è questa piccola sinistroide con gli occhiali colorati che non riesce a parlare di cinema ma ci deve mettere per forza la pezza politica.
Cara Gandolfi, mi spiace, ma non sei adatta a fare critica cinematografica.
O scrivi in termini autoreferenziali e nessuno capisce una mazza, oppure quando decidi di scrivere come mangi ( oddio magari o probabilmente sei vegana ! ) ti entra tutto l astio per la destra e non riesci ad essere obbiettiva.
Tremendo per chi si definisce un critico cinematografico.
Credo saresti faziosa anche se recensissi argomenti di cucina.
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Marzia Gandolfi. Non è possibile che Mymovies abbia die giudizi cosi sballati e fuorvianti solamente c'è questa piccola sinistroide con gli occhiali colorati che non riesce a parlare di cinema ma ci deve mettere per forza la pezza politica.
Cara Gandolfi, mi spiace, ma non sei adatta a fare critica cinematografica.
O scrivi in termini autoreferenziali e nessuno capisce una mazza, oppure quando decidi di scrivere come mangi ( oddio magari o probabilmente sei vegana ! ) ti entra tutto l astio per la destra e non riesci ad essere obbiettiva.
Tremendo per chi si definisce un critico cinematografico.
Credo saresti faziosa anche se recensissi argomenti di cucina. Povere melanzane...
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bergat
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venerdì 22 giugno 2018
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magari fossero così
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Film brillante che fa indubbiamente sorridere, ma non certo ridere e che cerca di descrivere un mondo Rom edulcorato che non esiste nella realtà. Purtroppo quella dei Rom è una piaga sociale, ma qui credo che l'autore voglia giustamente prendere in giro un certo atteggiamento radical chic, di chi certo non ha problemi a vivere nel migliori dei modi la propria vita. Una famiglia alto borghese che ospita dei Rom a casa. Facile a aprole, ma non certo nei fatti. Ma grazie ad una visione ottimistica della vita Rom, il film si incentra su battute e situazioni paradossali (nella realtà vera sarebbero tragiche)
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no_data
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martedì 20 marzo 2018
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razzista all'incontrario
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Contrariamente a quanto scritto in molte recensioni, il film è sarcastico, irriverente fino a quasi alla cattiveria, razzista ma prima di tutto nei confronti dei francesi.
A cominciare da Fougerole, l'ipocrita protagonista radical chic che usa gli stranieri per promuovere la sua immagine e il suo successo letterario nel dorato mondo dell'intellighenzia progressista.
Per proseguire con sua moglie Daphné, ricca rampolla di un industriale che si balocca con una solidarietà verso i poveri che alla prova dei fatti si rivela ipocrita e inconsistente.
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Contrariamente a quanto scritto in molte recensioni, il film è sarcastico, irriverente fino a quasi alla cattiveria, razzista ma prima di tutto nei confronti dei francesi.
A cominciare da Fougerole, l'ipocrita protagonista radical chic che usa gli stranieri per promuovere la sua immagine e il suo successo letterario nel dorato mondo dell'intellighenzia progressista.
Per proseguire con sua moglie Daphné, ricca rampolla di un industriale che si balocca con una solidarietà verso i poveri che alla prova dei fatti si rivela ipocrita e inconsistente.
Ma non possiamo dimenticare Barzach, scrittore di destra che usa le paure dell'uomo medio per spingere le vendite dei suoi libelli razzisti.
Alla fine il vero eroe del film è il rom Babik, costretto dalla povertà a vivere di espedienti ma che alla fine si rivela una persona dal gran cuore e dai saldi principi, rifiutandosi di rendersi complice dell'adulterio tra la moglie del suo ospite e il finto rom francese che lo scrittore Fougerolle ospita.
E allora, vi chiederete, come mai il film è stato sommerso da accuse di razzismo?
Forse perché in parte è vero che è presente qualche esagerazione caricaturale sul gusto della quale è lecito discutere.
Ma forse anche perché qualcuno con la coda di paglia non gradisce che un certo buonismo ipocrita e interessato venga messo alla berlina.
Volete una controprova? In un sondaggio tra gli spettatori è risultato che il personaggio più simpatico del film è proprio il rom Babik.
Più che razzista, è un film anarchico: ingiustamente sottovalutato, forse perché inviso tanto ai radical chic quanto a una destra razzista che non può certo vedere di buon occhio una pellicola che rende i rom simpatici.
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maramaldo
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martedì 13 marzo 2018
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"zingaro chi sei? figlio di..."
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Calma, ragazzi. E' un famoso motivo (Les Gitanes). Riascoltatelo. Dimenticate la politichetta, può soltanto condurvi a fraintendere questo film. Ciò premesso, continuo con Zingara (prendi questa mano...). Potrei spolverare Violino Tzigano. Inoltrarmi con la Carmen della cui Canzone Gitana A' Bras Ouverts reca un'eco nei suoi momenti orgiastici. Mi chiederete, come abbiamo perso l'empatia con questo popolo? La suggestione romantica che ci hanno dato? L'innocenza nell'incontrarli? Semplice, perchè ci sono entrati dentro casa, non soltanto metaforicamente; prolificano a tassi che ci sogniamo; e, non si illuda Magalli che "nomadino", son diventati stanziali.
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Calma, ragazzi. E' un famoso motivo (Les Gitanes). Riascoltatelo. Dimenticate la politichetta, può soltanto condurvi a fraintendere questo film. Ciò premesso, continuo con Zingara (prendi questa mano...). Potrei spolverare Violino Tzigano. Inoltrarmi con la Carmen della cui Canzone Gitana A' Bras Ouverts reca un'eco nei suoi momenti orgiastici. Mi chiederete, come abbiamo perso l'empatia con questo popolo? La suggestione romantica che ci hanno dato? L'innocenza nell'incontrarli? Semplice, perchè ci sono entrati dentro casa, non soltanto metaforicamente; prolificano a tassi che ci sogniamo; e, non si illuda Magalli che "nomadino", son diventati stanziali. Lo dice il film: hanno trovato una patria che amano, anche se non riamati. Certo, un problema. Anche da noi la simpatia nei loro confronti scemerà quando otterranno il reddito di cittadinanza per il quale detengono al completo i requisiti.
Ma vogliamo parlare di cinema? Un'ingiustizia han commesso le preoccupazioni di correttezza: sottovalutare, ignorare la gloriosa prestazione di un formidabile attore comico, Ary Abittan. Creatura della banlieue parigina, figlio di ebrei provenienti dal Nord Africa. Curriculum di tutto rispetto, Nella sua parodia si sente il cabarettista ma l'essere abituati a far ridere il pubblico non ha mai fatto male a nessuno. Regge e dà senso al lavoro di Philippe de Chauveron.
Fungendo da spalla, Christian Clavier (Fougerolle) non fa che il "Francese", specie in estinzione. Fa anche la "Francese" Elsa Zyberstein (Daphné, madame Fougerolle), però come se la immaginavano la francese un tempo nell'Italia meridionale, terra che significativamente viene citata non proprio come un buon esempio.
Sprezzo (lo si può leggere negli occhi del "maggiordomo" indù), acido corrosivo: riservati ad un mondo, ad una umanità che Chauveron, uno che crede all'élan vital, sa che non ha avvenire e, nel suo decadimento etico, non ne ha diritto.
Alla fine, il vincente è Babik. Oggi, personaggio dell'attualità. Domani, chissà, protagonista della Storia. Comunque , non ha bisogno della protezione dei buoni.
Torniamo a cantarcela. Tra i souvenir che la vicenda mi ha suscitato c'è il Coro delle Zingarelle. Alla consunta "Traviata" (la povera Violetta), nel ricordarle che "già quel ch'è stato è stato/ badate all'avvenir" , ripetono quasi ossessivamente: " e i casi del futuro/ e i casi del futuro...".
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brunos8s
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domenica 11 marzo 2018
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commedia simpatica alla francese
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Ottima commedia che offre più di uno spunto sul tema
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alex
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domenica 11 marzo 2018
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film divertente ed anticonformista!
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Trovo faziosissima la recensione di tale Marzia Gandolfi ( è una critica cinematografica..boh..). Il film è godibilissimo e finalmente esce una politica che non puzza di trito conformismo sinistroide. Trovo che la vicenda narrata nella pellicola in questione tratteggi, seppur in chiave ironoica, una realtà che stiamo vivendo in tutta Europa. Inoltre non lo trovo per niente offensivo nei confronti dei rom, anzi, fa solo un pò d'ironia sui radical-chic e sulle varie etnie. Sdrammatizzare fa sempre bene, anche con un film politicamente "scorretto". Certo non è un capolavoro ma si lascia vedere, non ha eccessive pretese di critica sociale, che, solo quei poveretti infarciti d'ideologia sanno trovare ovunque.
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Trovo faziosissima la recensione di tale Marzia Gandolfi ( è una critica cinematografica..boh..). Il film è godibilissimo e finalmente esce una politica che non puzza di trito conformismo sinistroide. Trovo che la vicenda narrata nella pellicola in questione tratteggi, seppur in chiave ironoica, una realtà che stiamo vivendo in tutta Europa. Inoltre non lo trovo per niente offensivo nei confronti dei rom, anzi, fa solo un pò d'ironia sui radical-chic e sulle varie etnie. Sdrammatizzare fa sempre bene, anche con un film politicamente "scorretto". Certo non è un capolavoro ma si lascia vedere, non ha eccessive pretese di critica sociale, che, solo quei poveretti infarciti d'ideologia sanno trovare ovunque. Ma fatevi due risate, non prendetevi troppo sul serio!! Certi critici sempre schierati assomigliano alla coppia di ricchi borghesi protagonisti del film, fanno tenerezza più che rabbia. Buona inoltre l'interpretazione del cast, insomma , si ride un pò alla buona ma si ride, soprattutto pensando alla faccia triste dei critici politicamente corretti...
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domenica 11 marzo 2018
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sono uno di sinistra e ho riso
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Buongiorno Marzia. Non sono qui a fare polemica. Non so se il regista sia effettivamente uno di destra o meno. Quello che so è che mi sono ritrovato a ridere di tutto e di tutti. I personaggi sono estremizzati e caricaturali, ma a mio avviso lo sono tutti. Anche il politico di destra "gay". Anche l'altezzoso e classista servitore indiano. Non solo il cicciotto uomo della sinistra che accoglie i Rom e che (a dirla tutta) ricorda vagamente il classico D'Alema con la barca e la borghesia nel sangue e che mai, potrebbe far sposare il proprio figlio ad una ROM. C'è una frase effettivamente che mi ha colpito e che è vera:" Sia un uomo di fatti e non di parole". Forse è quello che ho sempre chiesto alla mia sinistra moderata che ad oggi si ritrova a pezzi di un centrodestra populista o razzista (moderata dal nuovo senatore).
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Buongiorno Marzia. Non sono qui a fare polemica. Non so se il regista sia effettivamente uno di destra o meno. Quello che so è che mi sono ritrovato a ridere di tutto e di tutti. I personaggi sono estremizzati e caricaturali, ma a mio avviso lo sono tutti. Anche il politico di destra "gay". Anche l'altezzoso e classista servitore indiano. Non solo il cicciotto uomo della sinistra che accoglie i Rom e che (a dirla tutta) ricorda vagamente il classico D'Alema con la barca e la borghesia nel sangue e che mai, potrebbe far sposare il proprio figlio ad una ROM. C'è una frase effettivamente che mi ha colpito e che è vera:" Sia un uomo di fatti e non di parole". Forse è quello che ho sempre chiesto alla mia sinistra moderata che ad oggi si ritrova a pezzi di un centrodestra populista o razzista (moderata dal nuovo senatore). Quindi l'accusa a quella sinistra è più che lecita e sensata. Io sono della Valle D'Aosta. E sono più qui le famiglie abbienti che poi si mostrano quelle solidali e dai principi etici e l'indignazione facile, fino a quando il marito politico non viene colto con i milioni nel cassetto, con la collusione mafiosa, con lo sfruttamento di altre persone o le merende per i propri beni materiali. Insomma, facile a parole essere di sinistra. C'è però una serie di cose che ho notato nel film. Il protagonista è comunque davvero moderato e aperto in fondo. Pur nel suo agio relativo e borghese caricaturato, di fatto cerca sempre di sistemare le cose e combattere contro il suo aspetto borghese. Per quanto riguarda i Rom, sono caricaturati e bifolchi, ma non del tutto. La figlia è molto bella. Badik ha un suo dogma e non vuole "fregare" il padrone di casa, difendendolo a suo modo più di una volta. Per giunta, il vero personaggio "scuro" è il Marsigliese introdotto che vuole solo accaparrarsi un posto nel lusso. E poi, un film del genere, col tono di commedia, con la bravura dei suoi interpreti, con un lieto fine che poi non è così sbagliato nel principio..suo figlio diventa Rom per vivere la libertà è l'amore a 17.. insomma. Per concludere. Se questo è un cine panettone alla francese, non avremmo solo che da considerarlo un esempio ( se mi capisce ). Forse bisognerebbe capire meglio qual'è l'appartenenza di pensiero e la politica vissuta oggi. Nel film c'è anche una critica alla società che è dovuta è reale. Se oggi stai bene tutti se ne fottono di te. Tutti piangono e gridano, ma se sistemano le proprie natiche, allora poi tutto perde consistenza. Io ad esempio ho scelto di essere onesto e di non vendermi al "partito". E siccome senza l'appoggio di un politico in questo paese non fai nulla, ho scelto anche di non essere uno schiavo nella solita fabbrica inquinante della città. Ho passato la vita a studiare cinema e fare videoproduzioni, canzoni e a scrivere. Non ho più la macchina e vivo accampato in un modesto appartamento come un Rom nella sua roulotte. Ma ho scelto la mia libertà e la mia serenità mentale al posto di lavorare a Milano 2 in una televisione privata per una città di bancari. O di continuare a propinare terrorismo psicologico per adolescenti (montavo programmi in cui eri quasi invitato a rifarti il seno a 14 anni o a sentirti uno sfigato se non mettevi la maglia alla moda scelta dal conduttore vestito con una pessima gravata pesca e modificando un format americano per renderlo classista (i conduttori nel format originale erano in jeans, nella versione italiana era erano borghesissimi e dicevano sempre :"..cocca, se non segui i nostri consigli ti si sposa solo un camionista!". Mio padre lo ha fatto per 30 il camionista. Lo ha fatto per mantenermi e darmi la possibilità di confrontarmi con questo paese è con le mie abilità. Ovunque ho solo scoperto gente tollerante con le spalle coperte e gente violenta nella difficoltà. Quindi forse la verità è che dobbiamo riflettere meglio su questo nostro modo di sentirci di sinistra o di destra e di voler vedere a tutti i costi il nemico. Tutti sono nemici quando hai qualcosa e la vogliono. Il protagonista Rom appena avuto il lavoro è diventato come tutti gli altri. Intollerante e con antifurto arcaico ed efficace. La gente diventa ciò che critica e dimentica il senso della vita. Ci sono ovvie eccezioni. Ricchi e poveri intelligenti e sensibili allo stesso modo. Ma forse bisognerebbe essere onesti "Quel che possiedi ti possiede". Io non ho nulla. Ho scritto un libro e spero che venga comprato "perché sono un morto di fame" , ma prima ancora perché sia di aiuto a chi è bello dentro e viene visto da tutti come un idiota. Grazie dell'attenzione.
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maramaldo
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sabato 10 marzo 2018
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perchè mi maltratti philippe de chauveron?
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Ho notato un "ammorbidimento" dell'ultima ora, deve esserci stata qualche "vibrata protesta" e si può capire. Rimane sempre una decisa preclusione, un giudizio totalmente negativo motivato con logiche e termini politichesi (poco è mancato che affibbiassi quelle definizioni demonizzanti cui ricorre chi ha esaurito le risorse della sua dialettica). Non bello per chi è dalla parte dello spettatore. Eppure il pericolo era stato scampato.A' Bras Ouverts, uscito in Francia ii 5 aprile del 2017, era arrivato all'immaturo e influenzabile pubblico italiano 4 giorni dopo le elezioni (4 marzo 2018). Ma c'è davvero qualcuno che ha pensato che il film di Chauveron avrebbe "spostato" dei voti? Preoccupazione infondata e puerile.
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Ho notato un "ammorbidimento" dell'ultima ora, deve esserci stata qualche "vibrata protesta" e si può capire. Rimane sempre una decisa preclusione, un giudizio totalmente negativo motivato con logiche e termini politichesi (poco è mancato che affibbiassi quelle definizioni demonizzanti cui ricorre chi ha esaurito le risorse della sua dialettica). Non bello per chi è dalla parte dello spettatore. Eppure il pericolo era stato scampato.A' Bras Ouverts, uscito in Francia ii 5 aprile del 2017, era arrivato all'immaturo e influenzabile pubblico italiano 4 giorni dopo le elezioni (4 marzo 2018). Ma c'è davvero qualcuno che ha pensato che il film di Chauveron avrebbe "spostato" dei voti? Preoccupazione infondata e puerile. La gente è incanaglita di per sè, indipendentemente da quello che le propinano al cinema o alla TV con i TG e i talkshow. E se non vota in massa per i partiti estremi è soltanto perchè li vede gruppuscoli chiassosi e pittoreschi non in grado di gestire la situazione. Non tanto meno degli altri dove, però, son sempre di più a cavalcare la tigre del malcontento e della paura, chi vociando, chi in sordina.Manca una cultura, che nel film c'è, che in Francia milita. O è questo a suscitare apprensioni? Sugli zingari (ne ho una certa dimestichezza, puoi verificarlo), sul film che ha impensierito il Grande Fratello parlerò in un commento a parte. Nel frattempo, vorrai scusarmi e sempre con stima ti saluto cordialmente.M.
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venerdì 9 marzo 2018
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delusione
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