dr.johnson
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martedì 8 novembre 2016
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bello e impossibile
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Ormai siamo entrati nel mondo di Sorrentino ; sappiamo cosa colpisce la sua immaginazione, Camera. Moretti gli ha passato il testimone: dal papa Indeciso e insicuro, al Papa Polacco, più che Americano.
M chiedo ; San Giovanni Paolo che ispira il personaggio era davvero così' Bello e Impossibile?
Dal film emerge l'aspetto di Star della Fede, che in quanto tale può permettersi tutti i capricci, con la Sua Santa Bellezza dire tutto quello che vuole,
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vanessa zarastro
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sabato 5 novembre 2016
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fasto e noia
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Lenny Belardo è un quarantasettenne cardinale bellissimo ma angosciato e infelice, che diventa Papa con il nome di Pio XIII. È il primo papa americano della storia e proviene da un orfanatrofio statunitense, dove è stato abbandonato da piccolo. È cresciuto tormentato dal desiderio di rivedere i suoi genitori “figli dei fiori” e a tutt’oggi ne soffre.
Eletto un po’ per caso, passerà man mano dalle prime incertezze all'arroganza e a costruire un papato anacronistico, conservatore e autoritario che stupisce anche i cardinali più anziani. Con l’idea di moralizzare la Curia e la Chiesa finisce per formulare regole vecchie e antistoriche, come ad esempio non dare l‘assoluzione a una donna che ha abortito o controllare il passato e il presente in modo poliziesco di chi chiede di diventare prete.
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Lenny Belardo è un quarantasettenne cardinale bellissimo ma angosciato e infelice, che diventa Papa con il nome di Pio XIII. È il primo papa americano della storia e proviene da un orfanatrofio statunitense, dove è stato abbandonato da piccolo. È cresciuto tormentato dal desiderio di rivedere i suoi genitori “figli dei fiori” e a tutt’oggi ne soffre.
Eletto un po’ per caso, passerà man mano dalle prime incertezze all'arroganza e a costruire un papato anacronistico, conservatore e autoritario che stupisce anche i cardinali più anziani. Con l’idea di moralizzare la Curia e la Chiesa finisce per formulare regole vecchie e antistoriche, come ad esempio non dare l‘assoluzione a una donna che ha abortito o controllare il passato e il presente in modo poliziesco di chi chiede di diventare prete. Un papa/dio giusto e vendicativo che sembra non conoscere il perdono.
Sempre più isolato nel suo trip di potere assoluto convoca a Roma le uniche due figure a lui familiari: suor Mary (Diane Keaton) la madre che l’ha cresciuto nell’orfanatrofio e Andrew, il cardinal Dussolier (Scott Shepherd), suo amichetto del cuore per tutta l’infanzia. Ma Lenny pian piano imporrà un distacco e chiederà, perfino a suor Mary, di esser chiamato Sua Santità.
Il filmone è articolato in otto puntate. Tra intrighi di corte, corruzioni e pettegolezzi, la vicenda va avanti molto lentamente.
La caratteristica di Sorrentino di amare le immagini statiche legate da stacchi qui è portata all’estremo: fotografie bellissime, prospettive centrali o prospettive dal basso, tanti primi piani del Papa, enormi stanze vuote con due o tre persone lontane (scene girate i antichi palazzi romani incluso Palazzo Venezia), il film va avanti tutto così. Sembrerebbe che il regista si rifaccia più alle sequenze degli affreschi duecenteschi sulla storia del Cristo, o ai fumetti, o meglio ai fotoromanzi, piuttosto che al cinema.
L’operazione del papa giovane è osannata dalla critica – forse perché Sorrentino piace agli Americani e ha vinto un Oscar per La grande Bellezza – personalmente devo congratularmi sia con il fotografo Luca Bigazzi sia con la scenografa Ludovica Ferrario, ma trovo “The young people” noiosissimo, lontano mille miglia dal concetto di cinema, meglio paragonabile a certe fiction per la TV (ma volete mettere la serie canadese I Borgia con Jeremy Irons in Papa Alessandro VI?!). Il doppiaggio di Jude Law è un pò forzato (Riccardo Niseem Onorato), consiglio chi volesse vedere qualche puntata (ne mancano solo due) di ascoltarlo in originale. Gli attori sono tutti molto bravi, in particolare spicca Silvio Orlando che interpreta il cardinal Voiello - «empatico ma non simpatico» come dice Orlando in un’intervista - molto più vicino a un’idea di prete a noi familiare.
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vicius
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lunedì 31 ottobre 2016
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un'opera perfetta
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Dice bene Giancarlo Zappoli nella recensione su MyMovies, Paolo Sorrentino ha trovato (diversamente da Zappoli io non utilizzo il dubitativo)"lo spazio ideale in cui dispiegare la propria visionarietà ma anche la ricchezza quasi inesauribile di occasioni di riflessione". The Young Pope è davvero un'opera perfetta. Difficile trovare un difetto, una battuta fuori posto, un'inquadratura stonata che pure, in alcuni celebri film di Sorrentino, possono talvolta rilevarsi. Fuori da ogni facile ironia, è come se il regista napoletano fosse stato ispirato da Dio in persona. Indicativi, a mio avviso, nella prima puntata, il dialogo serrato (quasi un match di pugilato verbale) tra Jude Law - Pio XII e il fenomenale Silvio Orlando - Cardinale Voiello.
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Dice bene Giancarlo Zappoli nella recensione su MyMovies, Paolo Sorrentino ha trovato (diversamente da Zappoli io non utilizzo il dubitativo)"lo spazio ideale in cui dispiegare la propria visionarietà ma anche la ricchezza quasi inesauribile di occasioni di riflessione". The Young Pope è davvero un'opera perfetta. Difficile trovare un difetto, una battuta fuori posto, un'inquadratura stonata che pure, in alcuni celebri film di Sorrentino, possono talvolta rilevarsi. Fuori da ogni facile ironia, è come se il regista napoletano fosse stato ispirato da Dio in persona. Indicativi, a mio avviso, nella prima puntata, il dialogo serrato (quasi un match di pugilato verbale) tra Jude Law - Pio XII e il fenomenale Silvio Orlando - Cardinale Voiello. Nella seconda puntata, l'omelia apocalittica (nel senso terminolgico del termine)ed escatologica del giovane Papa e il suo ieratico sottrarsi alla visibilità del popolo. Jude Law ha trovato una dimensione recitativa ideale. Eccezionali Diane Keaton e (ripeto) Silvio Orlando, così come gli altri attori. Sorprendente Gianluca Guidi nella parte del segretario "lecchino" di Voiello. Da Oscar, naturalmente, la fotogafia di Luca Bigazzi e il montaggio di Cristiano Travaglioli.
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