gianni
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sabato 15 aprile 2017
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insopportabile
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Film a tratti insopportabile per i manierismi della regista, che crede di fare (il verbo creare sarebbe eccessivo, soprattutto per lei) grande cinema con inquadrature stucchevoli di particolari insignificanti e dialoghi spesso ridotti al minimo non per lasciare spazio alle immagini, ma perché si ha la sensazione che non abbia davvero molto da dire. Eppure la trama ci sarebbe pure ma il film non decolla mai nonostante l'ottima Natalie Portman. Da evitare
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uppercut
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lunedì 17 aprile 2017
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il mistero? un film simile...
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Soggetto interessante, ottime interpreti, perfette per il ruolo, immagini a tratti suggestive... risultato nullo. Un film dove chi ha scritto la sceneggiatura non sa cosa questo significhi e chi ha diretto il film non conosce l'abc del linguaggio cinematografico. Il tutto ovviamente condito di presunzione e smanie estetizzanti. Con un'ultima aggravante: un doppiaggio che a tratti sa di telenovela. Veramente icnomprensibile come tante belle intenzioni, puntualmente evidenziate nella scheda di Zappoli, siano state abbandonate allo sterile capriccio creativo di una regia allo sbando totale... Mistero, questo sì, molto più di un riverbero luminoso impresso su una piccola...
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Soggetto interessante, ottime interpreti, perfette per il ruolo, immagini a tratti suggestive... risultato nullo. Un film dove chi ha scritto la sceneggiatura non sa cosa questo significhi e chi ha diretto il film non conosce l'abc del linguaggio cinematografico. Il tutto ovviamente condito di presunzione e smanie estetizzanti. Con un'ultima aggravante: un doppiaggio che a tratti sa di telenovela. Veramente icnomprensibile come tante belle intenzioni, puntualmente evidenziate nella scheda di Zappoli, siano state abbandonate allo sterile capriccio creativo di una regia allo sbando totale... Mistero, questo sì, molto più di un riverbero luminoso impresso su una piccola...
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flyanto
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venerdì 21 aprile 2017
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due sorelle medium ed il cinema degli anni '30
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"Planetarium" , che si ispira alla reale figura del produttore cinematografico ebreo Bernard Natan, è la storia di due sorelle americane con grandi doti medianiche le quali, nel corso della loro tournée artistica in Europa, a Parigi vengono contattate da un importante e ricco produttore cinematografico. L'uomo vorrebbe per la prima volta impressionare sulla pellicola la presenza di uno spirito evocato durante una delle sedute spiritiche. Farà numerosi tentativi ma fallirà nel suo intento impiegando un'ingente somma di denaro della casa di produzione per cui poi verrà anche arrestato.
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"Planetarium" , che si ispira alla reale figura del produttore cinematografico ebreo Bernard Natan, è la storia di due sorelle americane con grandi doti medianiche le quali, nel corso della loro tournée artistica in Europa, a Parigi vengono contattate da un importante e ricco produttore cinematografico. L'uomo vorrebbe per la prima volta impressionare sulla pellicola la presenza di uno spirito evocato durante una delle sedute spiritiche. Farà numerosi tentativi ma fallirà nel suo intento impiegando un'ingente somma di denaro della casa di produzione per cui poi verrà anche arrestato.
Pur raccontando liberamente la storia del produttore cinematografico ebreo, la regista Rebecca Zlotowski in realtà prende spunto da questa figura per rappresentare in soprattutto la vita ed il rapporto affettivo esistente tra le due sorelle e quello pure con il produttore. Così agendo, la regista supera la banale autobiografia e soprattutto la tematica metafisica e dell'al di là per presentare invece il lato umnao e psicologico dei vari personaggi e ed il mondo stesso del cinema degli anni '30 , epoca in cui la vicenda è ambientata temporalmente parlando, ovviamente così lontano e differente da quello contemporaneo. E la Zlotowski lo ritrae rimanendo aderente alla realtà, con precisione sia nei costumi che nelle ambientazioni che soprattutto nello spirito, creando una sorta di atmosfera rétro e nostalgica, affatto mielosa ma dal sapore vagamente triste. Il tutto unito alla presenza di due bellissime attrici quali, Natalie Portman e Lily-Rose Depp, peraltro molto ben calate nei loro personaggi, accresce il valore del film.
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gianleo67
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lunedì 12 novembre 2018
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starlette americane e fantasmi francesi
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Sorelle e sensitive in trasferta dal Nuovo Mondo, Laura e Kate Barlow passano da un fugace tour europeo ad un ingaggio più prestigioso nelle produzioni cinematografiche francesi. Il loro mecenate, un eccentrico e tormentato magnate di origini polacche, sembra però avere altre mire. L'incombere dei regimi totalitari e gli oscuri presagi di una conflitto bellico faranno rapidamente precipitare gli eventi. Ricostruzione d'ambiente e riflessioni psicanalitiche sulle angosce fantasmatiche che agitano i sogni di celluloide della grandeur francese alla fine dei ruggenti anni '30, sono gli ingredienti del pastiche barocco e funereo di questo terzo lungometraggio dell'autrice franco polacca Rebecca Zlotowski.
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Sorelle e sensitive in trasferta dal Nuovo Mondo, Laura e Kate Barlow passano da un fugace tour europeo ad un ingaggio più prestigioso nelle produzioni cinematografiche francesi. Il loro mecenate, un eccentrico e tormentato magnate di origini polacche, sembra però avere altre mire. L'incombere dei regimi totalitari e gli oscuri presagi di una conflitto bellico faranno rapidamente precipitare gli eventi. Ricostruzione d'ambiente e riflessioni psicanalitiche sulle angosce fantasmatiche che agitano i sogni di celluloide della grandeur francese alla fine dei ruggenti anni '30, sono gli ingredienti del pastiche barocco e funereo di questo terzo lungometraggio dell'autrice franco polacca Rebecca Zlotowski. Il suo alter ego è un produttore cinematografico di origini ebraiche tormentato dagli incubi edipici della Grande Guerra, affascinato dalle innovazioni tecnologiche applicate al cinema, turbato dall'elegante erotismo che promana da due sorelline che comunicano col mondo dei morti e oppresso dal clima di crescente delegittimazione che le oscure nubi dell'antisemitismo avrebbero presto proiettato sul ricco e liberale ambiente parigino. Un'idea di cinema dalle ambizioni fuori portata che azzecca raramente il registro e qualche soluzione visiva, ma che per lo più si perde nei mille risvolti di una sceneggiatura frammentata che suggerisce senza sviluppare e che racconta senza emozionare, ambiguamente sospesa tra gli slanci di un inarrestabile progresso tecnologico e le mortifere ricadute delle sue applicazioni pratiche (mediche, parapsicologiche, belliche), nel continuo e irresoluto gioco di rimandi tra eros e thanatos di un triangolo amoroso tra una diva che vuole accasarsi, una ragazza in fiore destinata presto ad appassire ed un ricco mandrillo dal pedigree difettoso emigrato sulla sponda sbagliata dell'oceano Atlantico. Come nel precedente Grand Central, le passioni sono radiazioni che contaminano l'anima, non meno nocive di quelle radioattive che ammorbano il corpo, prefigurando le degenerazioni di un'epoca di esaltazioni e scoperte che preludono alle magnifiche sorti e progressive di un'umanità destinata però a precipitare presto nell'oscuro lustro dell'agone bellico; "...a volte per riuscire a vedere qualcosa è necessario spegnere la luce" , anche se il rischio è di precipitare nel profondo baratro delle nostre piu angosciose paure. Questo rimane del fugace sogno del cinema: un minuscolo lampo di speranza che illumina l'angusto orizzonte di un oblò aperto sulle infinite possibilità della vita. Emmanuel Salinger, con gli occhi spiritati alla Udo Kier, convince più della castigata sensualità di una Portman col pilota automatico e della opalina freschezza di una Lily-Rose Depp emaciata e smorta come gli spaventevoli spettri che crede di evocare. Presentato al Festival di Venezia 2016 e candidato ad un Cesar 2017 per le scenografie più belle, è stato un generale insuccesso di pubblico e critica, forse eccessivamente ingenerosi.
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lovemovies
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lunedì 16 ottobre 2023
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fantasmagorico
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Il film narra la storia di due giovani sorelle che attraversano l'oceano per trovare fortuna nella Parigi degli anni 30. Di assolutamente inconsueta è l'attività delle ragazze, sensitive, le quali organizzano contatti fra i vivi ed il mondo dei defunti. Di imprevedibile la proposta di un facoltoso imprenditore della cinematografia francese che, colpito dalla indubbia abilità delle sorelle, progetta di poter fissare sulla pellicola la manifestazione di uno spirito, da lui percepito, ma del quale non conosce l'identità. Deciso a tutto pur di raggiungere il proprio scopo, il produttore dovrà difendersi dalle illazioni e dai provvedimenti che i soci dell'azienda adotteranno.
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Il film narra la storia di due giovani sorelle che attraversano l'oceano per trovare fortuna nella Parigi degli anni 30. Di assolutamente inconsueta è l'attività delle ragazze, sensitive, le quali organizzano contatti fra i vivi ed il mondo dei defunti. Di imprevedibile la proposta di un facoltoso imprenditore della cinematografia francese che, colpito dalla indubbia abilità delle sorelle, progetta di poter fissare sulla pellicola la manifestazione di uno spirito, da lui percepito, ma del quale non conosce l'identità. Deciso a tutto pur di raggiungere il proprio scopo, il produttore dovrà difendersi dalle illazioni e dai provvedimenti che i soci dell'azienda adotteranno. In questo contesto si intrecceranno le relazioni delle ragazze con alcuni personaggi legati all'iniziativa e soprattutto con l'imperterrito e visionario produttore. Il film gode di una meravigliosa fotografia, nonchè di una cura dettagliata degli abiti di scena e delle acconciature. Altrettanto di categoria superiore è la scelta delle luci, dei loro abbinamenti e delle loro tonalità. Veramente, dall'inizio alla fine, è un piacere soffermarsi su ogni singola inquadratura, con innumerevoli spruzzi di poesia e, considerata la trama, anche adeguati slanci di ansia. Affascinanti e da applausi Natalie Portman e Lily-Rose Depp. Un bel film, con una regia impeccabile (la francese Rebecca Zlotowski, più volte candidata a premi prestigiosi.)
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