guazza da semifonte
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giovedì 3 novembre 2016
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va visto!
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:"Indivisibili" di De Angelis va visto. E' decisamente al di sopra della media e non si presta in maniera lineare ad essere veicolato per il tramite della parola scritta suscitando come fa emozioni e riflessioni a getto continuo dal connubio inscindibile delle immagini con le crude ma eufoniche sequenze verbali in stretto, strettissimo dialetto campano. Come un film in lingua straniera e' sottotitolato ma bisogna cercar di ascoltarlo se lo si vuole apprezzare a tutto tondo perché la distanza fra quel che si legge e quel che si ode e' abissale: tante di quelle che uno della mia generazione , per una certa cultura sedimentata dal tempo ed oramai difficile da scalfire, continua a chiamare male parole anche se da molto hanno ottenuto il passaporto ed il visto d'ingresso nel lessico familiare, nella musicalità del dialetto napoletano sciolgono gran parte della loro carica semantica originaria, smussano gli angoli più acuti della volgarità , rimodellandosi in semplici interiezioni, in sottolineature cromatiche del parlato.
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:"Indivisibili" di De Angelis va visto. E' decisamente al di sopra della media e non si presta in maniera lineare ad essere veicolato per il tramite della parola scritta suscitando come fa emozioni e riflessioni a getto continuo dal connubio inscindibile delle immagini con le crude ma eufoniche sequenze verbali in stretto, strettissimo dialetto campano. Come un film in lingua straniera e' sottotitolato ma bisogna cercar di ascoltarlo se lo si vuole apprezzare a tutto tondo perché la distanza fra quel che si legge e quel che si ode e' abissale: tante di quelle che uno della mia generazione , per una certa cultura sedimentata dal tempo ed oramai difficile da scalfire, continua a chiamare male parole anche se da molto hanno ottenuto il passaporto ed il visto d'ingresso nel lessico familiare, nella musicalità del dialetto napoletano sciolgono gran parte della loro carica semantica originaria, smussano gli angoli più acuti della volgarità , rimodellandosi in semplici interiezioni, in sottolineature cromatiche del parlato.
E' storia di un mondo di confine, marginale, alla periferia della periferia di Napoli, Castelvolturno, dove tanti emarginati dai centri pulsanti della società , giorno dopo giorno, devono inventarsi una vita per riuscire a sopravvivere. Così quella che altrove sarebbe stata, sic et simpliciter, una disgrazia, un limite invalicabile ad ogni speranza di emancipazione , li' diviene il fulcro su cui una famiglia fa perno non solo per il sostentamento ma addirittura per un possibile progresso: due gemelle siamesi, unite all'altezza del bacino indissolubilmente, due inseparabili appunto. Uno spicchio della Corte dei miracoli catapultato nello spazio e nel tempo dalla Parigi del medioevo sulle rive del Volturno dei giorni nostri. Le due guaglione so' bell'assai e ben cantando sono state trasformate , sotto la regia d'un padre-padrone, in stelle splendenti del neomelodico, il genere musicale imperante in Napoli e dintorni. La vicenda si snoda fra matrimoni, compleanni, battesimi e tutte quelle occasioni nelle quali, per renderle ora memorabili, ora più rispettabili si concorre a trasformarle in uno spettacolo dove gli ultimi, per un giorno, si fingono i primi. Particolare rilievo hanno le partecipazioni alle feste religiose: la zona interessata e' stata oggetto di insediamenti di flussi migratori dall'Africa gia' da lungo tempo che hanno fuso la loro lettura del cristianesimo con quella assai sui generis dei campani delle classi meno fortunate. Il risultato e' stato il risorgere di un neo paganesimo, una santeria nostrana, che ha bisogno di vedere il divino, in cui tutto ripone, di toccarlo con mano nelle sue rappresentazione , nei segni della sua potenza quale appunto puo' interpreterarsi il "monstrum", lo straordinario, il meraviglioso di due gemelle siamesi.
Poi il coup de foudre: un medico, occasionalmente incontrato, svela che non c'e' niente di insormontabile ad una loro separazione, nessun organo vitale hanno in comune, il che fa lievitare in un attimo le asimmetrie psicologiche delle inseparabili: l'una aspira toto corde alla propria individualizzazione, alla propria libertà, l'altra teme la separazione, ha l'incubo della solitudine ed e' sul binario di questo conflitto che il racconto prende a scorrere sino alla sua escatologica conclusione. Da non perdere.
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forsedomani
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domenica 30 ottobre 2016
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agghiacciante - da non vedere
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Un film mediocre, dove si salvano le due attrici, che vuole proprio raschiare il fondo per dimostrare quanto brutto è il mondo.
Ma per scavare nella meschinità dell'essere umano non c'è bisogno di schierare due sorelle con le gambe unite, un padre alcolizzato e che gioca tutto e vive alle spalle delle ragazze, una mamma forse prostituta in passato, due zii gay, un prete che canta, un presentatore televisivo che ospita nani e ballerine nella barca al largo, e gran finale di tentativo di suicidio con un pugnale nel petto da parte di una delle ragazze.
No, per scavare nella meschinità umana bastava molto meno. Molto meno e magari scavare un pò anzichè sbattere in faccia tutta quella violenza gratuita.
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Un film mediocre, dove si salvano le due attrici, che vuole proprio raschiare il fondo per dimostrare quanto brutto è il mondo.
Ma per scavare nella meschinità dell'essere umano non c'è bisogno di schierare due sorelle con le gambe unite, un padre alcolizzato e che gioca tutto e vive alle spalle delle ragazze, una mamma forse prostituta in passato, due zii gay, un prete che canta, un presentatore televisivo che ospita nani e ballerine nella barca al largo, e gran finale di tentativo di suicidio con un pugnale nel petto da parte di una delle ragazze.
No, per scavare nella meschinità umana bastava molto meno. Molto meno e magari scavare un pò anzichè sbattere in faccia tutta quella violenza gratuita. Altrimenti viene da pensare che un pò meschino è proprio il regista. Da non vedere
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(di molosso)
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lunedì 17 ottobre 2016
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una favola vera
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Tutto è vero in questo film che al tempo stesso è una favola, anzi una parabola, dove ogni accadimento, parola e sentimento sono simbolici. La rivelazione di un regista (De Angelis) che fino ad ora ci aveva regalato bei film ma ancora non era arrivato a questi livelli di grandezza ed emozione, la scoperta miracolosa di due interpreti straordinarie al loro esordio (le gemelle Fontana), la forza chirurgica di un cast accordato e preciso come un orologio.
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vincenzoadamo
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domenica 16 ottobre 2016
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nuovo cinema italiano
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Un linguaggio innovativo, personale, una storia emozionante, due interpreti folgoranti e tutti gli altri attori perfettamente in parte. Da vedere, rivdere, rivedere, rivedere...
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vincenzoadamo
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domenica 16 ottobre 2016
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un nuovo cinema italiano
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Un linguaggio innovativo, personale, una storia emozionante, due interpreti folgoranti e tutti gli altri attori perfettamente in parte. Da vedere, rivdere, rivedere, rivedere...
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bellamonica
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domenica 16 ottobre 2016
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bellezza scostumata
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Bello e scostumato, fuori dai canoni e dal politcamente corretto, fuori dalle regole radical e dalla noia del cinema d'autore. Un gioiello.
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bellamonica
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domenica 16 ottobre 2016
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scostumata bellezza
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Un film che non vuole a tutti costi piacere, bello di una bellezza fuori dai canoni, sgraziata eppure innegabile: scostumata.
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maumauroma
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venerdì 14 ottobre 2016
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indivisibili
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E' lo squallido e allucinato hinterland casertano il teatro dove si svolge la storia del bel film di Edoardo De Angelis, un mondo che il regista esamina e descrive in modo acritico ma appassionato, quasi come un etnologo studioso dei riti e delle usanze del sud del nostro paese, dipingendolo con rapide ma decise pennellate di nero inchiostro. L'handicap fisico di due giovani gemelle siamesi, che si esibiscono come cantanti in misere feste di paese viene sfruttato dapprima per soldi, successivamente per organizzare oltraggiose processioni mistico religiose. Dai profondi e dolci occhi di Viola e Dasy, cosi' uguali nei corpi e cosi' diverse nei caratteri, l'idea e la speranza di poter un giorno essere divise da un intervento chirurgico e di poter finalmente essere libere e indipendenti, fara'sgorgare sguardi pieni di attese, speranze, paure, teneri momenti di ribellione.
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E' lo squallido e allucinato hinterland casertano il teatro dove si svolge la storia del bel film di Edoardo De Angelis, un mondo che il regista esamina e descrive in modo acritico ma appassionato, quasi come un etnologo studioso dei riti e delle usanze del sud del nostro paese, dipingendolo con rapide ma decise pennellate di nero inchiostro. L'handicap fisico di due giovani gemelle siamesi, che si esibiscono come cantanti in misere feste di paese viene sfruttato dapprima per soldi, successivamente per organizzare oltraggiose processioni mistico religiose. Dai profondi e dolci occhi di Viola e Dasy, cosi' uguali nei corpi e cosi' diverse nei caratteri, l'idea e la speranza di poter un giorno essere divise da un intervento chirurgico e di poter finalmente essere libere e indipendenti, fara'sgorgare sguardi pieni di attese, speranze, paure, teneri momenti di ribellione.Film imperfetto, certo, ma intenso e coinvolgente come pochi visti negli ultimi tempi. De Angelis, con la sua attenta regia, ha il merito di essere riuscito quasi a farci annusare i miasmi provenienti dalla decomposizione di certa societa' e di certi distorti credo religiosi. Sorprendente la prova delle sorelle Fontana, ma tutti gli interpreti sono all'altezza. Belle e necessarie le musiche di Enzo Avitabile
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anairda54
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lunedì 10 ottobre 2016
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un capolavoro
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Un film che mi ha lasciato una sensazione di forte turbamento er di incredibile tenerezza per le due protagoniste. Lo sfruttamento delle gemelle da parte del padre e del prete é qualcosa di disgustoso e scioccante laddove l'ingenuità delle ragazze stupisce e commuove. La capacità del regista di descrivere quei luoghi e i loro protagonisti è spietata e, purtroppo, molto vicina alla realtà. Il tutto condito da una situazione tanto assurda che De Angelis riesce a rendere nello stesso tempo disgusta e divertente (strano a dirsi ma l'ironia del film strappa parecchie risate). Le sorelle Fontana sono straordinarie e tutto il cast perfettamente indovinato. Un film che mi è rimasto dentro: un pugno nello stomaco e la sensazione di aver assistito a un capolavoro.
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eva k.
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lunedì 10 ottobre 2016
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un capolavoro
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Questo è un film indimenticabile.
Emozionante, con due attrici che hanno contribuito in maniera tangibile a renderlo un capolavoro.
Il regista è riuscito a rendere possibile l'impossibile: lasciare che tra lo spettatore e lo schermo non ci fosse alcun distacco emotivo. Si è dentro la storia, non la guardi soltanto.
Travolgente.
Da vedere assolutamente. È il film italiano più bello del 2016. Questi sono i film da premiare.
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