True Story

   
   
   
fabio 3121 martedì 12 gennaio 2021
bel film tratto dal libro "true story" di finkel. Valutazione 3 stelle su cinque
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il film è basato su una storia vera ed è l'adattamento cinematografico del libro "True Story" scritto dal giornalista americano Michael Finkel qui interpretato da Jonah Hill. Finkel viene licenziato dal New York Times per aver, in parte, inventato alcuni fatti inerenti ad un suo reportage sulla schiavitù in Africa. La possibilità di rifarsi gli viene data da Christian Longo (James Franco) che, dopo aver ucciso la moglie e i 3 figli piccoli gettandoli a mare nella baia di Alsea nella cittadina di Waldport in Oregon, scappa in Messico assumendo la falsa identità di Michael Finkel. Una volta che Longo viene arrestato ed è in carcere in attesa del processo, il giornalista si reca al penitenziario per far visita al detenuto per capire il perché questi avesse assunto la sua identità nonchè per conoscere i motivi della strage familiare. [+]

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ladyorchid sabato 5 dicembre 2020
furto d''identità "utile" per scavare dentro di sé Valutazione 3 stelle su cinque
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Un film dalla trama intrigante (ancor di più per il fatto che si tratta di una storia vera).  Micheal Finkel (interpretato da Jonah Hill) è un giornalista del New York Times che già da subito sembra non brillare di luce propria. Scrive molto bene, ma commette delle leggerezze. Leggerezze che gli costano il posto di lavoro. Lui non si da per vinto, e continua a cercare un'occasione per vivere finalmente il suo momento di gloria. E la trova. Scopre che qualcuno,  non uno qualsiasi, ma Christian Longo, assassino accusato di ben 4 omicidi, gli ha rubato l'identità, spacciandosi per lui. Quale migliore occasione per cercare allora di salvare la sua carriera? Inizia un rapporto epistolare con Longo, fatto di lettere ma anche di tanti incontri introspettivi dove si aprono l'uno con l'altro, ognuno scoprendo qualcosa in più su loro stessi. [+]

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marconolan venerdì 27 marzo 2020
volutamente incompiuto Valutazione 2 stelle su cinque
75%
No
25%

Film che lascia davvero molto confusi. Vuoi per la quantità di dubbi che sorgono durante la visione mai più chiariti dal regista, vuoi per l'impossibilità di comprendere a pieno quella che è realmente la verità sulla vicenda... ma è proprio su quest'ultimo tema che concentro la mia recensione e il titolo di essa : VOLUTAMENTE INCOMPIUTO.
La mia teoria, forse sbagliata chi lo sa, infatti consiste nello giustificare in parte il comportamento tenuto dal regista che, responsabile di trattare una vicenda che rappresenta tutt'oggi un vero mistero, si è sentito in dovere di adattare una trama e una cartterizzazione dei personaggi figli dell'incompiutezza della vicenda stessa. [+]

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gianleo67 venerdì 29 marzo 2019
that’s the story of my life Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
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Che cosa hanno in comune un astro nascente del New York Times appena messo alla porta per un reportage farlocco ed un ex piazzista sotto processo per aver sterminato la propria famiglia? Niente, a parte che il secondo si spacciava per il primo durante la latitanza ed il secondo vorrebbe approfittare della storia dell'altro per rilanciare una carriera stroncata sul nascere. Le bugie però, si sa, hanno le gambe corte.
Il thriller giornalistico che incrocia le strade di reporter prestati alla sezione omicidi e killer seriali abili nell'arte di (vincere?) manipolare la morbosa attenzione dei media per le loro malefatte, si arricchisce di un nuvo capitolo con questa storia vera (ma lo era anche Zodiac?) scritta dall'esordiente Rupert Goold con la consulenza dell'originale Michael Finkel, e sotto la supervisione produttiva di un Brad Pitt che dimostra di credere nelle doti analitiche del secchione sovrappeso e occhialuto di Jonah Hill (L'arte di vincere). [+]

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udiego martedì 26 settembre 2017
sufficiente Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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Non avevo gransdi aspettative ed invece ho trovato decisamente gradevola la visione per tutta la sua durata. Discreta la sceneggiatura, positivi gli attori. Opera più che sufficiente.

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filippo catani martedì 12 luglio 2016
insipido Valutazione 1 stelle su cinque
38%
No
62%

Tratto da una storia vera, il film racconta la storia di un reporter che scoprì che il suo nome era utilizzato in Messico da un pericoloso serial killer. Il giornalista, a seguito di una serie di vicissitudini che ne misero in gioco la carriera, decise di andare a scoprire il motivo per cui il killer avesse scelto proprio lui.
Peccato perchè il materiale per realizzare una bella pellicola c'era e il ritorno del sodalizio Hill-Pitt lasciava ben sperare. Invece il film è insopportabilmente troppo lento e noioso e finisce per incartarsi attorno al morboso rapporto killer-giornalista con Franco nei panni di quest'ultimo. Insomma un film senza mordente che non lascia nessuna traccia di se al termine della visione. [+]

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elgatoloco lunedì 27 giugno 2016
grande attrazione-contrasto nel film Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
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Viene in mente il meccanismo psicologico(Bolwby ne è l'autore)attrazione-fuga per questo"True story", tratto da un libro di Michael Finkel(che non è però l'autore della sceneggiatura, passata attraverso un traitement, ovviamente) giornalista in crisi che incontra Christian Longo, accusato di aver ucciso moglie e bambini(uxoricida e infanticida, tecnicamente)che gli consente di riprendere fiato come autore(di un libro-conversazione più che intervista)ma al tempo stesso di finire per dipendere dal sospettato. Fino alla fine rimane il dubbio, sulla colpevolezza di Longo e su questo il film, molto ben diretto da Rupert Goold gioca con un'alternanza"nobile"di campi-controcampi, dove il contrasto tra Jonah Hill(Finkel nel film)e James Franco(nella parte di Longo)è particolamente interessante, essendo Hill un corpulento occhialuto giornalista d'assalto ma soprattutto scrittore-intellettuale e Franco un più secco e scattante"mentitore"o comunque persona che sa tenere sulla graticola il suo interlocutore. [+]

[+] complimenti (di giovanni)
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scrigno magico giovedì 7 gennaio 2016
manca qualcosa... Valutazione 2 stelle su cinque
96%
No
4%

La visione di questo film mi ha lasciato piuttosto sconcertato... Mi sono perso dall'inizio alla fine della vicenda in attesa di un qualcosa che ho avuto l'impressione non sia arrivata mai. Non lo si può definire un thriller, quanto piuttosto una sorta di duello psicologico tra due persone, il giornalista e l'imputato, che si attraggono e respingono al tempo stesso. Ma al di là delle espressioni intense dei due bravi attori la trama non ci restituisce nemmeno nel finale qualcosa di convincente e men che meno appagante. Troppe chiavi di lettura restano aperte, senza risposte. La principale, il rapporto tra i due protagonisti offre solo bugie e silenzi fini a se stessi, mai realmente motivati, Un atteggiamento omertoso dell'imputato Chrstian Longo col giornalista Michael Finkel che in realtà non servono a coprire nessuno. [+]

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