caio
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lunedì 28 agosto 2023
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bel film, bravi attori, ottima sintesi.
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Un film che nella seconda parte si arricchisce di colpi di scena e accelera il ritmo. Sguardi, gesti, sottintesi di frazioni di secondo anziché melense sceneggiature dove bisogna sorbirsi 10 minuti di banalità anziché risolvere tutto con una carezza o con una strizzata d'occhio, stile anni '50. Evviva.
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p@ol1
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lunedì 27 marzo 2023
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bruciato
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Zoppicante e appena accettabile per poco più della metà. Da lì in poi viene tutto vanificato dall'autocompiacimento della regista/sceneggiatrice che getta tutto nelle fiamme, in ogni senso (avrebbe dovuto farlo prima di girarlo e riscriverne uno più decente).
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dariolodi
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giovedì 15 novembre 2018
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debordante
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La troppa roba nuoce a un film girato moto bene e interpretato magnificamente. La sceneggiatura fa fatica a tenere insieme tanti motivi e naviga a vista fra dramma e commedia. Sostanzialmente l'operazione non funziona, ma la regia sa il fatto suo e gli attori sono manichini stupendi. Molto rumore per qualcosa.
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andreina
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venerdì 18 maggio 2018
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bel film
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Non sono d'accordo con Nicola. Perché i bei film vengono così denigrati?????
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eleonorapanzeri
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venerdì 9 giugno 2017
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surreale
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Un paesino nel bel mezzo del nulla, Dungatar. Gretto, arretrato e provinciale, schiavo di ignoranza, maschilismo e mediocrità. Nulla di buono può crescere tra l’aridità di quel deserto, eppure è lì che la grande stilista internazionale Tilly Dunnage è nata e decide di tornare. Ci si domanda da subito cosa la spinga a questo ritorno, la vendetta o la mera ricerca della verità su un oscuro passato ormai dimenticato? [+]
Un paesino nel bel mezzo del nulla, Dungatar. Gretto, arretrato e provinciale, schiavo di ignoranza, maschilismo e mediocrità. Nulla di buono può crescere tra l’aridità di quel deserto, eppure è lì che la grande stilista internazionale Tilly Dunnage è nata e decide di tornare. Ci si domanda da subito cosa la spinga a questo ritorno, la vendetta o la mera ricerca della verità su un oscuro passato ormai dimenticato? Un film alternativo, che gioca di contrasti e paradossi. D’effetto gli abiti e la magia del trucco di scena, che gioca tra realtà ed illusione in un mondo che vorrebbe apparire bello ma non riesce a nascondere il marcio che lo domina. La trama appare strana, come l’epilogo inaspettato e spiazzante. Un film particolare, probabilmente non per tutti che cavalca una sottile ironia tra il surreale e l’onirico, svelando realtà meschine tra le pieghe drappeggiate di raffinato chiffon.
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vepra81
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giovedì 18 maggio 2017
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noioso e folle
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Un film lungo e noioso devo dire. Arrivato alla fine davvero con tanta fatica. Sconsigliato per passare una sera di tranquillità. Un film di matti e con trama fumosa. Occasione sprecata.
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mr.magoo
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mercoledì 10 maggio 2017
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l'angelo è tornato
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Tutta la storia è avvolta dal surreale,cosa che non sempre riesce a catturare l'attenzione dello spettatore.
Questa scelta,personalmente, non mi è dispiaciuta.
La noia infatti non appartiene alla pellicola ed i colpi di scena non mancano in un'atmosfera decisamente frizzante.
Tilly è indubbiamente una persona dall'animo gentile ,accompagnata da una cattiva sorte che non conosce limiti.
Ed in questo probabilmente c'è tutto il limite del film.
Troppa sfortuna che diventa paradosso anche quando,ritornando da grande al paese d'origine,è vicina a momenti di felicità sempre negati.
Anche accettando contorni fiabeschi, la storia non regge molto a meno che non ci si convinca che la fanciulla è effettivamente colpita da maledizione.
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Tutta la storia è avvolta dal surreale,cosa che non sempre riesce a catturare l'attenzione dello spettatore.
Questa scelta,personalmente, non mi è dispiaciuta.
La noia infatti non appartiene alla pellicola ed i colpi di scena non mancano in un'atmosfera decisamente frizzante.
Tilly è indubbiamente una persona dall'animo gentile ,accompagnata da una cattiva sorte che non conosce limiti.
Ed in questo probabilmente c'è tutto il limite del film.
Troppa sfortuna che diventa paradosso anche quando,ritornando da grande al paese d'origine,è vicina a momenti di felicità sempre negati.
Anche accettando contorni fiabeschi, la storia non regge molto a meno che non ci si convinca che la fanciulla è effettivamente colpita da maledizione.
Ovvio alla fine provare un meticoloso senso di vendetta verso ottusi ed infimi paesanotti.
Bravissima la Winslet.
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fausta rosa
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giovedì 15 settembre 2016
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talento e pregiudizio
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THE DRESSMAKER
Come definire The Dressmaker, di Jocelyn Moorhouse con Kate Winslet e Judy Davis, tratto dal romanzo di Rosalie Ham?
Nasce quasi come un western, diventa poi commedia ironica e cinica, a tratti nera, per passare al grottesco e al sentimentale, al giallo e al drammatico.
Tilly, Kate Winslet, elegante e affascinante, scende dal treno con sigaretta, abito nero di Dior, cappello a falda larga, tacco 12 e macchina da cucire della Singer. Torna nel suo paese sperduto, Duncatar, nel sud-est dell’Australia per ritrovare l’anziana madre, Molly ( Judy Davis), scorbutica , stravagante, da cui è stata allontanata in tenera età, e deve affrontare un passato doloroso e ancora misterioso che la vuole responsabile di un omicidio.
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THE DRESSMAKER
Come definire The Dressmaker, di Jocelyn Moorhouse con Kate Winslet e Judy Davis, tratto dal romanzo di Rosalie Ham?
Nasce quasi come un western, diventa poi commedia ironica e cinica, a tratti nera, per passare al grottesco e al sentimentale, al giallo e al drammatico.
Tilly, Kate Winslet, elegante e affascinante, scende dal treno con sigaretta, abito nero di Dior, cappello a falda larga, tacco 12 e macchina da cucire della Singer. Torna nel suo paese sperduto, Duncatar, nel sud-est dell’Australia per ritrovare l’anziana madre, Molly ( Judy Davis), scorbutica , stravagante, da cui è stata allontanata in tenera età, e deve affrontare un passato doloroso e ancora misterioso che la vuole responsabile di un omicidio. Ha imparato l’arte della sartoria presso i più grandi stilisti a Londra e Parigi e e vuole servirsi di quest’arte per vendicarsi della mentalità ottusa, bigotta, perbenista del posto, che ha rovinato la vita a lei e alla madre. Il suo obiettivo: trasformare le donne di Duncatar, liberandole dalle loro anguste forme e dagli assurdi pregiudizi. Determinata e decisa, sensuale e perfida, ma anche innamorata e fragile, ella rappresenta una insopportabile provocazione per una realtà immobile e retriva, in cui non c’è posto per talento e intelligenza, per aperture e cambiamenti, e in cui i ruoli sono quelli stabiliti dalla classe dominante. Incalzante il racconto, colorita la descrizione di ambienti e personaggi, coinvolgente lo stile nella prima parte del film, quella più riuscita. Poi il tono si fa melodrammatico, indebolendo la struttura e quasi confondendo lo spettatore sia per il genere che per gli sviluppi narrativi e i registri espressivi. Ricercato e convincente il cast. Da Hugo Weaving, l’eccentrico sergente Farrat che si sente in colpa per aver falsificato i fatti e ha un debole per i travestimenti femminili, a Judy Davis, l’anziana madre della protagonista, a Kate Winslet, Tilly, autorevole, versatile, intensa :un’artista a tutto tondo.
Nel complesso un bel film, che merita di essere visto, sebbene sbilanciato nell’insieme.
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gabriella
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martedì 30 agosto 2016
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tilly è tornata
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Si preannuncia quasi come un revenge movie l'apertura del film dell'australiana Jocelyn Moorhouse. Tilly ( Kate Winslet) torna a Dungater dopo molti anni di assenza, è vestita elegantemente di nero, in testa un cappello bianco a larga tesa, una valigetta in mano, è chiaro che ci sia un regolamento di conti da saldare ( viene in mente la scena di "Pronti a morire " quando Sharon Stone arriva in un paese del west per vendicarsi della morte del padre), è armata di una Singer quando fa il suo ingresso in un villaggio australiano polveroso , arido e desolato , che sembra un ambiente del far west, torna a casa da sua madre ( un'eccellente Judy Davis) alcolizzata ed emarginata dal villaggio perchè ritenuta pazza.
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Si preannuncia quasi come un revenge movie l'apertura del film dell'australiana Jocelyn Moorhouse. Tilly ( Kate Winslet) torna a Dungater dopo molti anni di assenza, è vestita elegantemente di nero, in testa un cappello bianco a larga tesa, una valigetta in mano, è chiaro che ci sia un regolamento di conti da saldare ( viene in mente la scena di "Pronti a morire " quando Sharon Stone arriva in un paese del west per vendicarsi della morte del padre), è armata di una Singer quando fa il suo ingresso in un villaggio australiano polveroso , arido e desolato , che sembra un ambiente del far west, torna a casa da sua madre ( un'eccellente Judy Davis) alcolizzata ed emarginata dal villaggio perchè ritenuta pazza. C'è qualcosa nel passato di Tilly , un ricordo da mettere a fuoco e recuperare. Allontanata al tempo perchè ritenuta responsabile della morte di un ragazzino allora suo coetaneo, non è ben accetta in paese, anche la madre apparentemente le è ostile. Ma Tilly è una donna determinata, è diventata una stilista capace e creativa, ha lavorato nelle migliori sartorie di Parigi e ben presto la sua abilità è sotto gli occhi di tutti, le donne accorrono per farsi confezionare un abito su misura e tra volant svolazzanti, e scollature audaci sembra che ci sia una specie di tregua alla cattiveria e al pettegolezzo. Di lei si accorge anche Teddy McSwiney ( Liam Hemsworth), il bello del paese che s'innamora di lei, ricambiato, e insieme scopriranno la verità su quel lontano incidente, con l'aiuto anche di un poliziotto che al tempo era stato costretto ad archiviare il caso ( uno strepitoso Hugo Weaving). Nonostante ciò , per Tilly sembra non ci sia pace, in un paese bigotto dove la maldicenza e la cattiveria è la vera maledizione, tutto le si rivolta contro e il film prende un'altra piega. Si cambia abito e si cambia registro, in una commistione di generi che crea qualche problema all'attenzione dello spettatore, si passa dal noir alla commedia, dal melò fino a un finale che costringe a ripartire quando sembra di essere arrivati. Ma come dice Tilly " del resto ho un talento innaturale per i tagli sbiechi". Nel complesso è un film piacevole, la Winslet è brava come sempre , raffinata, sensuale nelle sue forme morbide e burrose ( un look completamente diverso dall'infagottata miss Hoffman in "Steve Jobs"), la Davis è superlativa , nel suo ruolo borderline, gran classe davvero. Ci sono delle cosette rimaste in sospeso e lasciate là, ad esempio quando Tilly dice alla madre di aver perso un figlio , il discorso non è più ripreso in seguito, per cui non si capisce perchè sia stato citato. Buona la fotografia e la colonna sonora. Da vedere anche se non perfetto.
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domenica 12 giugno 2016
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il ritorno di tilly
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Una donna ritorna nel suo paese d'origine dopo esserne stata allontata da piccola. A casa ritrova la madre che l'ha dimenticata, i compaesani che o si incantano a guardarla o le sono contro, tutto per qualcosa accaduto in quella scuola elementare tanto, tanto tempo addietro. Questo è un nuovo inizio per lei. Un intreccio di sentimenti e situazioni particolari per la protagonista Tilly, la quale trasmette momenti di gioia e felicità sormontati a quelli di paura, odio e disperazione. Tutto questo avantaggiato da uno sfondo di un paesino qualunque in stile western, mezzo tetro e mezzo monotono, dove le signore stanno tutto il giorno a guardarsi e confrontarsi sulla moda, dove i signorini corteggiano le donne, ancvhe dove più di qualcuno vive a testa alta pur avendo alle spalle alcuni conti in sospeso, conti che la protagonista vuole risolovere e riporta alla luce, altro motivo che giustifica la tanta ostilità nei suoi confronti.
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Una donna ritorna nel suo paese d'origine dopo esserne stata allontata da piccola. A casa ritrova la madre che l'ha dimenticata, i compaesani che o si incantano a guardarla o le sono contro, tutto per qualcosa accaduto in quella scuola elementare tanto, tanto tempo addietro. Questo è un nuovo inizio per lei. Un intreccio di sentimenti e situazioni particolari per la protagonista Tilly, la quale trasmette momenti di gioia e felicità sormontati a quelli di paura, odio e disperazione. Tutto questo avantaggiato da uno sfondo di un paesino qualunque in stile western, mezzo tetro e mezzo monotono, dove le signore stanno tutto il giorno a guardarsi e confrontarsi sulla moda, dove i signorini corteggiano le donne, ancvhe dove più di qualcuno vive a testa alta pur avendo alle spalle alcuni conti in sospeso, conti che la protagonista vuole risolovere e riporta alla luce, altro motivo che giustifica la tanta ostilità nei suoi confronti. Amore, invidia, orgoglio, menzogna e onestà, tutto racchiuso in un film. Tilly è una donna che pur sembrando vanitosa incontra un coetaneo perso di vista dal dopo scuola, i due si innamorano; l'altro amore che emerge è quello per la madre che si vede da subito. Invidia e orgoglio descrivono la maggior parte del paese: quasi tutte le persone che ci vivono, che circondano la protagonista, come pure la menzogna che atteraversa i loro sguardi. Una storia senza dubbio coinvolgente, emozionante, travolgente, ricca di suspance e imprevedibile in ogni istante.
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