amon_ra
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lunedì 16 maggio 2016
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orribile!
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.... sembra un brutto film dei fratelli Coen, assolutamente inguardabile!!!
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dhany coraucci
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lunedì 16 maggio 2016
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tra violenza e incanto una favola tutta femminile
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Abbiamo perso il piacere di un abito confezionato su misura, l'incanto di un laboratorio di sartoria, la trepidazione nel vedere elencati i rilievi della nostra circonferenza, del nostro punto vita o la lunghezza esatta delle nostre braccia. Ma il vestito che si crea nell'atelier di Miss Kate Winslet è ancora più speciale perché realizza ciò a cui tutti aspireremmo: “apparire meno come si è e più come si vorrebbe essere”. Di solito i film schierati a favore delle donne finiscono sempre per avere qualcosa che mi irrita profondamente, in questo caso però lo consiglio con tutto il cuore: donne, non perdetevelo! Il film è femminile in tutto e per tutto.
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Abbiamo perso il piacere di un abito confezionato su misura, l'incanto di un laboratorio di sartoria, la trepidazione nel vedere elencati i rilievi della nostra circonferenza, del nostro punto vita o la lunghezza esatta delle nostre braccia. Ma il vestito che si crea nell'atelier di Miss Kate Winslet è ancora più speciale perché realizza ciò a cui tutti aspireremmo: “apparire meno come si è e più come si vorrebbe essere”. Di solito i film schierati a favore delle donne finiscono sempre per avere qualcosa che mi irrita profondamente, in questo caso però lo consiglio con tutto il cuore: donne, non perdetevelo! Il film è femminile in tutto e per tutto. A cominciare dalle straordinarie protagoniste e non mi riferisco solo alla Kate che come sempre è bravissima, ma anche a Judy Davis (la madre) attrice australiana eccellente e “indipendente” che ha sempre lavorato nel cinema d'autore (Cronenberg, Woody Allen) e la promettente Sarah Snook (Predestination), anch'essa australiana, nel ruolo un po' controverso di cliente complice e nemica. E' una favola australiana a tinte forti, che mescola drammi a gag, violenza a soavità nella cornice surreale di un paese sperduto e polveroso che assomiglia al far west e mette in scena storie di ordinaria prepotenza maschile senza trovare a tutti i costi un lieto fine ma sicuramente facendo risaltare in ciascuna donna (anche in quelle odiose e antipatiche) la forza straordinaria a cui può attingere, una forza che nasce dal dolore e dall’amore in egual misura e che è in grado di appiccare fuochi come di far divampare passioni, senza mai rinunciare alla propria identità femminile.
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kondor17
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domenica 15 maggio 2016
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australia, texas
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In un paesino dell'Australia, con ambienti e personaggi da far west, ritorna dopo un lungo esilio un personaggio misterioso, Tilly, che ha appreso a Parigi l'arte della sartoria. Sullo sfondo di un presunto omicidio, la storia si dipana tra un abito e un altro, a cui l'abile e seducente sarta sembra donare poteri diabolici e trasformanti. L'ambiente bigotto e rigidamente cattolico viene pian piano pervaso da un vento del nord che ricorda l'indimenticabile Chocolat. Un grande Hugo Weaving, nel ruolo comico a lui insolito di un dolce poliziotto con vizietto, e una grandissima Judy Davis, Molly la pazza, tengono desta l'attenzione in un film con molti cali di tensione, salvato da colpi di scena a ripetizione.
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In un paesino dell'Australia, con ambienti e personaggi da far west, ritorna dopo un lungo esilio un personaggio misterioso, Tilly, che ha appreso a Parigi l'arte della sartoria. Sullo sfondo di un presunto omicidio, la storia si dipana tra un abito e un altro, a cui l'abile e seducente sarta sembra donare poteri diabolici e trasformanti. L'ambiente bigotto e rigidamente cattolico viene pian piano pervaso da un vento del nord che ricorda l'indimenticabile Chocolat. Un grande Hugo Weaving, nel ruolo comico a lui insolito di un dolce poliziotto con vizietto, e una grandissima Judy Davis, Molly la pazza, tengono desta l'attenzione in un film con molti cali di tensione, salvato da colpi di scena a ripetizione. Mancato completamente l'obiettivo demonico, la storia scivola in una stucchevole storia d'amore. Discreta la Winslet, Hemsworth impalato. Regia da rivedere.
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robi_felice
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domenica 15 maggio 2016
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bella fotografia. sceneggiatura a singhiozzo
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Ovviamente, si tratta di pareri soggettivi.
La mia soggettività è peraltro questa: tre quarti del racconto si reggono con coerenza; poi inizia una sequela di variazioni, come nello spasmo di ottenere un racconto che colpisca.
Ma annoia.
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pier delmonte
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venerdì 13 maggio 2016
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tarantino versione rosa
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Ma quanto e’ bella la Winslet in questo film? Va bene che il posto in cui si trova fa davvero schifo, comunque un plauso alla Moorhouse, Tarantino in gonnella, brava, il finale delude pero’, ma nel complesso le due ore sono una goduria, con tutti i personaggi tarantini ani che si susseguono e la buona regia sui dettagli e una australiana fotografia… complimenti.
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ralphscott
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domenica 8 maggio 2016
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divertente e sgangherato.
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Trovo che la scrittura del film sia un po' confusa,non so quanto ispirata al plurivenduto romanzo da cui prende spunto,opera di un'esordiente scrittrice australiana. Tra malignità,bigottismo di maniera,buffo provincialismo,la comunità femminile del minuscolo paesello dove ha luogo la vicenda è il meglio del film. La Winslet vamp occasionale,in realtà è slavata ed imbolsita. Horazio Farrat di Hugo Weaving è un personaggio indimenticabile,spassosissimo.
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barone di firenze
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domenica 8 maggio 2016
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veraente ottimo
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Non conoscevo né la regista e poco anche gli attori, tantomeno il cinema autraliano, ma ho avuto una sensazion molo intensa è piacevole, a parte l'originalità della storia, che si svolge nella parte più arretrata della ricca Australia, mi ha colpito la recitazione degli attori, tutti bravi da actor studio. La regista Jocelyn Moorhouse ha diretto molti film in America, ma credo che qui nel suo paese abbia espresso il massimo delle sue potenzialità.Naturalmente Kate Winslet la conoscevo ma non mi aveva mai entusiasmato molto, ma questo volta forse per mano della regista ha reciato al top. Ma l'attrice ce mi ha fatto innamorare è Judi Davis, un'inteprtrazione mastodontica, Liam Hemswotth il bellone dela pellicola bravo ma essendo tremendamente affasciante il tutto è andato a scapito della recitazione.
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Non conoscevo né la regista e poco anche gli attori, tantomeno il cinema autraliano, ma ho avuto una sensazion molo intensa è piacevole, a parte l'originalità della storia, che si svolge nella parte più arretrata della ricca Australia, mi ha colpito la recitazione degli attori, tutti bravi da actor studio. La regista Jocelyn Moorhouse ha diretto molti film in America, ma credo che qui nel suo paese abbia espresso il massimo delle sue potenzialità.Naturalmente Kate Winslet la conoscevo ma non mi aveva mai entusiasmato molto, ma questo volta forse per mano della regista ha reciato al top. Ma l'attrice ce mi ha fatto innamorare è Judi Davis, un'inteprtrazione mastodontica, Liam Hemswotth il bellone dela pellicola bravo ma essendo tremendamente affasciante il tutto è andato a scapito della recitazione. Un altro istrione che mi a entuiasmato è Hugo Weavig che nella parte del sergente gay ha superato di gran lunga tutte le altre interpretazion di action. Che dire poi dell'attrice inglese Carline Goodall per gli attori inglesi essere bravi è una costante. Da tenere d'occhio l'ustraliana Sarah Snook che ha caratterizzato il suo pesonaggio egregiamente. Rebecca Gibney, James Mackay e Olivia Spraugue molto bravi anche loro, anche se sul suo conto non ho trovato notizie, quindi, rimangono per me ancora egli illustri sconosciuti. tal scopo non condivido la recensione su questo sito redatta da Gabriele Niola, infatti dice che la regista si è persa nel finale, ma a mio modesto avviso nulla ha a che vedere con la cinamatografia corrosiva spagnola né tanto meno con la parodia britannica il suo allungasi sulla parte finale affidndosi al sentimento a mio avviso, non è che un valore aggiuto a tutta la pellicola. Mi piaciuto molto! Consiglio a tutti i cinfeli di andare a vederlo.
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flaw54
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domenica 8 maggio 2016
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mille sfaccettature
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Inizia come un visto e rivisto ritorno a casa, ma poi vira nel comico, nel sentimentale, nel tragico e nel vendicativo. Una piacevole sorpresa con la "sarta" Kate Winslet che domina la scena sotto tutti i punti di vista ( anche da quello fisico, perché lo spettatore vede una donna vera che sprizza salute solo a guardarla! ). Inaspettata la prova di Hamsworth a suo agio nel suo per lui nuovo personaggio e anche quella di Hugo Weaving che dà il tono ironico alla vicenda. Ottimi anche i personaggi di contorno. Solo la parte iniziale si presenta un po' monotona, ma il film va visto per il suo essere fuori dagli schemi.
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gagula90
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mercoledì 4 maggio 2016
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così si firma un capolavoro
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Non andiamo più al cinema per vedere rappresentata la banalità della vita! Forse durante la nouvelle vague si, ma ora abbiamo fatto tesoro del passato per farne uno straordinario futuro! Il film comincia lentamente, per crescere ed esplodere letteralmente nel finale con un crescendo di tensione, passione e anche delusione. Assolutamente surreale e al contempo iper realistico. Alla fine anche la vendetta può essere un lieto fine, Macbeth docet!!!
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flyanto
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martedì 3 maggio 2016
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una donna in cerca di una spietata e meritata vend
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Quando una donna vuole vendicarsi, si adopera in ogni modo al fine di ottenere la tanto agognata vendetta ed il proprio riscatto ed è quello che prontamente si verifica nel film dell'australiana Jocelyn Moorhouse "The Dressmaker - Il Diavolo è Tornato".
Ambientata agli anni degli anni '50 nel favoloso ed ancora incontaminato paesaggio rurale australiano, la vicenda vede come protagonista una giovane donna (Kate Winslet) la quale dai tempi dell'infanzia è stata allontanata dal paese ed inserita in un istituto di correzione infantile poichè accusata di avere ucciso un suo compagno di classe. La bambina, ai tempi dunque invisa a tutta la provinciale e pettegola, nonchè benpensante comunità, come, del resto, anche la stessa mamma (Judy Davis) in quanto non sposata e madre, è cresciuta subendo l' astio e l'emarginazione dei propri coetanei e dell'intero paese e, una volta allontanata da esso e cresciuta ed aver viaggiato attraverso le principali città europee dove ella è riuscita ad imparare il mestiere della stilista, ritorna nei propri luoghi natii determinata più che mai di vendicarsi di tutti i suoi compaesani.
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Quando una donna vuole vendicarsi, si adopera in ogni modo al fine di ottenere la tanto agognata vendetta ed il proprio riscatto ed è quello che prontamente si verifica nel film dell'australiana Jocelyn Moorhouse "The Dressmaker - Il Diavolo è Tornato".
Ambientata agli anni degli anni '50 nel favoloso ed ancora incontaminato paesaggio rurale australiano, la vicenda vede come protagonista una giovane donna (Kate Winslet) la quale dai tempi dell'infanzia è stata allontanata dal paese ed inserita in un istituto di correzione infantile poichè accusata di avere ucciso un suo compagno di classe. La bambina, ai tempi dunque invisa a tutta la provinciale e pettegola, nonchè benpensante comunità, come, del resto, anche la stessa mamma (Judy Davis) in quanto non sposata e madre, è cresciuta subendo l' astio e l'emarginazione dei propri coetanei e dell'intero paese e, una volta allontanata da esso e cresciuta ed aver viaggiato attraverso le principali città europee dove ella è riuscita ad imparare il mestiere della stilista, ritorna nei propri luoghi natii determinata più che mai di vendicarsi di tutti i suoi compaesani. L'arrivo e l'inserimento nella comunità non sarà per lei facile, nonostante "seduca" le donne (ma anche gli uomini) con i bellissimi abiti che cuce apposta per loro, ma ormai la donna è cresciuta ed è diventata abbastanza forte di carattere da riuscire a reagire con tutti ed a ricercare piano piano quella vendetta tanto sperata che, sia pure tardi, finalmente ottiene.
Senza alcun dubbio la trama non presenta in sè nulla di particolare ed originale: piacevole e divertente e con il trionfo dell'eroina di turno il film si schiera con altre opere precedenti in cui si parla di riscatto sociale e personale del/della protagonista nel corso degli anni e dopo numerose e difficili lotte. Ma quello che rende altamente apprezzabile la pellicola della Moorhouse è soprattutto l'interpretazione ottima, come sempre del resto, di Kate Winslet unita a quella sopra le righe, ma quanto mai vera ed efficace, di Judy Davis nella parte della madre ubriacona ed un poco svitata. Gli altri personaggi costituiscono le solite figure di contorno: ognuna con le proprie particolari caratteristiche e nulla di più, ma in un contesto naturale, come quello degli ancora incontaminati paesaggi rurali dell'Australia il tutto assume un fascino maggiore ed amplificato unito anche ai bellissimi ed azzeccatissimi abiti che vestono la giunonica Kate Winslet, rendendola quanto mai attraente e seducente.
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