Horror claustrofobico di Matt Winn girato tutto in un deposito sotterraneo di box privati dove gli americani conservano cimeli cianfrusaglie ricordi segreti. Si presenta come un B-movie e ne ha tutto l’aspetto, dal cast alle inquadrature alla location, ma la sceneggiatura sorprende rivelandosi al di sopra della media dello stesso tipo di film con un plot ben congegnato, dialoghi non del tutto banali e con un messaggio di fondo che, come in un contrappasso dantesco, lega il destino di ciascun personaggio alle debolezze di cui è prigioniero, la vanità, il vizio, l’avidità, l’ipocrisia, metaforicamente e rispettivamente rappresentate dal paio di scarpe rosse, dalla droga, dal danaro rubato, dall’agendina, infine, in cui sono annotate cose inconfessabili dalla protagonista e la cui ricerca mette in moto la macchina teatrale.