Mistress America |
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Un film di Noah Baumbach.
Con Greta Gerwig, Lola Kirke, Matthew Shear, Jasmine Cephas Jones, Heather Lind.
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Titolo originale Mistress America.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 84 min.
- USA 2015.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 14 aprile 2016.
MYMONETRO
Mistress America
valutazione media:
3,20
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Emiliano Morreale
L'Espresso
Tracy (Lola Kirke) è una studentessa di college in crisi, con ambizioni letterarie. Arrivata dal New Jersey a New York, sperduta, si mette in contatto con la futura sorellastra, figlia dell'uomo che sua madre sta per sposare. Quest'ultima, Brooke (Greta Gerwig), è il suo opposto: una trentenne irruenta, creativa e dispersiva, persa dietro a mille progetti e al mondo notturno della città. Affascinata da lei, Tracy la convince ad andare in Connecticut dal suo ex e a chiedergli i soldi per aprire un ristorante. Nella trasferta li accompagnano un compagno di college e la sua gelosissima fidanzata. Ma quando Brooke scopre che Tracy l'ha trasformata in protagonista di un racconto, facendone un ritratto poco lusinghiero, il rapporto si incrina. La collaborazione di Baumbach con la compagna e co-sceneggiatrice Gerwig continua a dare i suoi frutti, in un'affettuosa prossimità al mondo femminile. Eppure il regista, ormai al suo nono film, si conferma anzitutto un allievo diligente e colto. Appartenente alla cerchia di Wes Anderson, che a tratti sembrava imitare in piccolo ("Lo stravagante mondo di Greenberg"), incarna un cinema indipendente East Coast molto à la page. In "Frances Ha" omaggiava un'idea di nouvelle vague intrecciata alla commedia sentimentale, e qui il modello si svela con la trasferta in Connecticut. Sono le commedie screwball anni '40 come "Susanna" o "L'orribile verità", nelle quali il Connecticut, ricorda il filosofo Stanley Cavell, era il corrispettivo del "mondo verde" delle commedie shakespeariane, come "Sogno di una notte di mezza estate". Dagli anni '30 e '40 Baumbach e Gerwig prendono con evidenza il fast talking, le battute a raffica, e la maniera di orchestrare le scene di gruppo. Il confronto tra le due protagoniste riprende il confronto tra generazioni prossime, come nel precedente film "Giovani si diventa": padri e figli ma anche fratelli maggiori e minori. Il cinema di Baumbach rimane però ostaggio di una coolness un po' superficiale; più gradevole che profondo, più fighetto che emozionante. Si ha l'impressione che sia sempre a un passo dal fare uno scatto, dal darci un grande film maturo e davvero suo. Il film generazionale, cinefilo, malinconico che finora ha solo sfiorato. "Mistress America".
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