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danybba
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martedì 2 maggio 2017
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pesante e scontato
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Visto a Roma in una sala quasi deserta, tutti non vedevamo l'ora finisse lo strazio
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flyanto
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giovedì 27 aprile 2017
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una figura femminile quasi spettrale
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"L'Accabadora" , con cui si intitola il film in questione, è o, meglio, era una figura femminile che in passato e, precisamente, sino agli anni '50, nei paesi, per lo più del Sud Italia, dava la buona morte ai malati terminali tramite il soffocamento o l'uso di un bastone. L'attrice Angela Finocchiaro interpreta magistralmente questo personaggio ancestrale, generalmente mal visto e dunque tenuto a distanza dalla Comunità, portatrice di morte e costretta a tale azione perchè tramandatale dalla madre, come si usava in quell'epoca. Nella pellicola viene rappresentato ed evidenziato anche il rapporto difficile e problematico che tale donna ha con una giovane nipote, figlia dell'ormai defunta sorella, nonchè, ripeto, la sua condizione di isolamento, dietro cui peraltro ella stessa si arrocca, che l'intera comunità le riserva.
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"L'Accabadora" , con cui si intitola il film in questione, è o, meglio, era una figura femminile che in passato e, precisamente, sino agli anni '50, nei paesi, per lo più del Sud Italia, dava la buona morte ai malati terminali tramite il soffocamento o l'uso di un bastone. L'attrice Angela Finocchiaro interpreta magistralmente questo personaggio ancestrale, generalmente mal visto e dunque tenuto a distanza dalla Comunità, portatrice di morte e costretta a tale azione perchè tramandatale dalla madre, come si usava in quell'epoca. Nella pellicola viene rappresentato ed evidenziato anche il rapporto difficile e problematico che tale donna ha con una giovane nipote, figlia dell'ormai defunta sorella, nonchè, ripeto, la sua condizione di isolamento, dietro cui peraltro ella stessa si arrocca, che l'intera comunità le riserva. Un perfetto quadro e ritratto d'epoca che il regista Enrico Pau molto efficacemente presenta sullo schermo, consegnando un'opera cinematografica quasi documentaristica, suggestiva nelle immagini e per ciò che concerne la stupenda fotografia, e molto ben interpretata da tutte le figure per lo più femminili presenti nella vicenda e, cioè, Angela Finocchiaro prima di tutte, la giovane Sara Serraiocco nella parte della nipote, Carolina Crescentini e l'irlandese Barry Ward in quella del medico di origini straniere. Va specificato che la pellicola è stata liberamente tratta dall'omonimo romanzo di Michela Murgia da cui Pau prende spunto solo per le suddette figure femminili e per l'ambientazione nella città di Cagliari, ma da cui si discosta nella trama in generale.
Consigliabile ma per pochi.
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domenica 23 aprile 2017
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buuuu
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gufetta76
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sabato 22 aprile 2017
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cagliari misteriosa e poetica
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La trama non è quella del libro della Murgia,ma non importa il film è molto bello e originale,nonostante si prenda tempi lunghi è ben recitato. La fotografia è la regia sono delicate come un soffio. Consigliato
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marco
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sabato 22 aprile 2017
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che bella disattenzione!
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Esimia casella, dovrebbe sapere che per essere illuminati gli interni devono essere prima realizzatii. Se ne occupa lo scenografo, autore delle immagini che lei come tanti ignara. Questo film, "una pittura in movimento" si regge sull'espressione scenografica oltre che sulla recitazione. La invito a informarsi chi è l'autore della scenografia, dia un'occhiata al suo curriculum e si scusi, non tanto con lui, ma con i lettori che hanno ancora la bontà di leggerla.
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