nino pell.
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martedì 8 dicembre 2015
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intenso e magistralmente diretto
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Ottima pellicola girata dal regista Ron Howard. Due ore che scorrono in maniera intensa e magistralmente diretta. Un film dallo stile propriamente classico supportato dalle moderne tecnologie cinematografiche in maniera perfetta e mai banalmente fumettistica. Il viaggio della baleniera Essex nel secolo ottocento alla caccia della famosa balena bianca rivive in questo film spettacolare, avvincente e dove risulta molto arguta la capacità del regista nel descriverci soprattutto gli aspetti psicologici dei protagonisti con le loro relative contraddizioni: da qualche iniziale sentimento di astio e di rancore, ad una comune alleanza e fratellanza nella lotta alla sopravvivenza. Tra i miei film preferiti nell'ambito di questa stagione cinematografica 2014-2015.
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Ottima pellicola girata dal regista Ron Howard. Due ore che scorrono in maniera intensa e magistralmente diretta. Un film dallo stile propriamente classico supportato dalle moderne tecnologie cinematografiche in maniera perfetta e mai banalmente fumettistica. Il viaggio della baleniera Essex nel secolo ottocento alla caccia della famosa balena bianca rivive in questo film spettacolare, avvincente e dove risulta molto arguta la capacità del regista nel descriverci soprattutto gli aspetti psicologici dei protagonisti con le loro relative contraddizioni: da qualche iniziale sentimento di astio e di rancore, ad una comune alleanza e fratellanza nella lotta alla sopravvivenza. Tra i miei film preferiti nell'ambito di questa stagione cinematografica 2014-2015. Assolutamente da vedere.
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38ogeid
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lunedì 7 dicembre 2015
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grande potenziale inespresso.
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Premetto che Ron Howard non mi ha mai esaltato alla regia, l'ho sempre trovato abbastanza mediocre con pellicole spesso e volentieri anaffettive. Stessa sensazione che ho provato guardando Heart of the sea, film con grande potenziale ma che a mio modo di vedere risulta finto sia nell'interretazione che nella regia.
Alcune scene sono veramnte da cinema di serie B, è un film che non coinvolge nonostante "l'epica" vicenda.
Si lascia guardare per due ore ma non emozioina mai. Sul genere, Master and Commander di Weir, fatto più di dieci anni fa, è un'altro livello di cinema.
Occasione sprecata, peccato.
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elpiezo
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lunedì 7 dicembre 2015
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epico ed intelligente!!!!!
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Ron Howard racconta la storia di Moby Dick bilanciando spettacolo ed epicità trattando con i guanti una vicenda che oscilla da sempre tra verità e finzione.
L'aitante Hemsworth ed un pugno di eroici marinai a bordo di un'angusta baleniera, uomini ossessionati dalla voglia di ricchezza ed il desiderio di un pronto ritorno in patria.
Non solo l'avvincente scontro con il celebre mostro marino, peraltro descritto minuziosamente da una sapiente sceneggiatura, nel film troviamo tutte le sfumature che emergono dall'animo umano quando la natura delle cose costringe ad atroci sofferenze e scelte impensabili.
Provvisto di una calda patina degna di un film d'altri tempi, Heart of the sea non è solo un godibilissimo film d'avventura, ma un valido racconto di formazione incentrato sul rispetto verso un'antica storia che continua ad affascinare.
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vincenzo ambriola
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lunedì 7 dicembre 2015
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inversione di ruolo
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Herman Melville va a Nantucket a intervistare Thomas Nickerson, uno dei pochi superstiti del naufragio dell'Essex, nave baleniera affondata in circostanze misteriose. Durante l'intervista, Melville ricostruisce la storia dell'Essex e le abominevoli vicende del naufragio, vicende che hanno profondamente turbato la coscienza di Thomas. Terminata la sua missione, e liberato Thomas dal peso del silenzio e del rimorso, Melville riscrive la storia reale ribaltando il ruolo della balena bianca, di Moby Dick, inventando un nuovo personaggio, il capitano Achab, e una nuova baleniera, la Pequod. La ricostruzione dell'ultimo viaggio dell'Essex è straordinariamente efficace, Il clima di bordo, le difficoltà a manovrare un veliero nel mare in tempesta, le tensioni all'interno dell'equipaggio sono tratteggiate con grande padronanza di linguaggio e di immagini, senza che gli inevitabili effetti speciali prendano il sopravvento.
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Herman Melville va a Nantucket a intervistare Thomas Nickerson, uno dei pochi superstiti del naufragio dell'Essex, nave baleniera affondata in circostanze misteriose. Durante l'intervista, Melville ricostruisce la storia dell'Essex e le abominevoli vicende del naufragio, vicende che hanno profondamente turbato la coscienza di Thomas. Terminata la sua missione, e liberato Thomas dal peso del silenzio e del rimorso, Melville riscrive la storia reale ribaltando il ruolo della balena bianca, di Moby Dick, inventando un nuovo personaggio, il capitano Achab, e una nuova baleniera, la Pequod. La ricostruzione dell'ultimo viaggio dell'Essex è straordinariamente efficace, Il clima di bordo, le difficoltà a manovrare un veliero nel mare in tempesta, le tensioni all'interno dell'equipaggio sono tratteggiate con grande padronanza di linguaggio e di immagini, senza che gli inevitabili effetti speciali prendano il sopravvento. Il naufragio e la sopravvivenza sulle scialuppe ripercorrono tappe classiche già viste sullo schermo. Colpisce l'inversione del ruolo della balena, da nemico da inseguire per vendicare antichi affronti diventa lo strenuo difensore del suo territorio, del suo branco. I nemici sono i balenieri, umani malvagi che violano lo spazio di mare, i banchi estremi, in cui le balene vivono serene e si riproducono senza paura. Metafora del tempo attuale, Moby Dick diventa umano nel suo impeto vendicativo, dimostrando che la natura non è intrinsecamente buona ma, soprattutto, che la sua legge del più forte a volte vede perdere anche chi crede di essere invincibile.
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vincenzo ambriola
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lunedì 7 dicembre 2015
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inversione di ruolo
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Herman Melville va a Nantucket a intervistare Thomas Nickerson, uno dei pochi superstiti del naufragio dell'Essex, nave baleniera affondata in circostanze misteriose. Durante l'intervista, Melville ricostruisce la storia dell'Essex e le abominevoli vicende del naufragio, vicende che hanno profondamente turbato la coscienza di Thomas. Terminata la sua missione, e liberato Thomas dal peso del silenzio e del rimorso, Melville riscrive la storia reale ribaltando il ruolo della balena bianca, di Moby Dick, inventando un nuovo personaggio, il capitano Achab, e una nuova baleniera, la Pequod. La ricostruzione dell'ultimo viaggio dell'Essex è straordinariamente efficace, Il clima di bordo, le difficoltà a manovrare un veliero nel mare in tempesta, le tensioni all'interno dell'equipaggio sono tratteggiate con grande padronanza di linguaggio e di immagini, senza che gli inevitabili effetti speciali prendano il sopravvento.
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Herman Melville va a Nantucket a intervistare Thomas Nickerson, uno dei pochi superstiti del naufragio dell'Essex, nave baleniera affondata in circostanze misteriose. Durante l'intervista, Melville ricostruisce la storia dell'Essex e le abominevoli vicende del naufragio, vicende che hanno profondamente turbato la coscienza di Thomas. Terminata la sua missione, e liberato Thomas dal peso del silenzio e del rimorso, Melville riscrive la storia reale ribaltando il ruolo della balena bianca, di Moby Dick, inventando un nuovo personaggio, il capitano Achab, e una nuova baleniera, la Pequod. La ricostruzione dell'ultimo viaggio dell'Essex è straordinariamente efficace, Il clima di bordo, le difficoltà a manovrare un veliero nel mare in tempesta, le tensioni all'interno dell'equipaggio sono tratteggiate con grande padronanza di linguaggio e di immagini, senza che gli inevitabili effetti speciali prendano il sopravvento. Il naufragio e la sopravvivenza sulle scialuppe ripercorrono tappe classiche già viste sullo schermo. Colpisce l'inversione del ruolo della balena, da nemico da inseguire per vendicare antichi affronti diventa lo strenuo difensore del suo territorio, del suo branco. I nemici sono i balenieri, umani malvagi che violano lo spazio di mare, i banchi estremi, in cui le balene vivono serene e si riproducono senza paura. Metafora del tempo attuale, Moby Dick diventa umano nel suo impeto vendicativo, dimostrando che la natura non è intrinsecamente buona ma, soprattutto, che la sua legge del più forte a volte vede perdere anche chi crede di essere invincibile.
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paulnacci
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lunedì 7 dicembre 2015
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il fascino della balena bianca
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Ottimo film molto scorrevole il tempo vola , bravi gli attori ispirato ad una storia vera , molto incentrato sulla lotta per la sopravvivenza , in certi parti mi ha fatto ricordare l'avventura di Shacketon e le avventure di Gordon Pym. Riprende un filone molto attuale in questi anni cioè la rivolta della natura nei confronti dell' uomo avido distruttore poco lungimirante e incurante dei danni provocati dalle sue azioni.
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mauro
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lunedì 7 dicembre 2015
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la balena di ron
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Il film è piacevole, non inutilmente realista e quindi crudo nelle scene più violente, pur non togliendo nulla alla drammaticità del momento, finalmente qualcuno ha capito che lo splatter non serve. E' ben recitato il ritmo è giusto, lo spettatore non si annoia mai e non si può dire che il prodotto non sia confezionato bene. Alla fine la Balena di Melville è il racconto stesso della storia, racconto che lascerà andare per salvare ciò che è più importante dei fatti cronologici: il loro significato. Così come la balena del capitano sarà guardare in faccia se stesso. Insomma ognuno di noi ha la propria balena da rincorrere che comunque non può afferrare nè sconfiggere perchè la balena è l'accettazione del proprio vivere in quanto tale, dal quale non si può scappare.
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Il film è piacevole, non inutilmente realista e quindi crudo nelle scene più violente, pur non togliendo nulla alla drammaticità del momento, finalmente qualcuno ha capito che lo splatter non serve. E' ben recitato il ritmo è giusto, lo spettatore non si annoia mai e non si può dire che il prodotto non sia confezionato bene. Alla fine la Balena di Melville è il racconto stesso della storia, racconto che lascerà andare per salvare ciò che è più importante dei fatti cronologici: il loro significato. Così come la balena del capitano sarà guardare in faccia se stesso. Insomma ognuno di noi ha la propria balena da rincorrere che comunque non può afferrare nè sconfiggere perchè la balena è l'accettazione del proprio vivere in quanto tale, dal quale non si può scappare. Unapecca del film forse è il racconto eccessivamente favolistico, sia come narrazione che come caratterizzazione dei personaggi, assomiglia un po' ad un'isola del tesoro ed in Moby Dick non c'è questa atmosfera. Qui la fa da padrone non tanto il concetto di bene o male, ma il giudizio verso se stessi, degli altri verso di noi, del modo d'affrontare le situazioni, per il resto gli uomini sono uomini e basta, il nostro limite è ben delineato secxondo questo film. Il limite tuttavia è quello di raccontare un naufragio accaduto realmente, già storia a sè interessante, intrecciato alla genesi di un romanzo, in qualche modo però già presente nella pellicola è un po' troppo per un film di due ore, sicuramente da vedere, in ogni caso, una pellicola un po' d'altri tempi per capacità narrativa e sua costruzione.
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andrelibero
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domenica 6 dicembre 2015
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la salsedine sulla pelle
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Un film robusto e intenso, forte di un ottima fotografia e una grande recitazione da parte degli attori, la trama riesce quasi sempre a tenere alta la concentrazione e fa immedesimare lo spettatore nelle prove e sofferenze che i protagonisti del film devono affrontare. Essendo un film in cui l'unico protagonista è il mare penso che non a tutti possa piacere, ma se vi piacciono le avventure marinare la navigazione a vela e la distese sconfinate dell'oceano dovete assolutamente vederlo. Avendo letto da non molto tempo il libro Moby Dick ho potuto apprezzare ancora di più il film.
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flaw54
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domenica 6 dicembre 2015
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e' ron howard
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È un buon film anche con sfumature epiche, ma come tutti quelli di Ron Howard non totalmente coinvolgente. Bravi gli attori, ottimi gli effetti speciali, ma si insinua sempre nel lo spettatore un non so che di costruito. Lo spettatore guarda, è anche affascinato da certe scene, ma esce con un retrogusto amaro. Comunque un film che vale il prezzo del biglietto.
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ale991
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domenica 6 dicembre 2015
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moby dick di ron howard
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Film molto bello, le uniche due pecche del film sono che ricade nei cliché del genere cinematografico e che gli atti di cannibalismo sono raccontati oralmente e non visivamente.
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