no_data
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giovedì 9 novembre 2017
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un mondo magico
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Ho visto “Il Mondo Magico” e del film mi ha colpito la freschezza non cercata dell’opera prima. Non ci sono effetti speciali, né forti emozioni o azioni spettacolari, ma questo promuove altri tipi di sentimenti, ci si ferma a riflettere. Il film ispira serenità, nonostante lo sfondo di guerra degli interessanti filmati d’epoca e le storie drammatiche ma composte dei protagonisti.
La trama scorre fluida, il ritmo permette di seguire il racconto, di soffermarsi sui personaggi e sul senso delle loro storie, i flashbacks vivacizzano la narrazione.
La scena di Gianni (Raffaele Schettino) nella neve, l’incontro con la giovane donna russa, mi riportano alla mente racconti sulla seconda guerra mondiale.
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Ho visto “Il Mondo Magico” e del film mi ha colpito la freschezza non cercata dell’opera prima. Non ci sono effetti speciali, né forti emozioni o azioni spettacolari, ma questo promuove altri tipi di sentimenti, ci si ferma a riflettere. Il film ispira serenità, nonostante lo sfondo di guerra degli interessanti filmati d’epoca e le storie drammatiche ma composte dei protagonisti.
La trama scorre fluida, il ritmo permette di seguire il racconto, di soffermarsi sui personaggi e sul senso delle loro storie, i flashbacks vivacizzano la narrazione.
La scena di Gianni (Raffaele Schettino) nella neve, l’incontro con la giovane donna russa, mi riportano alla mente racconti sulla seconda guerra mondiale. Il candore di queste immagini è molto efficace, esorcizza la drammaticità di quei racconti. Non si viene distratti dal dramma, da effetti sonori e visivi particolari, ci si concentra sull’essenziale: la solitudine del soldato, l’inattesa e insperata solidarietà dell’altro.
Il canto di Mariella (la bravissima Mara Calcagni), limpido, pulito, ha il suono del riscatto. Intense le interpretazioni di Teresa (Chiara Travisonni) e di Tina (Alessandra Tavarone). Bravissimi i musici (Banda della Posta, Cantori della Valnerina, Duo della lega di cultura).
Credo che il regista abbia colto e rappresentato molto bene aspetti di cultura e tradizione popolare (gli amici all’osteria, la festa di matrimonio), anche attraverso la attenta ricerca dei canti e delle musiche e abbia fatto emergere, senza appesantire, dinamiche storiche e politiche all'interno del tessuto delle storie dei personaggi.
E’ un film sui sentimenti, sul magico nella vita, in un contesto storico e sociale accuratamente ricostruito. Bella la fotografia, i costumi, i colori, la luce. E’ un film che vorrei rivedere, che mi ha lasciato la sensazione che ci sia altro da scoprire.
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pina78
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giovedì 26 ottobre 2017
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bel film
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Il film mi è piaciuto sotto tanti aspetti. Ne avevo sentito parlare bene e ho acquistato il DVD con Il mattino. Contenta di averlo visto finalmente: belle immagini, recitazione buona, musiche splendide. Mi ha fatto ripensare ai miei nonni.
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fortunato
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sabato 28 gennaio 2017
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un passato presente
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Ho visto il film al cinema di Fondi..Bella storia raccontata tra passato e presente ed anche per questo ben movimentata..Stupendi i canti popolari e le ambientazioni..Parecchi gli spunti di riflessione..Bel film.. Assolutamente da vedere!
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mara65
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venerdì 27 gennaio 2017
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commenti falsi
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Ho avuto l'occasione di vedere - Ho auto modo di vedere - Ho avuto piacere di vedere - Ho visto - Ho visto - Visto - Visto.
8 dei 9 commenti sono praticamente uguali e danno 4 stelle ad un film pessimo.
Sospetto altamente che siano commenti scritti dagli autori del film.
Per la cronaca il film è girato male, con una fotografia approssimativa, con diversi errori di grammatica cinematografica.
Pare che l'obiettivo non è stato quello di fare un bel film, quanto di fare un film sulla guerra, che potesse smuovere gli animi sensibili.
L'autore si è quindi concentrato più che altro sul portare a termine frettolosamente e nel miglior modo possibile una storia poco originale e senza nessuno spunto degno di nota.
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Ho avuto l'occasione di vedere - Ho auto modo di vedere - Ho avuto piacere di vedere - Ho visto - Ho visto - Visto - Visto.
8 dei 9 commenti sono praticamente uguali e danno 4 stelle ad un film pessimo.
Sospetto altamente che siano commenti scritti dagli autori del film.
Per la cronaca il film è girato male, con una fotografia approssimativa, con diversi errori di grammatica cinematografica.
Pare che l'obiettivo non è stato quello di fare un bel film, quanto di fare un film sulla guerra, che potesse smuovere gli animi sensibili.
L'autore si è quindi concentrato più che altro sul portare a termine frettolosamente e nel miglior modo possibile una storia poco originale e senza nessuno spunto degno di nota. Il film si tascina stancamente fino alla fine, dimenticando di approfondire l'unica tematica veramente importante, quella della rinuncia alla guerra da parte di Gianni, disertore che (anche qui) in maniera fin troppo frettolosa e facile, fugge dal fronte e si rifugia in una casa di contadini, la cui figlia si innamora di lui, (clichè stantio) nemmeno fosse l'uomo più bello del mondo.
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piliuccio
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lunedì 23 gennaio 2017
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buon film
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Il film scorre bene, attraversando la storia italiana nei nodi piu' importanti degli ultimo decenni
Bellissime le musiche, la fotografia e la scelta di attori non professionisti rende il film ancora più vero.
Mi pare di aver capito che e' il film d'esordio del regista. Bene, avanti così!
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luisa
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lunedì 23 gennaio 2017
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tra soria, cultura orale e antropologia...
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Visto sabato 21 al Nuovo (e riaperto) spazio del Cinema Aquila a Roma.
Non è facile affrontare in un unico film tematiche antropologiche, storiche e attinenti alla narrazione orale ma Raffaele Schettino ci riesce benissimo! Quel 'mondo magico' arriva allo spettatore nella sua essenza e funzione, non come superstizione o folklore...i canti che narrano le vicende affrontate nel film sono accuratamente scelti e interpretati in modo eccezionale da Mara Calcagni, attrice e interprete che accresce il valore del film. Bellissima la fotografia e da ammirare l'aver girato le scene nei singoli e specifici luoghi delle vicende narrate. Accurato il lavoro di ricerca antropologica, storica e etnomusicologica in un film sobrio ma che stimola la riflessione.
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Visto sabato 21 al Nuovo (e riaperto) spazio del Cinema Aquila a Roma.
Non è facile affrontare in un unico film tematiche antropologiche, storiche e attinenti alla narrazione orale ma Raffaele Schettino ci riesce benissimo! Quel 'mondo magico' arriva allo spettatore nella sua essenza e funzione, non come superstizione o folklore...i canti che narrano le vicende affrontate nel film sono accuratamente scelti e interpretati in modo eccezionale da Mara Calcagni, attrice e interprete che accresce il valore del film. Bellissima la fotografia e da ammirare l'aver girato le scene nei singoli e specifici luoghi delle vicende narrate. Accurato il lavoro di ricerca antropologica, storica e etnomusicologica in un film sobrio ma che stimola la riflessione. La scelta di attori non professionisti ma legati ai luoghi in cui si svolgono le storie restituisce valore alla memoria e alla narrazione orale e condivisa dalle comunità. Assolutamente da vedere!
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folignoli
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sabato 21 gennaio 2017
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amatoriale
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Da apprezzare l'impegno per la storia molto variopinta e la partecipazione di numerosissime comparse, nonchè per la caratterizzazione dei luoghi rurali, di cui si parla sempre meno. Ma questo non basta per cimentarsi nella difficile arte cinematografica. I numerosi ruoli interpretati da gente del posto senza esperienza, se da una parte valorizzano i luoghi, dall'altra abbassano notevolmente la già mediocre media recitativa, rendendo il risultato (purtroppo) amatoriale. A questo contribuisce anche l'audio miscelato male, in cui si avverte il taglio e montaggio di ogni singola battuta. Il film si presenta come una macedonia di eventi, ove non si riesce a percepire il sapore di ciascuno.
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Da apprezzare l'impegno per la storia molto variopinta e la partecipazione di numerosissime comparse, nonchè per la caratterizzazione dei luoghi rurali, di cui si parla sempre meno. Ma questo non basta per cimentarsi nella difficile arte cinematografica. I numerosi ruoli interpretati da gente del posto senza esperienza, se da una parte valorizzano i luoghi, dall'altra abbassano notevolmente la già mediocre media recitativa, rendendo il risultato (purtroppo) amatoriale. A questo contribuisce anche l'audio miscelato male, in cui si avverte il taglio e montaggio di ogni singola battuta. Il film si presenta come una macedonia di eventi, ove non si riesce a percepire il sapore di ciascuno. All'inizio alcuni minuti di immagini di repertorio in bianco e nero (sono molte le scene di repertorio della guerra e di scioperi utilizzate nel film), ci introducono nel periodo della seconda guerra mondiale. Subito dopo, una evidente scritta in sovraimpressione ci fa capire che siamo nelle vicinanze di Terni (città da cui scrivo). Il film ha frequenti salti temporali, che disorientano e rendono oltremodo difficile la comprensione della storia, spesso (ma non sempre) distinte attraverso il bianco e nero. Il mondo magico è una storia d'amore, quella di Gianni (interpretato dal regista Schettino) che dapprima si promette sposo ad una ragazza bruttina Emiliana, poi tornando al suo paese, sposa una bellissima fanciulla, che poi tradisce (inspiegablmente) con la cugina della stessa. Nel mezzo ci sono tante musiche cantate dai Cantori della Valnerina, adatte per una sagra paesana, più che per un film. E poi un figlio sordo, poi i continui inserti audio che ci ricordano ogni volta del momento storico in cui ci troviamo, poi ancora l'Umbria e così via, per arrivare ad un finale spento ed affrettato. Troppa carne al fuoco rischia di cuocere male. Metto 2 stelle per l'impegno, ma ne vale una sola.
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elv61
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sabato 14 gennaio 2017
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da vedere
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Ho visto il film in occasione dell’anteprima tecnica a Lioni il 20 ottobre.La storia ambientata nel secondo dopoguerra tra Lombardia, Umbria e Irpinia è ben raccontata, un tuffo in un passato per molti versi ancora attuale. Bravi gli attori, non professionisti, suggestive le musiche e i canti della tradizione orali.Un film da vedere.
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mich61
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sabato 7 gennaio 2017
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ogni buona storia deve essere raccontata
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Visto il 20 ottobre al Cinema Nuovo di Lioni in occasione dell'anteprima tecnica, un film che consiglio per diversi motivi:
la storia che racconta, la difesa del diritto al lavoro, la storia e' ambientata alla fine della seconda guerra mondiale ma, purtroppo il tema e' attualissimo,
gli attori, bravi, non professionisti, reclutati direttamente nei luoghi dove il film e' stato girato,
belli i costumi e i luoghi che, per quelli che conosco, sono come Schettino li mostra,
infine ma, non per ordine di importanza, le musiche ed i canti popolari interpretati dalla bravissima Mara
Calcagni.
Ripeto un buon film da vedere perche' la storia che racconta ben compensa l'assenza degli
effetti speciali tanto cari al cinema americano.
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Visto il 20 ottobre al Cinema Nuovo di Lioni in occasione dell'anteprima tecnica, un film che consiglio per diversi motivi:
la storia che racconta, la difesa del diritto al lavoro, la storia e' ambientata alla fine della seconda guerra mondiale ma, purtroppo il tema e' attualissimo,
gli attori, bravi, non professionisti, reclutati direttamente nei luoghi dove il film e' stato girato,
belli i costumi e i luoghi che, per quelli che conosco, sono come Schettino li mostra,
infine ma, non per ordine di importanza, le musiche ed i canti popolari interpretati dalla bravissima Mara
Calcagni.
Ripeto un buon film da vedere perche' la storia che racconta ben compensa l'assenza degli
effetti speciali tanto cari al cinema americano.
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andrea
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sabato 7 gennaio 2017
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da vedere
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Ho avuto il piacere di vedere questo film per caso a Terni qualche settimana fa. Il film narra la storia di Gianni, un uomo che fugge dagli orrori della guerra, trova rifugio al nord lontano dalla sua Irpinia, dove tornerà subito dopo l'armistizio, ma che sara' costretto a lasciare di nuovo per mantenere la famiglia e andare a fare il carabiniere a Terni. Nel mezzo degli scioperi delle acciaierie vivrà con dolore e consapevolezza la diffcoltà di combattere dalla parte sbagliata contro uomini che chiedono solo di lavorare . Sullo sfondo, una maledizione, lanciata dalla donna che lo amava e lo aveva protetto al nord, presto dimenticata e tradita da Gianni desideroso di cancellare in fretta la guerra e tutto quello che la riguardava.
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Ho avuto il piacere di vedere questo film per caso a Terni qualche settimana fa. Il film narra la storia di Gianni, un uomo che fugge dagli orrori della guerra, trova rifugio al nord lontano dalla sua Irpinia, dove tornerà subito dopo l'armistizio, ma che sara' costretto a lasciare di nuovo per mantenere la famiglia e andare a fare il carabiniere a Terni. Nel mezzo degli scioperi delle acciaierie vivrà con dolore e consapevolezza la diffcoltà di combattere dalla parte sbagliata contro uomini che chiedono solo di lavorare . Sullo sfondo, una maledizione, lanciata dalla donna che lo amava e lo aveva protetto al nord, presto dimenticata e tradita da Gianni desideroso di cancellare in fretta la guerra e tutto quello che la riguardava. Un film che si muove su piu' livelli spazio-temporali che si sovrappongono senza confondersi, accompagnati dai canti della tradizione orale, interpretato da attori non professionisti ma legati ai luoghi e alle storie che raccontano. Insomma a me il film è piaciuto, fa parte di un cinema che parla di storie in cui possiamo ritrovarci, del mondo magico dei rapporti umani che non ha bisogno di super eroi o storie eccezzionali per poter essere raccontato.
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