Padri e figlie

...anche se non era poi così difficile!
Con "Padri e Figlie" il regista nostrano ci presenta senza ombra di dubbio il uso miglior lavoro hollywoodiano. Certo non mancano i tipici espedienti mucciniani: le frenetiche corse dei protagonisti (accompagnate dalla bellissima colonna sonora del fedele Paolo Buonvino), le urla isteriche per strada, i pianti sileziosi, il dramma più puro, ma la qualità dei contenuti riesce a farceli digerire facilmente.Il fruitore è accompagnato attraverso le difficoltà affettive della protagonista (una sorprendete Amanda Seyfried), comprendendo  la sua paura del passato e del futuro, il suo senso di solitudine, l'incapacità di amare. Interessante e ben costruito è lo sviluppo della storia su un doppio piano temporale che vede da un lato il rapporto di un padre con la sua "patatina" e dall'altro il rapporto di una donna con se stessa e con la sua insana tendena all'autolesionismo. Sentimenti ben descritti e ben caratterizzati grazie al lavoro del regista e soprattutto alla grande interpretazione della protagonista. Non aiuta in questo senso la scrittura, ad opera dell'esordiene Brad Desch, scontata e banale, dovuta forse anche all'inesperienza dello sceneggiatore. Muccino è riuscito con grande maestria a gestire un cast di stelle quali Crowe, Fonda, Kruger, Spencer, senza cadere nelle trappole del sentimentalismo forzato e del melo improntato a commuovere a tutti costi lo spettatore. Tirando le somme: ci viene presentato un film bellissimo che merita sicuramente la visione e che può segnare un cambiamento di tendenza positivo nel cinema di Muccino, che possa farlo apprezzare di più oltre che all'estero anche nella sua patria dove non sempre viene associato a quel poco di buon cinema che ci è rimasto.