pisiran
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mercoledì 9 novembre 2016
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semplice e educato
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Il film ispirato a una storia vera, tratta di marito e moglie che avendo perso in guerra l'unico figlio, si ribellano al regime nazista colpevole della morte di quest'ultimo e di tutti i disastri che ne seguiranno, spargendo cartoline in varie zone di Berlino con messaggi contro Hitler e il suo regime, atti ad aprire gli occhi e la mente a chi queste missive dovesse leggere.
Certo come dice il protagonista è solo un granello di sabbia dentro una macchina, ma se i granelli di sabbia si moltiplicassero potrebbe accadere che la macchina si inceppi.
Il film si evolve in una semplicità sia visiva che di dialogo, accompagnando lo spettatore in questa storia che fa ricordare la vicenda della "Rosa Bianca" di Monaco e che come quei giovani studenti finirà nello stesso modo.
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Il film ispirato a una storia vera, tratta di marito e moglie che avendo perso in guerra l'unico figlio, si ribellano al regime nazista colpevole della morte di quest'ultimo e di tutti i disastri che ne seguiranno, spargendo cartoline in varie zone di Berlino con messaggi contro Hitler e il suo regime, atti ad aprire gli occhi e la mente a chi queste missive dovesse leggere.
Certo come dice il protagonista è solo un granello di sabbia dentro una macchina, ma se i granelli di sabbia si moltiplicassero potrebbe accadere che la macchina si inceppi.
Il film si evolve in una semplicità sia visiva che di dialogo, accompagnando lo spettatore in questa storia che fa ricordare la vicenda della "Rosa Bianca" di Monaco e che come quei giovani studenti finirà nello stesso modo.
Il film ci dà anche una ulteriore prova che non tutti, non proprio tutti, fossero in accordo con il regime che avrebbe cambiato il volto all'Europa intera.
Buona visione al cinema. Pisiran.
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cencetto
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lunedì 7 novembre 2016
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peccato che erano pochi e tardivi...
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La storia è bella.
Racconta di uno dei pochi esempi della resistenza tedesca perchè non dimentichiamoci che Hitler è andato al potere vincendo l'elezioni e tutta la popolazione credeva in lui.
La recitazione è buona e la sceneggiatura molto valida.
Attualmente è il miglior film storico in circolazione.
Consiglio di vederlo.
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lbavassano
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sabato 22 ottobre 2016
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la storia avrebbe meritato di più
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La storia è bella e importante, gli interpreti sono bravi, molto bravi, ma il film è francamente deludente, come quei compitini grammaticalmente corretti, scritti in bella calligrafia, anche troppo, ma completamente privi di inventiva, o almeno di un segno personale.
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vanessa zarastro
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domenica 16 ottobre 2016
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una piccola rivoluzione urbana
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Berlino 1940. Anna e Otto Quangel sono una coppia di operai e ricevono la notizia che il loro unico figlio è morto al fronte. Da questo tragico evento, man mano i due si rendono conto di quante menzogne aveva costruito il nazismo e che tiranno fosse Hitler – ma forse non sapevano quanto fosse vero e che mostruosità fossero realmente in atto.
Otto inizia a scrivere un paio di cartoline quasi un grido di dolore e un’istigazione di ribellione e le lascia in punti strategici come ad esempio sulle scale interne di un palazzo di uffici, in pieno giorno. Diventando sempre più abile nella scrittura col pennino – usa anche i guanti per non lasciare impronte – si allontana sempre di più nel lasciare le cartoline cambiando tram e autobus.
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Berlino 1940. Anna e Otto Quangel sono una coppia di operai e ricevono la notizia che il loro unico figlio è morto al fronte. Da questo tragico evento, man mano i due si rendono conto di quante menzogne aveva costruito il nazismo e che tiranno fosse Hitler – ma forse non sapevano quanto fosse vero e che mostruosità fossero realmente in atto.
Otto inizia a scrivere un paio di cartoline quasi un grido di dolore e un’istigazione di ribellione e le lascia in punti strategici come ad esempio sulle scale interne di un palazzo di uffici, in pieno giorno. Diventando sempre più abile nella scrittura col pennino – usa anche i guanti per non lasciare impronte – si allontana sempre di più nel lasciare le cartoline cambiando tram e autobus. Anna è con lui dall’inizio, lo sostiene, lo controlla, lo aiuta. Poi anche lei prenderà l’iniziativa di portare qualche cartolina in luoghi, possibilmente affollati come ad esempio le scuole. Otto ne scriverà duecentottantacinque.
Il regista ci mostra un’inedita Berlino fatta di vicoli attraverso i percorsi che Brendan Gleesono e Emma Thompson fanno nella loro piccola rivoluzione urbana: officine, palazzi d’uffici e residenze diverse quelle piccolo borghesi e quelle sontuose degli ufficiali. Non c’è la Berlino monumentale e maestosa - né -Alexander Platz né Unter den Linden ma c’è una città vissuta quotidianamente nei luoghi funzionali inclusa la Gestapo e la stazione di polizia.
All’interno del condominio i dove vivono i Quangel, ci sono varie mini-storie: il giudice integerrimo che si rivelerà persona buona e perbene, la signora Rosenthal nascosta e aiutata dalla postina Vera, il giovane ex bambino che adesso fa parte anche lui delle SS, e i barboni che spiano il palazzo per ricavarne profitto.
Vincént Pérez - attore svizzero con qualche esperienza di regia - crea un’ottima ricostruzione dell’epoca con scene crude e sintetiche, sottolineata dall’ottima colonna sonora di Alexander Desplat (premio Oscar 2015 per Gran Budapest Hotel) e con le interpretazioni magistrali di entrambi i protagonisti che da soli valgono tutto il film. Tratto da un Ognuno muore solo, unromanzo famoso in Germania di Hans Fallada, presentato in concorso alla 66ma edizione della Berlinale, Lettere da Berlino è un film notevole, a parte qualche piccolo dubbio sullo sviluppo della vicenda – più sulla sceneggiatura che sulla regia.
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flavio1234
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domenica 16 ottobre 2016
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nella monotonia sta la sua forza
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Film recitato sempre sullo stesso piano senza momenti di esaltazione e neppure di eccessiva drammaticità, neppure nel momento della condanna. L'uomo comune si ribella alla dittatura con monotonia, ripetitività e una profonda calma esistenziale. Bravo Gleeson a rendere l' immagine di un personaggio sempre uguale a se stesso, mentre più defilata e meno capace di incidere mi è sembrata la Thompson ( ma forse è anche in questo caso una scelta registica ). C' è un messaggio positivo: anche con la normalità possiamo tentare di colpire un potere forte e ottenere qualcosa, pur venendo inesorabilmente sconfitti.E' il titanismo dell' uomo comune.
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