enrico danelli
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sabato 24 ottobre 2015
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la vita è un sogno ...
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... o i sogni aiutano a vivere meglio ? Sicuramente la seconda opzione. La vita, cioè il mondo reale, nel film è un mondo fatto di sberle, non solo metaforiche ma reali. Nelle prime scene il comune denominatore nelle vicende personali dei tre personaggi principali sono i sonori ceffoni che subiscono o a cui assistono in prima persona. I sogni invece aiutano a sopportare meglio la triste e crudele quotidianità: il tentivo di realizzarne uno (conoscere e intervistare John Lennon) da parte di un maturo professore di liceo mette in movimento una trama quasi onirica e irrealistica che accomuna tre anime perse in tre giorni della loro vita, giorni che rappresenteranno appunto un sogno per la loro eccezionalità.
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... o i sogni aiutano a vivere meglio ? Sicuramente la seconda opzione. La vita, cioè il mondo reale, nel film è un mondo fatto di sberle, non solo metaforiche ma reali. Nelle prime scene il comune denominatore nelle vicende personali dei tre personaggi principali sono i sonori ceffoni che subiscono o a cui assistono in prima persona. I sogni invece aiutano a sopportare meglio la triste e crudele quotidianità: il tentivo di realizzarne uno (conoscere e intervistare John Lennon) da parte di un maturo professore di liceo mette in movimento una trama quasi onirica e irrealistica che accomuna tre anime perse in tre giorni della loro vita, giorni che rappresenteranno appunto un sogno per la loro eccezionalità. Bella ed equilibrata scenaggiatura con attenzione al futuro (Lennon, la lingua inglese, i messaggi innovativi delle canzoni dei Beatles) e al passato classico (il latino non viene gettato nella spazzatura, anzi gli si riconosce la giusta importanza). Quello che si getta nella spazzatura è il presente fatto di sberle, papà poliziotti e dittature. Anche questo però senza eccessi e preconcetti così che la valenza politica del film passa quasi inosservata. Rimane quella personale e individuale: chi non si riconosce nei tre personaggi e vorrebbe avere a disposziione tre giorni per realizzare un sogno ?
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nanni
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giovedì 22 ottobre 2015
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la vita è facile ad occhi chiusi
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La seconda metà del novecento è stata la testimone di una grande rivoluzione di costume che ha trasformato le nostre vite radicalmente e per sempre.
Quella stagione, però, così densa di aspettative non fu ne semplice ne indolore.
Non va dimenticato che perfino nella civile ed evoluta Inghilterra il reato di omosessualità, introdotto nel '500, fu abolito solo nel 1967.
Fu in quel clima che un piccolo gesto come quello per un uomo di farsi crescere i capelli acquisiva una valenza eversiva al pari delle rivendicazioni intorno alle libertà sessuali dei giovani....etc.....etc....
La musica, soprattutto quella dei Beatles, fu la colonna sonora delle aspirazioni e desideri di cambiamento di quella generazione e fu uno degli strumenti più potenti ed efficaci per veicolare e comunicare quell'esigenza.
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La seconda metà del novecento è stata la testimone di una grande rivoluzione di costume che ha trasformato le nostre vite radicalmente e per sempre.
Quella stagione, però, così densa di aspettative non fu ne semplice ne indolore.
Non va dimenticato che perfino nella civile ed evoluta Inghilterra il reato di omosessualità, introdotto nel '500, fu abolito solo nel 1967.
Fu in quel clima che un piccolo gesto come quello per un uomo di farsi crescere i capelli acquisiva una valenza eversiva al pari delle rivendicazioni intorno alle libertà sessuali dei giovani....etc.....etc....
La musica, soprattutto quella dei Beatles, fu la colonna sonora delle aspirazioni e desideri di cambiamento di quella generazione e fu uno degli strumenti più potenti ed efficaci per veicolare e comunicare quell'esigenza.
E' dalla voglia di ripercorrere quella stagione che nasce il piccolo, prezioso e poetico la voro di Davide Trueba che si dice tratto da una storia vera e per questo ancora più attraente.
Antonio, il professore che insegna inglese con le canzoni dei Beatles, ha saputo che John Lennon è in Andalusia per girare un film e parte per incontrarlo.
Lungo la strada incontra prima Belen, ragazza incinta e in fuga da un istituto per ragazze madri e poi Juanio in fuga , anche lui, dal padre poliziotto dopo l'ennesimo scontro sulla lunghezza dei capelli.
I due ragazzi ed il romantico professore , che lungo la strada, come un irriducibile cavaliere romantico a cavallo del suo destriero Fiat 850 vendicherà prepotenze e sanerà ingiustizie, faranno di tutto per incontrare John Lennon, protagonista invisibile del film ma potentemente evocativo dei sogni e delle speranze di quella generazione.
Perfetta anche la scelta della NON colonna sonora delle musiche dei Beatles.
il film è delizioso e sarebbe un peccato perderlo.
Ciao Nanni
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fight_club
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domenica 18 ottobre 2015
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il futuro inizia con una canzone
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Un professore di Inglese di una scuola religiosa spagnola intraprende un viaggio verso un set cinematografico per incontrare John Lennon,il suo grande mito insieme ai Beatles. Lungo il cammino darà un passaggio e si trascinerà con sè una ragazza incinta fuggita da un istituto dove attende di partorire e un ragazzo scappato di casa dopo l'ennesima lite con il padre autoritario che mal sopporta la lunghezza dei capelli del suo primogenito. David Trueba firma un'opera davvero lieve nel suo complesso, ci vengono mostrate alcune istantanee della Spagna Franchista degli anni '60 dove l'attenzione viene rivolta maggiormente sulle pressioni sociali delle istituzioni religiose che sul valore politico di quegli anni.
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Un professore di Inglese di una scuola religiosa spagnola intraprende un viaggio verso un set cinematografico per incontrare John Lennon,il suo grande mito insieme ai Beatles. Lungo il cammino darà un passaggio e si trascinerà con sè una ragazza incinta fuggita da un istituto dove attende di partorire e un ragazzo scappato di casa dopo l'ennesima lite con il padre autoritario che mal sopporta la lunghezza dei capelli del suo primogenito. David Trueba firma un'opera davvero lieve nel suo complesso, ci vengono mostrate alcune istantanee della Spagna Franchista degli anni '60 dove l'attenzione viene rivolta maggiormente sulle pressioni sociali delle istituzioni religiose che sul valore politico di quegli anni. Non è un film di denuncia questo, a quanto pare, ma solo un piccolo urlo nel silenzio opprimente di quegli anni, un piccolo "Help" lanciato nel vuoto, non ci sono messaggi e insegnamenti da lanciare nel futuro, i due giovani diventano "solo" più grandi e basta, il terreno ancora non è fertile per nuove idee. Molto buona l'interpretazione di Javier Càmara nella parte del verboso professore appassionato dei Beatles ai limiti della fissazione, Pat Metheny con le sue musiche quasi ci riporta indietro ai tempi di "Fandango", la sceneggiatura è senza lampi e la regìa risulta molto elementare, un film da guardare senza aspettarsi troppo, voto finale : 6
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carlo02
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giovedì 15 ottobre 2015
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gradevole
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Un film gradevole , un poco nostalgico per chi , come me, si ricorda la metà degli anni 60.
La storia è bella ma quello che emerge è la bella prova di Javir Camara ovvero uno dei tanti attori che ha lanciato Almodovar. Commedia gradevole, ripeto, non volgare e con un ottimo cast . Film probabilmente da vedere in originale , (come tutti ) poichè gioca , e si intuisce parzialmente, con la differenza di linguaggio tra i cittadini di madrid e gli abitanti di un borgo di mare vicino ad Almeria . Da vedere
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fabiofeli
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giovedì 15 ottobre 2015
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una canzone può salvarti la vita
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La vita è facile ad occhi chiusi di David Trueba / Nella Soagna del 1966, sotto la dittatura di Franco, sono molti quelli che chiudono gli occhi per non vedere, quando John Lennon con il regista Lester, già autore dei divertenti film dei Beatles 'Tutti per uno' ed 'Help!', gira nella zona di Almeria la satira antimilitarista 'Come ho vinto la guerra. Nel Regno Unito ci si divide tra fan dei Beatles o dei Rolling Stones, ma prima che il vento della Swinging London investa gli altri paesi europei e in particolare la sonnolenta e bigotta Spagna con minigonne per le ragazze e i capelli a caschetto per i ragazzi ci vuole ancora un po'. Il diciassettenne Juanjo (Francesc Colomer) sfida il padre militare con la zazzera che non vuol tagliare, viene umiliato davanti all'intera, numerosa e timorata famiglia e se ne va di casa.
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La vita è facile ad occhi chiusi di David Trueba / Nella Soagna del 1966, sotto la dittatura di Franco, sono molti quelli che chiudono gli occhi per non vedere, quando John Lennon con il regista Lester, già autore dei divertenti film dei Beatles 'Tutti per uno' ed 'Help!', gira nella zona di Almeria la satira antimilitarista 'Come ho vinto la guerra. Nel Regno Unito ci si divide tra fan dei Beatles o dei Rolling Stones, ma prima che il vento della Swinging London investa gli altri paesi europei e in particolare la sonnolenta e bigotta Spagna con minigonne per le ragazze e i capelli a caschetto per i ragazzi ci vuole ancora un po'. Il diciassettenne Juanjo (Francesc Colomer) sfida il padre militare con la zazzera che non vuol tagliare, viene umiliato davanti all'intera, numerosa e timorata famiglia e se ne va di casa. Anche Belen (Natalia de Molina) ha seri motivi per lasciare Madrid: è incinta e vorrebbe (Misericordia!) liberarsi del guaio. Mentre i due fanno autostop si imbattono in Antonio ( Javier Camara), un insegnante di inglese madrileno che vuole andare a parlare con John Lennon. È un ammiratore del quartetto di Liverpool e adopera i loro testi elementari per vivacizzare le lezioni nel cupo istituto religioso: è più semplice insegnare la lingua della regina Elisabetta, nonostante la pronuncia chiusa e le sgrammaticature dei "don't" al posto dei "doesn't". Molto peggio sarebbe utilizzare canzoni yankee infarcite di "gonna", "wanna" e "gotta", ma neanche nei testi di Lennon e Mc Cartney è tutto chiaro. Antonio vuole chiarire i suoi dubbi sulle canzoni messe in onda da Radio Luxembourg e chiedere a John di inserire i testi scritti sui dischi. Durante il viaggio Antonio indaga delicatamente sui crucci che travagliano i due giovani. Vicino alla cittadina prendono alloggio in una pensione modesta l'insegnante e Belen, mentre Juanjo lavora e dorme nell'osteria del "Catalano", un brav'uomo che gestisce il ritrovo è si occupa del figlio handicappato della sua ex. Mentre Antonio cerca inutilmente di superare il posto di blocco della ottusa polizia per raggiungere Lennon, Juanjo cade nelle grinfie di energumeni, conformisti e violenti, che gli tagliano i capelli dei quali andava fiero. Per uscire dall'impasse Antonio scrive una lettera al Beatle... Trueba traccia una storia delicata nella quali i giovani cambiano realmente la loro vita grazie alle canzoni; Antonio continua il suo tran-tran solitario di paterno educatore, attento allo spirito dei ragazzi ai quali insegna, ma raggiunge comunque il suo scopo tornando con Strawberry Fields Forever eseguita da Lennon incisa nel suo registratore, la canzone ad occhi chiusi, una allucinazione psichedelica che nasconde gli aspetti più odiosi, angosciosi e autoritari della vita che si vive: i testi appariranno sulle copertine dei dischi. La descrizione della provincia nel "far east" della Spagna e degli oppressivi istituti religiosi madrileni fanno da sfondo ai personaggi descritti a tutto tondo. No, la vita non è facile perché non è facile chiudere gli occhi su tutto, ma a volte anche una "stupida" canzone può essere un aiuto decisivo. Da vedere.
Valutazione ***
FabioFeli
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zarar
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lunedì 12 ottobre 2015
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tocca un tema interessante, ma non morde
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E’ un film garbato, gentile, affettuoso, ma non si può dire molto di più. Il clima di fondo è quello della Spagna franchista degli anni ’60, un clima sonnolento di apatica accettazione e di soffocato malessere in una dittatura oppressiva, ma senza dramma evidente: sono gli anni in cui il franchismo favorisce un’ inedita politica liberista, promuove piani di sviluppo, si apre minimamente all’Europa. Le condizioni di vita degli spagnoli migliorano e i più audaci guardano oltreconfine assetati di modernità. Ma il paese è sempre un paese in cui l’Opus Dei domina incontrastato, il conservatorismo è feroce, il non allineato è esposto all’intolleranza e alla violenza, la cultura è arretratissima e provinciale.
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E’ un film garbato, gentile, affettuoso, ma non si può dire molto di più. Il clima di fondo è quello della Spagna franchista degli anni ’60, un clima sonnolento di apatica accettazione e di soffocato malessere in una dittatura oppressiva, ma senza dramma evidente: sono gli anni in cui il franchismo favorisce un’ inedita politica liberista, promuove piani di sviluppo, si apre minimamente all’Europa. Le condizioni di vita degli spagnoli migliorano e i più audaci guardano oltreconfine assetati di modernità. Ma il paese è sempre un paese in cui l’Opus Dei domina incontrastato, il conservatorismo è feroce, il non allineato è esposto all’intolleranza e alla violenza, la cultura è arretratissima e provinciale. Il film rende senza troppo approfondire questa atmosfera compressa, in cui si chiudono gli occhi per non vedere, si sviluppano strategie di tollerabile sopravvivenza attraverso momenti quasi clandestini di ribellione e anticonformismo, si sogna il nuovo e diverso anche solo attraverso le canzoni dei Beatles e un taglio di capelli, ma alla fin fine tutto inesorabilmente si ricompone e la ribellione finisce con l’essere un gigantesco HELP urlato nel vuoto. La linea narrativa è costituita dal viaggio reale e metaforico del protagonista, un pacioccone professore di inglese che adora nascostamente i Beatles, verso l’incontro sognato con il suo idolo, John Lennon. Durante il viaggio raccatta due irregolari – si fa per dire - come lui, la giovane costretta a nascondersi col ‘frutto della colpa’, il ragazzo capellone soffocato da un padre autoritario. Il percorso della piccola utilitaria verde che avanza spavalda in mezzo ad un paesaggio bruciato dal sole e inghiottito dalla polvere con i tre improbabili compagni di viaggio, l’incontro con un altro personaggio fuori dagli schemi hanno una simpatica leggerezza e svagatezza picaresca, un granello di donchisciottismo un po’ pazzo che costituiscono l’aspetto più particolare e attraente del film di Trueba. Questo mix è ben espresso dalla buona prova d’attore di Javier Cámara. Per il resto quest’opera ha pochissimo di nuovo o originale: sceneggiatura, regia, fotografia sembrano riecheggiare passo passo la filmografia degli anni che descrivono. Due stelle e mezzo.
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miguel angel tarditti
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domenica 11 ottobre 2015
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heeelllp (cuando help es un grito visceral)
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“Vivir es fàcil con los ojos cerrados”
Life is easy with eyes closed/ La vita è facile ad occhi chiusi
Bello film de David Trueba, España 2014
O, tal vez, la vida es màs fàcil si la recorremos acompañados, sin acomodarnos en nuestra propia soledad. Acompañandonos de un o una complice de vida, por ejemplo.
Caso contrario, la experiencia de cada uno de nosotros en un amplio porcentaje, dirà que decir que la vida es fàcil, es una afirmaciòn falàz.
Necesitamos coraje, complicidades, fortaleza, decisiones, vencer miedos, y otras diversas virtudes para llevar a cabo una vida digna, para sentirnos bien con nosotros mismos, para vivir con felicidad, no?
(Y no tengamos miedo a la palabra felicidad.
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“Vivir es fàcil con los ojos cerrados”
Life is easy with eyes closed/ La vita è facile ad occhi chiusi
Bello film de David Trueba, España 2014
O, tal vez, la vida es màs fàcil si la recorremos acompañados, sin acomodarnos en nuestra propia soledad. Acompañandonos de un o una complice de vida, por ejemplo.
Caso contrario, la experiencia de cada uno de nosotros en un amplio porcentaje, dirà que decir que la vida es fàcil, es una afirmaciòn falàz.
Necesitamos coraje, complicidades, fortaleza, decisiones, vencer miedos, y otras diversas virtudes para llevar a cabo una vida digna, para sentirnos bien con nosotros mismos, para vivir con felicidad, no?
(Y no tengamos miedo a la palabra felicidad. Parece mas difìcil de lo que en realidad es si la vemos como amiga y si le damos un caràcter de humildad alcanzable).
Y si, el film propone un modo de vida, donde en realidad aparecen soledades, miedos, debilidades, fantasias, deseos, prejuicios, violencias, y otras yerbas.
Y que es la soledad por ejemplo?
“Melancolìa que se siente por ausencia o pèrdida de una persona o una cosa muy queridas”, (segùn el diccionario español).
Y que es la melancolìa?
Freud decìa que la melancolìa se identifica con una cancelaciòn del interès por el mundo exterior, la pèrdida de la capacidad de amar, la inhibiciòn de la productividad y la degradaciòn del yo.
Y que es el coraje? Y la fortaleza?
Para Aristotele la valentia es el tèrmino medio entre miedo y confianza, es decir,
es el realizar el “justo medio”. La fortaleza serà entonces la relaciòn entre esos dos valores.
Bueno puede parecer una explicaciòn difìcil, pero quien dijo que vivir es facil?
El regista David Trueba con su film? No creo, nos demuestra afirmando el contrario, que vivir es dificil. Y sabemos que es asi salvo que en nuestro camino encontremos:
1. nuestro primer complice: el amor,
2. nuestros grandes complices: los amigos,
3. o los que padecen dificultades de vida parecidas o diversas a la nuestra,
4. o los que toleran sin prejuicios,
5. o los que esperan sin esperanza, o los que tienen fantasìas que movilizan,
6. en fìn, los que tienen coraje de enfrentar la vida que no es otra cosa que,
revolver y resolver, resistir y resistir, amar y defender a los màs dèbiles, porque en eso se encuentra la felicidad, que como decia antes, puede ser amiga nuestra.
El film es absolutamente delicioso, con dialogos inteligentisimos, con una poesia que emociona. Amaremos a esos personajes tan nobles, tan inocentes, tan idefensos de tanta violencia y prejuicios, propias de la prepotente època franquista (violencia que se impronta en la identidad de las personas). Los actores magnificos.
Il protagonista del film, un maestro amante de The Beatles, enamorado de la poesia de sus canciones, enseñarà a sus adolecentes alumnos (y tambien a nosotros, adultos diplomados) que a veces hay que saber pedir ayuda, gritar HEEELLLLPPP!!!!
Imperdible.
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