jacopo b98
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domenica 14 giugno 2015
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zamperini trionfò, la jolie no, purtroppo.
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Nel 1943 Louis Zamperini (O’Connell), soldato americano imbarcato su un aereo che bombarda le postazioni giapponesi, è catturato e imprigionato in un campo di prigionia giapponese. Nonostante le crudeltà perpetrate su di lui dal perfido comandante Watanabe (Miyavi), Louis troverà la forza di resistere nel ricordo del suo passato di atleta olimpico (arrivato 8° alle olimpiadi di Berlino del ’36) e riuscirà a superare tutte le sfide e a riabbracciare la propria famiglia. Costato 65 milioni di dollari e sceneggiato dai fratelli Coen con Richard LaGravenese e William Nicholson, è il secondo film da regista della Jolie. L’ambizione sarebbe quella di raccontare la straordinaria capacità di resistenza e l’istinto di sopravvivenza dell’uomo, ma il risultato è una semplice esaltazione dei valori americani: coraggio, amicizia, sopportazione e dignità.
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Nel 1943 Louis Zamperini (O’Connell), soldato americano imbarcato su un aereo che bombarda le postazioni giapponesi, è catturato e imprigionato in un campo di prigionia giapponese. Nonostante le crudeltà perpetrate su di lui dal perfido comandante Watanabe (Miyavi), Louis troverà la forza di resistere nel ricordo del suo passato di atleta olimpico (arrivato 8° alle olimpiadi di Berlino del ’36) e riuscirà a superare tutte le sfide e a riabbracciare la propria famiglia. Costato 65 milioni di dollari e sceneggiato dai fratelli Coen con Richard LaGravenese e William Nicholson, è il secondo film da regista della Jolie. L’ambizione sarebbe quella di raccontare la straordinaria capacità di resistenza e l’istinto di sopravvivenza dell’uomo, ma il risultato è una semplice esaltazione dei valori americani: coraggio, amicizia, sopportazione e dignità. Al di là dell’ideologia promossa dal film, apprezzabile o meno, Unbroken non è un film riuscito. È innanzitutto troppo lungo e prolisso, troppo convinto di se stesso e dei propri mezzi, tronfio e orgoglioso dei propri temi e personaggi, senza però mai riuscire ad essere interessante. I caratteri sono mal sviluppati, bidimensionali, tutto sommato banali (si veda in particolare il Watanabe interpretato da Miyavi), e la regia della Jolie è evidentemente inesperta e forse mai all’altezza delle proprie ambizioni narrative: è pulita, nitida, incapace di sporcarsi le mani (non c’è mai un’inquadratura mossa, le scene di violenza non riescono mai a impressionare lo spettatore nel loro goffo tentativo di imitare il realismo), troppo scolastica tutto sommato. È evidentemente la regia di una “dilettante”, permetteteci il termine. Gli attori sono mal diretti e, se si eccettua il protagonista Jack O’Connell (di sorprendente bravura), nessuno riesce a conferire spessore a personaggi di per sé mal scritti. Anche a livello puramente visivo il film delude abbastanza: la fotografia (discreta, non eccezionale) di Roger Deakins asseconda la regia e riprende in maniera patinata scenografie e costumi patinati, in un film che vorrebbe essere realista ma risulta solo abbastanza ridicolo. Imbarazzanti le aspirazioni cristologiche della sceneggiatura, che dipinge in Zamperini (che, morto nel 2014, non ha potuto vedere il film finito: non per niente l’opera gli è dedicata) un nuovo Messia, che pare invincibile e incorruttibile dal dolore. E per finire l’opera in sé risulta anche abbastanza noiosa: neppure il coinvolgimento è riuscito alla Jolie, che esce sconfitta da un’opera che doveva essere la prova del 9 del suo talento registico. Forse le converrebbe tornare a fare l’attrice: era più brava.
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serenaburtondeltoro
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sabato 16 maggio 2015
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incredibile
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Prodotto e diretto da Angelina Jolie, "UNBROKEN" racconta la vera storia di Louis Zamperini (di origine italiana) che ha combattuto contro la morte molte volte. Un Atleta Olimpico costretto ad arruolarsi a causa della seconda guerra mondiale. è sopravvissuto 47 giorni insieme al suo compagni Phil in mare aperto su una zattera di salvataggio. è sopravvissuto 4 anni nel campo di Tokyo dove lo aspetta un generale soprannominato "l'uccello" che lo umila e maltratta. Dopo 2 anni "l'uccello" ha una promozione e viene trasferito in un nuovo campo.
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Prodotto e diretto da Angelina Jolie, "UNBROKEN" racconta la vera storia di Louis Zamperini (di origine italiana) che ha combattuto contro la morte molte volte. Un Atleta Olimpico costretto ad arruolarsi a causa della seconda guerra mondiale. è sopravvissuto 47 giorni insieme al suo compagni Phil in mare aperto su una zattera di salvataggio. è sopravvissuto 4 anni nel campo di Tokyo dove lo aspetta un generale soprannominato "l'uccello" che lo umila e maltratta. Dopo 2 anni "l'uccello" ha una promozione e viene trasferito in un nuovo campo. Il campo attuale di Louis viene danneggiato e anche lui è costretto a trasferirsi dove con stupore e disgrazia rincontra "l'uccello". Alla fine della guerra i prigionieri del campo sono liberi di tornare alle proprie case. Questo film mi ha commossa profondamente, diretto in un modo straordinario, scenografie stupende e riprese fenomenali. Davvero senza parole, bellissimo. Consigliato assolutamente.
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alexander 1986
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mercoledì 13 maggio 2015
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eastwood annacquato dai fotomodelli
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Storia vera-verisimile di Louis Zamperini (Jack O'Connell), atleta olimpico statunitense di origine italiana finito durante la seconda guerra mondiale nel Pacifico in qualità di soldato (ovviamente buono, mica come quelli lì), naufrago e infine prigioniero sotto i giapponesi. Il male indosserà molte maschere contro di lui - fame, paura, violenza ecc. - ma non piegherà il suo corpo né il suo spirito.
Tanta retorica americana d'antan per la terza prova da regista di Angelina Jolie, la quale in precedenza non ha fatto nulla per giustificare un budget da 65milioni di dollari. La sceneggiatura è curata dai fratelli Coen mentre il modello d'ispirazione è sicuramente quello di Clint Eastwood. Un Eastwood tuttavia più superficiale, non tanto nel messaggio quanto nella sua comunicazione: i 'nostri' sono belli, quasi dei fotomodelli, e nobili; i nemici (a partire dall'androgina star nipponica Miyavi) sono brutti e sadici.
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Storia vera-verisimile di Louis Zamperini (Jack O'Connell), atleta olimpico statunitense di origine italiana finito durante la seconda guerra mondiale nel Pacifico in qualità di soldato (ovviamente buono, mica come quelli lì), naufrago e infine prigioniero sotto i giapponesi. Il male indosserà molte maschere contro di lui - fame, paura, violenza ecc. - ma non piegherà il suo corpo né il suo spirito.
Tanta retorica americana d'antan per la terza prova da regista di Angelina Jolie, la quale in precedenza non ha fatto nulla per giustificare un budget da 65milioni di dollari. La sceneggiatura è curata dai fratelli Coen mentre il modello d'ispirazione è sicuramente quello di Clint Eastwood. Un Eastwood tuttavia più superficiale, non tanto nel messaggio quanto nella sua comunicazione: i 'nostri' sono belli, quasi dei fotomodelli, e nobili; i nemici (a partire dall'androgina star nipponica Miyavi) sono brutti e sadici. Fotografia notevole. Buon film ma non granché viste le ambizioni.
Peccato che il Zamperini originale sia morto il luglio scorso prima di poter veder ultimate le riprese.
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doni64
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domenica 22 marzo 2015
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film da oscar
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Praticamente ho visto un film colossal degno di un premio oscar per tutto il contesto..scenografia..recitazione..storia interpretazion..un bellissimo film storia da vedere.voto 8+
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(di fulvio)
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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una storia straordinaria condita con troppi cliché
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Louis Zamperini nasce nel 1917 ad Olean, nello stato di New York. Figlio di immigrati italiani, si impone come assoluto protagonista alle Olimpiadi di Berlino del 1936, dove supera i suoi connazionali battendo il record di giro più veloce nella categoria dei 5000 metri piani.
Quattro anni dopo l’impresa olimpionica, l’uomo viene arruolato nell’Aviazione come bombardiere e nel 1942, a seguito di una missione sull’Oceano Pacifico, il suo aereo precipita. Rimasto assieme a due compagni, Zamperini sopravvive su una zattera per quarantasette giorni, mangiando pesce crudo e tentando continuamente di schivare i colpi dell’esercito nipponico. Dopo quasi due mesi trascorsi in mare aperto, viene catturato dalla Marina giapponese e spedito in un campo di prigionia, in cui è vittima della crudeltà del sergente Watanabe.
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Louis Zamperini nasce nel 1917 ad Olean, nello stato di New York. Figlio di immigrati italiani, si impone come assoluto protagonista alle Olimpiadi di Berlino del 1936, dove supera i suoi connazionali battendo il record di giro più veloce nella categoria dei 5000 metri piani.
Quattro anni dopo l’impresa olimpionica, l’uomo viene arruolato nell’Aviazione come bombardiere e nel 1942, a seguito di una missione sull’Oceano Pacifico, il suo aereo precipita. Rimasto assieme a due compagni, Zamperini sopravvive su una zattera per quarantasette giorni, mangiando pesce crudo e tentando continuamente di schivare i colpi dell’esercito nipponico. Dopo quasi due mesi trascorsi in mare aperto, viene catturato dalla Marina giapponese e spedito in un campo di prigionia, in cui è vittima della crudeltà del sergente Watanabe.
Ricordando sempre le parole del fratello <<Se resisti puoi farcela>>, l’atleta affronterà ogni sfida a testa alta, riuscendo a trovare in sé stesso la forza per lottare e tornare a casa.
“Unbroken” è la seconda prova per Angelina Jolie come regista, dopo “Nella terra del sangue e del miele” del 2011, storia d'amore sullo sfondo del conflitto in Bosnia. Per il suo secondo film l’ex ragazza interrotta voleva una storia “che l’appassionasse e la coinvolgesse”, una storia che valesse la pena raccontare. E l’ha trovata. Quella di Louis Zamperini, infatti, è un'esistenza surreale ed incredibile fatta di lotte, fatiche, vittorie, sconfitte, duro lavoro e determinazione, una storia insomma, che Hollywood non poteva farsi scappare.
Nonostante i buoni presupposti, però, la Jolie non riesce a soddisfare le aspettative.
La sceneggiatura, nonostante scorra via senza annoiare, manca totalmente di incisività e al suo interno si sente troppo poco il contributo dei fratelli Coen, co-sceneggiatori con William Nicholson.
Il cast è senza infamia e senza lode. Louis Zamperini è interpretato dall’attore britannico Jack O'Connell, il cui accento cozza non poco con le origini del protagonista, mentre il suo antagonista, il terribile Mutsuhiro Watanabe, è interpretato dal cantante e attore nippo-coreano Takamasa Ishihara.
“Unbroken” è un insieme di cliché e stereotipi che tolgono umanità al racconto, un film in cui i protagonisti sono buoni, belli e senza paura e, soprattutto, americani, mentre gli antagonisti sono tutti crudeli allo stesso modo.
“Unbroken” più che il racconto di una vita eccezionale si rivela essere l’ennesimo elogio dell’uomo americano, l’uomo che cade ma non si spezza, molto più vicino al protagonista di una favola che ad una persona reale.
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gambardella
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domenica 1 marzo 2015
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vergogna!
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come al solito in questo sito si assiste a cose turche. un film che racconta una storia , in modo pulito senza enfasi ,senza cadere nei soliti clichè di holliwood viene valutato come trascurabile, noioso lungo violento e mistificatorio. certo è notorio che un campo di prigionia giapponese era una specie di vacanza alle maldive! i giapponesi come i nazisti e i nostri neri hanno violato in ogni modo qualunque principio umano mettetevelo bene nel cranio ridicoli e altezzosi critici. il film merita almeno tre stellette e mezzo ,è una prova evidente di come anche chi si cimenta per la prima volta alla regia possa ottenere risultati notevoli se ne ha le doti e non strizza l'occhio alle major! certo voi siete abituati ad esaltare autentiche schifezze hollivoodiane di super eroi anche mascherati e di insulsissimi hobbyt e non sapete oramai più riconoscere un film che merita .
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come al solito in questo sito si assiste a cose turche. un film che racconta una storia , in modo pulito senza enfasi ,senza cadere nei soliti clichè di holliwood viene valutato come trascurabile, noioso lungo violento e mistificatorio. certo è notorio che un campo di prigionia giapponese era una specie di vacanza alle maldive! i giapponesi come i nazisti e i nostri neri hanno violato in ogni modo qualunque principio umano mettetevelo bene nel cranio ridicoli e altezzosi critici. il film merita almeno tre stellette e mezzo ,è una prova evidente di come anche chi si cimenta per la prima volta alla regia possa ottenere risultati notevoli se ne ha le doti e non strizza l'occhio alle major! certo voi siete abituati ad esaltare autentiche schifezze hollivoodiane di super eroi anche mascherati e di insulsissimi hobbyt e non sapete oramai più riconoscere un film che merita . tanto di cappello alla jolie che è riuscita in pieno nel suo cimento forse aiutata dai fratelli coen . significativa è anche l'opinione in questo sito sul loro ultimo film che vi ha fatto storcere il naso : a proposito di davis film che al contrario di ciò che pensate è un loro fiore all'occhiello!
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gianleo67
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domenica 1 marzo 2015
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epica agiografica da...lattato ringer
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Storia di Louis Zamperini, campione nel mezzofondo alle olimpiadi di Berlino del 1936, che viene arruolato come puntatore nei bombardieri americani di stanza nel Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale. Ammarato per un incidente aereo, riesce dapprima a sopravvivere su di una scialuppa per 47 giorni in balia dell'oceano e poi alla lunga prigionia nei campi di concentramento e di lavoro giapponesi. Farà un ritorno trionfale in Patria alla fine della guerra, riabbracciando i suoi cari e proseguendo nel suo lungo cammino di vita fino alla veneranda età di 97 anni.
Dal romanzo di Laura Hillenbrand sceneggiato,tra gli altri, da Joel ed Ethan Coen la Jolie si cimenta nel biopic di ampio respiro e di smisurati orizzonti in questo war movie di passioni e d'avventure ascrivibile all'ormai prolifico filone dell'epica americana in tempo di guerra e che vale tanto come lungimirante esempio di vita per chi vorrebbe arrendersi alle prime difficoltà ('Una vita di gloria vale un momento di dolore') quanto come esaltazione dei sani (sacri?) valori della famiglia, della religione e dello sport.
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Storia di Louis Zamperini, campione nel mezzofondo alle olimpiadi di Berlino del 1936, che viene arruolato come puntatore nei bombardieri americani di stanza nel Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale. Ammarato per un incidente aereo, riesce dapprima a sopravvivere su di una scialuppa per 47 giorni in balia dell'oceano e poi alla lunga prigionia nei campi di concentramento e di lavoro giapponesi. Farà un ritorno trionfale in Patria alla fine della guerra, riabbracciando i suoi cari e proseguendo nel suo lungo cammino di vita fino alla veneranda età di 97 anni.
Dal romanzo di Laura Hillenbrand sceneggiato,tra gli altri, da Joel ed Ethan Coen la Jolie si cimenta nel biopic di ampio respiro e di smisurati orizzonti in questo war movie di passioni e d'avventure ascrivibile all'ormai prolifico filone dell'epica americana in tempo di guerra e che vale tanto come lungimirante esempio di vita per chi vorrebbe arrendersi alle prime difficoltà ('Una vita di gloria vale un momento di dolore') quanto come esaltazione dei sani (sacri?) valori della famiglia, della religione e dello sport.
Alternado, nel consueto montaggio in flashback, l'apprendistato ginnico e morale di un bravo e timorato figliolo della società interrazziale americana con la prova del destino di una impavida missione al servizio della Patria, il film della Brangelina restituisce alla dimensione epica del racconto la giusta misura di un lungometraggio da flebo in lattato Ringer (137 minuti è tutto dire!) e la comoda possibilità di dispiegare le sue brave argomentazioni lungo i capisaldi del genere: dal racconto di formazione giovanile al batticuore iridato di 'Momenti di gloria' in terra teutonica, dal survival drama nelle acque infestate dagli squali al largo dell'Australia alla sfibrante tenzone delle sadiche vessazioni da Campo di concentramento stile 'Furyo' (non me ne vogliano nè Oshima ne il Duca Bianco per l'improvvido parallelo), contemplando così tutto lo sprettro plausibile del repertorio di genere senza il rischio (assai fondato per operazioni del genere) di perdere il paziente, pardon lo spettatore, sulla comoda poltrona di un coma da maratona filmica. Pur dovendo ammettere che la Jolie se la cava abbastanza bene con le scene spettacolari (l'assalto da 'fortino dell'aria' della prima mezz'ora è molto carino) ed i momenti topici (l'esaltazione dell'eroismo americano che sopporta immani fatiche e rifiuta allettanti profferte), il film non aggiunge nulla di nuovo ai blockbuster dello stesso tenore e stupisce vieppiù per il fatto di aver abilitato e arruolato allo scopo due veterani del cinema non allineato e tutt'altro che buonista come Joel ed Ethan Coen; segno che chi stacca assegni sa perfettamente cosa scrivere nel campo della cifra. Tre nomination agli Oscar e un Premio BAFTA come Miglior stella emergente a Jack O'Connell. Come si dice: in tempo di guerra non si butta via niente!
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[+] gianleo smettila di guardare i batman e gli hobbyt
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dragsup
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martedì 17 febbraio 2015
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carino
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bel film , fatto abbastanza bene!
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lella sabadini
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martedì 10 febbraio 2015
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"spezzo una lancia" in favore di questo film !
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Da tempo non inviavo recensioni o commenti ma l'aver letto così tante critiche negative mi ha indotto a proporre anche la mia opinione. A parte l'ottima interpretazione di Jack o'Connel il film ha un ritmo che tiene incollati allo schermo tanto che i 137 minuti sono volati.Riguardo alle critiche mosse alla regista ( affiancata dai Cohen, e non è poco ) non ho trovato il film particolarmente cruento benchè le scene di violenza abbondino.Intanto nella prima parte si può parlare di violenza della natura e la descrizione dei giorni trascorsi in mare non annoia mai ed è proposta in modo realistico.Quando Lou si ritrova nel campo di prigionia giapponese inizia una vera e propria persecuzione nei suoi confronti e di conseguenza le scene di violenza si susseguono ma i colpi inferti vengono il più delle volte fatti " intuire" dal rumore del bastone e dalla ferocia dello sguardo dell' aguzzino come pure dall'atteggiamento degli altri prigionieri che distolgono pietosamente gli occhi.
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Da tempo non inviavo recensioni o commenti ma l'aver letto così tante critiche negative mi ha indotto a proporre anche la mia opinione. A parte l'ottima interpretazione di Jack o'Connel il film ha un ritmo che tiene incollati allo schermo tanto che i 137 minuti sono volati.Riguardo alle critiche mosse alla regista ( affiancata dai Cohen, e non è poco ) non ho trovato il film particolarmente cruento benchè le scene di violenza abbondino.Intanto nella prima parte si può parlare di violenza della natura e la descrizione dei giorni trascorsi in mare non annoia mai ed è proposta in modo realistico.Quando Lou si ritrova nel campo di prigionia giapponese inizia una vera e propria persecuzione nei suoi confronti e di conseguenza le scene di violenza si susseguono ma i colpi inferti vengono il più delle volte fatti " intuire" dal rumore del bastone e dalla ferocia dello sguardo dell' aguzzino come pure dall'atteggiamento degli altri prigionieri che distolgono pietosamente gli occhi.Non si pùo negare di aver visto inquadrato più volte il viso tumefatto e il naso rotto del protagonista ma in modo funzionale alla vicenda narrata. Non sono affatto del parere che la Jolie indulga su queste scene cruente : ho visto ben di peggio sia nei film dei Cohen che in Cronenberg o Tarantino tanto per citare i primi che mi vengono alla mente. Per non parlare di tutta la serie di orrori dei film sul Vietnam...Non capisco nemmeno chi accusa il film di apologia del machismo degli americani : basti pensare al fatto che il protagonista è un Italo americano che parla con affetto e orgoglio delle proprie originie il cui nome, Zamperini, è spesso ripetuto.Anche il fatto che l'immagine di Lou con la traversina sulle spalle debba per forza essere un richiamo alla religiosità ostentata dal popolo americano mi sembra sinceramente tirata per i capelli.
Se posso fare un appunto non mi convince il personaggio di "Uccello" che ha un viso quasi femmineo, talmente bello e perfetto da non sembrare verosimile. Ecco : su questa scelta avrei da obiettare.
Per il resto è un'opera che consiglierei a chi ama i film d'avventura e le emozioni forti,talmente denso di disavventure affrontate con una determinazione e una forza incredibili da risultare "inverosimile nella sua verosimiglianza" dato che è basato su una storia vera.A costo di essere banale come spesso accade " la realtà supera la fantasia" e non è certo motivo di demerito per chi ha voluto questo film.
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blacksunglasses
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lunedì 9 febbraio 2015
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credete nei miracoli
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Chi definisce surreale "Unbroken" evidentemente non conosce la storia di Louis Zamperini ma per chi, come me, ha letto l'omonimo libro non può far altro che annuire alle scene che si susseguono durante tutta la pellicola. Ero molto speranzosa sul film e devo dire che non mi ha affatto delusa, chi lo definisce un fiasco non ha forse visto i risultati di pubblico ottenuti e l'incetta di nomination e premi che, anche se in numerose categorie minori, continuano ad arrivare specialmente al 24enne Jack O'Connell vera rivelazione del film che con una straordinaria interpretazioni ci mostra l'irriducibilità che era di Zamperini. Angelina Jolie sceglie una regia particolare, non volta a mostrarci ciascun giorno passo dopo passo ma a voler usare un filo conduttore che colleghi le distanti scene che compongono il film: il cambiamento, la forza di rialzarsi dopo una caduta e il non mollare mai.
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Chi definisce surreale "Unbroken" evidentemente non conosce la storia di Louis Zamperini ma per chi, come me, ha letto l'omonimo libro non può far altro che annuire alle scene che si susseguono durante tutta la pellicola. Ero molto speranzosa sul film e devo dire che non mi ha affatto delusa, chi lo definisce un fiasco non ha forse visto i risultati di pubblico ottenuti e l'incetta di nomination e premi che, anche se in numerose categorie minori, continuano ad arrivare specialmente al 24enne Jack O'Connell vera rivelazione del film che con una straordinaria interpretazioni ci mostra l'irriducibilità che era di Zamperini. Angelina Jolie sceglie una regia particolare, non volta a mostrarci ciascun giorno passo dopo passo ma a voler usare un filo conduttore che colleghi le distanti scene che compongono il film: il cambiamento, la forza di rialzarsi dopo una caduta e il non mollare mai. Louie era un corridore ed è riuscito a correre, anche più veloce della morte, più veloce dell'Uccello che ha provato in qualunque modo a spezzarlo ma che si è distrutto contro la forza di Zamperini. La Jolie inoltre non si sofferma troppo sui vari tratti caratteristici della storia di Zamperini ma con riferimenti, spunti e descrizioni ci presenta le 3 anime di Louis: il corridore, il sopravvissuto e il fedele. Seppur quest'ultima parte sembra non troppo trattata la scena in cui Louis da ragazzo era in chiesa, la promessa fatta sul gommone e successivamente la scritta in fondo durante le didascalie finali ed infine la canzone colonna sonora dei Coldplay "Miracles" riescono a far intravedere anche questo, fondamentale,aspetto. La visione globale cos'è? Un film che non ricade nei soliti stermini e violenze della Seconda Guerra Mondiale, un film spirituale ma anche molto, molto concreto.
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