caleido
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domenica 12 ottobre 2014
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il nuovo hunger games? io direi anche meglio.
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Premetto che sono una persona che di solito va al cinema dopo aver letto il romanzo da cui è stato tratto il film, e che di solito rimane delusa dai vari stravolgimenti effettuati.
Premesso questo, Maze Runner è uscito fuori dai miei soliti schemi. Perché sì avevo letto il romanzo, ma no, non sono stata affatto delusa dalla trasposizione. Anzi. Per solo la terza volta in tutta la mia vita sono stata, innanzitutto, d'accordissimo con il casting, che ha fatto un ottimo lavoro a mio parere, in alcuni casi un lavoro davvero sorprendente (non conoscevo difatti Dylan O'Brien così bene da aspettarmi un'ottima performance da parte sua). Inoltre gli effetti speciali sono stati molto ben riusciti.
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Premetto che sono una persona che di solito va al cinema dopo aver letto il romanzo da cui è stato tratto il film, e che di solito rimane delusa dai vari stravolgimenti effettuati.
Premesso questo, Maze Runner è uscito fuori dai miei soliti schemi. Perché sì avevo letto il romanzo, ma no, non sono stata affatto delusa dalla trasposizione. Anzi. Per solo la terza volta in tutta la mia vita sono stata, innanzitutto, d'accordissimo con il casting, che ha fatto un ottimo lavoro a mio parere, in alcuni casi un lavoro davvero sorprendente (non conoscevo difatti Dylan O'Brien così bene da aspettarmi un'ottima performance da parte sua). Inoltre gli effetti speciali sono stati molto ben riusciti. Ma più che questi due elementi, devo congratularmi con chiunque abbia proposto di fare quelle necessarie modifiche alla trama che hanno trasformato un buon romanzo in un ottimo, ottimo film. Perché sì, lo ammetto apertamente, il film è stato anche meglio del romanzo. Gli attori ci aiutano a empatizzare meglio con i personaggi (un esempio per tutti i Chuck, che nel libro si perdeva un po' rispetto agli altri, mentre nel film è uno dei personaggi a cui mi sono maggiormente affezionata), e le domande che emergono durante tutto il libro qui ricevono finalmente risposte più immediate.
Molti paragonano Maze Runner a Hunger Games e Divergent, trattandosi sempre di distopie, ma francamente non credo che sia vero che se piace uno dei tre piaceranno per forza anche gli altri. Il motivo per cui ritengo che Maze Runner sia in qualche modo superiore agli altri due è il focus sul distopico e meno sulla storia d'amore (che nel primo capitolo della saga manca del tutto). Francamente, per quanto la storia d'amore sia piacevole, per me diventa motivo di irritazione quando prevale rispetto al genere cui il romanzo appartiene. Hunger Games e Divergent per me peccano di questo, peccano di spostare troppo l'attenzione sulla storia d'amore. Il fatto che Maze Runner non lo faccia è una grossa qualità. A meno che, chiaramente, per qualcuno la storia d'amore non sia un must.
Il fatto poi che Maze Runner unisca distopico e post apocalittico per me gli fa raggiungere l'apoteosi, essendo io una grande amate dei due generi combinati. Perciò se cercate un distopico post apocalittico innovativo, con una trama interessante e incalzante, con quel tocco di mistero che serve a tenere perennemente sulle spine, bravissimi giovani attori, e tanta azione, non avete che da correre a vedere questo film.
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antonello chichiricco
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domenica 9 novembre 2014
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film di ragazzi per ragazzi
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In una specie di parco-prigione open air vive, in una condizione primitiva, una comunità coatta di giovani maschietti ignari del motivo della loro segregazione. Con delle semplici regole la rudimentale micro società di smemorati riesce però ad assicurarsi una relativa sopravvivenza organizzata. A sconvolgere immancabilmente questo equilibrio arriva un giorno un intuibile giovane "salvatore", catapultato come gli altri da una gabbia che, a mo' di ascensore, sale da un misterioso baratro fino al piano penitenziario. Il nuovo arrivato a breve sarà seguìto dalla prima e unica fanciulla della combriccola, una fanciulla che forse la sa lunga...
Che dire... si tratta del classico film di ragazzi per ragazzi, in cui a volte nelle scene più movimentate, come spesso capita in questo genere di pellicole, sembra di assistere ad un video gioco.
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In una specie di parco-prigione open air vive, in una condizione primitiva, una comunità coatta di giovani maschietti ignari del motivo della loro segregazione. Con delle semplici regole la rudimentale micro società di smemorati riesce però ad assicurarsi una relativa sopravvivenza organizzata. A sconvolgere immancabilmente questo equilibrio arriva un giorno un intuibile giovane "salvatore", catapultato come gli altri da una gabbia che, a mo' di ascensore, sale da un misterioso baratro fino al piano penitenziario. Il nuovo arrivato a breve sarà seguìto dalla prima e unica fanciulla della combriccola, una fanciulla che forse la sa lunga...
Che dire... si tratta del classico film di ragazzi per ragazzi, in cui a volte nelle scene più movimentate, come spesso capita in questo genere di pellicole, sembra di assistere ad un video gioco. Coerente la regia e apprezzabile la recitazione dei teen-agers in un prodotto anche discretamente sceneggiato ma che, presentando un tema abbastanza scontato nella letteratura della science-fiction, non dispensa particolari emozioni o colpi di scena mozzafiato. Il film, che comunque non annoia, si conclude con una... non-conclusione smaccatamente aperta su un seguito la cui realizzazione probabilmente dipenderà dagli incassi al botteghino di quest'opera prima.
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valentino giorgi
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lunedì 13 ottobre 2014
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non originale ma dotato di vita propria
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Maze Runner è una distopia moderna non originalissima ma sicuramente ben costruita e capace di intrattenere con un buon ritmo narrativo. Senza preamboli, fin dalla prima inquadratura il film catapulta lo spettatore subito nel cuore della vicenda, servendosi di una trama semplice e convincente. Il giovane Thomas si sveglia in un ascensore che sale verso l’alto ritrovandosi in una misteriosa radura, circondata da un imponente labirinto. Lì incontra altri ragazzi che insieme hanno costituito una piccola comunità rurale con le proprie leggi; anche loro come Thomas non ricordano nulla del proprio passato e sono del tutto ignari del motivo per cui si trovano lì.
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Maze Runner è una distopia moderna non originalissima ma sicuramente ben costruita e capace di intrattenere con un buon ritmo narrativo. Senza preamboli, fin dalla prima inquadratura il film catapulta lo spettatore subito nel cuore della vicenda, servendosi di una trama semplice e convincente. Il giovane Thomas si sveglia in un ascensore che sale verso l’alto ritrovandosi in una misteriosa radura, circondata da un imponente labirinto. Lì incontra altri ragazzi che insieme hanno costituito una piccola comunità rurale con le proprie leggi; anche loro come Thomas non ricordano nulla del proprio passato e sono del tutto ignari del motivo per cui si trovano lì. In pochi giorni, Thomas riuscirà a portare importanti cambiamenti e a guidare i giovani all’uscita, ma la strada non sarà facile, da una parte a causa dei Dolenti, letali mostri nascosti nel labirinto, e dall’altra per colpa di violenti contrasti interni al gruppo dei ragazzi sopravvissuti.
Chiaramente citazionista, il film vive l’importante influenza di diversi fenomeni cinematografici e letterari. È simile al romanzo Il Signore delle Mosche per l’attenzione alla psicologia collettiva della comunità di ragazzi e alla sua naturale involuzione che vede il contrapporsi di due bande rivali. Ricorda il celebre The Village di Shamalayan, per l’utopica società ultraconservatrice che preferisce avversare la modernità, il nuovo, servendosi della paura collettiva e della menzogna. Cita The Cube di Vincenzo Natali, per l’enigma del labirinto senza uscita la cui soluzione, in parte, è celata da una macchinazione numerica. Senza infine scordare Hunger Games, forse l’influenza più forte del film, per il clima teen movie (se pure abbastanza spietato) che si respira, per i protagonisti della narrazione, tutti ragazzi, per il tema della prova, dell’esame da superare cinicamente imposto da una crudele società futura. Tuttavia, fatti questi dovuti riferimenti, non si può sostenere che Maze Runner è solo un derivato, un prodotto del tutto dipendente dagli altri film. Altrimenti lo dovremmo dire del 95% dei film che si vedono, ancor di più se andiamo a pescare tra le distopie. Certamente le influenze si sentono molto, ma il film vive di vita propria, è indipendente, si configura come un perfetto assemblaggio di temi e generi diversi che si sanno mischiare bene tra loro. Non è una macchietta di qualcosa di più grande, anzi, compete con gli antecedenti, li rinnova, li arricchisce.
Per il resto il film sa bene intrattenere, ha attori capaci e una notevole fotografia. Originale anche lo stile un po’ plastico con cui si cerca di far apparire tutto simile a un videogioco perché da la sensazione del Labirinto, del livello da superare. Non a caso alla fine l’uscita dal labirinto-prigione sarà solo una prima tappa verso la fine dell’esperimento, cioè la salvezza che si può raggiungere solo attraverso la “selezione naturale” imposta dalla prova, artificialmente costruita per far sopravvivere i più capaci. Certo, si percepisce che il film non approfondisce abbastanza i temi inseriti nella narrazione, a volte appare troppo superficiale. Ma questo è un problema di quasi tutti i film distopici degli ultimi anni. Prima di abbatterci su questo film bollandolo come “copia di altro”, pensiamo anche agli altri film del genere usciti di recente come Divergent, l’ultimo Hunger Games, The Giver. Per me Maze Runner batte tutti i tre che ho citato.
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the thin red line
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venerdì 7 novembre 2014
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l'alba della nuova saga
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Dopo Harry Potter, Twilight ed Hunger Games esce l'ennesima saga destinata a sbancare i botteghini con numerosi episodi successivi. Si tratta di Maze Runner dal registra esordiente Wes Ball tratto dai libri di James Dashner. La prima cosa che balza all'occhio è la vicinanza col cugino Hunger Games che, nonostante racconti tutt'altra storia, non manca di similitudini con l'opera prima di Ball. L'isolamento forzato è un tema più che ricorrente nelle saghe fantasi adolescenziali ed anche qui sembra il fulcro principale del film. Ma col passare dei minuti si capisce che c'è qualcosa di più grande, un esperimento volto a scoprire chi possa salvare ciò che resta della terra.
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Dopo Harry Potter, Twilight ed Hunger Games esce l'ennesima saga destinata a sbancare i botteghini con numerosi episodi successivi. Si tratta di Maze Runner dal registra esordiente Wes Ball tratto dai libri di James Dashner. La prima cosa che balza all'occhio è la vicinanza col cugino Hunger Games che, nonostante racconti tutt'altra storia, non manca di similitudini con l'opera prima di Ball. L'isolamento forzato è un tema più che ricorrente nelle saghe fantasi adolescenziali ed anche qui sembra il fulcro principale del film. Ma col passare dei minuti si capisce che c'è qualcosa di più grande, un esperimento volto a scoprire chi possa salvare ciò che resta della terra. Insomma un' idea nuova che soddisfa la ricerca incessante di novità nel cinema di oggi è punto a favore della pellicola. Da qui al dire che ne avevamo bisogno ce ne passa ma dopo aver guardato questo lungometraggio ho avuto la sensazione che non possa far altro che migliorare negli episodi successivi, la trama non è solidissima ma ben spiegata e funziona anche l'action col vedo non vedo notturno non sempre chiarissimo a dir il vero. Insomma il regista è abile nel gettare l'esca in acqua senza mettere il pesce in ghiaccio, un particolare essenziale per lo stile saga studiato per avvicinarsi delicatamente a quello che sarà il secondo episodio. La regia e la fotografia sono più che buoni nonostante l'habitat della radura non è poi cosi curato nei dettagli e le atmosfere ne perdono di conseguenza. Di notevole impatto visivo invece la costruzione del labirinto che giganteggia attorno alla radura. A livello interpretativo non spiccano futuri grandi attori come in Hunger games cosa che fa perdere qualche punto all'opera in sè ma i protagonisti sono comunque più che dignitosi. In sostanza un buon primo prodotto con la speranza che le parti successive migliorino e magari con un budget più alto ci regalino anche qualcosa di più curato. Discreto
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ultimoboyscout
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lunedì 20 luglio 2015
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la radura è solo l'inizio.
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Thomas si sveglia all'interno di un montacarichi che lo conduce in una radura circondata da mura altissime. Il posto è abitato da numerosi ragazzi e adolescenti maschi, che come lui, non sanno come e perchè sono finiti lì. Fuori dalle mura c'è un labirinto, che cambia disegno ogni notte ed è abitato da creature mostruose, i Dolenti, che sembra essere l'unica via di fuga possibile. L'arrivo di una ragazza, unica tra i soli maschi, cambia gli equilibri. La distopia presentata da "Maze Runner" è epica, fantastica e adrenalinica, più corale e venata di tematiche esistenziali rispetto agli altri young adult di genere. Parliamo di una produzione importante che va a competere in un settore affollatissimo (che però mostra qualche piccolo segno di cedimento) affidandosi ad un regista esordiente e ad un cast di volti molto poco noti, elargendo un budget molto più basso di quello dei concorrenti.
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Thomas si sveglia all'interno di un montacarichi che lo conduce in una radura circondata da mura altissime. Il posto è abitato da numerosi ragazzi e adolescenti maschi, che come lui, non sanno come e perchè sono finiti lì. Fuori dalle mura c'è un labirinto, che cambia disegno ogni notte ed è abitato da creature mostruose, i Dolenti, che sembra essere l'unica via di fuga possibile. L'arrivo di una ragazza, unica tra i soli maschi, cambia gli equilibri. La distopia presentata da "Maze Runner" è epica, fantastica e adrenalinica, più corale e venata di tematiche esistenziali rispetto agli altri young adult di genere. Parliamo di una produzione importante che va a competere in un settore affollatissimo (che però mostra qualche piccolo segno di cedimento) affidandosi ad un regista esordiente e ad un cast di volti molto poco noti, elargendo un budget molto più basso di quello dei concorrenti. Ruolo fondamentale lo gioca l'ambientazione, zona di autentica foresta, che permette di dimunuire sensibilmente il CGI in favore del realismo, assolutamente necessario in una distopia fantascientifica con fortissime connotazioni psicologiche. Un'ambientazione sporca e tagliente per una pellicola che si addice ad un pubblico giovane, che evita ogni genere di moralità e paternalismo, avvicinandosi sotto parecchi aspetti a "Lost". Questo è il risultato della traduzione in immagini della saga YA creata da James Dashner, il primo della tetralogia, un'opera visivamente valida, frutto della visionarietà del giovanissimo Ball, dal buon ritmo ma meno potente di "Hunger Games" e successivi che restano senza dubbio il meglio per quanto riguarda il genere. Ma se si considerano i tanti fiaschi recentemente registrati nel settore, "Maze Runner", dopo la saga con Jennifer Lawrence protagonista, è quanto di meglio possa oggi offrire il genere YA.
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frangitore
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mercoledì 2 settembre 2015
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il labirinto della banalità
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L'aspettativa è quello di un fantascientifico magari meno horror di The Cube ma fin dai primi istanti capiamo che ai tratta di un film per ragazzi. Dialoghi Disney, personaggi che nonostante vivano da tre anni in totale isolamento dal mondo hanno però sempre il taglio di capelli all'ultimo grido, il protagonista belloccio e più maturo che non fa una risata per tutto il film e che quindi fa bagnare tutte le 14enni in sala... Insomma gli ingredienti ci sono tutti per un buon teen movie. Peccato che la regia abbia preteso di creare un nuovo filone alla Hunger Games. Non illudetevi (dico a voi che volete vedere il film) non succederà. Tutto quello che pensate dovrà succedere accadrà.
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L'aspettativa è quello di un fantascientifico magari meno horror di The Cube ma fin dai primi istanti capiamo che ai tratta di un film per ragazzi. Dialoghi Disney, personaggi che nonostante vivano da tre anni in totale isolamento dal mondo hanno però sempre il taglio di capelli all'ultimo grido, il protagonista belloccio e più maturo che non fa una risata per tutto il film e che quindi fa bagnare tutte le 14enni in sala... Insomma gli ingredienti ci sono tutti per un buon teen movie. Peccato che la regia abbia preteso di creare un nuovo filone alla Hunger Games. Non illudetevi (dico a voi che volete vedere il film) non succederà. Tutto quello che pensate dovrà succedere accadrà. Il bene vince, gli arroganti perdono, il più dolce si sacrifica e via così. Il labirinto, che dovrebbe creare quell'atmosfera originale e claustrofobica che probabilmente vi ha spinto a vedere il film, viene appena affrontato ed è tutto tranne che la colonna portante di questo titolo. Il finale ovviamente aprirà, ma anche questo lo capirete già a metà storia, sarà tutt' altro che conclusivo e aprirà ancora altri interrogativi di cui assolutamente non ci frega proprio nulla. Una stella va data solo per il comparto tecnico davvero all'altezza, i Dolenti sono realizzati davvero bene e anche la fotografia non è affatto male e ci ricorda costantemente quanti soldi sono stati sfruttati male. In definitiva si tratta della classica buona idea sfruttata malissimo.
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nuran1969
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venerdì 10 ottobre 2014
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buono e assurdamente vietato
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Film buono nel suo genere, ispirato da altri ma ricco di ottimi spunti che ne consentono un forte coinvolgimento emotivo e una forte voglia di conoscere i misteri si cui è permeato. E il costo relativamente basso fa onore ai produttori e al 29enne regista, più fratello maggiore che non padre o zio dei ventenni (chi poco più, chi poco meno) attori. Commerciale ma tutto sommato di qualità anche artistica. Anche per questo motivo, pare assurdo che sia stato vietato ai minori di 14 anni. Andando a vedere i provvedimenti di censura cinematografica in Italia degli ultimi 15 anni (a occhio, il 2 o 3% ai 14 e nemmeno l'1%, tolto l'a sé stante circuito "hard", ai 18), questo per Maze Runner stupisce assai.
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Film buono nel suo genere, ispirato da altri ma ricco di ottimi spunti che ne consentono un forte coinvolgimento emotivo e una forte voglia di conoscere i misteri si cui è permeato. E il costo relativamente basso fa onore ai produttori e al 29enne regista, più fratello maggiore che non padre o zio dei ventenni (chi poco più, chi poco meno) attori. Commerciale ma tutto sommato di qualità anche artistica. Anche per questo motivo, pare assurdo che sia stato vietato ai minori di 14 anni. Andando a vedere i provvedimenti di censura cinematografica in Italia degli ultimi 15 anni (a occhio, il 2 o 3% ai 14 e nemmeno l'1%, tolto l'a sé stante circuito "hard", ai 18), questo per Maze Runner stupisce assai. Più orientato verso "Labyrinth" di Henson che non verso "Shining" di Kubrick (tanto per rimanere nelle ambientazioni "labirintiche") il film non dispensa alcuna scena di sesso (e anzi, con gran coraggio degli invesritori non ci sono nemmeno romanticherie ruffiane) e la violenza è sicuramente contenuta nello standard di favola fantascientifica; per tacer dei ben pochi "orrorismi" e cinismo assai blando quando si scopre la responsabilità dei "cattivi adulti" nella prigionia degli eroiciragazzi, tutti maschi da libro Cuore (perfino il bastiancontrario di turno, Gally, sembra più un saggio Garrone che non un Franti) che all'arrivo dell'unica ragazza, manco avessero 10 anni, non osano far nemmeno una battuta allusiva. C'è allota da chiedersi perché questo divieto... Nelle altre sale c'è "Pasolini" di A. Ferrara rimasto per tutti nonostante un esplicito rapporto orale (con tanto di visione-flash del membro in erezione), una scena non leggera di "Salò" (film tra l'altro tuttora V.M. 18) e il pestaggio mortale della fine, condito dei prevedibili insulti omofobi. Magari aveva la giustificazione di esser film di alto interesse culturale... In questo caso allora si potrebbe dire che Maze Runner si ispira al Mago Atlante dell'Orlando Furioso (che teneva prigioniero Ruggero e altri giovani in un luogo nemmeno tanto dissimile a questo) così come "Hunger games" pretende di ispirarsi al mito di Teseo e che magari per questo non è stato anch'esso vietato ai minori nonostante un indescrivibile violenza sia esplicita (si pensi solo all'inizio dei Giochi sulla xornucopia...) che implicita (il perverso dispotismo istituzionale). Sembra a questo punto che la censura italiana voglia solo ricordare ogni tanto che c'è colpendo quasi un film a caso. Magari meglio se, privo di divi, fa meno gola di altri.
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sydys
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giovedì 26 febbraio 2015
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poco convincente
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L'idea del film del film è interessante. Ma solo quella. Non c'è una vera trama che si sviluppa, i personaggi sono piatti e interpretati da attori che sembrano riciclati da una recita delle scuole medie. Si salva qualche effetto speciale,ma senza colpire più di tanto: ormai se ne vedono ovunque.
L'idea di personaggi rinchiusi un qualche posto per un motivo che si scopre alla fine, ricorda cose già viste e riviste. Qui però il motivo no si capisce nemmeno alla fine, probabilmente perché gli autori non hanno un valido motivo per tenere degli adolescenti rinchiusi e abbandonati. Il finale però lascia intravedere possibili sviluppi della storia, rimandando a uno sconsigliato da vedere capitolo 2.
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L'idea del film del film è interessante. Ma solo quella. Non c'è una vera trama che si sviluppa, i personaggi sono piatti e interpretati da attori che sembrano riciclati da una recita delle scuole medie. Si salva qualche effetto speciale,ma senza colpire più di tanto: ormai se ne vedono ovunque.
L'idea di personaggi rinchiusi un qualche posto per un motivo che si scopre alla fine, ricorda cose già viste e riviste. Qui però il motivo no si capisce nemmeno alla fine, probabilmente perché gli autori non hanno un valido motivo per tenere degli adolescenti rinchiusi e abbandonati. Il finale però lascia intravedere possibili sviluppi della storia, rimandando a uno sconsigliato da vedere capitolo 2.
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bertz
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martedì 18 agosto 2015
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buona l'idea pessima la sceneggiatura
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"Maze Runner-il labirinto" è una pellicola che inizialmente propone un'atmosfera interessante ed enigmatica: un ragazzo si risveglia privo di memoria in un ascensore in corsa, trasportato verso una radura circondata da uno sconfinato labirinto. Ma nonostante le buone premesse ben presto il film si perde in dialoghi banali e poco interessanti, che portano avanti una trama debole e non priva di buchi di sceneggiatura. In conclusione si può dire che Maze Runner poteva essere un prodotto mediocre, ma dato che film di questo genere dovrebbero reggersi su di una trama solida e convincente, il mio giudizio si fa più aspro.
Film sconsigliato e poco godibile
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tex98
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lunedì 23 maggio 2016
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un film sorprendente ed originale
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Premetto che io non ho letto il libro ma ho visto solamente il film. La scelta del cast e'ottima; tutti gli attori svolgono bene la loro parte. Il film parla della storia di un ragazzo Thomas che si risveglia nella radura senza ricordare chi e' e perche'si trova li'. Qui conosce gli altri ragazzi arrivati li' prima di lui e nemmeno loro sanno perche' si trovano li' e chi li ha portati nella radura. L'unica via d'uscita dalla radura e' attraverso il labirinto. All'interno del labirinto vi sono i dolenti ovvero dei mostri a guardia del labirinto.Il film si concentra sulle vicende che accadono all'interno del labirinto senza tralasciare i rapporti tra i ragazzi.Gli effetti speciali sono ben realizzati e le scene d'azione ben caratterizzate e ricche di dettagli.
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Premetto che io non ho letto il libro ma ho visto solamente il film. La scelta del cast e'ottima; tutti gli attori svolgono bene la loro parte. Il film parla della storia di un ragazzo Thomas che si risveglia nella radura senza ricordare chi e' e perche'si trova li'. Qui conosce gli altri ragazzi arrivati li' prima di lui e nemmeno loro sanno perche' si trovano li' e chi li ha portati nella radura. L'unica via d'uscita dalla radura e' attraverso il labirinto. All'interno del labirinto vi sono i dolenti ovvero dei mostri a guardia del labirinto.Il film si concentra sulle vicende che accadono all'interno del labirinto senza tralasciare i rapporti tra i ragazzi.Gli effetti speciali sono ben realizzati e le scene d'azione ben caratterizzate e ricche di dettagli. La trama e' interessante e molto originale pur ispirandosi in minima parte ad altre pellicole.In conclusione un ottimo film consigliato ai fan delle grandi avventure ma anche a coloro che cercano qualcosa di diverso.
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