alex2044
|
martedì 14 ottobre 2014
|
ogni tanto la banalità del bene fa bene ..........
|
|
|
|
Il film è pieno di luoghi comuni , tutto sembra troppo patinato , gli attori non sempre sono il massimo , i paesaggi sono troppo da cartolina , i sentimenti sempre eccessivi , il finale scontato .........................eppure alla fine del film si esce contenti , soddisfatti e divertiti . La magia del cinema sta tutta in questa contraddizione . Sembra un film degli anni cinquanta ma a colori ed a me è piaciuto molto e dai visi contenti che vedevo intorno a me anche ad altri . Forse ogni tanto bisogna esagerare e fregarsene di mostrare i nostri sentimenti anche quelli più infantili . Bravo Lasse hai rischiato ed hai vinto . E' proprio vero ogni tanto la banalità del bene fa bene .
[+]
Il film è pieno di luoghi comuni , tutto sembra troppo patinato , gli attori non sempre sono il massimo , i paesaggi sono troppo da cartolina , i sentimenti sempre eccessivi , il finale scontato .........................eppure alla fine del film si esce contenti , soddisfatti e divertiti . La magia del cinema sta tutta in questa contraddizione . Sembra un film degli anni cinquanta ma a colori ed a me è piaciuto molto e dai visi contenti che vedevo intorno a me anche ad altri . Forse ogni tanto bisogna esagerare e fregarsene di mostrare i nostri sentimenti anche quelli più infantili . Bravo Lasse hai rischiato ed hai vinto . E' proprio vero ogni tanto la banalità del bene fa bene ......................al cuore .
[-]
[+] il viaggio lungo 100 metri
(di sorella luna)
[ - ] il viaggio lungo 100 metri
|
|
[+] lascia un commento a alex2044 »
[ - ] lascia un commento a alex2044 »
|
|
d'accordo? |
|
vervain
|
domenica 12 ottobre 2014
|
i sapori sono memoria
|
|
|
|
vedere questo film equivale a un elisir di serenità! Staccare per un po' da disastri, guai, stereotipi dilaganti e stressanti file a supermarket o fast-food a basso prezzo..... Qui ci sono bellissimi panorami, persone che vanno ancora a piedi o in bicicletta, mercatini rionali in cui sembra di sentire il profumo delle verdure e delle spezie... Un vero piacere seguire questa storia, che non esclude la crudeltà di certe realtà della vita, ma che è decisamente determinata a dare più spazio alla dolcezza e alla voglia di armonia che, in fondo, pervade tutte le anime buone e gentili di questo pianeta. Attraverso odori e sapori della cucina si fanno rivivere memorie, sentimenti, si smorzano conflitti e pregiudizi, si arriva, insomma, a conoscersi e ad accettarsi, finalmente, come tutti facenti parte di questo mondo bellissimo e scapestrato.
[+]
vedere questo film equivale a un elisir di serenità! Staccare per un po' da disastri, guai, stereotipi dilaganti e stressanti file a supermarket o fast-food a basso prezzo..... Qui ci sono bellissimi panorami, persone che vanno ancora a piedi o in bicicletta, mercatini rionali in cui sembra di sentire il profumo delle verdure e delle spezie... Un vero piacere seguire questa storia, che non esclude la crudeltà di certe realtà della vita, ma che è decisamente determinata a dare più spazio alla dolcezza e alla voglia di armonia che, in fondo, pervade tutte le anime buone e gentili di questo pianeta. Attraverso odori e sapori della cucina si fanno rivivere memorie, sentimenti, si smorzano conflitti e pregiudizi, si arriva, insomma, a conoscersi e ad accettarsi, finalmente, come tutti facenti parte di questo mondo bellissimo e scapestrato. Il film scorre senza annoiare, gli attori sono eccezionali, la storia è veramente indovinata e originale. Qualche similitudine con "Chocolat" c'è, specialmente per quanto riguarda le inquadrature, ma è così bello perdersi nell'osservare la poesia di una bella omelette che cresce piano piano fino a friggere in maniera fragrante nell'olio sotto i nostri occhi....Questo è uno di quei film che mi piace definire come "elisir per l'anima". Ti fa uscire con animo leggero e riconciliato con tutto. E' un film che rende migliori. Consigliato a tutti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a vervain »
[ - ] lascia un commento a vervain »
|
|
d'accordo? |
|
melvin ii
|
venerdì 10 ottobre 2014
|
mirren reale anche tra i fornelli
|
|
|
|
Il biglietto d’acquistare per “Amore, cucina e curry” è :4)Ridotto
“Amore, cucina e curry è un film del 2014 diretto da Lasse Hallström ,scritto da Steven Knight, prodotto da Steven Spielberg e Oprah Winfrey.
Il film è un adattamento cinematografico del romanzo Madame Mallory e il piccolo chef indiano scritto da Richard C. Morais. Con: Helen Mirren, Om Puri, Manish Dayal e Charlotte Le Bon.
Un tempo si diceva fate l’amore non la guerra. Oggi finita l’epoca dei figli dei fiori potremmo dire cucinate e non disturbate il mondo.
Il cibo è la nuova frontiera della globalizzazione, gli chef sono le nuovo star, le cucine sono diventate l’ombelico del mondo.
[+]
Il biglietto d’acquistare per “Amore, cucina e curry” è :4)Ridotto
“Amore, cucina e curry è un film del 2014 diretto da Lasse Hallström ,scritto da Steven Knight, prodotto da Steven Spielberg e Oprah Winfrey.
Il film è un adattamento cinematografico del romanzo Madame Mallory e il piccolo chef indiano scritto da Richard C. Morais. Con: Helen Mirren, Om Puri, Manish Dayal e Charlotte Le Bon.
Un tempo si diceva fate l’amore non la guerra. Oggi finita l’epoca dei figli dei fiori potremmo dire cucinate e non disturbate il mondo.
Il cibo è la nuova frontiera della globalizzazione, gli chef sono le nuovo star, le cucine sono diventate l’ombelico del mondo. Ottenere una stella Michelin vale più di qualsiasi oggetto prezioso
Personalmente il piano cottura è un inutile soprammobile e della cucina frequento solo l’armadietto con i biscotti e il frigo per l’acqua.
Le rivalità tra nazioni non si combattono più con la cultura, tradizioni e potenza militare, ma con le attrattive culinarie. Sorgono più ristoranti che negozi d’abbigliamento nelle città.
Cucinare non è solo una necessità per sfamarsi, ma anche un modo per affermare il proprio io.
Il regista Hallstrom dopo il successo di Chocolat torna a raccontarci il mondo degli odori, dell’incanto e della magia legato alla cucina.
Potremmo definirla una favola moderna intrisa oltre che d’amore anche dei temi razziali, etnici e culturali.
Immaginate che Hallstrom vi prepari questa pietanza delicata, dolce, ricca di spezie e vi porti a conoscere la variopinta e chiassosa famiglia Kaddam composta da Papa Kadam(Om Puri) e dai suoi figli in cui spicca il talentuoso cuoco Hassan(Daval). I Kaddam sono stati costretti a lasciare l’India a causa di una sanguinosa rivolta popolare dove gestivano un fiorente ristorante grazie all’abilità come cuoca della defunta madre di Hassan. Inizia così il faticoso pellegrinaggio della nostra famiglia per l’Europa alla ricerca di una nuova casa che troveranno per colpa di un banale incidente automobilistico in un piccolo paesino della Francia. Qui Papa Kadam decide d’aprire un nuovo ristorante, nonostante le forti perplessità della famiglia essendoci già in paese un importante ristorante, già stella Michelin, gestita dalla rigida e scorbutica Madame Mallory (Mirren).
Tra i due i ristoranti inizia un duello senza esclusioni di colpi per rubarsi a vicenda i clienti e per primeggiare sul’altro con la qualità della propria cucina. Una sfida franco-indiana incentrata sugli odori e tradizioni culinarie. La tensione si placa dopo un vile attentato al ristorante dei Kaddam. Madame Mallory accortasi del talento come chef di Hassan gli propone di lavorare nel suo ristorante per ottenere la tanta agognata seconda stella Michelin. I risultati non tardano ad arrivare per Hassan che in un solo anno conquista onore e popolarità riuscendo ad attrarre su di sé le attenzioni dei più importanti e glamour ristoranti di Parigi.
Hassan lascia la sua famiglia e soprattutto l’incantevole collega Marguerite con cui stava nascendo un delicato flirt per diventare il chef numero uno e conquistare nuove stelle Michelin.
Una favola ben scritta e sviluppata nel complesso che coniuga nelle giuste dosi romanticismo e commedia nonostante non sia particolarmente originale e in alcuni momenti sia prevedibile.
Convince e piace come lo sceneggiatore abbia raccontato le diversità culturali e non solo tra due mondi attraverso la cucina e la descrizione dei vari personaggi. Lo spettatore si diverte con i frizzanti dialoghi per non dire battibecchi tra Papa Kaddam e Madame Mallory, le parti migliori sicuramente del film.
Il film ha un buon ritmo nella prima parte evidenziando freschezza e soprattutto evocando sapori e odori al palato dello spettatore affamato, ma nella seconda parte il film rallenta diventando meno evocativo e suggestivo e più freddo e statico nonostante sia più introspettivo.
La regia seppure sia di qualità e versatile si rivela mancante nel dare continuità al pathos narrativo perdendosi nel finale.
Il premio Oscar Helen Mirren si conferma “reale” anche come donna francese. Stile, portamento, sguardi sono adeguati e in tono con il personaggio.
Funziona l’alchimia con Om Puri formando una coppia divertente e credibile in una forma di burbero romanticismo.
Meno intensa e coinvolgente la coppia formata da Haji e Lebon. Un amore tra chef dove è mancata la giusta miscela d’ingredienti per rendere la pietanza saporita.
Il finale a lieto fine anche se forse può provocare qualche carie allo spettatore non può non confermare che in fondo anche la cucina ci rappresenta e gli odori sono la nostra storia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a melvin ii »
[ - ] lascia un commento a melvin ii »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
mercoledì 15 ottobre 2014
|
quando due cucine opposte s'incontrano
|
|
|
|
Film in cui si racconta di una famiglia di indiani che si trasferisce in un paesino della Francia dall' India e che qui riesce ad aprire un ristorante di cucina indiana grazie all'abilità cullinaria che ha il figlio maggiore. Trovandosi il ristorante proprio di fronte a quello locale, peraltro decorato con una stella Michelin, gestito da una vedova di mezz'età (Helen Mirren), sola, acida e molto diffidente, i rapporti tra i nuovi arrivati e la suddetta signora non saranno molto buoni all'inizio in quanto la donna cercherà in tutti i modi di ostacolare loro l'attività. Dopo numerose ripicche e dispetti le due parti riusciranno a trovare finalmente una forma di convivenza civile per entrambe ed il ragazzo indiano con la passione della cucina verrà addirittura assunto nel ristorante francese della donna dove imparerà ancor meglio il mestiere e diventando persino un rinomato chef internazionale.
[+]
Film in cui si racconta di una famiglia di indiani che si trasferisce in un paesino della Francia dall' India e che qui riesce ad aprire un ristorante di cucina indiana grazie all'abilità cullinaria che ha il figlio maggiore. Trovandosi il ristorante proprio di fronte a quello locale, peraltro decorato con una stella Michelin, gestito da una vedova di mezz'età (Helen Mirren), sola, acida e molto diffidente, i rapporti tra i nuovi arrivati e la suddetta signora non saranno molto buoni all'inizio in quanto la donna cercherà in tutti i modi di ostacolare loro l'attività. Dopo numerose ripicche e dispetti le due parti riusciranno a trovare finalmente una forma di convivenza civile per entrambe ed il ragazzo indiano con la passione della cucina verrà addirittura assunto nel ristorante francese della donna dove imparerà ancor meglio il mestiere e diventando persino un rinomato chef internazionale.
Quest'ultima opera di Lasse Hallstrom ricorda molto la sua precedente "Chocolat", dove la vicenda era sempre ambientata in un paesino della provincia francese e dove la protagonista principale era costretta a sopportare l'iniziale diffidenza ed ostruzionismo da parte degli abitanti locali. Inoltre, come in "Chocolat", la cucina detiene sempre un ruolo principale e, direi, cardine della storia e viene esaltata per il fascino che essa in generale esercita su chi vi si dedica con amore e dedizione e come anche "collante" tra individui sul principio assai ostili e poi addolcitisi grazie alla stessa passione per il cibo e per l'arte a prepararlo. In "Amore, Cucina & Curry" ovviamente sono a confronto due popolazikoni differenti ed i loro differnti modi di cucinare, mentre in "Chocolat" solo la diversa area di provenienza e l'introduzione di un prodotto nuovo e sconosciuto come, appunto, il cioccolato, ma questo è poco importante ai fini di ciò che Hallstrom ha voluto ed anche qui vuole dimostrare sul potere che può avere un' attività quando vi ci si dedica con passione e dedizione estrema.
Insomma, un ennesimo elogio al cibo, alla sua pratica ed al suo amore sincero da parte del regista svedese che ancora una volta è riuscito a costruire una storia, sicuramente poco realistica nel suo contenuto, ma molto gradevole da seguire e dunque pienamente apprezzabile.
Molto buona e quanto mai credibile l'interpretazione di Helen Mirren nella parte dell'antipatica vedova ed anche quella di Om Puri, capostipite della famiglia indiana trsferita, che ben incarna il proprio ruolo di emigrante ed onesto lavoratore.
Nella sua semplicità un film altamente "delizioso" e sicuramente consigliabile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
mercoledì 15 ottobre 2014
|
l'iniziale burrascoso incontro tra due differenti
|
|
|
|
Film in cui si racconta di una famiglia di indiani che si trasferisce in un paesino della Francia dall' India e che qui riesce ad aprire un ristorante di cucina indiana grazie all'abilità culinaria che ha il figlio maggiore. Trovandosi il ristorante proprio di fronte a quello locale, peraltro decorato con una stella Michelin, gestito da una vedova di mezz'età (Helen Mirren), sola, acida e molto diffidente, i rapporti tra i nuovi arrivati e la suddetta signora non saranno molto buoni all'inizio in quanto la donna cercherà in tutti i modi di ostacolare loro l'attività. Dopo numerose ripicche e dispetti le due parti riusciranno a trovare finalmente una forma di convivenza civile per entrambe ed il ragazzo indiano con la passione della cucina verrà addirittura assunto nel ristorante francese della donna dove imparerà ancor meglio il mestiere e diventare persino un rinomato chef internazionale.
[+]
Film in cui si racconta di una famiglia di indiani che si trasferisce in un paesino della Francia dall' India e che qui riesce ad aprire un ristorante di cucina indiana grazie all'abilità culinaria che ha il figlio maggiore. Trovandosi il ristorante proprio di fronte a quello locale, peraltro decorato con una stella Michelin, gestito da una vedova di mezz'età (Helen Mirren), sola, acida e molto diffidente, i rapporti tra i nuovi arrivati e la suddetta signora non saranno molto buoni all'inizio in quanto la donna cercherà in tutti i modi di ostacolare loro l'attività. Dopo numerose ripicche e dispetti le due parti riusciranno a trovare finalmente una forma di convivenza civile per entrambe ed il ragazzo indiano con la passione della cucina verrà addirittura assunto nel ristorante francese della donna dove imparerà ancor meglio il mestiere e diventare persino un rinomato chef internazionale.
Quest'ultima opera di Lasse Hallstrom ricorda molto la sua precedente "Chocolat", dove la vicenda era sempre ambientata in un paesino della provincia francese e dove la protagonista principale era costretta a sopportare l'iniziale diffidenza ed ostruzionismo da parte degli abitanti locali. Inoltre, come in "Chocolat", la cucina detiene sempre un ruolo principale e, direi, cardine della storia e viene esaltata per il fascino che essa in generale esercita su chi vi si dedica con amore e dedizione e come anche "collante" tra individui sul principio assai ostili e poi addolcitisi grazie alla stessa passione per il cibo e per l'arte a prepararlo. In "Amore, Cucina & Curry" ovviamente sono a confronto due popolazioni differenti ed i loro differenti modi di cucinare, mentre in "Chocolat" solo la diversa area di provenienza e l'introduzione di un prodotto nuovo e sconosciuto come, appunto, il cioccolato, ma questo è poco importante ai fini di ciò che Hallstrom ha voluto ed anche qui vuole dimostrare sul potere, cioè, che può avere un' attività quando vi ci si dedica con passione e dedizione estrema.
Insomma, un ennesimo elogio al cibo, alla sua pratica ed al suo amore sincero da parte del regista svedese che ancora una volta è riuscito a costruire una storia, sicuramente poco realistica nel suo contenuto, ma molto gradevole da seguire e dunque pienamente apprezzabile.
Molto buona e quanto mai credibile l'interpretazione di Helen Mirren nella parte dell'antipatica vedova ed anche quella di Om Puri, capostipite della famiglia indiana trasferitasi, che ben incarna il proprio ruolo di emigrante ed onesto lavoratore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
luigi chierico
|
lunedì 1 febbraio 2016
|
delizioso
|
|
|
|
Da diversi anni veniamo bombardati da programmi pro e contro l’alimentazione, diete d’ogni genere, Master chef da tutto il mondo e così il regista Lasse Hallström si è sentito in dovere di tornare in cucina, non più per la Chocolat, ma per il piacere degli occhi, lasciando il piacere del palato alla bravissima a e sempre simpatica attrice Helen Mirren,premio Oscar, che deve fare di Hassan Haji, un indiano in Francia, un prestigioso cuoco in grado di arrivare alle stelle. Il film, sebbene a Saint-Antonin-Noble-Val si svolga la guerra tra le due cucine quella francese e quella indiana, è molto delizioso, e non solo per le pietanze che si vedono portare ai tavoli dei ristoranti, dai meno ai più famosi della Francia,quella dei formaggi, dello champagne, delle ostriche e soprattutto degli escargot à la Bourguignonne.
[+]
Da diversi anni veniamo bombardati da programmi pro e contro l’alimentazione, diete d’ogni genere, Master chef da tutto il mondo e così il regista Lasse Hallström si è sentito in dovere di tornare in cucina, non più per la Chocolat, ma per il piacere degli occhi, lasciando il piacere del palato alla bravissima a e sempre simpatica attrice Helen Mirren,premio Oscar, che deve fare di Hassan Haji, un indiano in Francia, un prestigioso cuoco in grado di arrivare alle stelle. Il film, sebbene a Saint-Antonin-Noble-Val si svolga la guerra tra le due cucine quella francese e quella indiana, è molto delizioso, e non solo per le pietanze che si vedono portare ai tavoli dei ristoranti, dai meno ai più famosi della Francia,quella dei formaggi, dello champagne, delle ostriche e soprattutto degli escargot à la Bourguignonne. Un meraviglioso posto in cui regna invece sovrana la pace e il silenzio interrotto dal passaggio del fiume in cui scorre l’acqua, solo e sempre acqua, ma mai la stessa, un luogo con tanto verde e tanti fiori in cui non può che fiorire l’amore sia tra i giovani che i meno giovani. Uno spettacolo per gli occhi anche questi panorami che lasciano assaporare meglio le tante portate delle pietanze cucinate da Hassan Haji ben interpretato da Manish Daya, affiancato in arte culinaria dalla signora Mallory, col sorriso ed il garbo di Helen Mirren. Un film leggero, piacevole, una vera carezza per l’anima, mai volgare, spiritoso, gustoso, direi per restare in tema di cucina. La guerra che divide i due ristoratori attraverso la gentilezza, non con la lotta, si trasforma in scambio di cortesie, in un rapporto da conflittuale in amichevole, e così l’armonia porta all’amore. Al di là del merito artistico delle tre stelle, è un film tutto da gustare, proprio come si può gustare un pollo al curry in tutta la sua raffinatezza. Se andrete nel sud della Francia visitate il borgo medievale di Saint-Antonin-Noble-VaL, un caratteristico borgo lussureggiante,non vi incontrerete né Helen Mirren né madame Mllory ma ricordandovi di questo delizioso film tra tanti fiori rinvigorirà l’amore ed il piacere della buona cucina.chibar22@libero.it
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luigi chierico »
[ - ] lascia un commento a luigi chierico »
|
|
d'accordo? |
|
dromex
|
lunedì 20 ottobre 2014
|
non solo un nuovo chocolat!
|
|
|
|
in questo film Lasse Hallstroem ha voluto far rivivere un nuovo Chocolat dopo 4 anni, questa volta con un riferimento alla Cucina Indiana.
Mentre in Chocolat il ruolo principale (prevedibilmente e correttamente) che stravolge la vita del paese era dato dal cioccolato, qui lo stesso ruolo "vitale" nasce dalle spezie indiane.
I paragoni sono molti e potrei continuare ma in "Amore, cucina e curry" c'è un elemento in più che non fa solo tornare a casa dopo aver visto un gradevole film romantico e culinario.
"Amore, cucina e curry" vuole con gran forza comunicare che l'amore in ciò che si fa non è sempre pari al risultato che si raggiunge.
Hassan infatti riesce a decollare professionalmente e divenire un riferimento culinario per tutti gli chef in Francia e nel mondo ma è sempre più solo e triste.
[+]
in questo film Lasse Hallstroem ha voluto far rivivere un nuovo Chocolat dopo 4 anni, questa volta con un riferimento alla Cucina Indiana.
Mentre in Chocolat il ruolo principale (prevedibilmente e correttamente) che stravolge la vita del paese era dato dal cioccolato, qui lo stesso ruolo "vitale" nasce dalle spezie indiane.
I paragoni sono molti e potrei continuare ma in "Amore, cucina e curry" c'è un elemento in più che non fa solo tornare a casa dopo aver visto un gradevole film romantico e culinario.
"Amore, cucina e curry" vuole con gran forza comunicare che l'amore in ciò che si fa non è sempre pari al risultato che si raggiunge.
Hassan infatti riesce a decollare professionalmente e divenire un riferimento culinario per tutti gli chef in Francia e nel mondo ma è sempre più solo e triste.
Questo non è poco: il lavoro di oggi ci offre carriere che costano il progressivo allontanamento da famiglia e affetti veri, che causa crisi familiari, figli con genitori assenti. Ne vale realmente la pena?!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dromex »
[ - ] lascia un commento a dromex »
|
|
d'accordo? |
|
astromelia
|
domenica 1 febbraio 2015
|
romanzato ma bello
|
|
|
|
questo è un film senza pretese,semplice e capibile,che ti solleva per due ore dalla routine,contribuisce alla serenità e alla speranza,ai buoni sentimenti,nonostante le scaramucce della trama,ottimamente interpretato e con una bellissima fotografia,insomma piacevole sotto tutti i punti di vista,in più solletica il palato la visione di quei piatti colorati ed elaborati,ottimo
|
|
[+] lascia un commento a astromelia »
[ - ] lascia un commento a astromelia »
|
|
d'accordo? |
|
alexander 1986
|
sabato 7 febbraio 2015
|
un curry poco saporito.
|
|
|
|
Dopo una grave tragedia, Hassan (Manish Dayal) e la sua famiglia si trasferiscono dall'India all'Europa in cerca di fortuna. Arrivano in una piccola cittadina francese, dove provano ad affermarsi come ristoratori sfruttando lo straordinario talento di Hassan. La loro cultura culinaria esotica per i palati locali stravolgono in modo positivo la vita del paese. Ma deve scontrarsi con la corrente opposta e conservatrice, rappresentata dal prestigioso ristorante guidato da Madame Mallory (Helen Mirren).
Commediola garbata e semplice, dai contenuti abbastanza prevedibili: gli opposti che si attraggono, la bellezza del diverso, l'esaltazione del cibo come arte e punto di incontro tra individui e popoli.
[+]
Dopo una grave tragedia, Hassan (Manish Dayal) e la sua famiglia si trasferiscono dall'India all'Europa in cerca di fortuna. Arrivano in una piccola cittadina francese, dove provano ad affermarsi come ristoratori sfruttando lo straordinario talento di Hassan. La loro cultura culinaria esotica per i palati locali stravolgono in modo positivo la vita del paese. Ma deve scontrarsi con la corrente opposta e conservatrice, rappresentata dal prestigioso ristorante guidato da Madame Mallory (Helen Mirren).
Commediola garbata e semplice, dai contenuti abbastanza prevedibili: gli opposti che si attraggono, la bellezza del diverso, l'esaltazione del cibo come arte e punto di incontro tra individui e popoli. In questo film di Hallstrom tutto va come dovrebbe andare, dall'inizio fino ai titoli di coda. Non entusiasma ma in fin dei conti neppure annoia. Poco edificante l'insistenza sulla figura della Mirren come donna-immagine in campagna pubblicitaria. Lei è bravissima come sempre, tuttavia sarebbe stato più giusto gratificare i giovani protagonisti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alexander 1986 »
[ - ] lascia un commento a alexander 1986 »
|
|
d'accordo? |
|
aristoteles
|
martedì 27 ottobre 2015
|
sapore di cuore
|
|
|
|
6,5 pieno traducendolo con voti.
Tuttavia concordo con la recensione, veramente troppo simile a Chocolat,ed aggiungo,un gradino inferiore.
Buoni sentimenti sempre al centro del film,ma questa volta si eccede troppe volte in buonismo.
Al posto del vento fiabesco della precedente opera qui c'è la voce della moglie scomparsa.
Il connubio Cibo-Sentimenti funziona ancora decentemente bene ma i personaggi non sono molto effervescenti,tranne quelli piu' maturi,nettamente al di sopra degli altri.
Indubbiamente il cast di Chocolat era di un altro spessore.
L'ambientazione e la fotografia sono ottime ed il richiamo alla natura e alla semplicità aiutano la sceneggiatura che però in molte situazioni cade nel tranello del "già visto" e dello scontato.
[+]
6,5 pieno traducendolo con voti.
Tuttavia concordo con la recensione, veramente troppo simile a Chocolat,ed aggiungo,un gradino inferiore.
Buoni sentimenti sempre al centro del film,ma questa volta si eccede troppe volte in buonismo.
Al posto del vento fiabesco della precedente opera qui c'è la voce della moglie scomparsa.
Il connubio Cibo-Sentimenti funziona ancora decentemente bene ma i personaggi non sono molto effervescenti,tranne quelli piu' maturi,nettamente al di sopra degli altri.
Indubbiamente il cast di Chocolat era di un altro spessore.
L'ambientazione e la fotografia sono ottime ed il richiamo alla natura e alla semplicità aiutano la sceneggiatura che però in molte situazioni cade nel tranello del "già visto" e dello scontato.
La storia d'amore a venire,per esempio,si intuisce appena si rompono i freni della vettura su cui viaggia la famiglia indiana,ma anche la rivalità tra i due ristoranti e conseguenti dinamiche,non stupisce.
Comunque,ripeto, un buon prodotto finale che a tratti procura anche un discreto appetito.
Hallstrom tuttavia sta finendo gli argomenti e i piatti,dopo la cioccolata e le spezie,che si lancerà sulle bevande? Vino,vendemmia e uva??
[-]
|
|
[+] lascia un commento a aristoteles »
[ - ] lascia un commento a aristoteles »
|
|
d'accordo? |
|
|