khaleb83
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sabato 1 novembre 2014
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quando una nuova prospettiva è nociva
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Dovrebbe essere messo in chiaro: reboot o remake che sia, aggiungere nuovi punti di vista a un personaggio a una storia va bene, finché ci si assicura che siano compatibili con essi. Quando si va a stravolgere il senso di un'opera, invece, si ottiene qualcosa che parla d'altro sulla base di eventi e caratterizzazioni che non dovrebbe sorpredere se male si incastrano con il nuovo lavoro.
Il Robocop originario aveva dei maessaggi netti, decisi: di denuncia, per quanto compatibile con un film molto commerciale. Un film in cui la violenza era estrema ma aveva un senso.
Questa versione "riaggiornata" ha la violenza patinata che non lascia segni e che non racconta nulla, ma fa solo spettacolo vuoto.
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Dovrebbe essere messo in chiaro: reboot o remake che sia, aggiungere nuovi punti di vista a un personaggio a una storia va bene, finché ci si assicura che siano compatibili con essi. Quando si va a stravolgere il senso di un'opera, invece, si ottiene qualcosa che parla d'altro sulla base di eventi e caratterizzazioni che non dovrebbe sorpredere se male si incastrano con il nuovo lavoro.
Il Robocop originario aveva dei maessaggi netti, decisi: di denuncia, per quanto compatibile con un film molto commerciale. Un film in cui la violenza era estrema ma aveva un senso.
Questa versione "riaggiornata" ha la violenza patinata che non lascia segni e che non racconta nulla, ma fa solo spettacolo vuoto. Il dilemma tra uomo e macchina è sostanzialmente azzerato all'accettazione di un corpo stravolto dalle protesi (senza peraltro venire approfondito, ma lasciato dimenticato all'inizio del film), e soprattutto non solo non viene risolto, ma neanche affrontato nel finale. Tutto viene "detto" e non "raccontato", anche perchè il film di per sè non ne sarebbe capace, e la realtà violenta ed esasperata che dava un senso alle varie imprese dei film originali qui viene ridottta a un immotivato specchio della politica estera. Il messaggio blandamente democratico (o meglio, blandamente anti repubblicano) è così caricaturale da non arrivare.
Lo spessore dei personaggi poi, è semplicemente inesistente (persino un dramma familiare, assolutamente fuori luogo con la trama, appare un tentativo disperato ma inutile di creare una presa emotiva sullo spettatore); l'unico punto di vista inedito e decente è quello del personaggio di Gary Oldman, il dilemma etico dello scienziato costretto a scendere a compromessi tra le esigenze di successo e la propria integrità; tuttavia, rimane di sfondo, anche perchè rischiava di essere l'unico elemento interessante in un film che, tutto sommato, avrebbe dovuto parlare di Robocop.
Se questo è quel che hanno in mente quando rimaneggiano titoli cult degli anni '80, farebbero molto meglio a lasciarli in pace e non rovinare l'intero nome del marchio.
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fedeleto
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domenica 28 giugno 2015
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macchina o uomo?
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Murphy è un poliziotto che rimane gravemente ferito e mutilato durante un esplosione.Un potente imprenditore decide di usarlo per creare una macchina in quest uomo.Murphy diventerà un giustiziere della legge, ma la sua famiglia? Il suo essere umano dove è finito? Forse c e ancora spazio nel cuore per non essere solo una macchina.Padilha dirige un discreto remake, non certo all altezza dell originale di Verhoeven, che si incentra su effetti speciali, azione quanto basta, e l immagine di farlo sembrare quasi un supereroe della marvel è a dir poco fastidiosa.Kinnaman fa rimpiangere Weller, e il cast con Michael Keaton e Samuel l Jackson non bastano a salvare la pellicola, fotografia buona, ma per i nostalgici sarà una delusione.
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jonny78
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venerdì 7 febbraio 2014
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questo robocop non si guarda!
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L'ho visto ieri sera....ed è stata una delusione totale.
Ho 35 anni e ricordo benissimo il primo robocop molto più ricco dal punto di vista dello spessore, della trama...senza parlare delsi la recit è un azione.
Questo è un pupazzo che si muove grazie alla computer grafica, la trama è stata smorzata sino a renderla banale....l'attore, anzi gli attori, sono di una inespressività degna di un film porno.
Ragazzi ma come si fa a dire che è bello questo film?
Anche se non avessi visto l'originale....gli avrei dato comunque un 3! FA PENA!
Forse però, tralasciando i moralismi, si adatta in pieno a cià che trasmette la società oggi giorno....un a bellissima vetrina fatta di fumo...senza alcun arrosto all'interno!
LO SCONSIGLIO VIVAMENTE
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il beppe nazionale
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venerdì 14 febbraio 2014
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filosofie della mente sacrificate agli incassi
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Il Robocop che ci si presenta in questo 2014 si veste di nuove potenzialità grafiche e promette di soddisfare l'occhio nostalgico. Ci chiediamo dunque se il restiling, il remake della trama e il ritorno del nostro amato poliziotto mantengano questa promessa.
La pellicola apre con il problema etico-politico dell'utilizzo dei droni in cui ci vengono presentati il grande industriale avido di denaro, Sellars, e il senatore Dreyfus, promotore del decreto che vieta l'utilizzo dei robot. L'America infatti teme a tal punto di mettere la sicurezza in mano a macchine senza emozioni da sorvolare completamente sulla loro efficienza. L'efficienza è quello che Sellars cerca disperatamente di mostrare al popolo americano, ma a quanto pare non basta, serve qualcosa che risulti più familiare e accettabile da parte del popolo.
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Il Robocop che ci si presenta in questo 2014 si veste di nuove potenzialità grafiche e promette di soddisfare l'occhio nostalgico. Ci chiediamo dunque se il restiling, il remake della trama e il ritorno del nostro amato poliziotto mantengano questa promessa.
La pellicola apre con il problema etico-politico dell'utilizzo dei droni in cui ci vengono presentati il grande industriale avido di denaro, Sellars, e il senatore Dreyfus, promotore del decreto che vieta l'utilizzo dei robot. L'America infatti teme a tal punto di mettere la sicurezza in mano a macchine senza emozioni da sorvolare completamente sulla loro efficienza. L'efficienza è quello che Sellars cerca disperatamente di mostrare al popolo americano, ma a quanto pare non basta, serve qualcosa che risulti più familiare e accettabile da parte del popolo. Ecco quindi che dal team marketing del magnate arriva la brillante idea di inserire un uomo in una macchina, idea ben presto realizzata sul povero detective Murphy, recentemente mutilato da un attentato.
Poste queste basi, la trama procederà su tante direttrici tutte egualmente abbozzate, con personaggi, dialoghi e scene terribilmente stereotipati e prevedibili. Certo, va detto che sul rapporto mente-corpo vi sarebbe materiale sufficiente come spunto per un saggio di filosofia della mente, ma ancor più materiale lo si ha per quello che riguarda l'avidità umana. Sellars e soci non hanno scrupoli, modificano più volte il cervello di Murphy arrivando persino a togliergli la personalità, e benchè questo condanni apertamente la manipolazione tecnocrate dell'essere umano, dal lato cinematografico toglie spazio a esperienze più patetiche (nel senso di patire) come il dramma personale del detective e le sue ripercussioni sulla famiglia (che in questo film lo aspetta e lo insegue). Come risultato abbiamo il viscidume del commercio e della politica ben evidenziati mentre Robocop spara all'impazzata contro i nemici ed esegue arresti in tempi record. Non basta ad aumentare spessore e suspance il contrasto tra il buon dottor Norton e il violento Maddox, i quali si contendono il controllo della vita di Murphy modificandolo, usandolo come una marionetta per poi tentare di ucciderlo. Il lato investigativo si perde completamente con tutti i colpi di scena, ma forse questa potrebbe essere intesa come una conseguenza verosimile dell'impiego di grandi tecnologie.
Mano a mano che il film prosegue le emozioni si azzerano: Robocop spara, elabora quantità di dati disumane, salta, guida la moto, trova criminali, spara ancora. Kinnaman muove bene il suo Robocop, alterna rari picchi di espressività a cali di pathos, così come Oldman e Keaton. Complici di questa fastidiosa alternanza, se vogliamo, dei personaggi delineati dallo stereotipo più che da un'immaginazione originale. Per non parlare del conduttore Novak che sembra scimmiottare il suo collega degli Hunger Games nello svolgere il suo lavoro propagandistico. Inquadrature, luci notturne, ambienti sono i soliti dei film americani e ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta per pescare similitudini in altri film.
In definitiva, nonostante un ottimo design - impressionante la scena della scomposizione, vera perla del film -, questo Robocop si rivela un film con una trama piena di spunti ma con poca anima, un film che ha sacrificato l'umanità in favore dell'azione e degli incassi.
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marvin85
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lunedì 2 giugno 2014
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film modesto !
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Quando ti trovi dinanzi ad un reboot di un film iconico come Robocop è inevitabile il confronto col predecessore.. Ed è per questo che quasi sempre i registi decidano di discostarsi dal passato rinnovando e innovando completamente il concetto del film in questione. Nel caso di Robocop avviene proprio questo. Il primo film di paul verhoeven è molto cinico e violento ed il personaggio di Robocop è freddo e con movimenti tipici dei Robot.. Il cinismo e i toni duri di quel film erano il perfetto contorno di un film che per l'epoca era grandioso. Ma parliamo della fine degli anni 80.. Per questo film il regista ha preso la decisione, giusta a mio parere, di volersi discostare dal predecessore azzerando tutto.
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Quando ti trovi dinanzi ad un reboot di un film iconico come Robocop è inevitabile il confronto col predecessore.. Ed è per questo che quasi sempre i registi decidano di discostarsi dal passato rinnovando e innovando completamente il concetto del film in questione. Nel caso di Robocop avviene proprio questo. Il primo film di paul verhoeven è molto cinico e violento ed il personaggio di Robocop è freddo e con movimenti tipici dei Robot.. Il cinismo e i toni duri di quel film erano il perfetto contorno di un film che per l'epoca era grandioso. Ma parliamo della fine degli anni 80.. Per questo film il regista ha preso la decisione, giusta a mio parere, di volersi discostare dal predecessore azzerando tutto. Partendo dalla storia, passando per Robocop e la sua corazza, all'umanità dello stesso che nel primo film è apparsa in maniera graduale. Nel nuovo Robocop ci troviamo dinanzi un personaggio che è esattamente a metà tra il cyborg ed il supereroe alla IronMan capace di salti ed evoluzioni incredibili. Ma al di la del discostarsi dal predecessore il prodotto che ne è uscito fuori è un prodotto modesto. Senza momenti epici e senza una grandissima storia. Il comparto grafico è buono con ottimi effetti speciali e con buone scene di azione. Ma tutto si ferma lì.. E' un film senza una vera anima e senza una spina dorsale. E' un prodotto di buon livello ma che non rimane e non può rimanere nella mente delle persone. Il cast è di ottimo livello e l'impianto della storia è potenzialmente buono. Ma a mio parere il tutto è raccontato in maniera troppo annacquata... Si perde troppo tempo per dare spazio al lato umano del personaggio e questa cosa che potenzialmente è buona in realtà a mio parere è uno dei punti deboli del film. La produzione ha secondo me commesso un solo errore che di fatto ha influito sul senso del film più in generale. Ovvero che si è inseguito troppo il filone dei supereroi volendo dare l'idea allo spettatore della spettacolarità e del supereroe quando di fatto Robocop dovrebbe avere in realtà la tendenza fantascientifica e di azione con tinte polizisco/drammatiche. Questo è Robocop.. E loro con la loro scelta di dare un senso SUPEREROISTICO hanno in realtà affossato un prodotto potenzialmente di grande livello. Il cast è ottimo, il protagonista non è male e gli effetti visivi sono di buona caratura.. Ma al film nel suo complesso manca qualcosa. Non e' fallimentare ma nemmeno può essere considerato un filmone. E' un prodotto modesto di cui nei prossimi anni forse nemmeno se ne parlerà !
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cianoz
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domenica 11 maggio 2014
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politico, drammatico, poco carismatico
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"L'originale era molto meglio". Questa frase ricorrente quando si parla di film molte volte sembra usata in forza di un automatismo che non tiene conto dell'obiettività ma solo di una spinta emozionale legata all'innegabile forza emotiva che si portano sempre dietro i ricordi di una cosa bella del passato. Ma ci sono (molti) casi in cui la frase "l'originale era decisamente meglio" è decisamente sensata, in quanto pura verità. E per Robocop questa verità è assoluta e lapalissiana.
Per chi non avesse mai visto l'originale (ma c'è qualcuno davvero che non l'ha visto?) questo qui può sembrare anche bello.
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"L'originale era molto meglio". Questa frase ricorrente quando si parla di film molte volte sembra usata in forza di un automatismo che non tiene conto dell'obiettività ma solo di una spinta emozionale legata all'innegabile forza emotiva che si portano sempre dietro i ricordi di una cosa bella del passato. Ma ci sono (molti) casi in cui la frase "l'originale era decisamente meglio" è decisamente sensata, in quanto pura verità. E per Robocop questa verità è assoluta e lapalissiana.
Per chi non avesse mai visto l'originale (ma c'è qualcuno davvero che non l'ha visto?) questo qui può sembrare anche bello. Ma solo perché non ha un termine di confronto.
Robocop del 2014 non è un brutto film, ma a distanza di quasi 30 anni l'originale vince a mani basse contro il suo remake, ma di brutto proprio. Pur potendo disporre di risorse tecnologiche di produzione (parliamo di effetti speciali, computer graphics) abissalmente diverse Paul Verhoeven nel 93 confeziona un personaggio e una storia con un carisma e una attrattività che il sig. José Padilha non riesce neanche ad avvicinare. E' la dimostrazione che il "manico" conta più del mezzo.
Robocop 2014 è un film molto politico e poco fantascientifico, con troppi discorsi e troppo poca azione, con una Murphy\Robocop poco carismatico. Un po' come capita se si confrontano i primi 2 Terminator di Swarzenegger con Terminator Salvation. Remake buoni, ma che perdono tutte le cose speciali che gli originali avevano, che poi sono le cose che sono rimaste impresse a tutti noi e che hanno reso gli originali dei cult indimenticabili. Persino le (poche) citazioni d'obbligo del remake perdono di attrattività in un contesto così diverso, tanto da passare via senza fare presa: il "vivo o morto tu verrai con me" ripreso a forza in questo Robocop non ha minimamente lo stesso impatto emotivo che aveva nell'originale.
E ancora, nell'originale i cattivi erano più cattivi, le ambientazioni più particolari, esagerate, surreali (vi ricordate gli assurdi spot pubblicitari in TV?). E Robocop parlava in modo... "figo" per dirla all'antica, con quell'atteggiamento da vero supereroe che tanto ci piace, con quelle frasi ad effetto, quelle quasi battutine che lo avevano reso subito uno "forte", simpatico, pur rimanendo risoluto e determinato nel far fuori i cattivi. Questo Murphy\Robocop di Padilha invece non ha granché di simpatico, anzi diciamo pure niente.
Nel 2014 poi con l'abbondanza di tecnologia e informatica che hanno i registi oggi sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa in più anche su questo fronte; a parte la scena di combattimento contro i droni non c'è molto altro. Troppo poco. Se il film non avesse tutte le altre lacune di cui sopra sarebbe anche potuto bastare, ma niente di questo e niente di quello il pranzo si fa povero.
Persino sulla struttura da robot ci sarebbe qualcosa da dire; quella di Verhoeven era molto semplice, rivista con gli occhi di oggi, ma era (e rimane tutt'ora) visivamente efficace e piacevole. Quella di Robocop 2014 è molto rifinita, si vede che è al passo coi tempi... ma sembra più una tuta che una corazza.
Insomma, Robocop per tutti noi rimarrà sempre quello di Verhoeven e Peter Weller. Punto.
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poldino
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giovedì 19 giugno 2014
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robocop, che delusione!
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Il remake del famoso film di Paul Verhoeven del 1987 è un'inutile perdita di tempo e di denaro (se lo si guarda al cinema).
Il regista José Padilha, nonostante il notevole cast e le moderne tecnologie a disposizione riesce a confezionare un film decisamente inferiore all'originale. Lento, privo di ritmo adeguato, sceneggiatura scialba e soprattutto noiosissimo.
Guardatevi l'originale perchè è un capolavoro di fantascenza ed azione.
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melvin ii
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domenica 9 febbraio 2014
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un remake mal riuscito
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RoboCop è un film del 2014 diretto da José Padilha.
Il film è il remake di RoboCop - Il futuro della legge (1987) e rebot dell'omonimo franchise.
Tra gli interpreti principali figurano Joel Kinnaman,Gary Oldman, Michael Keaton, Samuel L. Jackson e Abbie Cornish.
I remake come spesso le ciambelle non vengono con il buco.
Gli americani amano rinverdire i loro” miti” per farli amare alle nuove generazioni.
Alex Murphy è un giovane e capace poliziotto, vittima di un’ incidente quasi mortale.
Una spericolata società di robotica e un ‘ambizioso scienziato decidono di creare Robocop, fusione tra uomo e macchina, il “moderno Centauro”
Il Robocop del 1987 diretto da Paul Verhoeven segnò un’ epoca e il genere della fantascienza.
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RoboCop è un film del 2014 diretto da José Padilha.
Il film è il remake di RoboCop - Il futuro della legge (1987) e rebot dell'omonimo franchise.
Tra gli interpreti principali figurano Joel Kinnaman,Gary Oldman, Michael Keaton, Samuel L. Jackson e Abbie Cornish.
I remake come spesso le ciambelle non vengono con il buco.
Gli americani amano rinverdire i loro” miti” per farli amare alle nuove generazioni.
Alex Murphy è un giovane e capace poliziotto, vittima di un’ incidente quasi mortale.
Una spericolata società di robotica e un ‘ambizioso scienziato decidono di creare Robocop, fusione tra uomo e macchina, il “moderno Centauro”
Il Robocop del 1987 diretto da Paul Verhoeven segnò un’ epoca e il genere della fantascienza.
Era una “lucida” visione del futuro e di come la tecnologia avrebbe preso il sopravvento e come gli uomini sarebbero stati “dipendenti” dalle macchine.
Il film aveva al suo interno tante tematiche etiche e filosofiche.
Il Robocop del 2014 esprime la necessità di sicurezza dell’uomo in un epoca segnata dalla violenza e dalla paura
Se il primo Robocop faceva riflettere oltre ad entusiasmare, quello di oggi non scalda il cuore e non libera l’immaginazione dello spettatore.
Il protagonista d’oggi Joel Kinnaman non regge il confronto con Peter Weller.
Klinnam non riesce a dare un’anima a Robocop come fece Weller.
La sceneggiatura è banale e retorica. L’intreccio non decolla e i dialoghi sono di poco respiro
Nonostante il cast di grido, i personaggi appaiono caricaturali e noiosi.
Solo Samuel L Jackson nel ruolo del presentatore televisivo cinico e feroce, funziona ed è credibile.
Non si sentiva il bisogno di questo remake
In un epoca di dubbi, teniamoci stretti “i cult”, pochi , ma salde certezze.
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