orlandi
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martedì 1 aprile 2014
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chi era berlinguer?
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"Chi era Berlinguer? " Molti giovani in Italia non sanno dare una risposta a questa domanda, le interviste che danno inizio al documentario ne sono la prova .Il film è rivolto ai giovani in modo pedagogico e ai ,più "attempati", contemporanei di berlinguer in modo commemorativo.
Walter Veltroni, ex sindaco di Roma, segretario del PD e candidato premier, non è solo un politico, da anni scrive di cinema e con questo documentario debutta alla regia. Sembra che il regista si diverta a costruire "poesie" visive: è convincente la scena in cui fogli di giornale svolazzano in piazza San Giovanni e le immagini di repertorio si "amalgano" brillantemente a quelle girate da Veltroni, altre invece risultano troppo audaci e virtuose come quelle girate nel carcere.
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"Chi era Berlinguer? " Molti giovani in Italia non sanno dare una risposta a questa domanda, le interviste che danno inizio al documentario ne sono la prova .Il film è rivolto ai giovani in modo pedagogico e ai ,più "attempati", contemporanei di berlinguer in modo commemorativo.
Walter Veltroni, ex sindaco di Roma, segretario del PD e candidato premier, non è solo un politico, da anni scrive di cinema e con questo documentario debutta alla regia. Sembra che il regista si diverta a costruire "poesie" visive: è convincente la scena in cui fogli di giornale svolazzano in piazza San Giovanni e le immagini di repertorio si "amalgano" brillantemente a quelle girate da Veltroni, altre invece risultano troppo audaci e virtuose come quelle girate nel carcere.
Veltroni, grazie alla sua posizione, ha potuto raccogliere numerose testimonianze tra le persone che giravano attorno al segretario generale del Partito Comunista Italiano, delineandone un profilo completo dal punto di vista politico senza addentrarsi nella vita privata di Enrico Berlinguer.
Ne esce fuori un documentario completo è ben realizzato, in cui il peso del nome del regista non ha impedito la riuscita del prodotto finale.
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goldy
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lunedì 31 marzo 2014
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stringiamci a coorte
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Un occasione persa. Rievocare e ricordare Berlinguer e la sua splendida figura mi sembrava giusto e doveroso. Ma avrei auspicato un discorso meno rinserrato all'interno di quello che è rimasto dello zoccolo duro di sinistra. Ne esce una rappresentazione adatta ai soli addetti ai lavori. Una cosa loro da conservare con gelosia. Come sempre. La politica intesa come elaborazione aristocratica patrimonio esclusivo di teste raffinate capaci di spaziare su grandi orizzonti......lontani, inafferrabili ma sublimi. Avrei pensato che una rievocazione che mettesse in rilievo analogie e similitudini (che pure ci sono) con la situazione politica di oggi avrebbe potuto coinvolgere un pubblico giovane più numeroso.
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Un occasione persa. Rievocare e ricordare Berlinguer e la sua splendida figura mi sembrava giusto e doveroso. Ma avrei auspicato un discorso meno rinserrato all'interno di quello che è rimasto dello zoccolo duro di sinistra. Ne esce una rappresentazione adatta ai soli addetti ai lavori. Una cosa loro da conservare con gelosia. Come sempre. La politica intesa come elaborazione aristocratica patrimonio esclusivo di teste raffinate capaci di spaziare su grandi orizzonti......lontani, inafferrabili ma sublimi. Avrei pensato che una rievocazione che mettesse in rilievo analogie e similitudini (che pure ci sono) con la situazione politica di oggi avrebbe potuto coinvolgere un pubblico giovane più numeroso. I teorici dicono :"Impariamo dalla storia. Se non si conosce la propria storia un paese si smarrisce ". Ma da questo documentario non impariamo granchè della storia appena trascorsa. Capire per esempio con una decina d'anni in anticipo che il comunismo non aveva più avvenire sarebbe stato un bell'esempio di capacità di lettura della storia contemporanea.
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ruger357mgm
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domenica 30 marzo 2014
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le lacrime di chi ci ha creduto
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Non si va per caso a vedere questo film.Ci si riconosce,alla vista,all'odore,all'affinità di abbigliamento e di delusa trasandatezza,anche se permeata di capì griffati.E' un rito collettivo,un tuffo nella memoria e nella sofferenza di chi ci ha creduto davvero,nella speranza di cambiarlo,questo paese.E ' un ritrovarsi, un sentirsi smarriti,ora come allora,orfani di una figura carismatica e trasparente,fedeli alla linea perché non si può non essere "comunisti dentro",avendo ideali comuni di equità sociale e tributaria,pacifismo intrinseco e voglia di lavoro,per tutti.Non ci si commuove,si ricorda e si rimpiange,si fa il tifo, si additano gli avversari di sempre,l'orrido Franceschini e l'untuoso Signorile,si apprezza addirittura Almirante,fascista ma leale , che va ai funerali e i comunisti lasciano che ci vada.
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Non si va per caso a vedere questo film.Ci si riconosce,alla vista,all'odore,all'affinità di abbigliamento e di delusa trasandatezza,anche se permeata di capì griffati.E' un rito collettivo,un tuffo nella memoria e nella sofferenza di chi ci ha creduto davvero,nella speranza di cambiarlo,questo paese.E ' un ritrovarsi, un sentirsi smarriti,ora come allora,orfani di una figura carismatica e trasparente,fedeli alla linea perché non si può non essere "comunisti dentro",avendo ideali comuni di equità sociale e tributaria,pacifismo intrinseco e voglia di lavoro,per tutti.Non ci si commuove,si ricorda e si rimpiange,si fa il tifo, si additano gli avversari di sempre,l'orrido Franceschini e l'untuoso Signorile,si apprezza addirittura Almirante,fascista ma leale , che va ai funerali e i comunisti lasciano che ci vada.Stringe il cuore il presidente Napolitano e fa tenerezza Ingrao.Per quanto attiene alla tecnica il buon Walter riassume,come sempre, i suoi punti fissi di riferimento: i fogli svolazzanti dell'unità a San Giovanni come la piuma di Forest Gump,campi lunghi alla Leone e spiagge alla sapore di mare.Toccante Mastroianni che parla della memoria, distanti un secolo i cineasti che si accordano per il documentario sul funerale, ci mancano già Gigi Magni,Lizzani, per tacere di Fellini....Un atto d'amore e un omaggio a chi ci ha creduto davvero.Grazie.
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nino
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sabato 29 marzo 2014
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ubo sconfitto alla peckinpah
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Maggior pregio:Veltroni non regala niente a nessuno nel ricostruire il magico sogno e la struggente sconfitta dell'eroico personaggio.Tanto meno a Berlinguer...Sul grande errore politico (no alle sinistre al governo) l'Autore non assume una posizione netta,ma ē giusto cosī : forse non lo farã mai neppure la Storia.L'esemplare docufilm s'incaglia un po' in quel riferimento a James Cook. Da non perdere.Augh !
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silvio pammelati
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lunedì 24 marzo 2014
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fare di piu
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Gentile direttore,
attualmente esistono solo i 50 minuti settimanali di "Cinematografo" ad occuparsi di cinema in orari oltretutto insoliti. In passatp c'era una vera e propria striscia quotidiana di ben 2 ore e mezza giornaliere (22.30/01.00) che si occupava di tutto il mondo dello spettacolo (cinema, musica, personaggi televisivi e teatrali perlopiu comici, ec). Mi riferisco al Maurizio Costanzo Show. Questa potrebbe essere una breve e buona risposta a chi si lamenta di questo periodo storico. Sarebbe opportuno farlo ripartire.
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