mattomarinaio
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domenica 2 marzo 2014
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un grande potenziale mal sfruttato
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Finalmente il gioco più famoso è al cinema! Colori sgargianti, canzoni irresistibili ("è meravigliosooo!" [+]
Finalmente il gioco più famoso è al cinema! Colori sgargianti, canzoni irresistibili ("è meravigliosooo!" ), comicità a palate, ritmo incalzante. Quindi un gran film? ... NO!
Dopo un primo momento di esaltazione, ci si annoia. Bambini o adulti è lo stesso.
L’universo Lego è ben rappresentato, così come è rispettata la possibilità di creare qualsiasi cosa munendosi solo di fantasia. I personaggi sono simpatici e azzeccati (fra tutti, l’astronauta anni 80) e le continue comparsate di eroi famosi in versione Lego sono da urlo. Il cattivo è perfido e irremovibile. Purtroppo però c’è anche troppo caos e un ritmo troppo serrato. La frenesia con cui certi veicoli vengono creati, dimostra quanto la spettacolarità prenda il sopravvento sulla natura del mattoncino. Inoltre, la vera forza del film si trova nelle esilaranti parodie, non necessariamente collegate al mondo delle costruzioni, e che funzionerebbero magnificamente anche in altri contesti. Ma forse, il lato più debole è proprio la storia e un messaggio di fondo un po’ abusato (“non bisogna sempre seguire le istruzioni”) affrontato in modo troppo didascalico.
“The Lego Movie” nonostante l’altissimo potenziale offerto dall’universo Lego, non si discosta molto dall’immagine tradizionale del giocattolo, non offrendo nulla di veramente originale, soprattutto se affiancato ai vecchi e decisamente più riusciti film di "Toy Story". Peccato!
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effemmecinema
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giovedì 27 febbraio 2014
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irresistibile sortita tra mattoncini colorati!
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In un mondo (“BricksBurg”) fatto di mattoncini “Lego” e governato dal “Presidente Business” ogni cosa deve mirare alla
perfezione assoluta ed il disordine è messo al bando. I lavoratori (operai) cantano la loro colonna sonora intonando in
coro “E’ meraviglioso”, mentre (e)[+]
In un mondo (“BricksBurg”) fatto di mattoncini “Lego” e governato dal “Presidente Business” ogni cosa deve mirare alla
perfezione assoluta ed il disordine è messo al bando. I lavoratori (operai) cantano la loro colonna sonora intonando in
coro “E’ meraviglioso”, mentre (e)seguono alla lettera le “regole di costruzione”, come dettato dall’apposito manuale.
Per ribellarsi e “salvare la creatività dell’universo” occorrerà – non domandatavi perché - unire un “mattoncino speciale” (“il pezzo forte”!) al “Kragle”, niente altro che un tubetto stropicciato di colla a presa rapida custodito nella “Torre Octan”!
Ci riuscirà – con l’aiuto “davvero di TUTTI” – il mite ed anonimo Emmet, un eroe “normale”, anzi “Quello speciale” (…!...), la cui mente è “prodigiosamente vuota” e dunque perfetta per “credere e vedere ogni cosa”.
Eccellente sortita cinematografica di Phil Lord e Chris Miller (autori, sceneggiatori e registi) nel mondo dei mattoncini colorati. “The Lego movie” è geniale e folle (vedi il “divano a castello”…), sembra con attitudine e facilità. Attinge a “Guerre Stellari” e rilegge “Matrix”, facendo ondeggiare le sue situazioni multicolore tra il “1984” di Orwell e le tristi spersonalizzazioni del mondo reale.
Passando dal “vecchio West” a “Middle Zealand” (ovvero viaggiando tra i giochi e passando “di scatola in scatola”) arriviamo nel “Paese del Cucù”, dove non esistono cartelli con regole da seguire e si celebra l’elogio del caos e della diversità, oltre a veder riunito un manipolo di “ribelli” mai visto prima: Batman e Superman, Gandalf, la tartaruga Ninja Michelangelo, campioni dei Lakers ed astronauti degli anni ’80, Abramo Lincoln seduto su una sedia con i razzi!
“The Lego Movie” è un profluvio di trovate intelligenti, demenziali e divertenti, di idee proposte con ritmo vorticoso, usando una tecnica che mescola animazione e “stop-motion” (praticamente ogni scena ed ambientazione sono state ricreate “mattoncino dopo mattoncino”, utilizzandone “qualche milione”…).
Non c’è limite alla libertà ed alla fantasia e, tra “profezie inventate” e “poster con il gatto”, si arriva ad una conclusione dal significato semplice ed universale, che mette a confronto come in uno specchio il mondo fantastico con quello in carne ed ossa degli uomini (padre e figlio).
L’unica cosa che serve per essere speciali è “credere di esserlo” (o che qualcuno ci aiuti a crederlo) ma attenzione: il gesto rivoluzionario più grande è tendere la mano al nemico, l’unica arma “davvero segreta” per poter esser tutti uniti ed ottenere un mondo davvero migliore.
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alessandro rusconi
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giovedì 27 febbraio 2014
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un film godibile, ma che non ha particolari forze
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Gli sceneggiatori lo sapevano: la trama non poteva essere uno dei pilastri del proprio film. Per questo hanno deciso di non prenderla sul serio, ad esempio (auto)ridilicolizzando la profezia e molti altri cliché sparsi qua e là. Il film ha investito molto, troppo, nel trailer, mostrando alcuni dei punti migliori: se è stato a vantaggio del marketing, non lo è stato verso la sorpresa dello spettatore.
Le gag sono abbastanza numerose, ma mai tanto esilaranti per chi di film ne ha visti molti; insomma, se fosse uscito al cinema negli anni '80, avrebbe potuto diventare una pietra miliare del genere. Ma siamo nel 2014.
È chiaro che per la fascia 13-16 anni potrebbe essere visto come "geniale" o "divertentissimo", ma la verità è che LEGO The Movie è un film-marchetta che riesce nell' intento di trascendere, superare e lasciare indietro la pubblicità, almeno escludento l'ultimo atto del film, grazie a un certo humor e alcuni personaggi (come batman) effettivamente riusciti, ma poggiati comunque da filmografie, fumetti e quant'altro.
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Gli sceneggiatori lo sapevano: la trama non poteva essere uno dei pilastri del proprio film. Per questo hanno deciso di non prenderla sul serio, ad esempio (auto)ridilicolizzando la profezia e molti altri cliché sparsi qua e là. Il film ha investito molto, troppo, nel trailer, mostrando alcuni dei punti migliori: se è stato a vantaggio del marketing, non lo è stato verso la sorpresa dello spettatore.
Le gag sono abbastanza numerose, ma mai tanto esilaranti per chi di film ne ha visti molti; insomma, se fosse uscito al cinema negli anni '80, avrebbe potuto diventare una pietra miliare del genere. Ma siamo nel 2014.
È chiaro che per la fascia 13-16 anni potrebbe essere visto come "geniale" o "divertentissimo", ma la verità è che LEGO The Movie è un film-marchetta che riesce nell' intento di trascendere, superare e lasciare indietro la pubblicità, almeno escludento l'ultimo atto del film, grazie a un certo humor e alcuni personaggi (come batman) effettivamente riusciti, ma poggiati comunque da filmografie, fumetti e quant'altro.
I LEGO, intesi come i mattoncini, sono il perno della storia, come lo è anche la creatività di cui hanno bisogno per tramutarsi in grandi modellini. È proprio l'incastro simbolico tra i LEGO e la trama a creare una storia, sì poco originale, ma solida.
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giorg99
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lunedì 24 febbraio 2014
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bello
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Molto bello, ho sentito che uscirà "The lego movie 2"
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zanni
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domenica 23 febbraio 2014
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:-)
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film80
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sabato 22 febbraio 2014
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fantastico film per famiglie sopratutto ai bimbi
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SCENE DEL FILM SEMPRE PIENE DI DIVERTIMENTO . AZIONE A TUTTO VOLUME . DI CERTO SI PUO' NOTARE CHE DAI CREATORI DI PIOVONO POLPETTE NE SIAMO RIPAGATI UN 'A ALTRA VOLTA . DA VEDERE SE SI PUOLE!!!!!!!!!!!!! SPERIAMO LO STESSO CON THE LEGO MOVIE 2 CHE USCIRA NEL 2015 A NATALE
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bartleby corinzio
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mercoledì 19 febbraio 2014
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tutto si incastra
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Evitare le recensioni, perché alla fine a qualcuno scappa sempre -per eccesso di "l'ho visto prima io!"- quel particolare che tu vorresti goderti in forma pura e non veicolata. Decisamente meglio scoprire da soli le varie citazioni (alcune alte) e le varie sorprese del film. Detto questo mi asterrei dal ridurre il tutto ad un mero prodotto doppiamente commerciale o di franchise. Mi pare un'ottica un po' troppo claudicante nonché fastidiosa, quello che va fatto prevalere, seguendo l'importante messaggio del film stesso, è la creatività. Se c'è una ragione per la quale l'individuo umano, il terrestre, ha ragione di esistere nonostante il suo essere un danno a prescindere, questa ragione è la creatività o la creatività della ragione.
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Evitare le recensioni, perché alla fine a qualcuno scappa sempre -per eccesso di "l'ho visto prima io!"- quel particolare che tu vorresti goderti in forma pura e non veicolata. Decisamente meglio scoprire da soli le varie citazioni (alcune alte) e le varie sorprese del film. Detto questo mi asterrei dal ridurre il tutto ad un mero prodotto doppiamente commerciale o di franchise. Mi pare un'ottica un po' troppo claudicante nonché fastidiosa, quello che va fatto prevalere, seguendo l'importante messaggio del film stesso, è la creatività. Se c'è una ragione per la quale l'individuo umano, il terrestre, ha ragione di esistere nonostante il suo essere un danno a prescindere, questa ragione è la creatività o la creatività della ragione. E' chiaro che solo chi ha amato i LEGO può apprezzare fino in fondo questo film giacché ciò che prevarrà ad un certo punto sarà un effetto piacevolmente nostalgico. E' bello ricordarsi di quando in fin dei conti si era bambini. Anche se alla fine è un ricordo sbiadito e pressoché impossibile da recuperare. Un tema questo non da poco e di non facile esemplificazione. Un tema che in modo illusoriamente leggero predomina nella pellicola. Vertiginoso e incontrollabile il film ha anche qualcosa di altro. E' un invito alla creazione e alla scoperta. Mettere mattoncino su mattoncino, creare, studiare, strutturare, liberare un'idea, essere quell'idea, non rimanere "incollati" ad un rassicurante ed inquietante status quo. E non lasciarsi guidare o abbattere da un libretto di istruzioni. Di sicuro Kant non ha mai giocato con i LEGO, ed è un vero peccato giacché vi è un che di imperativo categorico nell'universo LEGO. Imperativo riscontrabile o, per meglio dire, enfatizzato in forma animata anche nel film: sviluppo delle potenzialità tramite la volontà, la volontà come imperativo e soprattutto una visione della società ove l'aiuto reciproco è per principio possibile, necessario, indiscutibile, fondamentale. Insomma, The Lego Movie è anche questo, in un'ottica ragionevolmente adulta e poi soprattutto -in un'ottica più strettamente universale- è un film spassoso che io francamente rivedrei volentieri domani. E' un film coerente con i suoi protagonisti. Perché chiedergli di più? Tutto calza, in definitiva. Anzi, tutto si incastra. Si incastra alla maniera felicemente anarchica dei LEGO, si incastra in un luogo ove il non senso è estremamente importante. Un luogo dove un divano a due piani è imponderabilmente funzionale. Il luogo del possibile impossibile. Il luogo dove Michelangelo scolpisce accanto a Michelangelo (Mikelangelo) e dove, grazie alla splendida magia cinematografica, il bambino dimenticato che è in noi può ancora ricordarsi di sorridere assieme ai protagonisti della sua infanzia.
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[+] elogio all’inventiva (s)componibile della fantasia
(di antonio montefalcone)
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