viacontento
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mercoledì 6 agosto 2014
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andiamoci piano....
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Mi sembra veramente esagerato. Il film è noioso e scontato!
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viacontento
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mercoledì 6 agosto 2014
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deludente
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Il film è stato molto deludente. La sceneggiatura molto povera e scontata al contrario degli effetti che però da soli non salvano i soldi del biglietto!
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inesperto
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martedì 5 agosto 2014
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cesare su tutti
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10 anni dopo gli avvenimenti del primo film, Cesare è rimasto affezionato all'uomo perchè ne ha conosciuto anche il lato buono, oltre a quello cattivo; quindi, alla scoperta che non tutta la razza umana s'è estinta, cerca un "vivi e lascia vivere" che, naturalmente, non può avverarsi. Pezzi deviati della fazione umana e di quella scimmiesca provocano la battaglia ed il principio di una futura guerra totale. Cesare, i suoi fedeli ed alcuni umani ci hanno provato a promuovere la pace, ma non ce l'hanno fatta. Probabilmente, s'è lasciata aperta la strada ad un secondo sequel. Gary Oldman è meno speciale del solito.
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veritasxxx
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lunedì 4 agosto 2014
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pensavo scimmie meglio che uomo...
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Ieri sera sono uscito con una vecchia amica dei tempi della scuola e all'apice del romanticismo le ho detto che aveva gli occhi più belli di quelli di una scimmia. Lei non l'ha presa bene (e sono dovuto tornare a casa con i mezzi pubblici) ma probabilmente non aveva visto Apes Revolution. Già, perchè Cesare e la sua tribù di scimpanzè, gorilla e co., per quanto comunichino perfettamente tra di loro con il linguaggio dei segni, hanno degli occhi talmente espressivi che vi chiederete se sia veramente tutto fatto al computer, se dietro agli effetti digitali si celino attori veri o se veramente la tecnologia sia pronta per sostituire in tutto e per tutto gli attori in carne e ossa (come prospettato dal recente "The Congress").
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Ieri sera sono uscito con una vecchia amica dei tempi della scuola e all'apice del romanticismo le ho detto che aveva gli occhi più belli di quelli di una scimmia. Lei non l'ha presa bene (e sono dovuto tornare a casa con i mezzi pubblici) ma probabilmente non aveva visto Apes Revolution. Già, perchè Cesare e la sua tribù di scimpanzè, gorilla e co., per quanto comunichino perfettamente tra di loro con il linguaggio dei segni, hanno degli occhi talmente espressivi che vi chiederete se sia veramente tutto fatto al computer, se dietro agli effetti digitali si celino attori veri o se veramente la tecnologia sia pronta per sostituire in tutto e per tutto gli attori in carne e ossa (come prospettato dal recente "The Congress").
Il film riprende gli avvenimenti della prima puntata, nel cui finale veniva annunciata la diffusione del virus che rende le scimmie più intelligenti ma che è letale per la specie umana. E con un po' di immaginazione e di sana licenza poetica, dopo dieci anni solo alcuni gruppi di persone immuni all'epidemia sono sopravvissute, mentre Cesare ha messo su famiglia e impostato le basi di una civiltà preistorica in cui vengono trasmessi i principi base della convivenza pacifica (scimmia non uccide altra scimmia) e in cui la diffusione della conoscenza ha un posto di rilievo. Ma il mondo è piccolo e gli umani si imbattono nella tribù di primati, che non sono proprio bendisposti con la nostra razza. E neanche noi nei loro confronti; loro più forti e tendenzialmente pacifici, noi più intelligenti ma tradizionalmente più guerrafondai. Hollywood ci sorprende di nuovo e dopo i cattivi non così cattivi e i buoni non tanto buoni di Maleficent, anche in questa seconda parte del prequel de il Pianeta delle scimmie la ragione non sta mai da una sola parte, e lo spettatore si ritrova combattuto tra le esigenze degli uomini e i principi delle scimmie. Bastano un soldato esaltato e uno scimpanzè incattivito però e la guerra esploderà senza controllo, e solo Cesare riuscirà a mettere fine (per ora) alla lotta per la supremazia sul territorio.
La sceneggiatura convincente e ben strutturata, per quanto leggermente forzata in alcuni passaggi, giustifica pienamente le due ore e dieci di durata. Incredibili gli effetti speciali (gli sguardi delle scimmie dicono più di tante parole): è una vera soddisfazione vedere un film in cui per una volta la computer graphic è a disposizione della storia e non il contrario. Un bravo a Andy Serkis, già attore digitale nei panni di Gollum nel Signore degli anelli e in King Kong di Jackson, che dà le movenze a Cesare. Neanche Russell Crowe nel Gladiatore era riuscito a impersonare l'eroe positivo in maniera tanto affascinante.
E parla poco il protagonista indiscusso del film, ma quando apre bocca ci propina vere e proprie perle di saggezza: "Pensavo che le scimmie fossero migliori degli umani. Invece sono esattamente uguali". Vallo a dire a Darwin.
A quando il terzo film, il gioco su Xbox e la app sui cellulari?
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orion84
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lunedì 4 agosto 2014
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quando vale la pena di andare al cinema
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Senza perdersi in inutili descrizioni di cosa questo film è e di quanto bene sia fatto dico solo una cosa: se amate il cinema, andate a vederlo.
Quello che più ho apprezzato è il sapiente passaggio da scene toccanti che qualcuno potrebbe banalmente definire "lente" (come i meravigliosi dialoghi gestuali tra scimmie) a scene di azione realizzate in modo impeccabile.
La distinzione tra Buoni e Cattivi, trasversale tra le due razze, è chiara e l'unico personaggio enigmatico appare il figlio di Cesare che sembra non capire del tutto il padre prima della fine, diviso tra l'ammirazione per lui (e il peso di esserne il figlio) e la paura degli umani.
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Senza perdersi in inutili descrizioni di cosa questo film è e di quanto bene sia fatto dico solo una cosa: se amate il cinema, andate a vederlo.
Quello che più ho apprezzato è il sapiente passaggio da scene toccanti che qualcuno potrebbe banalmente definire "lente" (come i meravigliosi dialoghi gestuali tra scimmie) a scene di azione realizzate in modo impeccabile.
La distinzione tra Buoni e Cattivi, trasversale tra le due razze, è chiara e l'unico personaggio enigmatico appare il figlio di Cesare che sembra non capire del tutto il padre prima della fine, diviso tra l'ammirazione per lui (e il peso di esserne il figlio) e la paura degli umani. Stupisce la profonda saggezza del leader delle scimmie e la sua capacità di saper guardare oltre una facile vendetta o una risoluzione con la forza dei problemi, cosa che purtroppo molti umani non sanno fare.
Un film che vale davvero il prezzo del biglietto e finalmente un film dove c'è spazio per le emozioni "vere" e non le solite emozioni preconfezionate del cinema..
il finale lascia spazio ad un prevedibile sequel, speriamo non si rovini tutto banalizzando un film (2 film) che hanno davvero saputo mostrarci qualcosa di diverso.
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asdrubale03
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lunedì 4 agosto 2014
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un sequel abbastanza accattivante
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è il miglior successore che "L'alba del pianeta delle scimmie" potesse avere.Sono contento che stavolta sia stato usato Serkis per fare cesare perchè gli da una relisticità maggiore.Si vede e si sente il cambio di regia che è notevole, questo è puntato più sull'azione mentre il predecessore era più drammatico e commuovente.In questo sequel tra l'altro ritroviamo cesare invecchiato e alle prese oltre che con il branco anche con la famiglia , i figli e la moglie.
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il beppe nazionale
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domenica 3 agosto 2014
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piacevolmente lineare
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Fluidità, linearità, scorrevolezza: questo il pregio della pellicola di Reeves. Una pellicola ricca di effetti speciali, persino di azione, ma scarsa di colpi di scena e di introspezione - umana.
Cesare, il capobranco delle scimmie, è il personaggio meglio delineato. E' lo stereotipo del comandante saggio, reso tollerante dall'amore per il suo vecchio padrone, che cerca di costruire una società pacifica. Il suo antagonista invece è Koba, che invece ricorda bene gli esperimenti subiti e pertanto odia tremendamente gli umani.
Dal canto loro gli uomini vivono in una colonia e hanno bisogno di una diga per produrre energia elettrica.
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Fluidità, linearità, scorrevolezza: questo il pregio della pellicola di Reeves. Una pellicola ricca di effetti speciali, persino di azione, ma scarsa di colpi di scena e di introspezione - umana.
Cesare, il capobranco delle scimmie, è il personaggio meglio delineato. E' lo stereotipo del comandante saggio, reso tollerante dall'amore per il suo vecchio padrone, che cerca di costruire una società pacifica. Il suo antagonista invece è Koba, che invece ricorda bene gli esperimenti subiti e pertanto odia tremendamente gli umani.
Dal canto loro gli uomini vivono in una colonia e hanno bisogno di una diga per produrre energia elettrica. Caso vuole che la centrale idroelettrica sia proprio in territorio scimmiesco e un contatto tra le due razze diviene necessario. La diffidenza porta istantaneamente alla creazione di due fazioni divise tra guerra e pace. L'essere umano è il primo a mostrarsi inaffidabile e indegno di fiducia, ma è il ribelle Koba a dar inizio alla guerra.
Se da un lato abbiamo tenere scene di reciproco aiuto e interazione, dall'altro abbiamo l'assedio alla città e la breve dittatura delle scimmie.
In questo film gli stereotipi regnano sovrani e tra gli umani non c'è nessuno che meriti una particolare lode per l'interpretazione. Complice una sceneggiatura più concentrata sulla figura di Cesare, gli attori non hanno grandi possibilità di espressione. Le scimmie invece sono perfette nei movimenti ed è proprio il capoclan a regalarci due perle assolute. La prima, quando si rende conto che l'essere umano è incapace di perdonare. La seconda, quando dice a Koba che non è più una scimmia, poichè essere scimmia implica importantissimi valori di civiltà.
Insomma, Apes Revolution spicca più per la motion capture e per l'assenza di incoerenze che per lo spessore generale. Come detto all'inizio, il film si lascia vedere bene e in generale ci risparmia la dose di machismo conseguente l'uso di un'ottima CGI. A parte la CGI però tutto ha il sapore del già visto e manca quel brio del nuovo che avrebbe sicuramente alzato il voto.
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kaly7
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domenica 3 agosto 2014
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fantastico
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Per chi abbia detto che la sceneggiatura non c'è o è scarsa, senza colpi di scena, dico solo una cosa.. Andate a vedere i cinepanettoni!
Andate a vederlo, senza se e senza ma, tutto veramente bellissimo, Cesare meglio di altri attori in carne ed ossa! Buona visione!
[+] e' vero il contrario
(di viacontento)
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[+] davvero una 'buona visione'
(di ivanacarr)
[ - ] davvero una 'buona visione'
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angelo bottiroli - giornalista
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sabato 2 agosto 2014
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gran bel film su paura, fiducia, amicizia e....
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Chi si aspetta di vedere un film di fantascienza, catastrofico, sulla pandemia o altro rimarrà deluso, perché “Il Pianeta delle Scimmie Revolution” è tutt’altro che questo, ma a conti fatti è un film stranissimo e anche se è stato scritto molto sul tema, molto, molto originale, perché, forse per la prima volta sullo schermo, scimmie e uomini sono messi sullo stesso livello.
Il regista, Matt Revees, autore di film molto particolari come Blood Story e Cloverfield anche qui dimostra tutta la sua originalità creando un film che forse è migliore del precedente, e comunque rappresenta qualcosa di atipico perché la vera storia di questo film non è la conquista della Terra da parte delle scimmie o la difesa di essa da parte degli uomini, ma l’animo ed i sentimenti degli esseri viventi.
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Chi si aspetta di vedere un film di fantascienza, catastrofico, sulla pandemia o altro rimarrà deluso, perché “Il Pianeta delle Scimmie Revolution” è tutt’altro che questo, ma a conti fatti è un film stranissimo e anche se è stato scritto molto sul tema, molto, molto originale, perché, forse per la prima volta sullo schermo, scimmie e uomini sono messi sullo stesso livello.
Il regista, Matt Revees, autore di film molto particolari come Blood Story e Cloverfield anche qui dimostra tutta la sua originalità creando un film che forse è migliore del precedente, e comunque rappresenta qualcosa di atipico perché la vera storia di questo film non è la conquista della Terra da parte delle scimmie o la difesa di essa da parte degli uomini, ma l’animo ed i sentimenti degli esseri viventi. Siano essi uomini o scimmie.
Revees attraverso il film coglie l’occasione per tracciare uno spaccato della nostra umanità.
Il film, infatti, è basato sui valori: non ci sono uomini e scimmie, ma contrapposizione di valori, sia tra gli uni che tra gli altri.
Le due specie, con le scimmie che si stanno evolvendo e nel corso del film raggiungono l’evoluzione degli uomini si contrappongono e quasi si fondo insieme che alla fine sono tutt’uno.
Così no0n ci sono più le specie ma i valori e i sentimenti: ci sono buoni e cattivi, scimmie (e uomini) che vogliono la pace e altri che cercano la guerra.
Il regista esalata soprattutto alcuni aspetti: la fiducia, la paura, l’amicizia, l’ipocrisia, la tenacia.
Entrambe le specie hanno un unico obiettivo: vivere, ma non capaci di farlo in sintonia, o almeno non tutti.
“Il Pianeta delle Scimmie Revolution” può essere considerato un film sui valori reali della vita e gli attori sanno interpretarli al meglio questi valori, a partire da Andy Serkis, l’attore che non vedrete mai sullo schermo ed impersona il ruolo di Cesare, grazie alla tecnica del “capture” cioè l’uomo che si muove, interpreta il film e poi la tecnologia digitale cambia il suo aspetto trasformandolo in una scimmia tenendo però “buoni” i Movimenti e le parole.
Serkis è maestro in questo avendo già interpretato Gollum ne “Il signore degli anelli” e se il libro di Tolkien iniziava e finiva con la stessa frase (Sono Tornato) “Il Pianeta delle Scimmie Revolution” inizia e finisce con la stessa inquadratura di Cesare: emblematica, che dice tutto.
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igorbru73
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sabato 2 agosto 2014
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scimmie da oscar
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Un capolavoro assoluto, un film che lascia stupiti per l'espressività delle scimmie e per gli intensi sguardi di Cesare, se fosse possibile Andy Serkis andrebbe premiato con l'Oscar come miglior attore protagonista, ma ovviamente non sarà così. La sceneggiatura riprende da dove era finito il primo film e mette quasi totalmente in secondo piano gli umani lasciando spazio alle scimmie e alla loro evoluzione che credo li porterà verso il primo vero remake del Pianeta delle Scimmie.
[+] non esageriamo...
(di markwillis)
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[+] capolavoro
(di ivanacarr)
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