siebenzwerg
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giovedì 13 novembre 2014
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tristemente spaventoso
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Il film tecnicamente ha un fascino unico, anomalo per un film di spionaggio, quasi apocalittico come ambientazione, in un'Amburgo grigia e notturna, fumosa e insidiosa. Hoffman giganteggia nella sua maschera di cinico ma votato alla causa. La sua spavalderia deve fare i conti con tutti gli sforzi dei governi tedesco e americano (ma qualunque governo andrebbe bene) di impedire la ricerca della verità, cioè di risalire ai "pesci grossi" del terrorismo (chi saranno mai?). Il film è pieno di sottigliezze psicologiche nel rapporto tra i personaggi e nella capacità di manipolazione che Günther (Hoffman) riesce a esercitare. La storia (da La Talpa di Le Carré) ha un valore di denuncia sempre più attuale.
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Il film tecnicamente ha un fascino unico, anomalo per un film di spionaggio, quasi apocalittico come ambientazione, in un'Amburgo grigia e notturna, fumosa e insidiosa. Hoffman giganteggia nella sua maschera di cinico ma votato alla causa. La sua spavalderia deve fare i conti con tutti gli sforzi dei governi tedesco e americano (ma qualunque governo andrebbe bene) di impedire la ricerca della verità, cioè di risalire ai "pesci grossi" del terrorismo (chi saranno mai?). Il film è pieno di sottigliezze psicologiche nel rapporto tra i personaggi e nella capacità di manipolazione che Günther (Hoffman) riesce a esercitare. La storia (da La Talpa di Le Carré) ha un valore di denuncia sempre più attuale. Come ha dichiarato lo scrittore i riferimenti sono stati cambiati ma la storia riprende fatti realmente accaduti. Le informazioni che i servizi segreti possono e devono trasmettere, non devono intralciare le attività del terrorismo. Il terrore deve continuare. The show must go on. E soprattutto i burattinai devono restare anonimi. Günther dice all'agente USA che non si fida degli americani che già gli hanno fatto saltare la sua rete spionistica in Libano (guarda caso!) facendo uccidere i suoi ma finisce per necessità con l'entrare nei loro intrighi. Questo film è dedicato a chi crede che le spie possano scoprire gli interessi dietro alle "guerre fredde" e alle "guerre di civiltà", così come crede polizia e giudici possano fermare il traffico di droga o tutto ciò che rende tale la ricchezza dei nostri cari potenti.
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lanco
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lunedì 10 novembre 2014
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buon film
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Un buon film con ottimi tempi, ottime caratterizzazioni e belle riprese.
La storia è quella che è, ma indubbiamente ha un taglio realistico di fondo che la fa apprezzare maggiormente.
Di più non mi sento di dire, ma sono sicuro che lo spettatore non rimarrà deluso.
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anonimatta
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lunedì 10 novembre 2014
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whisky, fumo e tanta attesa
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Trailer accattivante, commenti entusiasti, protagonista del calibro di Philip Seymour Hoffman: come non andare a vedere questo film?
Film che si sviluppa in una lunga, interminabile attesa di quel qualcosa che stenta ad arrivare. Impossibile non immedesimarsi nel ruolo della spia, ferma nell'ombra, in attesa che il pesce abbocchi all'amo, che la preda faccia un passo falso. Probabilmente però per noi poveri profani del culto cinematografico d'introspezione, noi che confidiamo nel lieto fine per convincerci che se sullo schermo il buono vince allora può accadere anche nella quotidianità, un finale di questo tipo lascia sicuramente delusi.
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Trailer accattivante, commenti entusiasti, protagonista del calibro di Philip Seymour Hoffman: come non andare a vedere questo film?
Film che si sviluppa in una lunga, interminabile attesa di quel qualcosa che stenta ad arrivare. Impossibile non immedesimarsi nel ruolo della spia, ferma nell'ombra, in attesa che il pesce abbocchi all'amo, che la preda faccia un passo falso. Probabilmente però per noi poveri profani del culto cinematografico d'introspezione, noi che confidiamo nel lieto fine per convincerci che se sullo schermo il buono vince allora può accadere anche nella quotidianità, un finale di questo tipo lascia sicuramente delusi. Aver letto il libro di Le Carré avrebbe sicuramente aiutato a non aspettarsi il tipico thriller alla Copycat.
Quanto accaduto all'immenso Hoffman nella vita reale sembra la concretizzazione di ciò che il film trasmette come possibile conclusione del protagonista nel post titoli di coda.
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[+] è l'america
(di siebenzwerg)
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flyanto
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venerdì 7 novembre 2014
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un intrigo ben congegnato
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Film in cui si racconta di un complicato intrigo che si svolge nella città di Amburgo in cui sono coinvolti, un agente segreto, una giornalista idealista, un feroce terrorista, svariati individui appartenenti ai servizi segreti tedeschi ed americani ed un misterioso giovane ceceno in fuga. Si susseguono numerose avventure ed avvenimenti che porteranno tutti i personaggi della vicenda ad un colpo di scena finale.
Questa pellicola è stata tratta da una delle svariate opere scritte da John Le Carrè, e precisamente dal suo romanzo intitolato "A most wanted man", e si presenta con una trama avvincente, un finale a sorpresa, un'ottima regia ed un'ottima recitazione da parte del cast stellare di attori che vi hanno preso parte.
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Film in cui si racconta di un complicato intrigo che si svolge nella città di Amburgo in cui sono coinvolti, un agente segreto, una giornalista idealista, un feroce terrorista, svariati individui appartenenti ai servizi segreti tedeschi ed americani ed un misterioso giovane ceceno in fuga. Si susseguono numerose avventure ed avvenimenti che porteranno tutti i personaggi della vicenda ad un colpo di scena finale.
Questa pellicola è stata tratta da una delle svariate opere scritte da John Le Carrè, e precisamente dal suo romanzo intitolato "A most wanted man", e si presenta con una trama avvincente, un finale a sorpresa, un'ottima regia ed un'ottima recitazione da parte del cast stellare di attori che vi hanno preso parte. Da Philip Seymour Hoffman, qui purtroppo alla sua ultima interpretazione prima dell'improvvisa morte, a William Defoe, a Robin Wright, a Rachel Mc Adams, ecc... lo spettatore assiste a grandi dimostrazioni e prove di recitazione che rendono quanto mai veri e credibili i complicati ed impegnativi ruoli dei vari personaggi.
Insomma un'opera con tutte le cosiddette "credenziali" a posto tali da soddisfare in pieno il gusto del pubblico ma, mi sento di aggiungere, che "La Spia" è maggiormente diretto ad un pubblico incline ed a cui piacciono in particolar modo le spy stories.
Interessante.
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endrius1
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mercoledì 5 novembre 2014
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lazzarotto
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Credo che il regista abbia voluto interpretare con La Spia un Hoffman magistrale un grande attore per una grande opera . Bel Film.
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flaw54
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martedì 4 novembre 2014
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una spy story anomala
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Veramente un bel thriller giocato sulla psicologia e sull'interiorità dei personaggi con un Philip Sehymour Hoffmann mostruoso che sembra anticipare il dramma della sua esistenza. È un film dai toni bassi dominato dal grigio nel quale i personaggi si fondono con l' ambiente tanto che Amburgo e Berlino vengono rappresentate con una monotonia e un grigiore sconcertanti.
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pressa catozzo
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martedì 4 novembre 2014
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errata corrige - yankee go home o stay home
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Per diritto di cronaca. Gli Stati Uniti sono 65 anni che perdono tutte le guere da loro innescate. L'unica che hanno vinto al 50X % è quella della Corea. Il Nord comunista e il Sud democratico. Quando ci troviamo in prossimità dell 11 settembre il mio pensiero va a Santiago del Cile è l'assassinio di Alliende. Le due torri non è molto chiaro cosa realmente sia avvenuto. Forse tra 80 anni i nipoti dei nipoti sapranno la verità. Film CORAGIOSO considerando la suscettibilità statunitense. Ottima fotografia montaggio e interpreti da applauso. W IL CINEMA SEMPRE anche se a volte scomodo. Non ultimo aver lanciato erroneamente armamenti al' ISIS.
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Per diritto di cronaca. Gli Stati Uniti sono 65 anni che perdono tutte le guere da loro innescate. L'unica che hanno vinto al 50X % è quella della Corea. Il Nord comunista e il Sud democratico. Quando ci troviamo in prossimità dell 11 settembre il mio pensiero va a Santiago del Cile è l'assassinio di Alliende. Le due torri non è molto chiaro cosa realmente sia avvenuto. Forse tra 80 anni i nipoti dei nipoti sapranno la verità. Film CORAGIOSO considerando la suscettibilità statunitense. Ottima fotografia montaggio e interpreti da applauso. W IL CINEMA SEMPRE anche se a volte scomodo. Non ultimo aver lanciato erroneamente armamenti al' ISIS. La stampa americana non ha commentato questo evento.
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gianchi
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lunedì 3 novembre 2014
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ottimo thriller, grandioso philip seymour hoffman
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Amburgo, essendo il luogo di provenienza di uno dei tre terroristi attentatori dell' 11 settembre, è super controllata dai servizi segreti sia tedeschi che americani. Un giovane russo-ceceno dal passato ombroso approda nella città per prelevare da un conto corrente una somma ingente di denaro sporco lasciata dal defunto padre, un ex poco di buono agente russo. La squadra dei servizi segreti tedeschi, capitanata da un malinconico e depresso Philip (questa è la sua ultima, magistrale apparizione sul grande schermo) si mette sulle tracce del ceceno per capire le sue intenzioni, specialmente dopo che avrà riscosso l'enorme cifra dalla banca. Il thriller rivela gli enormi giochi di potere tra i vari servizi segreti, in particolare degli Americani, guidati da una notevole ed affascinante Robin Wright.
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Amburgo, essendo il luogo di provenienza di uno dei tre terroristi attentatori dell' 11 settembre, è super controllata dai servizi segreti sia tedeschi che americani. Un giovane russo-ceceno dal passato ombroso approda nella città per prelevare da un conto corrente una somma ingente di denaro sporco lasciata dal defunto padre, un ex poco di buono agente russo. La squadra dei servizi segreti tedeschi, capitanata da un malinconico e depresso Philip (questa è la sua ultima, magistrale apparizione sul grande schermo) si mette sulle tracce del ceceno per capire le sue intenzioni, specialmente dopo che avrà riscosso l'enorme cifra dalla banca. Il thriller rivela gli enormi giochi di potere tra i vari servizi segreti, in particolare degli Americani, guidati da una notevole ed affascinante Robin Wright. Il film è ben fatto, in quanto dà maggiore risalto agli stati d'animo ed alle atmosfere anziché alle solite sparatorie all'americana. Inoltre il tema di frange terroristiche che si stanno infiltrando sempre di più in occidente è quanto mai realistico e scottante. Sinceramente l'ho trovato molto somigliante alla serie tv Homeland, forse troppo, ma quando si somiglia ad un capolavoro il gioco è fatto !
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filippo catani
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lunedì 3 novembre 2014
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spionaggio e atmosfera
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Amburgo. Un agente dei servizi segreti tedeschi ha il compito di scoprire se l'arrivo in città di un giovane ceceno sia da collegarsi alla possibilità di un attentato. L'uomo, oltre che con i propri connazionali, dovrà confrontarsi con una agente dei servizi americani pure essi interessati al giovane.
Tratto da un romanzo di John Le Carrè, questo film parla certo di spionaggio ma ha una caratura più d'atmosfera e introspezione. All'azione vera e propria si preferisce infatti tutta la ricostruzione delle indagini con un'ampia panoramica su come funzionano i servizi segreti e quali metodi usano per arrivare ai loro scopi. Spesso questi metodi non spiccano per la loro legalità ma ormai dopo l'11 settembre questo sembra ormai dato per assodato.
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Amburgo. Un agente dei servizi segreti tedeschi ha il compito di scoprire se l'arrivo in città di un giovane ceceno sia da collegarsi alla possibilità di un attentato. L'uomo, oltre che con i propri connazionali, dovrà confrontarsi con una agente dei servizi americani pure essi interessati al giovane.
Tratto da un romanzo di John Le Carrè, questo film parla certo di spionaggio ma ha una caratura più d'atmosfera e introspezione. All'azione vera e propria si preferisce infatti tutta la ricostruzione delle indagini con un'ampia panoramica su come funzionano i servizi segreti e quali metodi usano per arrivare ai loro scopi. Spesso questi metodi non spiccano per la loro legalità ma ormai dopo l'11 settembre questo sembra ormai dato per assodato. Ecco allora che un giovane ceceno con alle spalle una famiglia invischiata nella lotta armata finirà con il ritrovarsi in un gioco più grande di lui e così sarà anche per il direttore della banca e per la giovane avvocatessa che cercherà di difenderlo. Su tutti spicca la figura dell'agente segreto tedesco grigia come le atmosfere di Amburgo; l'uomo infatti è solo, beve ed è concentrato solo sul suo lavoro e questo ovviamente non fa che tormentarlo.L'uomo cerca un minimo conforto sia con una collega sola quanto lui sia nell'agente americana che è una donna ben determinata ad ottenere ciò che vuole. Ecco il ritmo è volutamente molto compassato (com'era stato anche nel caso de La talpa) proprio perchè ciò che interessa al regista non è tanto l'azione che c'è in queste operazioni ma tutto il lavoro che c'è dietro e quanto questo lavoro sconvolge non solo le persone che lo fanno ma anche chi ci rimane invischiato alle prese con dilemmi morali di non facile risoluzione. Menzioni speciali per il compianto Hoffman quì perfettamente a suo agio in questo personaggio che purtroppo per certi versi pare ricalcare tragicamente alcuni aspetti della sua vita reale ma anche per la Wright quì in versione mora che, dopo la riscoperta in House of cards, sta vivendo una seconda giovinezza e si trova perfettamente a suo agio nei ruoli glaciali. Ottima la fotografia che ricrea perfettamente gli ambienti e restituisce alla perfezione una vasta gamma di sentimenti.
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vincenzo ambriola
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domenica 2 novembre 2014
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partita a scacchi in stile amburghese
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Un rifugiato ceceno cerca di recuperare i soldi sporchi di sangue che suo padre ha depositato in Germania ad Amburgo. Intercettato casualmente dai servizi segreti americani sarà usato come esca per incastrare un dottore arabo dedito alla filantropia ma sospettato di finanziare Al Quaeda. Spy story anomala, senza sesso, violenza, inseguimenti e lusso, centrata sul personaggio dell'agente dei servizi segreti grasso, depresso, solitario ma acuto e intelligente, splendidamente interpretato da un Philip Seymour Hoffman perfettamente calato nella parte. E' una partita a scacchi giocata per il gusto della mossa, della tattica, sapendo che alla fine sarà sempre il sistema a dare scacco matto, come già successo a Beirut e chissà dove altro ancora.
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Un rifugiato ceceno cerca di recuperare i soldi sporchi di sangue che suo padre ha depositato in Germania ad Amburgo. Intercettato casualmente dai servizi segreti americani sarà usato come esca per incastrare un dottore arabo dedito alla filantropia ma sospettato di finanziare Al Quaeda. Spy story anomala, senza sesso, violenza, inseguimenti e lusso, centrata sul personaggio dell'agente dei servizi segreti grasso, depresso, solitario ma acuto e intelligente, splendidamente interpretato da un Philip Seymour Hoffman perfettamente calato nella parte. E' una partita a scacchi giocata per il gusto della mossa, della tattica, sapendo che alla fine sarà sempre il sistema a dare scacco matto, come già successo a Beirut e chissà dove altro ancora. Nella partita i pedoni sono uomini inermi, disorientati, deboli, trattati come pericolosi assassini mentre le regine, gli alfieri e le torri sono persone di potere, spavalde, amorali.
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