iscarioth
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mercoledì 11 giugno 2014
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manga e film...vincono entrambi!
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A me, devo dirlo, il film è piaciuto.
La quarta stella la attribuisco allo sceneggiatore, per aver deciso di non rovinare il finale a coloro che, come me, si sono appassionati prima al manga.
Ero molto combattuto il giorno di uscita nelle sale. Non sapevo se andare o meno, visto che il finale del fumetto a noi è pervenuto soltanto nei giorni scorsi.
Consiglio quindi di vedere il film e di leggere il manga, dal momento che la trama, superata la metà, è del tutto diversa.
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hollyver07
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mercoledì 25 febbraio 2015
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divertente senza eccellere in nessun ambito
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Ciao. Fantasy divertente e ben confezionato il quale, a mio personale avviso, non eccelle in nessun ambito a causa di un paio di elementi: 1) la storia - Il tema dell'ossessiva ripetizione degli eventi è già stato affrontato in precedenti occasioni cinematografiche (anche in alcune pellicole \non esplicitamente fantasy) e questo ha necessariamente comportato una maggiore attenzione agli aspetti ludici della trama rispetto a quelli interpretativi. 2) - Lo scarso feeling di coppia dei due attori principali. Cruise non deborda dal suo clichè action ma mi è parso ben poco affine ad Emily Blunt la quale, tra i due, mi è parsa sostanzialmente più a suo agio nel ruolo ed azzeccata nella caratterizzazione.
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Ciao. Fantasy divertente e ben confezionato il quale, a mio personale avviso, non eccelle in nessun ambito a causa di un paio di elementi: 1) la storia - Il tema dell'ossessiva ripetizione degli eventi è già stato affrontato in precedenti occasioni cinematografiche (anche in alcune pellicole \non esplicitamente fantasy) e questo ha necessariamente comportato una maggiore attenzione agli aspetti ludici della trama rispetto a quelli interpretativi. 2) - Lo scarso feeling di coppia dei due attori principali. Cruise non deborda dal suo clichè action ma mi è parso ben poco affine ad Emily Blunt la quale, tra i due, mi è parsa sostanzialmente più a suo agio nel ruolo ed azzeccata nella caratterizzazione. Ad ogni buon conto, senza strafare, il film pur apparendo a tratti l'ennesimo, costoso, videogiuoco risulta essere abbastanza divertente e foriero di un buon intrattenimento. Saluti
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pruno
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mercoledì 18 novembre 2015
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memento: per vincere, devi conoscere il tuo nemico
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Quando in un articolo o nella retrocopertina del Bluray leggi la trama di "Edge of Tomorrow", la prima reazione è quella di provare un forte dubbio sulla qualità del film.
Pensi: "alieni cattivi, eroi (Marine americani, che novità!) che salvano il mondo, la trama che si ripete uguale a se stessa per chissà quale motivo; sa tutto di già visto, passo". Reazione a cui fortunatamente non ho dato retta. Perché l'opera del regista di Mrs & Mrs Smith è stata davvero una bella sorpresa: originale - ebbene si, esattamente il contrario -, affascinante, esteticamente appagante e avvincente.
Un action movie che trae forte ispirazione dal mondo videoludico soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni, che sembrano dei quadri di uno sparatutto in soggettiva, funzionali allo svolgimento della trama e presentate in maniera tale da non disturbare allo spettatore.
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Quando in un articolo o nella retrocopertina del Bluray leggi la trama di "Edge of Tomorrow", la prima reazione è quella di provare un forte dubbio sulla qualità del film.
Pensi: "alieni cattivi, eroi (Marine americani, che novità!) che salvano il mondo, la trama che si ripete uguale a se stessa per chissà quale motivo; sa tutto di già visto, passo". Reazione a cui fortunatamente non ho dato retta. Perché l'opera del regista di Mrs & Mrs Smith è stata davvero una bella sorpresa: originale - ebbene si, esattamente il contrario -, affascinante, esteticamente appagante e avvincente.
Un action movie che trae forte ispirazione dal mondo videoludico soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni, che sembrano dei quadri di uno sparatutto in soggettiva, funzionali allo svolgimento della trama e presentate in maniera tale da non disturbare allo spettatore.
Il montaggio è sicuramente il pezzo forte; le problematiche di un film in cui si ripete in continuazione una stessa vicenda sono principalmente: a) come viene giustificato il loop e b) come se ne esce. In tutti e due i casi il film riesce a convincere e il fatto che il terreno su cui ci si muove sia prettamente fantascientifico aiuta alla causa.
Dico "prettamente" perché l'ambientazione fantascientifica è un perfetto substrato su cui poggiare lo svolgimento del film e non un pretesto con cui schiaffare allo spettatore qualsiasi artificio immaginato dal regista/sceneggiatore; Doug Liman non aveva mai girato una pellicola di questo tipo, e forse questo ha aiutato a divincolarsi da alcuni clichè tipici del genere.
Le varie scene si ripetono nella giusta misura e in un modo molto gradevole, introducendo via via nuovi elementi che accompagnano lo spettatore lungo una trama mai troppo scontata.
Bello.
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giorpost
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martedì 8 novembre 2016
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lo sbarco in normandia 2.0
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In un futuro prossimo la Terra è stata invasa da una specie aliena particolarmente spietata ed apparentemente indistruttibile, che ha invaso l'intera Europa; il maggiore americano William Cage si occupa delle pubbliche relazioni dell'Esercito americano: i suoi frequenti reportage e le ospitate in TV hanno lo scopo di tenere a bada l'opinione pubblica sulle ingenti perdite tra soldati e civili, tranquillizzare la popolazione ormai scoraggiata ed aizzare il morale delle truppe NATO.
A pochi giorni da quello che a tutti gli effetti sembra un nuovo Sbarco in Normandia, il Comandante delle Forze Unite, il britannico Bringham, convoca Cage nel suo ufficio per proporgli di scendere sul campo e filmare con la sua troupe una battaglia che si annuncia cruciale per la sopravvivenza della nostra razza, trovando un inaspettato rifiuto da parte del maggiore il quale, non avendo esperienza di combattimento, non si considera un vero soldato; a seguito di un feroce battibecco nel quale si passa presto dalle parole alle minacce, Cage si risveglia poche ore dopo catapultato nella base di Heathrow, dove viene trattato dal Sergente Farrell e dai suoi sottoposti come un commilitone qualsiasi.
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In un futuro prossimo la Terra è stata invasa da una specie aliena particolarmente spietata ed apparentemente indistruttibile, che ha invaso l'intera Europa; il maggiore americano William Cage si occupa delle pubbliche relazioni dell'Esercito americano: i suoi frequenti reportage e le ospitate in TV hanno lo scopo di tenere a bada l'opinione pubblica sulle ingenti perdite tra soldati e civili, tranquillizzare la popolazione ormai scoraggiata ed aizzare il morale delle truppe NATO.
A pochi giorni da quello che a tutti gli effetti sembra un nuovo Sbarco in Normandia, il Comandante delle Forze Unite, il britannico Bringham, convoca Cage nel suo ufficio per proporgli di scendere sul campo e filmare con la sua troupe una battaglia che si annuncia cruciale per la sopravvivenza della nostra razza, trovando un inaspettato rifiuto da parte del maggiore il quale, non avendo esperienza di combattimento, non si considera un vero soldato; a seguito di un feroce battibecco nel quale si passa presto dalle parole alle minacce, Cage si risveglia poche ore dopo catapultato nella base di Heathrow, dove viene trattato dal Sergente Farrell e dai suoi sottoposti come un commilitone qualsiasi. Dopo diversi ed inutili tentativi di spiegare le sue ragioni e dopo esser stato anche schernito, Cage dovrà fare ben presto i conti con la dura realtà: complice la presenza nella stessa base dell'eroina del momento Rita Vrataski e dopo essere stato costretto ad indossare l'avanzata armatura in dotazione alle Forze Armate (un efficientissimo esoscheletro), le cose prendono una piega inaspettata, tant'è che proprio nel giorno del decisivo sbarco sulle coste francesi William resta ucciso. La sua dipartita, tuttavia, sarà solo l'inizio di un complesso vortice di eventi, tra loop temporali e giorni che si ripetono all'infinito, nei quali perfino la morte non è l'ultimo atto, ma un passo come un altro per allenarsi...
Tratto dal fumetto giapponese All you need is kill, questo Edge of tomorrow (USA, 2014) si allinea, da un lato, alla sterminata produzione di fantascienza degli ultimi anni, per un blockbuster nel quale non mancano gli effetti visivi all'avanguardia e mimetiche da super-eroi, ma dall'altro non sono state trascurate qualità e azione pura, pur in un contesto simile ad un videogame. Ancora una volta devo constatare la bravura di Tom Cruise in questo genere di pellicole nelle quali riesce a dare il meglio di se, risultando sempre credibile; in questo caso, tra l'altro, il suo personaggio non parte nemmeno con i crismi dell'eroe ma, anzi, con quelli del codardo: saranno le vicende della storia, pregna di particolari dinamiche, che ne decreteranno la riuscita. Il film conferma anche il talento di Emily Blunt nei panni della guerriera impavida e, come in Looper, mette in campo determinazione e sensualità. Ma è l'opera stessa a tenere incollato lo spettatore per tutta la sua durata: Doug Liman sforna un eccellente prodotto non rivolto soltanto agli appassionati di genere. Il complicatissimo design degli alieni, chiamati Mimic, stavolta per nulla antropomorfi ma, semmai, più simili a quelli del B movie L'ora nera, potrebbe far storcere il naso ma vi assicuro che è del tutto propedeutico e non creato a caso.
Bell'opera di fantascienza, gran ritmo e, udite, udite, nonostante la particolarità che lo caratterizza, per nulla ripetitivo...
Voto: 8,5
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elgatoloco
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venerdì 6 ottobre 2017
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doug liman interessante
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"Edge of Tomorrow"di Doug Liman(2014); oltre ad essere una messa in discussione del militarismo bieco e insulso, della"logica da caserma", tipo"Full Metal Jacket"di Kubrick, non a caso esplicitamente richiamato nella figura del sergente, pone il problema di una minaccia bellica aliena in modo ben più serio(e metaforico-allusivo)di quanto non accada nella science-fiction banale e corriva anni 1950(ma anche precedente, se si leggono i romanzi e raccconti di certi autori degli anni immediatamentee post-bellici), ponendo il motivo dell'"eterno ritorno", nietzschiano ma anche orientale(il film è tratto da una novella di un autore giapponese che mi è ignoto, francamente, su cui dunque non dirò nulla, per non dire banalità e sciocchezze), dove, però, per i due protagonisti, il mite maggiore, capo ufficio stampa, degradato a soldato"disertore"(Tom Cruise migliore del solito, in particolare delle sue prove in film d'azione.
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"Edge of Tomorrow"di Doug Liman(2014); oltre ad essere una messa in discussione del militarismo bieco e insulso, della"logica da caserma", tipo"Full Metal Jacket"di Kubrick, non a caso esplicitamente richiamato nella figura del sergente, pone il problema di una minaccia bellica aliena in modo ben più serio(e metaforico-allusivo)di quanto non accada nella science-fiction banale e corriva anni 1950(ma anche precedente, se si leggono i romanzi e raccconti di certi autori degli anni immediatamentee post-bellici), ponendo il motivo dell'"eterno ritorno", nietzschiano ma anche orientale(il film è tratto da una novella di un autore giapponese che mi è ignoto, francamente, su cui dunque non dirò nulla, per non dire banalità e sciocchezze), dove, però, per i due protagonisti, il mite maggiore, capo ufficio stampa, degradato a soldato"disertore"(Tom Cruise migliore del solito, in particolare delle sue prove in film d'azione...), e la valorosa "capitana" , ben resa da Emily Blunt, si apre quello che Ernst Bloch chiamava"principio speranza"(Prinzip Hoffnung), in una dimensione nella quale gli"Iksos"(si fa per dire....)invasori sarebbero prossimi alla sconfita.IL tutto , volendo, si può anche leggere come un sogno allucinatorio. un"nightmare"(incubo, pesadilla, cauchemar), pur se forse non è questa, almeno non primariamente, l'intenzione degli autori. Filmicamente molto suggestivo, non sfugge totalmente al rischio della ripetitività, ovviamente, però, un effetto voluto e in qualche modo anche"dichiarato"...: El Gato
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sev7en
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mercoledì 11 giugno 2014
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tom cruise è tornato e non per mission impossible
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Giunge finalmente in sala Edge of Tomorrow, pellicola diretta da Doug Liman (The Bourne Identity) con protagonisti Tom Cruise ed Emily Blunt, in quello che, senza esagerare, possiamo definire come un blockbuster tanto “fisico” quanto “mentale”.
Gli ingredienti per creare il classico flop c’erano tutti a partire dall’aspettativa, esagerata, che fin dai primissimi fotogrammi aveva assalito gli amanti del genere fantascientifico, orfani di un film che fosse profondo come Contact ma innovativo ed originale come “Source Code” dopo il disastro targato Oblivion e lo smarrimento di Prometheus.
La mission è accomplished perché regista e sceneggiatori anziché seguire fedelmente l’opera cartacea, hanno re-interpretato in chiave cinematografica regole, reset temporali, specie in ballo (Server, i Backup e gli Antennas non sono pervenuti…) e naturalmente il non finale per quella che si annuncia come un’epopea alla Halo.
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Giunge finalmente in sala Edge of Tomorrow, pellicola diretta da Doug Liman (The Bourne Identity) con protagonisti Tom Cruise ed Emily Blunt, in quello che, senza esagerare, possiamo definire come un blockbuster tanto “fisico” quanto “mentale”.
Gli ingredienti per creare il classico flop c’erano tutti a partire dall’aspettativa, esagerata, che fin dai primissimi fotogrammi aveva assalito gli amanti del genere fantascientifico, orfani di un film che fosse profondo come Contact ma innovativo ed originale come “Source Code” dopo il disastro targato Oblivion e lo smarrimento di Prometheus.
La mission è accomplished perché regista e sceneggiatori anziché seguire fedelmente l’opera cartacea, hanno re-interpretato in chiave cinematografica regole, reset temporali, specie in ballo (Server, i Backup e gli Antennas non sono pervenuti…) e naturalmente il non finale per quella che si annuncia come un’epopea alla Halo. Cage, il nostro Top Gun, viene catapultato all’interno di uno scenario vissuto finora solo dietro le quinte in cui si ritrova ad essere pivot di un reset temporale grazie a cui, reboot su reboot, acquisisce le nozioni necessarie per quell’1-2-3 stella in grado di terminare la sorgente aliena e porre fine alla guerra. La sua spalla, Rita, è un Caronte che traghetta guardando e crucciandosi per quel potere perduto, ora nelle vene dell’allievo, bravo nell’intuire i meccanismi temporali e tenace al punto giusto da tirare il fiato solo all’ultimo riavvio. La loro interpretazione è sorretta da un sontuoso impianto scenico che sfoggia CGI ovunque senza tuttavia scadere nel pacchiano ma anzi integrandosi perfettamente sia con l’ambiente circostante sia con armi ed armature, rimandando decisamente a quello Starship Trooper di Verhoeveniana memoria. Come in ogni film di Cruise, non manca la componente comica (le morti sono gustosissime) ma anche quei momenti in cui per gli sguardi si incrociano e le labbra sembrano sussurrarsi frasi di amore senza tuttavia trovare quel momento topico che ponga in pause la riproduzione… prima dell’ennesimo tentativo.
Se dobbiamo trovare un difetto nel film è paradossalmente nel suo finale, volutamente aperto, che lascia spaziare la mente sugli accadimenti futuri, ma al contempo, crea un vuoto temporale che difficilmente saziare con i titoli all’orizzonte.
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filippo catani
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lunedì 30 giugno 2014
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un paio d'ore di piacevole intrattenimento
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Ormai da alcuni anni la Terra è sconvolta da un'invasione aliena a cui gli eserciti di tutto il mondo stanno cercando di rispondere. Le cose cominciano improvvisamente a volgere al meglio quando un maggiore viene spedito al fronte e , dopo l'uccisione di un alieno, scopre di poter morire e di rivivere costantemente la stessa giornata.
Un valido film di fantascienza capace di mescolare azione e humor e che non fa mai guardare l'orologio allo spettatore. Liman può dunque essere soddisfatto del suo lavoro che si concentra sugli sviluppi della storia senza perdersi nei meandri filosofici e non solo delle distorsioni temporali e di ciò che comportano di cui ormai sappiamo già tutto.
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Ormai da alcuni anni la Terra è sconvolta da un'invasione aliena a cui gli eserciti di tutto il mondo stanno cercando di rispondere. Le cose cominciano improvvisamente a volgere al meglio quando un maggiore viene spedito al fronte e , dopo l'uccisione di un alieno, scopre di poter morire e di rivivere costantemente la stessa giornata.
Un valido film di fantascienza capace di mescolare azione e humor e che non fa mai guardare l'orologio allo spettatore. Liman può dunque essere soddisfatto del suo lavoro che si concentra sugli sviluppi della storia senza perdersi nei meandri filosofici e non solo delle distorsioni temporali e di ciò che comportano di cui ormai sappiamo già tutto. Lo stesso Cruise partecipa con piglio alla vicenda ed è proprio lui a giocare con se stesso e con il suo personaggio concedendosi un po' di sana autoironia con a fianco la brava Blunt. Insomma nel complesso niente che, ora quà ora là, non si fosse già visto; però quando si esce soddisfatti dalla sala per aver passato un paio di ore di gustoso intrattenimento si può legittimamente essere soddisfatti.
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iuriv
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sabato 27 febbraio 2016
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il giorno della marmotta in normandia.
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Pioggia di asteroidi infestati da baccelli spaziali, eterni ritorni e un pizzico di Stanlio e Ollio hi-tech. Questo Edge Of Tomorrow non si fa mancare proprio nulla e riesce a coinvolgere lo spettatore con un ritmo incalzante e alcuni spunti quasi comici.
Per la seconda volta in breve tempo troviamo Cruise alle prese con la fantascienza d'azione, tra combattimenti e sbarchi in Normandia 2.0. Il film è un proliferare di citazioni e rimandi storici (la battaglia di Verdun per esempio) e prova a costruire la sua vicenda attraverso le classiche tematiche di guerra. C'è l'eroe che con la sua caparbietà in combattimento da morale alle truppe (Emily Blunt), c'è il vigliacco imboscato alla Alberto Sordi (Cruise), c'è la sensazione di sterminio imminente.
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Pioggia di asteroidi infestati da baccelli spaziali, eterni ritorni e un pizzico di Stanlio e Ollio hi-tech. Questo Edge Of Tomorrow non si fa mancare proprio nulla e riesce a coinvolgere lo spettatore con un ritmo incalzante e alcuni spunti quasi comici.
Per la seconda volta in breve tempo troviamo Cruise alle prese con la fantascienza d'azione, tra combattimenti e sbarchi in Normandia 2.0. Il film è un proliferare di citazioni e rimandi storici (la battaglia di Verdun per esempio) e prova a costruire la sua vicenda attraverso le classiche tematiche di guerra. C'è l'eroe che con la sua caparbietà in combattimento da morale alle truppe (Emily Blunt), c'è il vigliacco imboscato alla Alberto Sordi (Cruise), c'è la sensazione di sterminio imminente. Insomma, la classica narrazione bellica, in cui il nemico è alieno proprio per poter essere sostituibile con chiunque.
La pellicola funziona abbastanza bene. Breve, facile da seguire, divertente e anche spettacolare grazie a una CGI ben integrata al contesto, per quanto a volte un filo eccessiva.
Gli aspetti negativi, però, non mancano. La trama non riesce a farsi mancare una love story che, dati i presupposti, appare forzata. Capisco che Emily Blunt sia splendida anche chiusa in un esoscheletro, ma pare che il protagonista sia un po' troppo impegnato per curarsi di questo. Comunque sia, la bella guerriera non ha il tempo materiale per affezionarsi al nostro al punto da lanciarsi in quel frasario drammatico nel quasi finale della storia. Ma un blockbuster senza la quota romanzo rosa non può esserci, evidentemente.
Tutto sommato ci può stare e si è visto di peggio. Turandosi un po' il naso si può anche decidere di sopportare. Più difficile abituarsi alla mano pesante di Liman. Passi per gli scontri a fuoco, in cui eccede in scavalcamenti di campo e situazioni confuse, per di più utilizzando spesso una luce scurissima che non permette di capire quasi nulla di ciò che accade sullo schermo. E' la moda del momento e tanto vale farsene una ragione. Nei momenti di dialogo, però, la telecamera sarebbe meglio fosse ferma. Il regista invece la agita continuamente: forse questo stratagemma cela l'intenzione di trasmettere il disagio del protagonista. Sarebbe meglio che queste sensazioni trasparissero dal lavoro dell'attore (Cruise, vabbè). Così facendo l'unica reazione che provoca Liman è la nausea e l'impressione è che voglia far sentire la sua presenza a tutti i costi.
Nulla di particolarmente grave, comunque, visto che la pellicola scorre bene e si lascia guardare. Non una pietra miliare, ma sicuramente un buon modo di passare il tempo.
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themaster
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domenica 28 dicembre 2014
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bello ma non eccellente
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Tom Cruise è un po il mio idolo e nonostante abbia partecipato a cagate colossali come Top Gun e Rock of ages,ha partecipato a numerosi film interessanti come Eyes Whide Shut,Minority Report,La Guerra dei mondi,Oblivion,Jack Reacher e altri tra cui questo Edge of Tomorrow,che per la regia di Doug Liman offre un intrattenimento abbastanza alto,unito a una trama che risulta fin da subito originale e ben costruita. Il lato tecnico è più che buono Liman se la cava egregiamente nelle scene d'azione,cosa che aveva già dimostrato con The Bourne Identity in cui le scene action erano lucidissime e ben dirette.
Attori bravissimi,un Cruise in grande spolvero che interpreta un personaggio antipatico,che viene catapultato in una situazione in cui non avrebbe mai voluto trovarsi,Emily Blunt ha fatto un lavoro egregio e si vede che in alcune scene aiuta il suo collega migliorando anche la sua interpretazione.
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Tom Cruise è un po il mio idolo e nonostante abbia partecipato a cagate colossali come Top Gun e Rock of ages,ha partecipato a numerosi film interessanti come Eyes Whide Shut,Minority Report,La Guerra dei mondi,Oblivion,Jack Reacher e altri tra cui questo Edge of Tomorrow,che per la regia di Doug Liman offre un intrattenimento abbastanza alto,unito a una trama che risulta fin da subito originale e ben costruita. Il lato tecnico è più che buono Liman se la cava egregiamente nelle scene d'azione,cosa che aveva già dimostrato con The Bourne Identity in cui le scene action erano lucidissime e ben dirette.
Attori bravissimi,un Cruise in grande spolvero che interpreta un personaggio antipatico,che viene catapultato in una situazione in cui non avrebbe mai voluto trovarsi,Emily Blunt ha fatto un lavoro egregio e si vede che in alcune scene aiuta il suo collega migliorando anche la sua interpretazione.
La fotografia è molto malinconica e offre degli scorci di paesaggio interessanti. Una cosa interessante è il concept degli alieni,che sono inquietanti e fighi allo stesso tempo,ricordano molto le creature di alcuni videogiochi,come i CEF di Crysis e gli alieni di Lost Planet. Una trovata stilistica veramente fantastica è stata l'ambientazione europea,che da un valore aggiunto alla pellicola renendola per nulla banale anche negli scenari,nella fattispecie i rimandi allo sbarco in Normandia sono veramente belli. La sceneggiatura come dicevo è ben congegnata anche se il perchè la situazione si avvia è un buco bello grosso,passando sopra a questo si può fruire il film tranquillamente. L'arco narrativo è abbastanza (volutamente) sconclusionato e spesso lo spettatore si ritrova a cercare di capire quanto tempo sia passato e quante volte Cage(Cruise) abbia riavviato la giornata. Un blockbuster in sintesi che ha da dire molto e,nonostante numerosi difetti rimane una pellicola godibile e che non si dimentica,specialmente per la regia e l'idea di fondo che rimangono i punti di forza di un film che poteva essere sicuramente gestito meglio. Voto 8/10
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rongiu
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sabato 16 gennaio 2016
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alzati e risplendi
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Alzati e risplendi.
6 del mattino e la tua mano non riesce a spegnere la sveglia.
Prima che le voci nella tua testa comincino a dirti che è troppo presto, troppo buio e fa troppo freddo per alzarsi del letto.
I muscoli doloranti si ribellano ancora
fingendo di non ascoltare il tuo cervello
che gli ordina di muoversi.
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Alzati e risplendi.
6 del mattino e la tua mano non riesce a spegnere la sveglia.
Prima che le voci nella tua testa comincino a dirti che è troppo presto, troppo buio e fa troppo freddo per alzarsi del letto.
I muscoli doloranti si ribellano ancora
fingendo di non ascoltare il tuo cervello
che gli ordina di muoversi.
Mille voci urlano la loro unanime autorizzazione
a premere il pulsante “Posponi” e tornare nel “mondo
dei sogni”.
Ma non avevi chiesto il loro parere.
La voce che hi deciso di ascoltare è quella della sfida.
La voce che dice che c'era una ragione
per cui avevi programmato una sveglia.
Dunque alzati, metti i piedi a terra,
e non guardare indietro,
perché c'è del lavoro da fare.
Benvenuto all'allenamento!
Perché che cos'è ogni giorno se non una serie di conflitti
tra la strada giusta e la strada facile?
10,000 opportunità si aprono davanti a te,
come il delta di un fiume.
Ognuna ti promette il percorso meno faticoso.
Ma il punto è: tu sei diretto cotrocorrente.
e quando fai quella scelta,
quando decidi di voltare le spalle
a ciò che è comodo e sicuro
e a quello che alcuni chiamano “buonsenso”,
bene, quello è il “Giorno1”.
Da lì in avanti diventa solo più dura.
Quindi assicurati che sia davvero quello che vuoi.
Perché la strada facile sarà sempre lì,
pronta a trascinarti via.
Tutto ciò che devi fare è alzare i tacchi.
Ma non lo farai, vero?
Ad ogni passo arriva la scelta di farne un altro.
Sei sulla tua strada ora.
Ma non c'è tempo di pensare a quanto sei arrivato lontano.
Stai combattendo contro un avversario
che non puoi vedere.
Ma puoi sentirlo sui tuoi talloni, lo senti?
Sentilo respirare nel tuo collo.
Sai chi è?
Sei tu!
Le tue paure, i tuoi dubbi e le tue insicurezze,
tutti in riga come un plotone di esecuzione
pronti a spararti dal cielo.
Ma non perderti d'animo.
Nonostante siano difficili da sconfiggere,
sono ben lontani dall'essere invincibili.
Ricorda: questo è l'allenamento.
La grande battaglia tra te e la tua mente,
il tuo corpo e il diavolo sulla tua spalla
che ti dice che “Questo è solo un gioco”,
“E' solo una perdita di tempo”,
“I tuoi avversari sono più forti di te”.
Soffoca la voce dell'indecisione,
col suono del battito del tuo cuore.
Brucia i tuoi dubbi
col fuoco che hai dentro.
Ricorda per cosa stai lottando.
E non dimenticare che l'impulso
è un amante crudele.
Può vanificare tutto
con il minimo errore.
E' sempre alla ricerca
del punto debole della tua armatura.
Quel particolare per cui hai dimenticato di prepararti.
Quindi, per quanto il diavolo stia nascondendo i dettagli,
la domanda rimane:
“Questo è tutto quello che hai?”. “Sei sicuro?”.
E quando la risposta è “Si”, e hai fatto tutto ciò che puoi
per prepararti alla battaglia, allora è il momento di avanzare
e affrontare con coraggio il tuo nemico...
il nemico che hai dentro.
Solo allora puoi portare la lotta
all'aperto in territorio ostile.
Sei un leone in un campo di leoni.
Tutti alla caccia della stessa inafferrabile preda
con una fame disperata che dice
che la VITTORIA è l'unica cosa
che può tenerti in vita.
Quindi credi a quella voce che ti dice che
“Puoi correre un po' più veloce” e
“Puoi lanciare un po' più forte”
e che per te “Le leggi della fisica
sono solo un suggerimento”.
La fortuna è l'ultimo desiderio
di chi vuole credere
che si possa vincere per caso.
Il sudore, al contrario,
è per quelli che sanno che è una scelta.
Quindi decidi ora, perché il destino non attende nessuno.
E quando arriva il tuo momento
e migliaia di voci diverse
cercano di dirti:
“Non sei pronto per questo!”,
ascolta invece quella voce solitaria di dissenso,
quella che dice: “Sei pronto!”. “Sei preparato!”
“Tutto dipende da te ora!”.
Dunque alzati e risplendi.
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