Bel film. Situazione potente, con tutti i personaggi chiamati a fare i conti con il potere corruttore del denaro. Ma tutto avviene in modo non moralistico, definendosi invece sul filo di un'azione incalzante e serrata. Takashi Miike rinuncia alle sue soluzioni di regia più effettistiche, quelle che colpiscono lo spettatore da smartphone e tablet, ma sceglie un'efficacia narrativa solo esteriormente più convenzionale. Non è uscito nelle sale italiane, mentre chissà perché è uscita roba come "In another country".